L’Italia perde 2 metri quadri di suolo al secondo

L’Italia perde 2 metri quadri di suolo al secondo, divorata soprattutto dal cemento. Nel 2021 la media è stata di 19 ettari al giorno, il valore più alto degli ultimi 10 anni secondo i dati dell’Ispra diffusi alla vigilia della Giornata mondiale del suolo, il 5 dicembre.

Secondo il Wwf ad oggi 21.500 chilometri quadrati di suolo italiano sono cementificati, e solo gli edifici occupano 5.400 chilometri quadrati, una superficie pari alla Liguria. Dal 2000 al 2019 tra frane, valanghe e alluvioni in Italia ci sono stati 438 morti.

Come evidenziato dall’Ispra, il suolo perso in Italia dal 2012 ad oggi avrebbe garantito l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che, restando sulle superfici impermeabilizzate da asfalto e cemento, non sono più disponibili per la ricarica delle falde, aggravando anche la pericolosità idraulica dei nostri territori.

Quasi il 45% del territorio nazionale risulta classificato in zone a elevata o molto elevata frammentazione degli habitat naturali. Tale processo contribuisce a rendere elevato il tasso di estinzione: riduce infatti la mobilità delle specie e lo scambio genetico, intaccando nel medio-lungo termine la vitalità delle popolazioni naturali. Anche le aree protette, ridotte a isole immerse in un mare di infrastrutture di natura antropica, non sono in grado nel lungo periodo di preservare la biodiversità. In Italia si discute senza successo di una legge sul consumo del suolo dal 2012. Il Wwf Italia ha avanzato la richiesta a Parlamento e Governo di approvare una legge che impedisca le nuove costruzioni in aree rimaste libere, stimolando il recupero di quelle già occupate e degradate.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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