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Un totale di 450 milioni per guidare l’Italia alla ripresa nel settore agroalimentare. E’ quanto previsto dal piano quinquennale di investimenti che la rete dei mercati all’ingrosso vuole dedicare, nel periodo 2021-2026, a progetti che si inseriscano negli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e che abbiano come obiettivi: digitalizzazione, transizione ecologica, infrastrutture, e istruzione. A rivelarlo e’ lo studio di Italmercati e The European House di Ambrosetti, “L’Italia alla prova del cambiamento: la risposta dei mercati agroalimentari all’ingrosso mercati”, presentato a Roma.
La rete dei 19 mercati agroalimentari all’ingrosso aderenti a Italmercati – ha rivelato lo studio di Italmercati – genera un fatturato cumulato di 80 milioni e attiva filiere di forniture e subfornitura per 107 milioni con un contributo complessivo al Pil nazionale di 85 milioni. L’ecosistema delle 2.500 imprese che operano all’interno dei 19 mercati, inoltre, attiva un giro d’affari diretto di nove miliardi, che raggiunge 22 miliardi includendo anche l’indiretto e l’indotto, con un valore aggiunto totale di 12 miliardi e 260.000 posti di lavoro. Ad oggi – secondo lo studio – il numero dei mercati in Italia e’ sei volte superiore a quello di Spagna e Francia a fronte pero’ di un giro d’affari cumulato del 40 per cento in meno della Spagna e del 30 per cento in meno della Francia. I mercati agroalimentari all’ingrosso, infatti – come rivelato da Italmercati -, non sono ancora adeguatamente percepiti quali attori chiave per il rilancio e la transizione sostenibile della filiera agroalimentare italiana.
