Cresce in Abruzzo la raccolta di carta e cartone, ristori ai Comuni per 5,6 milioni di euro

Dopo un trend negativo che durava da 4 anni, nel 2024 la raccolta differenziata di carta e cartone torna a crescere in Abruzzo:oltre 70.000 tonnellate complessive, quasi l’1% in più rispetto all’anno precedente. Il dato emerge dal 30° Rapporto Annuale sulla raccolta e riciclo di carta e cartone in Italia, pubblicato da Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi Cellulosici.

Nel 2024 ogni abitante ha differenziato oltre 55 kg di carta e cartoneun risultato oltre la media del Sud, isole comprese (50,2 kg/ab) ma inferiore a quella nazionale (65,4 kg/ab)” – dichiara Carlo MontalbettiDirettore Generale di Comieco “I margini di miglioramento non mancano: il livello di intercettazione dei rifiuti cellulosici sul totale dei rifiuti urbani si attesta poco sopra il 12%, al di sotto della media del 14% registrata dalle regioni più virtuose. Restano spazi di crescita della raccolta, ma è fondamentale migliorare anche la qualità che, se non gestita, si traduce in costi aggiuntivi e minore efficienza del riciclo”.

Comieco ha gestito nel 2024 l’avvio a riciclo di oltre 66.000 tonnellate di materiali cellulosici in Abruzzo, quasi la totalità della raccolta differenziata di carta e cartone della regione. Ai comuni convenzionati (298) sono stati riconosciuti corrispettivi economici per oltre 5,6 milioni di euro.

Analizzando la resa delle province, tutte mostrano un andamento positivo: in particolare, da segnalare i risultati di Teramo (+2,4%):

– L’Aquila: raccolte quasi 16.000 tonnellate di carta e cartone, con un pro-capite di oltre 55 kg;

– Chieti: oltre 21.000 tonnellate raccolte con un pro-capite di 57,6 kg;

 Pescara: oltre 16.000 tonnellate totali di carta e cartone e un pro-capite medio di 52 kg;

– Teramo: differenziate quasi 17.000 tonnellate e raccolti in media quasi 57 kg da ciascun cittadino;

 

Nel 2024, in Italia sono state differenziate oltre 3,8 milioni di tonnellate di carta e cartone. Un risultato straordinario se si pensa che nel 1995 la raccolta nazionale si fermava a poco più di 500.000 tonnellate.

In trent’anni, l’Italia ha aumentato la sua capacità di raccolta di quasi sette volte, arrivando nel 2024 a una media pro-capite di 65,5 kg per abitante e ad un tasso di riciclo per gli imballaggi cellulosici pari al 92,5%, ben oltre gli obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2030. Una crescita imponente – segno di un cambiamento strutturale nelle abitudini e nelle politiche ambientali del Paese – che punta, nel medio termine, al traguardo dei 4 milioni di tonnellate annue: un obiettivo ambizioso ma raggiungibile.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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