Stati generali della montagna, confronto sul futuro delle aree interne

Si e’ chiusa con i tavoli di lavoro su digitalizzazione, sostenibilita’ e green economy la prima giornata degli Stati generali della montagna in corso a Roccaraso. Un confronto serrato con alcuni dei protagonisti della vita istituzionale e sociale della montagna italiana, con chi la montagna la vive ogni giorno; la ministra dell’innovazione Pisano e Uncem hanno firmato il protocollo sulla digitalizzazione delle aree montane; e poi i rettori delle universita’ di Abruzzo e Molise, i rappresentanti delle imprese e delle istituzioni, a partire dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, e il commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini.

l sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, e il consigliere del governo per la montagna, Enrico Borghi, il presidente del comitato Fondi comuni confinanti, Roger De Menech hanno messo nero su bianco esigenze e priorita’. “L’emergenza Covid-19 – ha detto il ministro Boccia – ci ha chiarito ancora una volta che alcuni diritti universali non sono negoziabili ma vengono prima dei vincoli di bilancio e lo Stato deve garantirli a tutti: salute e scuola su tutti. Reti, fibra, scuola, trasporti, punti nascita in montagna o nelle aree interne, non possono essere condizionati da un vincolo di bilancio o da un algoritmo. Tocca poi allo Stato garantire i livelli essenziali delle prestazioni e la classe politica ha il dovere di trovare le risorse ma tutelando sempre prioritariamente quelle per garantire i diritti universali”. “Stiamo cercando – ha aggiunto la ministra Pisano – di dare impulso alla fibra nei nostri territori, non e’ un progetto facile, e’ un progetto ambizioso che va portato avanti. Con il Covid abbiamo visto che se c’erano delle aree dove non c’era connettivita’ c’erano dei bambini che non potevano studiare e persone che non potevano lavorare e questo lo Stato non lo puo’ permettere. Su 7 mila comuni ci stiamo occupando della banda larga di cui 3 mila circa sono montani in quelle aree ‘bianche’ dove non arriva la banda ultralarga, aree a fallimento di mercato, dove e’ giusto che lo Stato investa in queste aree”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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