La resa, la fuga, la patria, un nuovo voume prova a far luce sui fatti del 9 settembre 1943

La fuga in Abruzzo del re Vittorio Emanuele III è l’ultimo atto della monarchia, della classe dirigente e militare dell’epoca fascista: il 9 settembre 1943, a Pescara, vennero prese le decisioni più gravi all’indomani della proclamazione dell’armistizio, provocando l’implosione dell’Italia e condizionando il corso degli eventi. Ad analizzare i fatti di quel giorno è il volume ‘La resa, la fuga, la patria – 9 settembre 1943. Una storia italiana’ (Solferino, 320 pp, 19,90 euro), in uscita domani, in concomitanza con l’82/o anniversario della fuga del re: a farlo sono dodici autori, i più qualificati specialisti di storia contemporanea e i responsabili degli Uffici storici di Carabinieri, Esercito, Aeronautica e Marina.

La pubblicazione, curata dalla storico Marco Patricelli (nella foto), è il resoconto del convegno scientifico tenutosi a Pescara nell’80/o anniversario dei fatti. Il volume è il risultato di un dibattito, con cambi di prospettiva, sfumature interpretative e impostazioni diverse, ognuna delle quali in grado di contribuire a focalizzare una più chiara visione d’insieme del complesso quadro venutosi a determinare dopo l’annuncio dell’armistizio. Gli esperti, storici e militari, hanno cercato di dare delle risposte. Tra gli altri sono sicuramente da citare gli interventi del direttore dell’Ufficio storico dell’Aeronautica Militare, il tenente colonnello Edoardo Grassia (‘Gli avvenimenti dell’aeroporto di Pescara e i loro effetti’) che illustra, in maniera inedita, le conseguenze di decisioni errate dal punto di vista militare; quello dello storico Lutz Klinkhammer (‘I piani tedeschi per la debellatio dell’Italia: Achse e Schwarz’) che racconta quanto accaduto dal punto di vista del comando tedesco. Gli altri autori del volume sono gli storici Roberto Olla, Ernesto Galli della Loggia, Francesco Perfetti, Aldo Mola, Luciano Zani, Mimmo Franzinelli, Anna Longo, e i militari, il generale di Brigata Antonino Neosi (Carabinieri), l’ammiraglio Gianluca De Meis (Marina militare) e il tenente colonnello Emilio Tirone (Esercito).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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