I dati dell’indagine Quality of life in European cities rivelano una soddisfazione diffusa per la città nella quale si vive. Nella maggioranza delle 85 città analizzate, infatti, si dichiara molto o abbastanza soddisfatti di vivere nella propria città oltre il 75% dei residenti. Lo rileva l’Istat in un focus sull’argomento. Le 26 città italiane si caratterizzano per una spiccata eterogeneità e per la presenza di percentuali relativamente più basse di persone soddisfatte. La percentuale media dei soddisfatti di vivere nella propria città in Italia (pari a 79,5) risulta inferiore di circa 10 punti rispetto a quella nelle altre città europee (88,4). Le percentuali di persone complessivamente soddisfatte di vivere nella propria città oscillano tra il minimo del 47,8% registrato a Taranto e il massimo del 95,4% di Trento (che presenta valori simili a Groninga, nei Paesi Bassi, e a Copenaghen). Un sottogruppo di città italiane, con percentuali elevate di persone soddisfatte per la dimensione urbana della loro vita (superiori all’81,3%), risulta maggiormente allineato alle altre città europee, mentre un altro sottogruppo, meno numeroso, presenta valori inferiori all’81,3%.
Tra le città rilevate c’è Pescara dove si registrano i valori più bassi per quanto riguarda la percezione dell’efficienza dell’amministrazione locale. Una scarsa efficienza percepita dell’Amministrazione pubblica locale è espressa nelle città sarde e siciliane e in quasi tutte le città del Sud (con l’eccezione di Bari), ma anche nelle città di altre ripartizioni. I valori più bassi sono registrati in particolare a Pescara, Messina, Roma, Sassari, Cagliari, Palermo, Taranto, Catania, Reggio di Calabria, mentre i valori più alti sono rilevati a Trento, Bologna, Bolzano/Bozen, Brescia, Bergamo, Verona – livelli simili si riscontrano in molte città tedesche, francesi e spagnole ed in numerose città dell’Europa dell’est.
Tornando a Pescara, secondo l’indagine la qualità della vita in città negli ultimi cinque anni è peggiorata secondo il 41,2% della popolazione, mentre solo per il 12,9% è migliorata. Il capoluogo adriatico è al 63mo posto su 85 per quanto riguarda la soddisfazione di vivere nella propria città. Dallo studio emerge che l’82,8% delle persone è soddisfatto di vivere nella propria città. Se per l’86,9% degli intervistati la città è un buon posto in cui vivere per le persone in generale, il dato scende per quanto riguarda minoranze etniche (52,1), omosessuali (52,1) e immigrati provenienti da altri paesi (47,1). Pescara invece, è un buon posto in cui vivere per famiglie con bambini piccoli (83,5) e persone anziane (76,8). Dall’indagine emerge che il 60% delle persone è soddisfatto della qualità dell’aria, mentre il 53% è soddisfatto del livello di rumore. Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, l’automobile a Pescara resta il più utilizzato (70,3%), ma sono tanti anche coloro che si spostano a piedi (52,3). Il 17,7% delle persone si sposta in bicicletta, mentre solo il 10,3% usufruisce del trasporto pubblico urbano. Oltre al valore basso per quanto riguarda l’efficienza dell’amministrazione locale, il 47% delle persone ritiene che nell’amministrazione sia presente la corruzione. Sul fronte sicurezza, solo meno di quattro persone su dieci (38,6%) si sentono sicure a camminare da sole di notte. L’obiettivo della rilevazione è quello di comparare i dati delle 26 città italiane considerate nell’indagine (edizione 2023) alle altre 59 città dell’Unione europea che fanno parte dell’universo di riferimento. In totale sono state considerate 85 città. Per quanto riguarda la soddisfazione di vivere nella propria città, in testa alla classifica c’è Trento, mentre all’ultimo posto c’è Taranto; Pescara si trova in 63/a posizione, dopo Genova e prima di Barcellona.
Qui l’indagine completa: https://www.istat.it/it/files//2024/06/Focus_Qualità-della-vita-nelle-città_2023.pdf