Redazione Notizie D'Abruzzo

Fondazione Paolo VI, Monsignor Valentinetti scrive alle famiglie

Un lavoro silenzioso ma costante, per il bene di tante persone e delle loro famiglie, nell’attesa di riprendere le attività all’insegna della necessaria sicurezza. È il contenuto della lettera che monsignor Tommaso Valentinetti, presidente della Fondazione Paolo VI, ha scritto alle numerose persone e famiglie che quotidianamente si affidano ai servizi della struttura di riabilitazione.

“Come ben sapete – scrive il presidente - dagli inizi di marzo abbiamo dovuto interrompere ogni attività riabilitativa, certamente con grande fatica per la sospensione di alcuni trattamenti, che stavano dando beneficio ai vostri figli ed a voi tutti. Non ci è stata ancora comunicata la data in cui potremo riprendere il nostro servizio a vostro favore. Stiamo già pensando – continua monsignor Valentinetti - di organizzarci in modo che i trattamenti possano essere eseguiti rispettando tutte le norme di sicurezza sanitaria, che probabilmente ci saranno imposte”.

In questi giorni, la Fondazione si è comunque molto impegnata per venire incontro alle tante esigenze, avendo anche dato vita ad un fortunato blog “Riabilitazione a distanza”, ricco di suggerimenti, approfondimenti e video a cura di esperti, psicologi, neuropsichiatri e operatori della Fondazione stessa, per affrontare la situazione di emergenza: “Per quel che abbiamo potuto – scrive monsignor Valentinetti - abbiamo messo a disposizione su questo sito della Fondazione, tutti i consigli possibili che in questo momento, potrebbero alleviare le difficoltà che voi famiglie state incontrando. Probabilmente molti sentono la fatica di questo momento. In tanti altri c’è lo scoraggiamento, questo non è il momento di cedere alle pur inevitabili debolezze. Vi sono vicino non solo come presidente e responsabile della Fondazione ma anche come pastore della nostra arcidiocesi Pescara-Penne, di cui la maggior parte di voi fa parte. Questo mio scritto vuole raggiungervi, perché anche se siamo in una Pasqua particolarmente più unica che rara, vorrei farvi giungere il mio augurio di grande speranza e di sostegno alla vostra vita ed alle vostre famiglie. È vero – conclude - forse c’è un po' di buio intorno a noi, quello stesso buio dell’ora della croce del Signore, ma non dobbiamo dubitare che l’alba della Risurrezione è vicina e nuovamente potremo continuare insieme il nostro cammino, per il vostro bene e dei vostri figli. Buona Pasqua a tutti”.

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Banco alimentare dona 7 mila uova di Pasqua a bisognosi e detenuti

 Un dolce pensiero pasquale per tutti, anche per i detenuti di Pescara e Chieti. In questi giorni il Banco Alimentare dell’Abruzzo sta consegnando agli enti caritatevoli della rete e ai Comuni con cui sta collaborando ben 7 mila uova di Pasqua donate dalla Nestlè. Di queste, 230 sono state inviate anche ai detenuti di Pescara e Chieti. Oltre alle uova, sono in consegna anche 1980 kg di pasticcini e biscotti dell’azienda dolciaria Sapori Veri di Notaresco, che ha donato al Banco Alimentare un totale di undici pedane di prodotti.

“Si tratta – spiega Antonio Dionisio, presidente del Banco Alimentare dell’Abruzzo - di donazioni particolarmente gradite, che allietano giorni difficili per tutti, e che il Banco Alimentare dell’Abruzzo ha scelto di destinare sia ai sempre più numerosi bisognosi, sia a chi si trova in una condizione di reclusione carceraria: un gesto di attenzione in un momento storico difficile e in occasione di una festività importante come la Pasqua, augurando a tutti una pronta e vera rinascita”.

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Metamer dona mascherine ai medici di base, pediatri e ospedali

Infondere energia anche nei momenti difficili come quelli in corso, è più che mai importante. Come sanno bene da Metamer, il cui impegno è da sempre essere presente in maniera concreta nei territori in cui opera, Abruzzo e Molise in particolare. Non solo per scaldare e illuminare le case o fornire energia alle attività produttive, ma sostenendo lo stesso territorio.

Da qui la scelta di donare un kit con cinque mascherine FFP2 ad ognuno dei circa ottocento medici di base e pediatri delle province di Chieti e Pescara, nonché seicento mascherine agli ospedali molisani, trecento al San Timoteo di Termoli e trecento al Cardarelli di Campobasso, all’insegna della responsabilità civile dell’azienda. Per contribuire dunque ad alleviare l’emergenza sanitaria in corso, sostenendo categorie di professionisti che in questo momento sono impegnate in prima persona nella lotta al Covid-19. La consegna parte da oggi.

“Ogni giorno vediamo il nostro personale sanitario schierato in prima linea per combattere la nostra battaglia più importante. I medici che stanno salvaguardando la nostra salute sono degli eroi, spesso sono costretti ad agire in condizioni molto rischiose - commenta Nicola Fabrizio, Ceo Metamer -. Non vogliamo e non possiamo restare a guardare, ma desideriamo poter dimostrare loro la nostra gratitudine. Speriamo di poter contribuire in questo modo ad essere vicini ai nostri medici e ricambiare così tutto il coraggio, la passione e il sacrificio quotidiano con cui lavorano per tutti quanti noi. Vogliamo ringraziare di cuore anche la Protezione civile Valtrigno ed il suo presidente Saverio Di Fiore, per il loro straordinario ed incessante impegno. La protezione Civile si è resa disponibile per il supporto logistico nella distribuzione delle mascherine su tutto il territorio”.

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Pasqua e Pasquetta, in Abruzzo agriturismi Coldiretti a domicilio

La campagna sulla tavola anche per gli abruzzesi dovranno rinunciare alla tradizionale gita per il pranzo nelle strutture agrituristiche che tra Pasqua e Pasquetta sono ormai diventati la meta preferita delle feste. E’ quanto afferma la Coldiretti Abruzzo nel sottolineare che le vacanze di Pasqua avviano tradizionalmente nelle campagne la stagione turistica che quest’anno è stata purtroppo bloccata dall’emergenza coronavirus.

“La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è – continua Coldiretti – la qualità più apprezzata dei quasi 600 agriturismi abruzzesi, ma nel tempo è aumenta anche la domanda di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti. Con la chiusura forzata è stata completamente azzerata la presenza degli ospiti con grandi difficoltà per gli operatori ma molte strutture di Campagna Amica Terranostra si impegneranno comunque a consegnare iI pranzo pasquale direttamente nelle case degli abruzzesi con la possibilità anche di offrirlo a parenti ed amici per mantenere un legame durante la festa, anche se costretti a rimane distanti”.  

L’obiettivo della Coldiretti è garantire a tutti una tavola di Pasqua “apparecchiata” a casa direttamente dai contadini con prodotti freschi e di qualità nell’ambito della campagna #MangiaItaliano a difesa del Made in Italy, del territorio, dell’economia e del lavoro. 

E per quanti colgono l’opportunità di stare tra le mura domestiche per cucinare sono disponibili sul sito ww.campagnamica.it una serie di tutorial e corsi on line dove vengono spiegati trucchi e segreti della tradizione contadina o anche le “scatole” alimentari preparati dai mercati di Campagna amica per il pranzo di Pasqua e Pasquetta con tutto l’occorrente per preparare la tavola della tradizione con agnello, timballo, fiadone e altri ingredienti da assemblare e cucinare.

“L’agriturismo – dice Coldiretti Abruzzo - è tra le attività agricole che piu’ duramente sono state colpite dall’emergenza con la chiusura forzata delle strutture e la Coldiretti è impegnata nel realizzare un piano di intervento anche con la richiesta di un sostegno economico legato alle mancate presenze effettive sia come alloggio che come ristorazione, a fronte del completo annullamento di tutte le prenotazioni per le strutture diffuse su tutto il territorio regionale. In Abruzzo – conclude Coldiretti – ci sono 575 gli agriturismo di cui 397 fanno ristorazione, per un totale di circa 14mila posti a sedere, e 475 hanno anche possibilità di alloggio con 6.200 posti letto e 1.120 piazzole di sosta”.

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L’associazione Diventare Cittadini Attivi: dopo il virus, ripensare la comunità

"E' un periodo drammatico come mai era successo prima e i nostri politici, in particolare i sindaci, cercano di fare quello che possono, nonostante i problemi logistici e le forti contraddizioni che emergono in questo periodo. E' giunto allora il momento di intervenire, immaginando soluzioni alternative che possano migliorare le sorti del nostro paese e soprattutto dei nostri comuni, per fronteggiare l'emergenza e ricostruire il futuro.
Gli spunti e i riferimenti possono essere molteplici, previa una doverosa e accurata indagine". 
Lo affermano i referenti dell’associazione Diventare Cittadini Attivi.
"Per esempio, vi è la possibilità per ogni comune sul suolo italiano di battere moneta qualora fosse necessario, proprio come in questo caso d'emergenza in cui numerosi cittadini versano in gravi difficoltà economiche, soprattutto in termini di consumo alimentare, nonostante i buoni spesa erogati che non sembrano essere sufficienti. Infatti, in queste circostanze la moneta sovranazionale potrebbe essere affiancata da una vera e propria "moneta alternativa", emessa proprio dai comuni per risolvere problemi d'ordine e di sicurezza nonché di sanità pubblica ed evitare fenomeni di criminalità e ulteriori danni all'economia locale. A sostegno di questa tesi, che prende le mosse da alcune teorie economiche parallele come quella del Prof. Giacinto Auriti (1923-2006, esperimento monetario del SIMEC), pare vi siano degli articoli di legge che ne prevedono la messa in atto, rispettando persino i trattati europei (per esempio art. 112 del TUEL; art. 119 della Costituzione). Occorre inoltre precisare che proprio il Sindaco che esercita le funzioni di Ufficiale di Governo, non è solo un organo del Comune ma anche dello Stato, e in questi casi potrebbe intervenire dotandosi appunto di strumenti ulteriori rispetto a quelli previsti dalla legislazione ordinaria. E c'è già chi si è messo all'opera, secondo La Repubblica (1 aprile 2020), come ad esempio a Santa Maria, nel Cilento, dove il proprio sindaco, in questi giorni, ha coniato nuove banconote "che verranno utilizzate come buoni spesa per aiutare le famiglie bisognose". Ebbene il momento è arrivato! L’associazione “Diventare Cittadini Attivi”, già in opera dall’estate scorsa a Montesilvano, in particolare nel piano di zona di riferimento, sta lavorando per la realizzazione di progetti comunitari in termini di riqualificazione di quartiere e di politiche sociali. Ne è un esempio l’attivazione, a data da destinarsi a causa dell’emergenza, del “Centro Servizi Integrati” per il cittadino, uno sportello aperto a tutti, che offra un ventaglio di servizi e di figure professionali scelte. Questo ed altro per la promozione e la valorizzazione del territorio e per stimolare un riequilibrio economico tra la sfera del pubblico e quella del privato, dialogando con le istituzioni e gli attori coinvolti nella programmazione partecipata di interventi specifici. Noi dell'associazione "Diventare Cittadini Attivi" lanciamo allora un forte appello al Comune di Montesilvano e ai comuni limitrofi, invitandoli a confrontarsi con le realtà particolari del territorio e a pensare a nuove soluzioni per la salvezza e il bene di tutti, non solo per l'urgenza immediata ma anche per riorganizzare la popolazione e la vita comunitaria soprattutto dopo l'emergenza della pandemia. Riteniamo infatti che sia estremamente importante convocare all'ordine le maggiori figure competenti, per esempio in materia legale ed economica, proprio per escogitare strategie efficaci finalizzate a contrastare l'emergenza e a schiudere nuovi scenari, all'insegna del Bene Comune e dell'Economia Civile. Saranno questi, a nostro parere, gli orizzonti ideali per ripensare la comunità e i suoi assetti economici e sociali. Ci auspichiamo allora che si possa dialogare in modo costruttivo per contrastare la crisi e realizzare il benessere dei cittadini, augurandoci l'inizio di un'autentica svolta epocale per tutti".

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Meritocrazia Italia: progettualità e sicurezza alla base del varo della fase due

 Meritocrazia Italia: progettualità e sicurezza alla base del varo della fase due

"La curva del contagio del Coronavirus sta iniziando fortunatamente a calare ed è doveroso iniziare a pensare alla "fase 2". Secondo le prime anticipazioni, vi sarà una ripresa limitata solo ad alcune attività produttive classificate a basso rischio, per le quali rimarranno tuttavia le regole sul distanziamento e continuerà ad essere incentivato lo smart working. La responsabilità del Governo in questo momento è elevatissima: l'entusiasmo dettato dal crescente abbassamento dei ricoveri e dei decessi non deve vanificare i sacrifici, in termini di vite umane e di paralisi delle attività produttive, sin qui compiuti. Il rischio di contagio è tutt'ora presente ed occorre prendere a modello le esperienze internazionali di "exit strategy", con una idea di contenimento che sia di lungo periodo. Innanzitutto occorrerebbe la costituzione di una catena di comando centralizzata ed autorevole, che tenga nel giusto conto il rango delle norme emesse, contemperando le esigenze emergenziali con i principi costituzionali". Lo affermano i referenti di Meritocrazia Italia.

"Al fine di evitare una fase 2 dai tempi indefiniti, con la possibile insorgenza di nuovi focolai, occorre finalmente colmare l'attuale carenza di dispositivi diagnostici. Prendendo a modello alcune esperienze internazionali virtuose, occorre tendere ad uno screening totale: ogni cittadino dovrà essere sottoposto a test in tempi ragionevoli. C’è da chiedersi anche in ordine ai costi ed alle energie spese in fase di emergenza se possono essere mitigati con uno screening della popolazione che può salvaguardare il lavoro e la salute dei cittadini italiani. Nelle more, bisognerebbe adottare strumenti di controllo digitale che attraverso i big data consentano il monitoraggio dei flussi di persone nel rispetto dei principi democratici.  Servirebbe infine un protocollo unico per l’intera nazione, con regole precise sul distanziamento tra i cittadini e sulle protezioni da adottare per i lavoratori, analizzando le esigenze delle varie tipologie di aziende pubbliche e private. Solo sulla base di questi imprescindibili presupposti si potranno contestualmente programmare le attività necessarie alla ripresa economica; innanzitutto quelle di supporto al settore sanitario, farmaceutico e agroalimentare, quelle ad altissima automazione per passare infine alla individuazione degli altri settori da sbloccare. Se la sicurezza non è al centro dell’obiettivo governativo tutto il resto diventa inutile. Nessun intervento, comunque, potrebbe mai essere efficace sul lungo periodo senza una strategia concordata con gli altri paesi europei. Diversamente, soprattutto a causa dei diversi tempi di diffusione del virus nella zona UE, il rischio di contagio di ritorno sarebbe inevitabile. In un momento come questo, una UE con una voce sola sarebbe auspicabile non solo per condividere le strategie, ma anche per rafforzarne il ruolo stesso a livello internazionale.  Ai fini di contenere definitivamente il contagio e favorire una ripresa comune, sarebbe opportuno che l’intera Unione Europea adottasse misure valevoli per tutti gli Stati membri. Meritocrazia Italia chiede che nel programmare la fase due il Governo tenga presente la pericolosità del contagio del virus affinché si eviti uno nuovo stop che possa decretare la fine di molte realtà lavorative anche di tipo artigianale. La scelta dovrà essere assunta in modo graduale attraverso l’adozione di procedure di sicurezza che possano durare nel tempo per migliorare la qualità del lavoro. Non deve essere persa l’occasione di salvaguardare in modo stabile la sicurezza sul lavoro, l’ambiente con la drastica riduzione delle immissioni in atmosfera o dei versamenti di prodotti industriali nei fiumi e nei mari, la ripresa economica, la valorizzazione del disagio sociale al fine di apportare idonee misure di sostegno, la gestione degli spazi pubblici, la riduzione sensibile della macchina burocratica ed infine la riduzione stabile della pressione fiscale".

 

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Adricesta consegna uova di Pasqua ai sanitari e il primo assegno della raccolta fondi

È ora di donare” entra nel vivo. La raccolta di fondi lanciata da ADRICESTA (Associazione Donazione Ricerca Italiana Cellule Staminali Trapianto e Assistenza) vivrà oggi, venerdì 10 aprile, alle ore 16 un momento molto importante. Sarà difatti consegnato il primo assegno da 12.000 euro per acquistare macchinari, monitor e altro materiale utile per l’ospedale di Pescara. In diretta web su internet sui canali social della Pescara calcio si ritroveranno medici, infermieri e dirigenti della Asl Pescara, il presidente di ADRICESTA, Carla Panzino, il presidente della Pescara calcio Daniele Sebastiani col capitano Vincenzo Fiorillo, e alcuni dei testimonial dell’iniziativa come i cantanti Giò Di Tonno e Dario Ricchizzi, e poi Antonello Angiolillo, Michele Di Toro, Marco Papa, Guerino Testa, Tiziana Di Tonno, e gli atleti della Amatori Basket col tecnico Matteo Di Iorio.

Tutti insieme procederanno in maniera “virtuale” a far pervenire l’aiuto e un dolce pensiero: oltre 200 uova di Pasqua di cioccolato donate dal Pescara calcio all’ADRICESTA che – di comune accordo – è stato deciso di regalare ai medici e agli infermieri dei reparti più direttamente interessati dall’emergenza coronavirus, ricevendo un contributo dall’azienda Maico.

«Abbiamo voluto dare un primo segnale di sostegno concreto – spiega Carla Panzino, presidente di ADRICESTA  - ma la raccolta fondi continua e vogliamo aiutare ancora il nostro ospedale. “È ora di donare lo voglio ricordare a tutti, perché la battaglia contro questa emergenza sarà ancora lunga e non intendiamo mollare. Uniti ce la faremo».

Si può dare un contributo fiscalmente detraibile attraverso l’IBAN o con carta di credito sul sito www.retedeldono.it come hanno invitato a fare tanti protagonisti del territorio: società sportive Pescara calcioAcqua e Sapone calcio a 5Pescara basket e Amatori basket, moltissime associazioni come Will Clown, Gruppo Abruzzese Linfomi, Abruzzo Nomade e personaggi del mondo dello spettacolo da Antonello Angiolillo a Giò Di Tonno, da Tiziana Di Tonno a Sebastiano SommaVincenzo Olivieri Marco Papa, per arrivare a Dario RicchizziArianna Ciampoli, Michele Di Toro cui si sono aggiunti Jennifer Di Vincenzo, conduttrice di "Chef in cucina", Milo Vallone, i giornalisti Mila Cantagallo Paolo Minnucci, senza dimenticare il consigliere regionale Guerino Testa e l’assessore del Comune di Montesilvano, Anthony Aliano e l’azienda Maico. 

Molti di loro hanno registrato un video che è presente sul canale youtube dell’ADRICESTA.

«Nei prossimi giorni vogliamo completare nuove iniziative di sostegno – aggiunge Carla Panzino – per questo dobbiamo continuare a chiedere uno sforzo ulteriore di generosità. Solo con più respiratori, più monitor, più mascherine, più dispositivi di protezione individuale riusciremo a salvare più vite umane. Il personale sanitario sinora è stato magnifico e merita tutto il nostro ringraziamento con un gesto concreto. Ci tengo infine a precisare che – in nome della totale trasparenza delle nostre iniziative – sono disponibili anche gli elenchi dei versamenti che dimostrano dove vanno a finire le donazioni».

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Venerdì Santo, si ferma la processione a Chieti

"Si ferma per la prima volta dopo 370 anni la Processione del Venerdi' Santo a Chieti, ma il Miserere di Selecchy risuonera' per le vie della citta' se i cittadini aderiranno all'iniziativa lanciata dall'Arciconfraternita del Sacro Monte dei morti - dice Loris Medoro, direttore dal 2004 del coro che segue la Processione e che attualmente e' composto da 200 cantori e accompagnato da 120 strumenti -". "L'idea e' quella di far trasmettere dai balconi dei palazzi di Chieti il suggestivo brano in due orari precisi: alle 12.00 in punto e subito dopo la benedizione che verra' impartita in serata dell'arcivescovo Bruno Forte trasmessa su Rete 8 dalle 18.00". Quest'anno per contenere qualsiasi tipo di diffusione del contagio da Coronavirus la Processione non si terra', ma l'Arcivescovo Bruno Forte al termine della liturgia della Passione che si svolgera' presso il Seminario Regionale di Chieti a porte chiuse, simbolicamente ripercorrera' un tratto del tragitto storico della Processione e impartira' la Benedizione da piazza S. Giustino dove giungera' attraversando da solo Corso Marrucino. "Abbiamo pensato a questo momento che coinvolgera' i cittadini per vivere un momento di fede e di devozione nonostante il momento difficile - prosegue Loris Medoro - e per mantenere la tradizione. E' la prima volta nella storia che ufficialmente non si svolge la storica Processione del Venerdi' Santo a Chieti: secondo una vox populi nel '44, durante l'occupazione tedesca, nonostante il divieto imposto dai tedeschi la processione si sarebbe tenuta in forma ridotta cosi' come accadde anche nel '56 nonostante l'abbondante nevicata che ne pregiudico' il rito completo. "La prima uscita ufficiale della Processione - racconta Giampiero Perrotti, Governatore della Confraternita del Sacro Monte dei morti - risale,secondo i documenti,al 1650 quando in occasione dell'anno Santo l'Arciconfraternita,nata nel 1603, organizzo' la prima edizione della Processione che si reco' a Roma in pellegrinaggio a piedi. Secondo storici del '500 - conclude Perrotti- la prima Processione risalirebbe invece all' 842 quando si concluse la riedificazione della Cattedrale dopo la distruzione di Chieti ad opera dei Franchi che combatterono contro Chieti poiche' all'epoca la citta' era la punta estrema del Regno dei Longobardi". La prima processione con i simboli e le statue che avrebbero sfilato anche domani sera, tra i quali la statua del Cristo Morto che da il nome alla rievocazione, risale al 1855.

 

immagine di repertorio

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Liris: cinque milioni per le famiglie abruzzesi

Una "graduatoria delle fragilità che noi andremo a soddisfare fino ad un massimo di 1.000 euro a famiglia, in particolare per quei nuclei che non hanno sui loro conti correnti più di 2.000 euro di risparmi e che sono al limite della sopravvivenza". L'assessore al Bilancio, Guido Quintino Liris, anticipa alla redazione di "Sos Coronavirus", l'orientamento del Governo regionale nell'utilizzare i 5 milioni di euro destinati alle famiglie abruzzesi, accantonati, con divere altre misure, nel complesso disegno di legge "Cura Abruzzo". "Il provvedimento costituisce, insieme ai 5 milioni di euro destinati alle micro imprese, il metro di quanto prioritaria e degna di attenzione sia per la Giunta regionale quella fascia di popolazione che rischia l'isolamento sociale, a causa di questa emergenza". Secondo l'Assessore il pacchetto "Cura Abruzzo" è nella sua interezza uno "strumento di sostegno in favore della comunità abruzzese tale da farne una delle comunità più tutelate". La sfida è quella di "cominciare a ragionare su una ripartenza per la nostra regione, senza compromettere le misure anticontagio, ma, appunto,pianificando per tempo una strategia praticabile nel momento in cui avremo la fase discendente dei contagi, e dovremmo essere vicini a questo risultato". Accennando alle polemiche seguite alla sua disponibilità a svolgere l'attività di medico part-time, Liris spiega che "se ne è parlato immeritatamente perché chi deve essere protagonista sono i medici, gli infermieri e tutti coloro che sono in prima linea nella lotta contro questa pandemia. Io quando posso sono empaticamente vicino a loro e lo sarà sempre, a maggior ragione ora".

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Coronavirus, sospensione dell’affitto per gli inquilini Ater

La Regione Abruzzo, nell'ambito delle misure di aiuto e sostegno agli abruzzesi danneggiati dall'emergenza Covid-19, ha disposto la sospensione dell'affitto per gli inquilini Ater. In una nota, l'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale scrive che "questo provvedimento costituisce espressione di sensibilita' alle problematiche sociali, in un particolare momento storico, manifestata dalla Lega e senza indugio appoggiata da tutte le forze politiche di maggioranza, le quali hanno inteso dare una risposta concreta alla collettivita'. E' un primo provvedimento in direzione di una serie ulteriore di provvedimenti promossi dalla Regione, diretti ad alleggerire il peso drammatico della situazione di emergenza sulla collettivita'". I presidenti dell'Ater dell'Aquila Isidoro Isidori, di Teramo Maria Ceci, di Lanciano Fausto Memmo, nel concordare circa l'importanza di una simile misura, hanno sostenuto la proposta.

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