Cibo, in Abruzzo 150 tipicità

A Pasqua, in Abruzzo è l’occasione per riscoprire i circa 150 prodotti agroalimentari tradizionali abruzzesi, alcune decine dei quali relativi alla panetteria e alla pasticceria. Nel complesso sono 1.160, tra settore dolciario e pasticcerie, le imprese attive in Abruzzo e alle prese con le produzioni pasquali; tre su quattro, cioè il 77,1%, sono riconducibili all’artigianato. Nei settori in questione sono previste, in Abruzzo, oltre 400 entrate, ma la difficoltà di reperimento delle figure richieste raggiunge il 43,9%.

E’ quanto emerge da un’elaborazione condotta dal Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila. Sono 149, in Abruzzo, i prodotti agroalimentari tradizionali censiti dal Ministero delle Politiche agricole e caratterizzati da metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo. Si va dai liquori (ad esempio Centerba, Genziana e Ratafia), alle carni, come gli arrosticini, diversi tipi di salumi o le salsicce. Dai formaggi ai prodotti vegetali, fino ai prodotti della gastronomia, tra cui le “pallotte cace e ove”, la “pecora alla callara”, “pizz’e e ffo’je” e “taijarille, fasciule e coteche”, e a quelli della panetteria e della pasticceria, come bocconotti, fiadoni e maccheroni. Tanti, nel lungo elenco di specialità locali, i prodotti agroalimentari tipici anche della Pasqua. Periodo di lavoro intenso per le imprese del settore dolciario e per le pasticcerie abruzzesi. Le prime sono 739 (di cui 604 attività artigiane); le seconde sono 421 (290 attività artigiane). A livello territoriale, in testa c’è la provincia di Chieti, con 346 imprese tra settore dolciario e pasticceria (l’85,5% di tipo artigiano), seguita dall’Aquilano (294, 78,6%), dalla provincia di Pescara (268, 70,1%) e dal Teramano (252, 71%).

“La crisi combinata di materie prime e dell’energia – afferma il direttore generale di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila, Daniele Giangiulli – ha generato effetti pesanti sul comparto dolciario e in particolare sulle pasticcerie, le quali comunque reagiscono con un incremento dei prezzi dimezzato rispetto alla tendenza di prodotti alimentari. L’analisi dei dati evidenzia che a febbraio 2023 la crescita dei prezzi al consumo dei prodotti alimentari è del +13,2% mentre i prezzi dei prodotti di pasticceria fresca registrano un ritmo di crescita dimezzato, fermandosi al +6,5%, circa un terzo rispetto al +18,4% registrato dai prezzi della pasticceria confezionata. Nonostante le difficoltà, le imprese dolciarie e le pasticcerie abruzzesi stanno tenendo duro e stanno dando il massimo per offrire la qualità di sempre. L’appello che, in vista della Pasqua, rivolgiamo a tutti i cittadini – conclude Giangiulli – è quello di scegliere di acquistare prodotti della tradizione dagli artigiani e dai produttori locali”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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