Caro-energia, secondo la Cgia per il 2022 15 miliardi non sono sufficienti

Per contrastare il caro bollette, “il Governo Meloni potrebbe disporre per questo ultimo scorcio del 2022 un importo non superiore a 15 miliardi di euro”: lo dichiara in una nota la Cgia di Mestre secondo cui tale importo non e’ comunque sufficiente.  Per contrastare il caro bollette, ricorda la Cgia su dati dell’Ufficio Studi, “nell’UE a 27 solo gli esecutivi di Germania e Francia hanno stanziato in termini assoluti piu’ risorse di quelle messe in campo dal governo Draghi. Se tra settembre 2021 fino ad ora Berlino ha approvato una spesa in piu’ anni pari a 264,2 miliardi di euro, Parigi, invece, ha destinato 71,6 miliardi, mentre il Governo Draghi ne ha erogati 62,6 miliardi”.

Gli artigiani di Mestre rilevano che sebbene erogati in piu’ anni e’ vero che le famiglie e le imprese tedesche potranno beneficiare su un ammontare complessivo di aiuti pari al 7,4 per cento del Pil. Tuttavia, va comunque ricordato che la Germania e’ la prima potenza industriale dell’Unione Europea, conta 24 milioni di abitanti in piu’ del nostro Paese e solitamente affronta, dal punto di vista meteorologico, mesi invernali molto piu’ rigidi dei nostri. Se, invece, analizziamo le risorse stanziate per mitigare il costo delle bollette di luce e gas in rapporto al Pil, l’unico paese che precede i tedeschi e’ Malta (7,7 per cento). Seguono la Germania (7,4), la Lituania (6,6), la Grecia (5,7) e i Paesi Bassi (5,3). In termini complessivi, in questo ultimo anno i 26 paesi dell’UE (non sono disponibili i dati dell’Ungheria) hanno messo a disposizione di famiglie e imprese 566,2 miliardi di euro, pari al 3,9 per cento del Pil europeo.

Quanto al 2023, la Cgia sottolinea che se l’intenzione dell’esecutivo sembra quella di non ricorrere a nuovo debito, le risorse per contenere il caro bollette non potranno che essere recuperate “attraverso un taglio alla spesa pubblica, visto che appare impensabile poter agire sul fronte delle entrate”. Stando ai dati pubblicati nel Nadef 2022, quest’anno la spesa pubblica complessiva (includendo quindi anche gli interessi passivi) “dovrebbe sforare il tetto dei mille miliardi,a 1.029 miliardi di euro. Cifra, quest’ultima, in aumento di 43,1 miliardi rispetto al 2021. Le entrate finali, per contro, raggiungeranno quest’anno la soglia dei 932,5 miliardi di euro, in aumento di 75,2 miliardi rispetto al 2021”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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