Badanti, spesa insostenibile per il 60 per cento delle famiglie

Cresce il bisogno di assistenza per le persone anziane e non autosufficienti ma salgono i costi a carico delle famiglie. Da gennaio, sulla spinta dell’inflazione a due cifre, è scattato un incremento del 9,2% dei loro minimi retributivi. E per sei famiglie su dieci la spesa diventa pressoché insostenibile. A pensarla così è infatti il 59% delle famiglie associate ad Assindatcolf, l’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico, che si è espressa in questo senso, come emerge da uno studio realizzato con il Censis.

Nel Paese, sono oltre 14 milioni gli over-65 e circa 3 milioni le persone con gravi limitazioni nelle attività svolte abitualmente. Un bisogno di cura e assistenza che dunque è diffuso e che le famiglie chiedono venga sostenuto anche con incentivi alle assunzioni di badanti per ridurre i costi. Otto famiglie su dieci (82,9%) inoltre sono per un assegno universale dedicato alla non autosufficienza maggiorato in presenza di personale domestico regolarmente assunto. La prestazione universale è uno dei nuovi strumenti di tutela previsti nel disegno di legge delega sulle politiche in favore delle persone anziane. Solo il 17,1% delle famiglie si dice invece favorevole all’importo dell’attuale indennità di accompagnamento senza vincoli di utilizzo. Nel lavoro domestico è un settore dove il tasso di irregolarità raggiunge il 52%. I costi sostenuti direttamente dalle famiglie sono anche altri: tra le rette per le rette delle strutture residenziali adibite, l’assistenza domiciliare e tutta l’attività dei caregiver si parla di 23 miliardi di euro, come stimato dall’Ivass (l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) sul 2021. Ma di pari passo anche la spesa pubblica per la non autosufficienza, considerando l’invecchiamento demografico, è destinata a salire sempre più.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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