Il Comando provinciale di Chieti della Guardia di Finanza, in esecuzione di una complessa attivita’ d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Lanciano, ha scoperto una presunta frode nel settore dei crediti d’imposta. L’inchiesta, condotta dai militari della Tenenza di Ortona, ha permesso di individuare il sistema fraudolento che consisteva nella creazione di un “portafoglio” di crediti d’imposta inesistenti, per un valore complessivo di 26.260.661,00 euro. I finanzieri hanno accertato che i falsi crediti sono stati generati attraverso la predisposizione di documentazione artefatta (fatturazioni e decreto ingiuntivo) da parte di due imprese, operanti rispettivamente nel commercio di autoveicoli leggeri e nella vendita al dettaglio di confezioni. Tali artifici avrebbero permesso di beneficiare della norma agevolatrice per il sostegno della liquidita’ delle imprese, incentivando la cessione dei crediti deteriorati, per la trasformazione in credito d’imposta nel cassetto fiscale del cessionario. Per evitare l’indebita compensazione (ulteriore cessione a terzi o richiesta di rimborso), ottenuto il preventivo “nulla osta” da parte dell’Autorita’ Giudiziaria, si e’ proceduto alla “sospensione” dei crediti fittizi attraverso apposite segnalazioni agli uffici finanziari competenti. I cinque responsabili, tutti uomini tra i 22 e i 73 anni (quattro campani e un marsicano), sono stati deferiti, alla Procura frentana, per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsita’ ideologica commessa dal privato in atto pubblico, concorso di piu’ persone nel reato e dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici.
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