Un giovane su quattro in Europa rischia la poverta’

Un giovane su quattro in Europa rischia la poverta’. E questo e’ un sintomo delle crescenti diseguaglianze in termini di reddito e ricchezza, schizzate ai massimi storici e divenute una piaga a livello mondiale. A lanciare l’allarme e’ il direttore del Fmi, Kristalina Georgieva, a pochi giorni dall’avvio dei lavori del forum di Davos, al quale oltre ai capi di governo parteciperanno anche 119 miliardari, ovvero un club che vale 500 miliardi di dollari. Il trend in atto, spiega Georgieva al Peterson Institute, “e’ preoccupante” perche’ ricorda gli inizi del 20mo secolo, quelli gli anni che hanno preceduto la Grande Depressione. Allora “le forze della tecnologia e dell’innovazione” aveva prima portato alla Gilded Age e ai Roaring Twenties, poi al disastro finanziario. Tracciando il parallelo fra gli anni 1920 e il decennio del 2020, apertosi all’insegna dell’incertezza, il direttore generale del Fmi invita a non commettere gli stessi errori due volte. E quindi ad agire: serve un’azione per ridurre le diseguaglianze che “ostacolano la crescita”, erodono la “fiducia nella societa’ e nelle istituzioni” e rischiano di “alimentare il populismo e le tensioni politiche” spiega Georgieva, osservando come a complicare le cose rispetto agli anni 1920 c’e’ il cambiamento climatico, “motore di shock e incertezza” ma anche “occasione di trasformazione economica”. Per affrontare le diseguaglianze la politica di bilancio e’ uno strumento importante, ma e’ necessario guardare anche al settore finanziario. Un comparto che puo’ aiutare a ridurle ma che, dopo un certo punto, rischia di produrre l’effetto opposto. Le maggiori disparita’ di reddito sono “associate a maggiori rischi finanziari” e “tendono a essere accompagnate da una sostenuta crescita del credito”, come dimostrato dalla crisi del 2008. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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