
“Stagionalità e lavoro nel fine settima sono elementi di precarietà che penalizzano l’offerta – sottolinea Lido Legnini, direttore regionale di Confesercenti e coordinatore delle politiche per il mezzogiorno della confederazione, “c’è bisogno di un tavolo ad hoc su questo tema che cerchi di conciliare le esigenze dei lavoratori con quelle delle imprese che non riescono a garantire un impegno continuativo al proprio personale. Si può intervenire ad esempio detassando gli aumenti retributivi ed eliminando le ore minime ai part-time, valutando la reintroduzione dei voucher almeno nel settore ricettivo. Bisogna intervenire anche sul decreto flussi qualificando i lavoratori che arrivano dall’estero superando qualsiasi riserva ideologica che non dovrebbe più esistere nel dibattito politico. Anche perché questo paese ha bisogno di quei lavoratori. Occorre intervenire subito perché l’Abruzzo è un territorio più debole di altri e l’impatto di un intervento meno incisivo può essere particolarmente grave”.
Sonia Di Naccio, responsabile dell’Ufficio Politiche del lavoro di Confesercenti Abruzzo punta sulla formazione: “occorre che le istituzioni investano sulla formazione di qualità dei lavoratori, sia di chi si affaccia al mondo del lavoro, sia di chi dal suo interno ha l’esigenza di aggiornare le proprie competenze”.