Sono 35 milioni gli italiani che riceveranno la tredicesima mensilità, che ammonta a 40,7 miliardi di euro. E su di essa il fisco, attraverso la ritenuta dell’Irpef, incasserà 13,2 miliardi. Pertanto, alle imprese e all’Inps la gratifica natalizia costerà, al netto dei contributi previdenziali, 53,9 miliardi. A fare i conti è stato l’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia). Rispetto all’anno scorso, il volume economico complessivo delle tredicesime è incrementato di 7 miliardi, innanzitutto perché rispetto al 2022 il numero dei dipendenti è aumentato di quasi 400mila unità; anche il monte salari è cresciuto rispetto all’anno scorso, per il fatto che alcuni importanti contratti di lavoro sono stati rinnovati. Il taglio del cuneo fiscale per le retribuzioni lorde annue inferiori a 35mila euro introdotto dal governo Draghi, e confermato anche per l’anno prossimo, ha un effetto limitato sulle tredicesime, nella misura di 2 punti percentuali, a condizione che la tredicesima mensilità non ecceda l’importo di 2.692 euro, elevato a 3 se la mensilità aggiuntiva è inferiore a 1.923 euro. Dei 35 milioni di percettori della tredicesima, 16,1 sono pensionati e 18,9 sono lavoratori dipendenti.