Censis, in Italia le donne che lavorano sono il 42,1% degli occupati complessivi

Lontane dagli uomini e lontane dall’Europa, con un tasso di attivita’ al lumicino. In cui faticano anche 1,3 milioni di donne che possono contare su un impiego a tempo pieno ma con tre o piu’ figli minori a cui badare. E’ quanto emerge da una fotografia scattata dal Censis sull’occupazione femminile in Italia, che evidenzia in realta’ una situazione gia’ tristemente nota. Intanto i numeri: lo studio del Censis, elaborato in massima parte su dati Istat e Eurostat relativi al 2018, ricorda che in Italia le donne che lavorano sono 9.768.000, il 42,1% degli occupati complessivi. Ebbene, con un tasso di attivita’ femminile del 56,2% il nostro Paese e’ all’ultimo posto in Europa. Le donne italiane sono molto lontane anche dal tasso di attivita’ maschile, pari al 75,1%. E sono indietro anche nel tasso di occupazione, che nella fascia di eta’ 15-64 anni e’ del 49,5% per le donne e del 67,6% per gli uomini. Ancora rispetto all’Ue, ma nella fascia d’eta’ 20-64 anni, emerge che il nostro tasso di occupazione in rosa e’ pari al 53,1%, migliore solo di quello della Grecia. Tra le giovani di 15-24 anni il tasso di disoccupazione e’ del 34,8%, mentre per i maschi della stessa eta’ si ferma al 30,4%. Anche in questo caso e’ abissale la distanza con l’Europa, dove il tasso medio di disoccupazione per le donne e’ del 14,5%. In Germania scende al 5,1%, nel Regno Unito al 10,3%, in Francia e’ pari al 20%. Noi siamo penultimi, seguiti anche in questo caso solo dalla Grecia (43,9%). La ricerca ribadisce poi che lo studio non e’ sempre sufficiente per fare carriera. Le donne manager in Italia sono solo il 27% dei dirigenti: un valore molto al di sotto di quello medio europeo (33,9%). Poi ci sono le difficolta’ a conciliare lavoro e famiglia. Quasi tutti gli italiani, afferma il Censis, pensano che per una donna avere un lavoro sia molto (79,3%) o abbastanza (18,8%) importante. L’86% ritiene che per una donna sia molto (51,%) o abbastanza (34,8%) importante anche avere figli. Eppure per molte donne lavorare e formare una famiglia rimangono ancora oggi due percorsi paralleli e spesso incompatibili. Per questo 1 donna occupata su 3 (il 32,4%, cioe’ piu’ di 3 milioni di lavoratrici) ha un impiego part time. Nel caso degli uomini questa percentuale si riduce all’8,5%. Poi ci sono le donne, le cosiddette ‘wonderwomen’, che lavorano e hanno figli piccoli, un plotoncino piuttosto numeroso composto da quasi 6 milioni di donne. Tra quelle occupate con almeno 3 figli, quasi 1,3 milioni (il 63,5%) lavora a tempo pieno e 171.000 (l’8,5% del totale delle occupate) sono dirigenti, quadri o imprenditrici. Il gender pay gap nelle pensioni. Percorsi lavorativi piu’ accidentati e carriere meno brillanti determinano anche una differenza nei redditi da pensione. Nel 2017 le donne che percepivano una pensione da lavoro erano piu’ di 5 milioni, con un importo medio annuo di 17.560 euro. Per i quasi 6 milioni di pensionati uomini l’importo medio era di 23.975 euro

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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