“Il Pil pro capite nazionale, in termini reali, solo nel 2023 ha recuperato il livello del 2007. Invece, con riferimento al 2022, il recupero è stato pieno solamente nelle ripartizioni del Nord, mentre il Centro, le Isole e il Sud registrano uno svantaggio, rispettivamente, di 8,7; 7,3; 3,4 punti percentuali, con un’accentuazione delle disparità”. I dati sono contenuti nel Rapporto annuale 2024 dell’Istat.
“Divari territoriali emergono in modo evidente nell’occupazione, nella densità di imprese e nella produttività del lavoro. Nel 2021, oltre il 50 per cento delle province del Nord mostra una densità di imprese superiore alla media nazionale (12,5 per il Sud e 7,1 per cento per le Isole). Riguardo al numero di addetti ogni mille residenti in età lavorativa, la quasi totalità delle province del Nord supera la media nazionale; una sola nel Sud (Chieti). Al contrario – spiega Istat – nessuna provincia del Sud e delle Isole è migliore della media riguardo alla produttività del lavoro (solo 3 province del Centro: Roma, Firenze e Pisa). Le imprese economicamente solide sono radicate maggiormente nelle province del Nord (96 per cento nel Nord-ovest; 81,8 nel Nord-est); di contro, nel Sud e nelle Isole una quota ridotta di province (rispettivamente l’8,3 e il 7,1 per cento) fa meglio della media nazionale”.