Credito al consumo, in Abruzzo +6% per 1,6 miliardi

Nel contesto di stagnazione pressoché generalizzata dei consumi fanno eccezione i beni durevoli, che crescono più degli altri mercati e chiuderanno il 2024 in aumento del 4,2%, raggiungendo il valore record di 78,3 miliardi. Sono le stime dell’Osservatorio annuale di Findomestic, realizzato dalla società di credito al consumo del gruppo Bnp Paribas in collaborazione con Prometeia. Il comparto mobilità che, nonostante la crisi dell’auto, è in espansione nel credito al consumo del 7,6% pur con un raffreddamento dei prezzi: il fatturato del settore toccherà i 45,2 miliardi soprattutto grazie all’incremento del 9,6% in valore delle auto usate. Una buona spinta è stata data nel corso dell’anno dagli incentivi statali.

Il comparto dei beni per la casa, invece, dopo la flessione del 2023, rimarrà sostanzialmente invariato (-0,1%), attestandosi a 33,1 miliardi con il rialzo del 6,5% dei piccoli elettrodomestici e il consolidamento dell’1,6% dei grandi elettrodomestici che fanno da contrappeso ai lievi cali previsti nei mobili (-0,2%) e nella telefonia (-0,6%) e alle perdite più consistenti nell’elettronica di consumo (-4,1%) e nell’information technology (-4,4%).

La crescita degli ultimi dodici mesi beneficia della spinta degli incentivi statali, pur con effetti limitati dal clima di incertezza economica che colpisce le famiglie italiane, come evidenziano le rilevazioni mensili di Findomestic. “Per oltre il 60% di loro l’inflazione resta oggi la prima preoccupazione, il 55% non riesce a risparmiare nulla a fine mese e oltre 4 nuclei familiari su 10 lamentano una situazione economica molto o abbastanza problematica. In questo clima di incertezza i consumatori restano prudenti e orientati al rinvio degli acquisti importanti”, aggiunge Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic. In particolare, la spesa delle famiglie in auto nuove, in base alle stime dell’ufficio studi della società del gruppo Bnp Paribas e delle elaborazioni di Prometeia, a fine anno salirà a 18,1 miliardi, in accelerazione di un ulteriore 5,7% dopo l’incremento vicino al 20% del 2023. Le regioni in cui si rilevano gli incrementi più marcati della spesa in durevoli sono Umbria (+6,6% per 1,3 miliardi totali), Valle d’Aosta (+6,4% per 200 milioni) e Abruzzo (+6% per 1,6 miliardi), mentre le crescite più contenute si registrano in Liguria (+1,2% per 2,1 miliardi), Piemonte (+3,3% per 6,7 miliardi) e Campania (+3,4% per 4,8 miliardi). Guardando ai dati in valore assoluto, la Lombardia vale il 20% del mercato complessivo dei beni durevoli con un giro d’affari di 15,7 miliardi (+3,8%), oltre il doppio rispetto a quelli del Lazio, secondo con 7,7 miliardi (+4,2%), e del Veneto, terzo con 7,3 miliardi (+5,1%). La spesa media per famiglia calcolata dall’Osservatorio, giunto alla trentunesima edizione, è di 2.955 euro, in aumento del 3,8% rispetto al 2023.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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