Crollo hotel Rigopiano, sei mesi dopo i parenti chiedono la verità sui fatti

“Vogliamo vederci chiaro sulla strage di Rigopiano. Vogliamo la verita’, i colpevoli devono venire fuori”. A sei mesi dalla tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola, travolto e distrutto da una valanga lo scorso 18 gennaio provocando la morte di 29 persone, i parenti delle vittime continuano a pretendere giustizia e sottolineano che le sensazioni, ancora oggi, “sono le stesse del primo giorno: un dolore a cui non ci si abitua e con cui dovremo convivere per sempre”. Dopo la cerimonia che si e’ svolta domenica sul luogo della tragedia, ultima commemorazione pubblica dell’anno, oggi parla a nome dei parenti delle vittime Gianluca Tanda, presidente del Comitato Vittime di Rigopiano. “E’ giusto sapere per colpa di chi i nostri cari sono morti. La colpa di quanto accaduto e’ di chi non ha fatto prevenzione, di chi ha lasciato salire le persone, di chi non ha chiuso la struttura. Regione, Provincia, Protezione civile, tutta la filiera istituzionale e’ coinvolta”. “Nel corso dell’evento di domenica – aggiunge – l’Istituto sinfonico abruzzese ha suonato l’Inno di Mameli: ci sentiamo ancora rappresentati da quell’Inno. Non diamo la colpa al Paese, ma solo a chi ci governa. Per noi questa e’ una strage, la strage di Rigopiano, e vogliamo che la verita’ venga accertata”, conclude. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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