Segnali positivi per l’artigianato in Abruzzo. Dai dati del Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila. emerge che la spesa dei turisti stranieri in regione, nel 2023, ammonta a 321 milioni di euro, con una crescita del 76% rispetto al 2022. Le presenze complessive, inoltre, lo scorso anno sono aumentate del 2,2% rispetto al 2022 e del 5,7% rispetto al 2019. Numeri che fanno ben sperare per la stagione in corso. In Abruzzo, al primo trimestre 2024, le imprese artigiane operanti in attività interessate dalla domanda turistica sono 4.355, pari al 16% dell’artigianato regionale. Di queste, 2.130 sono nelle province di Chieti (1.189) e dell’Aquila (941).
In chiave settoriale, in Abruzzo il comparto più rilevante è quello Agroalimentare, che conta 1.361 imprese (31,3% del totale), seguito da Abbigliamento e calzature (897 imprese, 20,6% del totale) e da Altre attività manifatturiere e dei servizi (926, 21,3%), comparto che comprende importanti attività dell’artigianato quali la produzione di gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro e cornici, la lavorazione artistica di marmo, ferro, rame e altri metalli, la fotografia, i servizi alle persone come ad esempio centri benessere e palestre ed anche i servizi per animali domestici. Seguono, poi, Ristoranti e pizzerie, con 552 imprese (12,7% del totale), Bar, caffè e pasticcerie (289, 6,6%) e Trasporti (288, 6,6%). La parte restante è rappresentata da imprese operanti in attività ricreative, culturali, intrattenimento, strutture ricettive e giornali, guide ed editoria.
Le 4.355 imprese che in Abruzzo operano in settori interessati dalla domanda turistica danno lavoro a 11.907 addetti. A livello territoriale, in testa c’è il Teramano, con 1.245 imprese artigiane a vocazione turistica (17,4% dell’artigianato provinciale; 3.806 addetti), seguito dal Chietino (1.189 imprese, 15,7%; 2.919 addetti), dalla provincia di Pescara (980, 15,5%; 2.823 addetti) e da quella dell’Aquila (941, 15,2%; 2.359 addetti). Per quanto riguarda i settori, spicca in particolare quello Agroalimentare: nel Chietino e nell’Aquilano le imprese a vocazione turistica rappresentano circa un terzo del totale.
L’analisi dei dati nazionali evidenzia nel Mezzogiorno la maggior incidenza dell’artigianato nei settori a vocazione turistica sul totale dell’artigianato, pari al 19,2%. Tra le regioni primeggia la Sicilia con un peso del 22,2%, seguita da Toscana (21,6%) e Campania (20,1%). L’Abruzzo (16%) si colloca in dodicesima posizione, subito dopo Basilicata (16,5%) e Puglia (16,7%). In ultima posizione la Provincia autonoma di Trento (11,4%).