Hotel Rigopiano, i soccorritori continuano a scavare per cercare i dispersi

Giampiero Parete riabbraccia moglie e figli

E’ stato dimesso dall’ospedale di Pescara Giampiero Parete, il superstite della valanga che mercoledi’ scorso ha travolto l’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara). Ha riabbracciato la moglie e il figlio, che sono sotto osservazione nel reparto di Rianimazione. Il 38enne ora e’ insieme a loro.

“Avevamo pensato che già fossero tutti salvi, ma non è così”. Marco Bini, vice brigadiere del Soccorso alpino della Guardia di finanza, raffredda l’entusiasmo per il ritrovamento di alcuni sopravvissuti, che oggi sembravano essere 8. Di sicuro invece ci sono 6 persone salve, di cui 3 al momento estratte (una donna e due bambini, un maschio e una femmina) e 3 ancora intrappolati all’hotel (2 adulti e una bambina, che sarà la prossima ad essere estratta. Ci sono poi altre persone, probabilmente 3, che sono state viste tra le macerie dell’hotel Rigopiano. Per il momento, però, “non parlano”, dice Bini, e ciò può volere diverse cose: potrebbero stare molto male e non essere in grado di rispondere, o peggio. In un primo momento di euforia, dopo il ritrovamento iniziale di sei persone, si era subito pensato che fossero vivi anche loro.

 Il figlio di Giampiero Parete, Gianfilippo, 7 anni, “scherza e ride” sul letto dell’ospedale di Pescara. E’ quanto si apprende da fonti sanitarie. Il bambino e la madre, come gia’ reso noto in conferenza stampa dal direttore sanitario aziendale della Asl di Pescara, Valterio Fortunato, stanno bene. Mamma e figlio presentavano una leggera ipotermia e ora sono stati stabilizzati

Più tardi ha potuto riabbracciare anche l’altra figlia, salvata dai soccorritori insieme agli altri bambini. L’arcivescovo di Pescara – Penne, Monsignor Tommaso Valentinetti, e’ andato in ospedale a trovare la famiglia Parete, che attende di ricongiungersi con Ludovica in viaggio dall’Hotel Rigopiano. L’arcivescovo, che si e’ recato a trovare Giampiero, Adriana e GianFilippo, non ha rilasciato dichiarazioni

Salvati gli altri bambini

I vigili del fuoco hanno  estratto dalle macerie dell’hotel Rigopiano tre bambini. Si tratterebbe – si apprende da fonti degli stessi vigili del fuoco – di quel gruppo di persone che era stato individuato per ultimo.

Attorno alle 16, gli uomini dei Vigili del Fuoco, del Soccorso alpino e della Guardia di Finanza che stanno lavorando da ore, avevano stabilito un contatto con un ulteriore gruppo di superstiti, tre persone, dopo quello di sei trovato in mattinata e una settima persona individuata nel primo pomeriggio. I soccorritori avevano iniziato a parlare con loro ma ancora non erano riusciti a raggiungerli. Dai primi contatti sembrava si trattasse di due bambini e una donna ma quando li hanno trovati hanno visto che erano tre bimbi.

Tremila uomini mobilitati

“Impegno massiccio delle Forze Armate: 3mila uomini mobilitati e circa mille mezzi meccanici di vario tipo messi a disposizione per l’emergenza all’hotel Rigopiano”. Lo scrive su Twitter il Sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano

 

Pronti all’ospedale de L’Aquila ad accogliere i feriti

“Abbiamo pronti due posti, ci e’ stato comunicato che, probabilmente, dei feriti verranno. Se occorrera’ ne possiamo predisporre altri”. Lo spiega il primario del reparto di Rianimazione dell’ospedale “San Salvatore dell’Aquila”, Franco Marinangeli. Per il medico, “l’intenzione e’ quella di mandare le persone prima a Pescara, poi all’Aquila come seconda opzione. Ora i superstiti saranno portati all’Aeroporto di Pescara, poi li’ si decide – ha aggiunto – Noi comunque siamo pronti e allertati”. L’ospedale di Pescara e’ stato designato come presidio di riferimento, mentre quello aquilano sara’ struttura di seconda opzione.

I soccorritori stanno estraendo dalle macerie dell’hotel Rigopiano la terza persona del primo gruppo di sei superstiti individuato questa mattina. Lo rendono noto fonti dei vigili del fuoco aggiungendo che e’ stato anche individuato e raggiunto un settimo superstite.

Identificata la prima vittima, Alessandro Giancaterino

E’ Alessandro Giancaterino una delle due vittime accertate della valanga dell’Hotel Rigopiano. Lo confermano fonti qualificate. Il riconoscimento del corpo e’ stato effettuato. Giancaterino era il fratello dell’ex sindaco di Farindola, ed era il capo cameriere del resort

Identificata la seconda vittima, Gabriele D’Angelo

E’ stata riconosciuta anche la seconda vittima della valanga di Rigopiano: si tratta di Gabriele D’Angelo, cameriere dell’Hotel. Sono stati i parenti a confermare l’accaduto

La gioia dei parenti e delle Istituzioni

E’ un miracolo, e’ una situazione stupenda e indescrivibile, hanno trovato mio nipote Edoardo. Fatemi arrivare da lui”. Lo annuncia Simona Di Carlo, consigliere comunale a Pescara e zia del piccolo Edoardo, uno dei bimbi trovati vivi tra le macerie dell’Hotel Rigopiano. Edoardo era a Rigopiano con i genitori, Sebastiano Di Carlo la moglie Nadia, che risiedono a Loreto Aprutino.

“Lo sforzo che ora mettiamo in campo e’ quello di offrire tutta l’assistenza che siamo in grado di garantire. Comunicheremo con bollettini cadenzati le condizioni dei superstiti”. Cosi’ l’assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, nel corso di un briefing con la stampa per fare il punto sulle persone arrivate all’ospedale di Pescara dopo essere state estratte dai resti dell’hotel Rigopiano. Un nuovo incontro con la stampa e’ previsto per le 18.30. Con Paolucci c’erano il direttore sanitario aziendale, Valterio Fortunato, e il direttore sanitario di presidio, Rossano Di Luzio. In ospedale e’ stato allestito anche un punto di raccolta per i familiari dei dispersi e dei superstiti.

“Siamo felici che ci siano dei superstiti, è una bella notizia. C’è grande apprensione per i dispersi, ci auguriamo che ci siano ancora altre persone sopravvissute. Io ho avuto fiducia dal primo momento, continuo a pregare e sperare che si concluda tutto per il meglio”. A dirlo è il presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco

Un fuoco per restare vivi

Il primo gruppo di persone individuate sotto le macerie dell’hotel Rigopiano si sarebbe trovato nella zona ricreativa dell’albergo, dove c’erano il bar e la sala biliardo. Lo dice il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, aggiungendo che la situazione e’ in continua evoluzione. “Con quella slavina non c’era alcuna possibilita’. E’ davvero un miracolo”, ha aggiunto sottolineando che i soccorritori stanno lavorando in condizioni difficilissime con il rischio di nuove valanghe e la nebbia che e’ scesa sulla zona.

Stando a quanto si apprende i sopravvissuti dell’Hotel Rigopiano, per restere vivi, hanno acceso il fuoco. Hanno raccontato i soccorritori, che si sentiva puzza e c’era fumo che usciva. Si trovavano tuti nel vano cucina.

‘Appena ci hanno visto erano felicissime e non sono riuscite a parlare. Dagli occhi si capiva che erano sconvolte positivamente per averci visto”, Cosi il soccorritore alpino della Guardia di Finanza Marco Bini racconta gli attimi del salvataggio della mamma e della figlia. ”Le abbiamo trovate nel vano cucina, e poi abbiamo salvato le altre persone”, dice Bini.

‘Probabilmente oltre ad accendere un fuoco avevano qualcosa da mangiare con loro”, ha raccontato il soccorritore della Gdf Marco Bini che ha estratto mamma e figlia. ”Mentre noi stavamo scavando questo varco loro ci sentivano. La speranza ora e’ quella di ritrovare altre persone in vita anche se non abbiamo avuto altri segnali o sentito rumori”, spiega.

 “Il locale dove abbiamo trovato i superstiti era grande e c’era molta aria”, insomma una sorta di ‘igloo’. Lo stesso vicebrigadiere delle Fiamme Gialle riferisce che i soccorritori hanno trovato “tanti piccoli fuochi”, e hanno visto del fumo: “c’era un odore fortissimo” e il fumo pur essendo un segnale che c’e’ ossigeno per la combustione non e’ un segnale positivo perche’ consuma l’aria di eventuali ulteriori superstiti. Riguardo alle condizioni degli otto che salvati stamane, Dini ha affermato che “non sembrano in condizioni particolarmente gravi. Tra loro c’erano due bambine e di 5 o 6 anni”.

L’inchiesta della Procura di Pescara

La procura di Pescara, che ha avviato l’inchiesta, per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, cercano di capire se ‘esistono responsabilita’ umane connesse a questo fatto?’, ha spiegato il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini. Il viceministro degli Interni Filippo Bubbico a Penne, quartiere generale logistico dei soccorsi a pochi chilometri dall’albergo Rigopiano. 

Il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, che insieme al pm Andrea Papalia coordina l’inchiesta, per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, aperta dalla Procura del capoluogo adriatico sulla tragedia dell’Hotel Rigopiano, spiega le domande alle quali gli inquirenti, in queste ore, stanno cercando di fornire risposte. “Le prime domande che riteniamo meritevoli di risposte, in relazione a questa vicenda, sono: esistono responsabilita’ umane connesse a questo fatto?”, dice Tedeschini.

E piu’ nello specifico, spiega sempre la Tedeschini, ci si deve chiedere ”se quelle persone, dovevano essere li’ quando e’ avvenuta la valanga? Quell’albergo, in quel dato momento storico, doveva essere aperto? Quella struttura poteva stare li’? Se le persone ad un certo punto volevano andare via, cosa ha impedito che cio’ avvenisse? E piu’ in generale: quanto avvenuto, e’ stato determinato da condotte umane riprovevoli, di tipo omissivo, imprudente o imperito?”. Poi c’e’ la questione dei ritardi nei soccorsi: “E’ un tema rilevante, che approfondiremo, ma il fatto di porsi delle domande non implica di per se’ un giudizio”.

“Un’inchiesta come questa si costruisce facendosi le domande giuste, in merito a tutte le condizioni che hanno determinato un fatto, al fine di verificare e valutare se ci siano delle responsabilita’ umane in relazione a fatti costituenti reato – ha proseguito Tedeschini – Questo e soltanto questo e’ il nostro compito, valutare la responsabilita’ penale delle persone fisiche. Non tutte le responsabilita’ umane – ha concluso il procuratore aggiunto di PESCARA – sono pero’ giudiziariamente rilevanti o valutabili”.

 

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Dopo una notte di ricerche in condizioni estreme sono stati tutti estratti vivi nella tarda mattinata di oggi gli otto superstiti ritrovati dai soccorritori sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano. Sono tutti in buone condizioni, ha riferito Marco Bini della Guardia di Finanza, tra loro ci sono due bimbi.

Il recupero e’ avvenuto in due momenti con due interventi: nel primo sono state estratte 6 persone, tre uomini, una donna e due bambini. Nel secondo altre due persone, che devono ancora essere identificate. Alcuni di loro sono gia’ all’ospedale di Pescara. I soccorritori confidano di trovare altre persone vive. La mamma e la figlia estratte vive hanno saputo proteggersi e reagire. ‘Probabilmente oltre ad accendere un fuoco avevano qualcosa da mangiare con loro’, ha raccontato il soccorritore della Gdf Marco Bini che ha estratto mamma e figlia. ‘Mentre noi stavamo scavando questo varco loro ci sentivano. La speranza ora e’ quella di ritrovare altre persone in vita anche se non abbiamo avuto altri segnali o sentito rumori’. I carabinieri della forestale hanno acquisito le carte sui piani di emergenza e soccorso dell’area Vestina, da Penne verso la montagna, predisposte e attuate dalla Provincia. Due le persone tratte in salvo ieri.

Uno dei due dipendenti dell’hotel Rigopiano che sono fortunosamente scampati alla tragedia, un manutentore dell’albergo, e’ tornato in quota insieme ai soccorritori per aiutarli nella ricerca dei superstiti. Con lui anche la donna estratta viva dopo quasi 48 ore. Insieme stanno indirizzando i vigili del fuoco nelle aree dell’hotel dove si trovavano i clienti prima della slavina, per accelerare le operazioni di soccorso.

La bambina recuperata viva dopo quasi due giorni nell’hotel Rigopiano viene trasportata in questi minuti all’ospedale dell’Aquila, a differenza della donna che e’ gia’ stata ricoverata a Pescara. A quanto si apprende, le condizioni della bimba sarebbero piu’ serie, e questo ha reso necessario il ricovero nell’ospedale del capoluogo abruzzese.

 

Salvi i due cani pastore abruzzesi

“Lupo e Nuvola, i pastori abruzzesi nati e cresciuti all’Hotel Rigopiano, non so come, sono riusciti a raggiungere la mia contrada, una frazione di Farindola (Villa Cupoli) sani e salvi. Questo non può di certo colmare il vuoto e la distruzione che attraversa un paese in ginocchio ancora speranzoso, nell’attesa soltanto di notizie positive, me in prima persona.Ma questi due bellissimi cagnoloni, rivedendoli, di certo sono riusciti a farmi tornare a battere il cuore, almeno per qualche secondo, riportando la speranza”. Lo ha scritto su Facebook Martina Rossi, che lavorava come barista all’hotel Rigopiano, postando una foto dei due cani.

 

 

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Sono otto le persone trovate vive sotto le macerie dell’hotel Rigopiano, travolto da una valanga mercoledì scorso. Tra loro ci sono due bambine. Lo ha riferito la dirigente dell’Ufficio emergenze della Protezione Civile, Titti Postiglione, in un punto stampa a Rieti. Speranze di trovare altri dispersi in vita “le abbiamo sempre avute, anche se tutti sappiamo in ogni attività di ricerca e soccorso si affievoliscono via via che passa il tempo. Sicuramente dopo questo ritrovamento ora le speranze sono aumentate”

 

 

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Sei persone sono state individuate vive dai viigli del fuoco sotto la slavina che ha travolto l’Hotel Rigopiano. I vigili del fuoco sono in contatto con i sei con i quali hanno piu’ volte parlato. Al momento i superstiti sono ancora sotto le macerie. Il primo contatto con i sei e’ stato poco dopo le 11. Le sei persone vive individuate sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano, secondo le informazioni di un funzionario dei Vigili del Fuoco, si troverebbero sotto un solaio e “ci stanno parlando”.

 Sono in corso le operazioni di recupero. 

Coperte termiche e liquidi sono stati chiesti dai soccorritori che stanno lavorando per liberare le sei persone individuate tra le macerie dell’hotel Rigopiano. Si sta cercando, inoltre, di far arrivare il maggior numero di ambulanze nell’area per prestare i primissimi soccorsi ai sopravvissuti.

All’ospedale di Penne, dove sono riuniti decine di parenti di dispersi dell’ Hotel Rigopiano, si sta diffondendo la notizia delle sei persone trovate vive. I familiari erano da ore in un’angoscia disperante riuniti nell’ex biblioteca dell’ospedale con l’assistenza di medici e psicologi. I dispersi sono in tutto una trentina e ora ci si chiede chi sia stato trovato vivo. “Ci sono famiglie, genitori di ragazzi, le vittime sono in gran parte giovani – racconto il medico rianimatore Vincenzo Di Giovanni -. Finche’ non avranno notizie definitive la loro ansia restera’ tremenda”

L’Ospedale di Pescara e’ pronto ad accogliere e soccorrere i sei superstiti trovati ancora vivi sotto le macerie e la neve dell’hotel Rigopiano, a Farindola, dove dalle 11 circa i vigili del fuoco sono in contatto con sei persone ancora vive. Lo confermano fonti ospedaliere. Sull’area del resort sono nel frattempo in volo due elicotteri, uno del 118 e uno della guarda costiera, con medici a bordo per soccorrere le persone rinvenute sotto la valanga

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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