Redazione Notizie D'Abruzzo

Maxi multa per Eni: ha ingannato i consumatori sul Green Diesel

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha disposto oggi una multa di 5 milioni di euro nei confronti di Eni, il colosso energetico italiano a prevalente capitale pubblico, per “pratica commerciale ingannevole” in merito alla pubblicità “ENIdiesel+”, che ha inondato giornali, televisione, radio, cinema, web e stazioni di servizio dal 2016 al 2019. La decisione riguarda il messaggio, oggi dichiarato ingannevole, di un diesel bio, green e rinnovabile, che «riduce le emissioni di gas serra fino al 40%». L’Autorità ha imposto a Eni di non utilizzare più la pubblicità e disposto una sanzione amministrativa, per pratica commerciale scorretta di 5 milioni di euro “pari al massimo edittale”, tenuto conto della gravità e della durata della violazione.

La sentenza è arrivata a seguito di un reclamo presentato da Legambiente, dal Movimento Difesa del Cittadino e da Transport & Environment (T&E) per pratica commerciale scorretta in violazione del Codice del Consumo. La vicenda è stata denunciata la prima volta in articolo pubblicato a gennaio dalla rivista “La Nuova Ecologia”, la storica testata di Legambiente.

La sentenza oggi rappresenta un segnale forte nei confronti delle compagnie di combustibili fossili e dei loro tentativi di rappresentare al pubblico i biocarburanti come rispettosi dell'ambiente e addirittura come parte della soluzione alla crisi climatica.

«Quella di oggi è decisione storica, perché per la prima volta in Italia si parla ufficialmente di greenwashing e perché finalmente viene smascherato questo grande inganno ai danni dei cittadini da parte di uno dei maggiori Nemici del Clima qual è Eni – dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente -. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ci ha dato ragione, ma non basta. Ora è tempo che anche ilGoverno scommetta davvero su un Green New Deal italiano, iniziando proprio dalla definizione immediata di una strategia di uscita graduale ma netta e inesorabile dai 19 miliardi di euro di sussidi diretti e indiretti alle fonti fossili che sono causa dell'emergenza climatica, definendo anche lo stop agli incentivi all’uso dell’olio di palma nel diesel».

«La decisione dell'Autorità rappresenta un primo importante esempio di sanzione in materia di "greenwashing" ovvero quei messaggi pubblicitari ingannevoli quanto alle qualità "green" di un prodotto - dichiara Francesco Luongo, presidente nazionale Movimento Difesa del Cittadino -. Il rispetto dell’ambiente è un valore fondamentale nell'evoluzione dell'economia globale ribadito dal "Green Deal" approvato proprio ieri dalla Commissione UE e non deve essere piegato, o peggio contraffatto, dalle aziende attraverso un marketing spregiudicato che si traduca in vere e proprie pratiche commerciali scorrette ai danni dei consumatori»

«Non esiste il diesel green, prodotto con olio di palma o altre colture alimentari perché causa la deforestazione, – ha dichiarato Veronica Aneris, responsabile Transport & Environment (T&E) in Italia –. Le compagnie petrolifere devono smettere di cercare di indurre in errore cittadini e politici con il falso claim del diesel che rispetta l'ambiente e la salute. Dovrebbero invece investire in soluzioni realmente sostenibili, come l’elettricità rinnovabile e i biocarburanti avanzati e il governo deve fare la sua parte nello spingere le multinazionali dei fossili a dare il giusto contributo nella transizione a emissioni zero».

 

Il gasolio Eni-Diesel+ viene oggi prodotto presso le raffinerie Eni di Venezia e di Gela  grazie all’utilizzo di una componente del 15% di HVO (Hydrotreated Vegetable Oil) e nell’impianto italiano si produce questo componente da olio di palma grezzo e dai suoi derivati, come dimostrano i dati ufficiali del GSE (Gestore Servizi Energetici) disponibili sino al 2018 (550 mila tonnellate finite nei serbatoi auto e camion).

La sentenza sul greenwashing di Eni afferma che «è particolarmente ingannevole utilizzare la denominazione “Green Diesel” e le qualifiche “verde” e “rinnovabile” per riferirsi alla componente HVO del prodotto», principalmente a causa delle emissioni associate all’uso di olio di palma. Sostiene, inoltre, che non esiste alcuna giustificazione o calcolo che giustifichi la riduzione del 5% delle emissioni di gas serra.

 

Le associazioni sollecitano ora il Governo a interrompere gli incentivi all’uso dell’olio di palma nel diesel, come già oltre 57.000 italiani hanno richiesto firmando una petizione su www.change.org/unpienodipalle.

 

L’Italia è, infatti, il secondo produttore di biodiesel da olio di palma nell’Unione europea. Più della metà (54%) di tutto l’olio di palma e derivati importati in Italia nel 2018 è stata utilizzata per produrre biodiesel, principalmente nella raffineria di Eni a Porto Marghera, Venezia e di Gela in Sicilia. L’olio di palma proviene principalmente dall’Indonesia e, in misura minore, dalla Malesia, due paesi che dove sono stati registrati imponenti tassi di deforestazione negli ultimi due decenni.

L’Europa ha già etichettato l'olio di palma nel gasolio come insostenibile. Gli europei mangiano sempre meno olio di palma mentre, ne bruciano senza saperlo sempre più utilizzando auto e camion. L’anno scorso il 65% dell’olio di palma importato nell’UE è stato utilizzato per l’energia; il 53% è stato utilizzato per produrre biodiesel per auto e camion - un massimo storico - e il 12% per generare elettricità e riscaldamento - un altro record.

L’utilizzo dell’olio di palma per il biodiesel è cresciuto del 3% nel 2018, mentre il suo uso in altri settori come quello per la produzione di cibo e mangimi per animali è diminuito in modo significativo (-11%). Una tendenza che dimostra che la deforestazione causata dall’olio di palma è spinta principalmente dalle politiche europee e nazionali sui biocarburanti.

Lo scorso marzo, la stessa Unione Europea ha stabilito che l’olio di palma non può essere considerato un combustibile verde e non va incentivato proprio perché causa la deforestazione. Il suo uso verrà gradualmente ridotto a partire dal 2023 con l’obiettivo della completa assenza nel 2030, seppur con alcune esenzioni. L’Italia, come ogni altro paese dell’Unione Europea, è chiamato a fare la sua parte modificando da subito i propri obiettivi sulle emissioni climalteranti, promuovendo energie rinnovabili anche nei trasporti eliminando gli incentivi per l’uso dell’olio di palma e dei suoi derivati nel biodiesel.

 

La produzione di Olio di palma è tra le principali cause nella distruzione delle foreste pluviali e della fauna selvatica. Secondo uno studio per la Commissione europea, il biodiesel prodotto con olio di palma è tre volte peggiore per il clima rispetto a un prodotto diesel normale se si tiene conto delle emissioni indirette causate dalla modifica nell’uso della terra.

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Centenario S. Gabriele: Quaresimale (Lega) visita il santuario e rinnova l’impegno regionale

 Il consigliere regionale e capogruppo della Lega Salvini Abruzzo, Pietro Quaresimale, ha visitato in questi giorni il santuario di San Gabriele dell’Addolorata di Isola Del Gran Sasso. Accompagnato dal sindaco Roberto Di Marco, il capogruppo ha visitato la basilica e le strutture del famoso santuario.
“Quest’anno, a partire dal 15 maggio, si festeggerà il centenario della canonizzazione di San Gabriele e la Regione Abruzzo contribuirà alla buona riuscita dell’evento con un finanziamento di 50mila euro – dice Quaresimale -  Ringrazio il sindaco di Isola e il Direttore del Santuario, Don Vincenzo Fabbri, per l’ospitalità e per avermi fatto da guida in questi luoghi straordinari.  San Gabriele e il suo santuario devono essere sostenuti e valorizzati, sia per il valore religioso e di devozione che esprimono molti abruzzesi, ma anche per lo straordinario potenziale turistico ed economico che questo attrattore può generare nelle aree interne del teramano. Con il sindaco di Isola del Gran Sasso abbiamo avviato una proficua collaborazione affinchè San Gabriele diventi uno dei simboli della valorizzazione turistico-religiosa delle aree interne. Sono molto legato a livello personale a questo Santo e ho già dato la disponibilità della Regione a rendersi parte attiva per ogni collaborazione nell’ambito del centenario. “

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Paolucci (PD) su nuovi ospedali: Governo Regionale inadeguato. Così la maggioranza ha scelto di rimandare tutto alla prossima legislatura.

“Sull’edilizia sanitaria si corre il rischio di fare propaganda per i prossimi quattro anni, e rimandare gli investimenti sine die – così il capogruppo PD Silvio Paolucci – Da febbraio a oggi su questo fronte, uno dei più delicati per l’amministrazione regionale, la maggioranza di centrodestra non ha prodotto un solo atto, una sola corrispondenza con il Ministero, pur avendo confermato sia la consistenza delle risorse ereditate dal centrosinistra, sia la possibilità di averne in aggiunta. Ancora più grave, dopo un anno, è la totale non conoscenza degli atti in essere. Con una programmazione in grado di coprire tutte le maggiori criticità riscontrate su: 1) Lanciano, Vasto, Avezzano, Penne, Sulmona, con i fondi ex art 20; 2) con Teramo e Penne per le risorse collegate al sisma; 3) con Chieti con il project financing; 4) per L’Aquila con le risorse che si liberavano dall’utilizzo dello strumento del progetto di finanza. Il perché? E’ veramente difficile da decifrare, dubito che dopo un anno dio governo conoscano lo stato dell’arte”.

 

Doveroso che si intervenga sull’ospedale di Avezzano, rimarca l’ex assessore alla Sanità: “Anche noi lo avevamo fortemente voluto e finanziato, ma è impensabile che si lascino scoperte le strutture sanitarie di territori come Chieti, Lanciano e Vasto, Teramo, Penne, L’Aquila, dove le criticità sono diverse e mettono a rischio la qualità dei servizi se non verranno affrontate. Questo governo regionale è fermo sulla programmazione, completamente, piano sanitario, rete ospedaliera, nuovi ospedali, un’irresponsabile calma piatta. Da qui io ritengo che l’Assessore sia imbrigliata dai “suoi”, più propensi a fare campagna elettorale perenne che governare. Quindi mentre tagliano per decine di milioni di euro, come si scrive sul Programma Operativo (75 di cui circa 40 netti), annunciano, ma non approvano nessun piano, non fanno investimenti e galleggiano con le dichiarazioni, così nessuno vede quei tagli, per ora. Eppure produrre non costerebbe loro nulla, anzi. Quando il centrosinistra ha iniziato a governare avevamo un bilancio da riportare in equilibrio e una sanità commissariata dal 2008, un piano privo di progetti opportuni e coperture (fu bocciata la copertura che la destra propose circa le sdemanializzazioni), ma abbiamo lavorato per essere in grado di intervenire, recuperando tutte le economie possibili e creandone di scala, in modo da poter calibrare i tempi degli interventi. 

Così abbiamo lasciato: 482 milioni di cassa, il Bilancio ha liberato dai 25 ai 75 milioni di euro in più l’anno dal 2020 al 2022 di cui una parte accantonate proprio per gli investimenti; in Sanità fuori dal Commissariamento nel 2016, con la più alta crescita dei Lea su tutta l’Italia e il rispetto dei saldi economici del Piano 2016-2018 approvato dal Consiglio dei Ministri; 143 mln sull’art 20 per Avezzano, Lanciano, Vasto, 94 per Teramo e Penne, Sulmona in parte già realizzata. A tutto ciò si aggiungeva la programmazione del project financing di Chieti. Si sono tutti interessati a mettere all’indice lo strumento, omettendo di ricordare che il punto vero è la criticità della struttura e lo sgombero già avvenuto di oltre 100 posti letto dopo perizia del Tribunale. In questi 12 mesi loro non fanno nulla, non c'è neanche la capacità di ricostruire tutti gli incartamenti della programmazione che hanno portato a questo punto e tutti tacciono. Una parte delle coperture erano a valere rispetto al risanamento portato avanti e che per parte avremmo dedicato agli investimenti, come si fa nelle istituzioni sane del Paese. Ma da febbraio 2019 a oggi non c'è atto di indirizzo né traccia di lavoro, malgrado al passaggio delle consegne avessimo dato anche piena disponibilità a illustrare lo stato dell’arte”. 

Cambiare percorso oggi ha dei costi sociali elevatissimi, conclude Paolucci: “Significa rifare da capo procedure lunghe e complesse con gli uffici ministeriali. Inoltre quando si parla di nuove risorse bisogna precisare che occorrono diversi accordi per vedersele assegnate: e cosa hanno fatto in questi mesi con queste nuove risorse? Quali interlocuzioni? Zero! Nulla! Una presa In giro per cancellare la programmazione che c’è e annunciare, 4 anni senza fare nulla. E anche quando sarà conclusa la procedura nuova, bisognerà andare a parlare ai tavoli delle Regioni per difendere la trincea, perché ognuno vorrà risorse in più, ma prima che si definisca ciò tutto saremo arrivati alla nuova legislatura e a nuove promesse di campagna elettorale. Insomma l’Abruzzo dell’edilizia sanitaria si ferma per un governo regionale non solo così lento, ma tanto pigro da non essersi neanche letto i provvedimenti già esistenti”.

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Spoltore, Sborgia: gli unici problemi di sicurezza stradale sono sulle provinciali

"Gli unici problemi di sicurezza stradale rimasti sul territorio di Spoltore sono sulle strade provinciali." A ricordarlo è il consigliere Francesca Sborgia, presente anche in consiglio provinciale, che ricorda i diversi problemi registrati dalle ultime cronache. "In via del Campo Sportivo sono morte due persone e c'è un incidente al giorno. Alcuni cittadini considerano la strada che porta a Caprara talmente insicura da arrivare a chiedere l'introduzione di un senso unico: una richiesta paradossale, se pensiamo che si tratta di una extraurbana, e che il senso unico costringerebbe alcuni residenti a guidare ogni giorno diversi chilometri in più per tornare nelle proprie abitazioni. C'è una frana in contrada Sferrella da ormai due anni: restringe la carreggiata in piena curva, sulla direzione a pochi chilometri dal centro Arca utilizzata ogni giorno da migliaia di persone. A Cavaticchi, sono stati effettuati una serie di lavori dall'Enel senza che l'asfalto venisse ripristinato, è letteralmente un'arteria disastrata ma il cantiere non è stato presidiato in nessun modo dall'ente responsabile della strada. La situazione amministrativa a livello provinciale, secondo Sborgia, rischia di compromettere anche l'attività politica dell'amministrazione Di Lorito: "stiamo cercando, per quanto consentito dalle casse del Comune, di intervenire con le risorse locali per piccoli interventi e manutenzioni in strade che non sarebbero di competenza comunale". Negli ultimi due mesi sono stati realizzati dal Comune tre attraversamenti pedonali luminosi con impianti semaforici, uno dei quali proprio in via del Campo Sportivo, tutti su strade provinciali. "Siamo molto preoccupati" conclude Sborgia "la situazione dei beni gestiti dalle Province è in uno stato di abbandono allarmante: di recente il sindaco Luciano Di Lorito è stato costretto ad intervenire con un'ordinanza su un capannone, un magazzino della provincia che le forze dell'ordine hanno scoperto essere diventata la sede di Rave Party". Gli amministratori di Spoltore chiedono dunque l'apertura di un tavolo tecnico tra la Provincia e il Comune di Spoltore, un incontro che possa sollecitare dal punto di vista operativo e avviare un confronto anche su quali sono le soluzioni da adottare per garantire la messa in sicurezza nei tratti di strada che recenti episodi hanno testimoniato essere i più pericolosi.

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Cnel, costo dei servizi pubblici locali di 350 euro a cittadino

Nel 2018 il costo a carico di ogni cittadino per i servizi pubblici locali e' stato di 350 euro. E' questo uno dei dati che emerge dalla "Relazione 2019 al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualita' dei servizi offerti dalle Pubbliche amministrazioni centrali e locali a imprese e cittadini", realizzata dal Cnel. La cifra e' la somma dei costi per i servizi amministrativi (205 euro con un aumento del +0,6%), la polizia locale (37,50), territorio e ambiente (32), i servizi sociali (77), gli unici che registrano un calo (-1%). A questi vanno aggiunti servizi che e' difficile contabilizzare pro-capite come quelli di istruzione che impegnano mediamente 681 euro per ciascun residente tra 3 e 14 anni; la viabilita' (640 euro per km di strada comunale anche se con differenze notevoli fra i vari territori e il servizio rifiuti che costa 337 euro per tonnellata di rifiuto raccolto e smaltito, in contrazione del -4,4%, ma a fronte di un aumento della raccolta differenziata del +11,3%, giunta mediamente (media semplice) al 55,6%.

Sul fronte della salute, nel 2017 sono state 150 milioni le prestazioni sanitarie pagate di tasca propria dagli italiani nel per una spesa complessiva di 39,7 miliardi di euro, e con un aumento tra il 2013 ed il 2017 del 9,6% (RBM-Salute - Censis). Il fenomeno riguarda oltre 44,1 milioni di persone (2 italiani su 3) con un esborso medio di circa 655 euro per cittadino per anno. La spesa privata per la sanita' interessa tutte le fasce di reddito, ivi compresi i redditi inferiori a 15.000 (Istat). I servizi amministrativi delle 8.000 amministrazioni comunali sono con 205 euro pro-capite medi i costi maggiori sostenuti dai cittadini e dalle imprese, con punte di 305 euro in Liguria e valori minimi in Puglia, con 137 euro con un aumento dello 0,6%. I Comuni di piccole dimensioni territoriali sono generalmente molto piu' costosi, fenomeno che dovrebbe portare a realizzare con urgenza unioni di comuni. L'indice di spesa pro capite, che in prima battuta approssima l'efficienza degli enti sui servizi amministrativi, pone Puglia, Veneto ed Emilia-Romagna a livelli elevati, mentre Liguria e Abruzzo ai livelli peggiori; i comuni di piccole dimensioni si confermano quelli maggiormente esosi, con quote pari a circa il doppio dei comuni medi e piu' del doppio rispetto a quelli grandi.

"Tutte le rilevazioni - ha affermato il presidente Cnel Tiziano Treu - hanno dimostrato come nel corso dell'ultimo decennio il blocco del turn over abbia determinato un abbassamento della forza lavoro disponibile, un innalzamento dell'eta' media anche a discapito delle nuove competenze che occorrerebbero. A questa situazione si sommano gli effetti di quota 100 Una situazione che ha messo in grave difficolta' anzitutto gli enti di prossimita', i Comuni, che hanno dovuto fronteggiare, negli anni della crisi, un impoverimento di risorse umane con conseguenze inevitabili anche in termini di servizi erogati ai cittadini. Per questo consideriamo indispensabile, come annunciato dal Ministro Dadone, la ripresa di una fase assunzionale nella Pa, che avvenga in modo mirato sulla base dei reali fabbisogni come previsto dalla normativa ormai vigente. Oltre a cio' sarebbe importante accompagnare un piano di investimenti nella formazione e nell'aggiornamento delle competenze del personale in servizio che supporti, lo dico al Ministro ben conoscendo le difficolta' in tal senso perche' la coperta e' sempre corta e gli faccio in tal senso i miei in bocca al lupo". "La Relazione del Cnel e' foriera di spunti importanti per il mio mandato e per l'azione di tutto il Governo che tiene molto alla valorizzazione delle pubbliche amministrazioni - ha dichiarato la ministra Dadone - Stiamo lavorando con l'obiettivo primario di sfruttare al meglio la stagione di rilancio concorsuale che abbiamo avviato. Recluteremo giovani e daremo spazio a profili innovativi che possano accompagnare gli uffici pubblici sul cammino ormai imprescindibile della digitalizzazione. Semplificazione vera e formazione continua sono due stelle polari della nostra azione per aprire davvero la macchina dello Stato alla societa' civile e rendere piu' efficienti, con piu' valore aggiunto, i servizi in favore della collettivita'".

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Rapina in banca a Scafa

Rapina questa mattina alla filiale della Caripe-Banca Popolare di Bari di Scafa in via Primo Maggio dove i malviventi sono entrati nell'istituto di credito e, minacciandoli, si sono fatti consegnare dai dipendenti i soldi contenuti nelle casse, prima di fuggire con un complice che li attendeva all'esterno.  Ad agire due persone che alle 11.30 circa sono entrate nella banca e, urlando, si sono fatte consegnare la somma di 4.500 euro dai dipendenti. 

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Torna a Montesilvano la Fiera del Libro

Presentazioni, stand, mostre, incontri, laboratori: sono queste le numerose attività che sabato 18 gennaio animeranno la seconda edizione della Fiera del Libro, l’evento promosso dal centro culturale “Sorrisi in città” nell’ambito dell’Open day dell’Istituto comprensivo Troiano Delfico di Montesilvano.

Dopo il successo della prima edizione, che lo scorso anno ha coinvolto centinaia tra studenti e famiglie, entusiasmando grandi e piccini, la scuola del centro cittadino diretta da Vincenza Medina fa il bis riproponendo l’appuntamento culturale che si terrà dalle 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 19 nel centro sportivo culturale Spazio libero in via San Francesco 12. L’evento, la cui direzione artistica è affidata alla scuola di scrittura e narrazione Ooops! nell’ambito del progetto Voltapagine fest – letteratura e nuove generazioni e che si avvale del patrocinio del Comune di Montesilvano, potrà contare sulla professionalità di Beniamino Cardines, Elena Kanani, Rosetta Clissa, Antonella Di Giovanni, Fiorella Altobelli, Laura Silinskaite, Marco Battista, Gianni Remigio, Marco Volpe, Raffaele Landesti, e sulla collaborazione con l’Associazione Editori Abruzzesi.

Numerosi e variegati gli appuntamenti che compongono il ricco programma della Festa del Libro che, all’interno delle sette sale del centro culturale montesilvanese, darà voce a scrittori, storici, fotografi, fumettisti e artisti di diverse discipline attraverso mostre, stand, presentazioni e incontri. Non mancheranno anche dei laboratori, come quelli di lettura a bassa voce, musicoterapia, giornalismo, letture animate e caviardage, che consentiranno soprattutto ai più piccoli di avvicinarsi al mondo della lettura in maniera creativa e originale.

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Accordo Confindustria – Confesercenti per favorire l’accesso al credito

Confindustria Chieti Pescara e Confesercenti Abruzzo lavoreranno insieme per agevolare l’accesso al credito delle imprese aderenti alle due associazioni grazie a un accordo parasociale che prevede l’ingresso di Confindustria Chieti Pescara nella compagine azionaria di Garantiamonoi.it Srl, la società costituita da Confesercenti e dal suo centro di assistenza tecnica specializzata proprio nell’accesso al credito. Una società che ha adottato una formula innovativa, proponendosi di prendere in carico l'azienda, elaborarne il check up attraverso i più moderni sistemi informativi ed accompagnarla presso la banca di riferimento assieme al confidi più adatto, fra quelli in convenzione, alle specifiche esigenze, anche elaborando la possibilità di attingere a incentivi e agevolazioni.

Lo strumento, nato pochi mesi fa, vede già oggi operativa una rete di consulenti nelle regioni Marche, Abruzzo, Molise e Puglia.

L’accordo è stato sottoscritto oggi fra Silvano Pagliuca, presidente di Confindustria Chieti Pescara assistito dal direttore generale Luigi Di Giosaffatte e dal dirigente Ivano Calabrese, Daniele Erasmi presidente regionale di Confesercenti con il direttore regionale Lido Legnini, e Piero Giampietro, amministratore delegato di Garantiamonoi.it Srl. Fra le altre misure, l’accordo prevede l’apertura di uno sportello di Garantiamonoi.it all’interno delle strutture di Confindustria Chieti Pescara.

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Nomina Commissario comitato indirizzo ZES, emendamento di Marsilio

La Conferenza delle Regioni ha accolto la proposta del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, di predisporre un emendamento al decreto “Milleproroghe” che intervenga sulla nomina del commissario di Governo del comitato di indirizzo delle Zes. Con il comma 316 della legge di bilancio, infatti, il Parlamento ha sostituito i presidenti delle AdSP (Autorità di Sistema Portuale) nella funzione di presiedere i comitati di indirizzo con un commissario nominato dal Governo, senza tenere in alcun conto il ruolo e le prerogative delle Regioni. La Conferenza ha quindi dato mandato al vice Presidente della Regione siciliana, Gaetano Armao, di predisporre un testo da sottoporre al Governo, con il quale si chiede di individuare nei presidenti delle Regioni l’autorità incaricata di designare i commissari o, in subordine, di prevedere l’intesa tra Governo e Regioni, anche al fine di evitare un contenzioso di fronte la Corte costituzionale. “Vogliamo ripristinare il ruolo centrale determinante delle Regioni nel governo e nella gestione delle ZES, che sono strumenti strettamente radicati e dedicati allo sviluppo del territorio,” afferma Marsilio.”Avevamo già sottoposto al Ministro Provenzano tutte le perplessità delle Regioni di fronte alla scelta annunciata di prevedere un commissario di Governo, spogliando le Regioni di ogni ruolo in tal senso. Sono soddisfatto del fatto che tutte le Regioni, anche quelle non direttamente interessate alle ZES, abbiano condiviso la mia proposta e mi auguro che il Governo e il Parlamento vogliano accogliere la richiesta sottoscritta oggi dalle Regioni”.  

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Barriere Autostrada A14, Marsilio: le relazioni di ASPI presentate al Gip

“Dopo il parere positivo del Ministero alle relazioni presentate da Autostrade per l’Italia,  la stessa ASPI mi ha garantito che oggi stesso le presenterà al Gip di Avellino per richiedere quantomeno il dissequestro del viadotto del Cerrano, quello che sta producendo maggiori disagi”: lo ha dichiarato il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, rispondendo alle domande dei giornalisti ai margini dei lavori della Conferenza delle Regioni. “Nel rispetto delle sue prerogative, vorrei sollecitare la procura di Avellino perché credo sia urgente far sentire alla procura quali sono le conseguenze delle loro decisioni in Abruzzo.” In merito all’ipotesi di revoca delle concessioni autostradali, Marsilio ha dichiarato che: “saremo pronti nel caso ci fosse una decisone del Governo di revocare queste concessioni. Siamo pronti anche a partecipare a una fase nuova di confronto su come debbano essere meglio gestite le autostrade, anche per rendere maggiormente protagonisti i territori sulla gestione di infrastrutture che hanno delle ricadute enormi sui Comuni e sulle aziende. Faccio presente che, nella attuali condizioni, sia la Regione che i Comuni subiscono la frustrazione di una sostanziale impotenza di fronte a decisioni che vengono prese sempre altrove e delle quali noi paghiamo le conseguenze in termini di costi, aggravio di traffico e sicurezza. Penso quindi che, per il futuro, un diverso coinvolgimento e un maggior ruolo delle Regioni sia assolutamente necessario.”

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