Salute, Chieti capofila di un progetto di ricerca

Passa per Chieti la medicina di precisione, frontiera della scienza che permette di studiare terapie mirate per i tumori. E’, infatti, grazie a un’intuizione di Antonio Marchetti, direttore dell’Anatomia patologica dell’ospedale “SS. Annunziata” ed ordinario della stessa disciplina all’Universita’ d’Annunzio, che e’ nato “Progetto Vita”, uno studio che permette di individuare mutazioni genetiche rare nei tumori che colpiscono soprattutto la popolazione piu’ giovane e che non sono stati finora oggetto di ricerca mirata.

“Ogni anno nel nostro paese contiamo circa 350 mila nuovi casi di tumore, di cui quelli rari si attestano intorno ai diecimila – specifica Marchetti, coordinatore del Progetto e della rete Next Generation Sequencing, che utilizza metodi di sequenziamento dei geni di nuova generazione, meno costosi e piu’ veloci di quelli tradizionali -. Le alterazioni rare, quindi, non non sono poche, ma e’ molto difficile scoprirle per via di tempi e costi rilevanti. Con Progetto Vita utilizziamo un approccio completamente diverso, che ci permette di sequenziare contemporaneamente tutti i geni del Dna e studiare piu’ mutazioni tutte insieme. Siamo in grado, dunque, di superare i preesistenti ostacoli e, dopo una prima fase pilota, l’iniziativa sara’ estesa su scala nazionale”.

“E’ un passaggio fondamentale, questo della identificazione delle mutazioni, indispensabile ai fini della terapia di precisione – aggiunge – che puo’ essere formulata solo con una diagnosi accurata e una definizione del profilo molecolare della malattia con test specifici. A giovarsene saranno soprattutto i pazienti piu’ giovani, perche’ le mutazioni sono presenti soprattutto nella popolazione under 50”. Questi pazienti sono candidabili a un trattamento riferito a “tumore agnostico”, perche’ non e’ legato all’organo di insorgenza della neoplasia, ma alla mutazione genetica individuata. Al progetto prendono parte altri dieci centri di anatomia patologica sparsi sul territorio nazionale, tra cui “Regina Elena” e “Sant’Andrea” di Roma, l’Irccs “Candiolo” di Torino e l’Istituto Europeo Oncologico di Milano.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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