Redazione Notizie D'Abruzzo

Pescara calcio, Legrottaglie: sarebbe bello creare intorno allo sport un messaggio di speranza

 "A noi uomini di calcio chiedono sempre se e quando ricomincera' il campionato, io rispondo che dipende dalle motivazioni che spingono a ricominciare. Se queste hanno a che fare con la vita io dico che si', spero presto, perche' sarebbe bello creare intorno allo sport un messaggio di speranza. Ma cio' andrebbe fatto con i giusti tempi, solo cosi' avremmo occasioni di dimostrare che il calcio non e' solamente una questione economica, e di far innamorare di nuovo gli appassionati che pian piano si stanno allontanando da questo mondo. I tempi di cui si parla ora mi sembrano forzati anche perche' i giocatori potranno essere preparati fisicamente in 15-20 giorni, ma il vero dubbio e' quando saranno pronti mentalmente a riscendere in campo? Questo dobbiamo valutare.". Cosi' il tecnico del Pescara Nicola Legrottaglie che nelle settimane scorse, prima dello stop ai tornei, era stato fra i primi a chiedere che si fermasse la stagione. 

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Coronavirus, le tappe per l’ospedale Covid nell’ex palazzina rossa Ivap

Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha presieduto la conferenza dei sindaci della Asl per affrontare l'urgenza di realizzare nel capoluogo adriatico un ospedale per soli malati Covid-19, utilizzando a questo scopo la palazzina ex Ivap che ha ospitato per decenni i reparti di maternita' ed ostetricia. Una nuova struttura, su cui e' in atto la procedura di finanziamento da parte della Regione, che dovrebbe sorgere in 60 giorni, un tempo record senza precedenti per arrivare a contare su 214 posti letto, destinati a pazienti ricoverati, e a 40 posti di terapia intensiva. Alla conferenza dei sindaci della Asl di Pescara hanno partecipato l'Assessore regionale alla Sanita', Nicoletta Veri', e il direttore sanitario generale dell'Azienda Sanitaria locale di Pescara, Antonio Caponetti. I primi cittadini dei comuni ricadenti nel territorio provinciale hanno sostenuto l'urgenza dell'intervento vista l'emergenza in atto, che procede su numeri della pandemi'a ancora alti, e la necessita' per le aree interne di poter contare su un polo unico di riferimento sul quale fare conto per l'assistenza ai contagiati.

"Da questa riunione usciamo con la rassicurazione - ha detto il sindaco Masci - che in 20 giorni dall'inizio dei lavori apriremo il primo settore della struttura con 36 posti-letto, nei successivi 10 giorni arriveremo a completare un intero livello con 50 posti, di cui 15 di terapia intensiva. Il piano complessivo comprende la creazione di 40 posti di terapia intensiva al settimo livello della palazzina". Il cantiere procedera' a tappe forzate - hanno garantito dalla Regione - con turni di lavoro sulle 24 ore, grazie alla disponibilita' delle imprese locali, per rispettare la tempistica promessa. "Aspetto non meno importante - ha aggiunto il sindaco di Pescara - e' quello che permettera' di separare le patologie infettive dalle altre cliniche, cercando cosi' di ritrovare almeno parte della normalita' e di eliminare con certezza i rischi di contagio anche all'interno de nosocomio". L'investimento necessario ammonta a circa 11 milioni di euro. Per la piena funzionalita' del progetto "in questi giorni verra' avviato un piano parallelo di assunzioni - ha affermato il Direttore sanitario generale Caponetti - per permettere alla struttura clinico-medica che sta nascendo la necessaria copertura di ruoli sia di profilo medico che di rianimazione. L'incidenza economica e' infatti di circa 7 milioni di Euro". La Asl ha anche annunciato una campagna di raccolta fondi per sostenere la nascita del nuovo ospedale per le patologie infettive che, superata auspicabilmente la fase piu' importante dell'emergenza, "diverrebbe un baluardo - ha concluso Masci - contro le malattie infettive a servizio della nostra comunita'"

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Coronavirus, risultati incoraggianti dalla cura col Tocilizumab

La sperimentazione con il Tocilizumab contribuisce ad alleggerire la pressione sull'ospedale di Pescara. Su quarantaquattro pazienti trattati precocemente, ovvero con il venticinque per cento di polmone compromesso ed una iniziale progressione del danno si è avuto un peggioramento in sei casi. L'ottantasei per cento è invece migliorato. Lo si apprende dalla regione. In totale sono ottanta i pazienti Covid sintomatici trattati con Tocilizumab e a breve si potrà avere un quadro scientifico sull'efficacia del farmaco. I dati sono stati resi noti da Giustino Parruti, direttore dell'Unità operativa complessa malattie infettive dell'Ospedale di Pescara e componente del Comitato tecnico scientifico istituito dalla Giunta regionale, alla redazione di "Sos Coronavirus". Per la verità, non l'unica strada di cura sperimentata a Pescara come spiega ancora Parruti: "Spero dopo la settimana di Pasqua di poter iniziare a trattare i pazienti in rianimazione con gli anticorpi neutralizzanti contenuti nel plasma dei donatori guariti. Si tratta di una scelta di spessore eccezionale, sulla quale sono molto ottimista". Già da lunedì, sempre a Pescara potrebbe nascere un nosocomio dedicato ai Covid positivi, con una rianimazione dotata di quaranta posti letto. "Le strutture che stiamo realizzando - spiega Parruti - grazie alla vicinanza tra tutte le forze politiche, serviranno a lungo perché queste malattie emergenti e riemergenti avranno importanti colpi di coda, fino alla completa immunizzazione della popolazione". Si vanno perfezionando anche i gruppi di continuità assistenziale per monitorare il gran numero di positivi in trattamento domiciliare e "qui - evidenzia Parruti - i medici di medicina generale stanno dimostrando di essere una componente essenziale del sistema. La Regione Abruzzo non ha dato loro la possibilità di una prescrizione autonoma ma speriamo di migliorare anche questo aspetto". L'intervista integrale a Giustino Parruti è pubblicata su fb, tw, instagram e sul portale regionale

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Coronavirus, imminente la consegna delle mascherine prodotte dalla Fater

Domani saranno pronte le prime 50 mila mascherine prodotte dalla Fater, altre 200 mila sono previste in consegna per mercoledi': la produzione aumentera' nel corso del tempo, e a pieno regime l'azienda sara' in grado di produrre almeno un milione di pezzi a settimana. Ringrazio tutti per il grande gioco di squadra messo in campo". Lo ha annunciato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. "E' stata una corsa contro il tempo e contro la burocrazia - racconta Marsilio - ma ce l'abbiamo fatta! Venerdi' mattina la Fater mi aveva scritto una mail che descriveva una grande situazione di difficolta'. Dopo aver chiesto l'autorizzazione alla produzione il 21 marzo, l'Istituto Superiore di Sanita' aveva richiesto l'esecuzione di test di laboratorio per autorizzare alla commercializzazione. Purtroppo, il laboratorio della Fater poteva consegnare i risultati solo venerdi' prossimo, rinviando a dopo Pasqua la produzione. Con l'aggravante che almeno due aziende della filiera sono oggi ferme perche' non dispongono del codice Ateco autorizzato a lavorare, e il Prefetto le puo' autorizzare solo dopo che l'Iss autorizza a sua volta la commercializzazione. Il classico 'cane che si morde la coda'. Ho passato la giornata di venerdi' a parlare con il ministro Speranza, il commissario Arcuri e il presidente dell'Iss Brusaferro, oltre che con la Fater, per venire a capo del problema. Tutti si sono messi al lavoro ventre a terra nella comune volonta' che un risultato cosi' importante non venisse vanificato. L'Istituto Superiore di Sanita' in particolare ha indirizzato la Fater verso un percorso piu' rapido per eseguire i test, indispensabili per garantire la qualita' e la sicurezza di un prodotto destinato a uso sanitario. Ieri, il ministro Speranza in persona mi ha anticipato la notizia, confermata dalla Fater, che era in arrivo l'autorizzazione alla commercializzazione, a seguito di prove di laboratorio che hanno certificato l'ottima qualita' del prodotto. Ora il Prefetto puo' sbloccare le due aziende fornitrici e Fater puo' finalmente partire".

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Terremoto del 6 aprile 2009, il ricordo del presidente Lorenzo Sospiri

“In questo momento della storia dell’uomo, in cui sembrano venire meno le certezze e le speranze, è importante non disperdere la memoria degli eventi. Quando la natura, in maniera così brutale e inaspettata, rimodella le anime e le pietre di un intero territorio, non resta che conservare, nelle generazioni, il ricordo e la celebrazione di quello che è stato. Ecco che la memoria del sisma aquilano del 2009, quest’anno assume significati diversi e più profondi. Il dolore si sovrappone ad altro dolore e magari, in questa spirale di sentimenti umani, così intimi, la comunità degli abruzzesi coglierà in maniera più chiara e significativa il senso delle cose perdute, insieme alla bellezza della ricostruzione e al coraggio di rialzarsi. Esattamente 11 anni fa, in questa stessa notte, tra la domenica delle Palme e il lunedì, sul nostro Capoluogo di Regione il 6 aprile 2009, si abbatté una tremenda sciagura. Oggi come allora, il ricordo delle 309 vittime del sisma aquilano, insieme a tutte le vittime dei disastri naturali che hanno colpito la nostra Regione, è forte nel mio cuore e nel mio spirito. Non dimenticheremo mai quei giorni di sofferenza che oggi purtroppo coincidono con un virus che sta mietendo ancora tante, troppe vittime. L'Assemblea regionale abruzzese sarà sempre presente e vicina, oggi come all’ora, al dramma subito dall'Aquila. La cancellazione della fiaccolata commemorativa, paragonabile al rinnovo annuale di un abbraccio tra gli aquilani e l’Abruzzo, sarà l’ennesima rinuncia che questo periodo impone, non sarà però l’alibi per “non esserci” con il cuore e con qualche piccolo gesto simbolico. Il Consiglio regionale aderisce all’iniziativa promossa dai Comitati dei Familiari delle Vittime e dal Sindaco dell’Aquila, quella di accendere una luce alle finestre e ai balconi, alla mezzanotte tra il 5 e il 6 aprile. Il colonnato dell’Emiciclo sarà illuminato dalle fiaccole, dando particolare rilievo alla bandiera tricolore. Quest’anno il ricordo del sisma aquilano abbraccerà l’intera Italia”. Lo dichiara in una nota il presidente del Consiglio regionale d'Abruzzo, Lorenzo Sospiri.

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Boom di denunce nel Teramano per false attestazioni per uscire

Boom di denunce da parte della polizia nel Teramano per false attestazioni in merito alle restrizioni di circolazione decise dal Governo per l'emergenza del coronavirus: sono state 314 nella sola giornata di ieri, mentre nei giorni precedenti non c'era stato alcun denunciato; 70 invece le persone multate ieri. Nella settimana appena trascorsa sono state complessivamente multate 287 persone e 314 quelle denunciate; nella settimana precedente le persone multate erano state 41, mentre quelle denunciate sono state complessivamente 407. 

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Anniversario terremoto L’Aquila, ADSI: Costruire una norma quadro per la ricostruzione

«Lavoriamo insieme a una normativa nazionale sulla ricostruzione dopo le grandi emergenze, affinché non ci si trovi più a dover ripartire sempre dall'inizio e con regole sempre diverse. Una normativa nella quale il patrimonio immobiliare storico-artistico sia adeguatamente considerato, per il suo valore culturale e la sua rilevanza economico-sociale per il Paese».

Il Presidente Nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, Giacomo di Thiene, in occasione dell'anniversario del terremoto che il 6 aprile di undici anni fa sconvolse tragicamente il territorio aquilano, rilancia alle Istituzioni l'appello a mettere a sistema buone pratiche, errori e complicazioni riscontrate nelle gestioni degli ultimi eventi sismici, per giungere, finalmente, a un quadro normativo chiaro, certo e snello per affrontare le future ricostruzioni in un clima di fiducia tra tutti i soggetto coinvolti, elemento questo essenziale per ri-costruire e ri-nascere velocemente. 

La proposta del Presidente di ADSI è indirizzata, oltre che al Ministro per i beni e le attività culturali e il turismo, Dario Franceschini, in particolare a Fabrizio Curcio, Capo del Dipartimento Casa Italia chiamato a coordinare le ricostruzioni e pianificare quelle che verranno, e al Commissario Giovanni Legnini. 

«L’esperienza maturata nei diversi momenti di emergenza – ricorda di Thiene – ci ha insegnato che, senza una normativa quadro per la ricostruzione, ogni volta si riparte sempre dall'inizio e ogni volta con organizzazioni, procedure, moduli diversi che spesso non tengono conto delle esperienze passate. Architetti, ingegneri, restauratori, periti, ma anche gli stessi funzionari pubblici, devono applicarsi con grande dispendio di tempo, e quindi anche risorse economiche, per studiare e interpretare le nuove norme. Definire procedure pianificate e collaudate prima della prossima emergenza, in modo specifico anche per il patrimonio culturale, così diffuso su tutto il territorio ma anche così peculiare e difficilmente gestibile con le norme generali, consentirebbe di incidere significativamente su questi aspetti Altrimenti il rischio, se non proprio la realtà, è che il recupero, la ricostruzione, il restauro del nostro patrimonio storico e culturale non vengano correttamente finanziati, non per cattiva volontà, ma per inadeguatezza degli strumenti a disposizione. Continuando su questa strada, la valorizzazione di questo tanto invocato patrimonio storico-culturale – che si dice sempre, a ragione, ci contraddistingue nel mondo e costituisce una risorsa per il Paese – continuerà a esserci sempre e solo a parole».

L'appello del Presidente di Thiene parte anche da un dato preciso: le dimore storiche private, in Italia, rappresentano circa il 17% del patrimonio immobiliare storico-artistico soggetto a vincolo, un vero polo di attrazione e un volano economico per i territori, spesso piccoli centri, nei quali si trovano. Sono immobili che, come definito dalla nostra Costituzione e ribadito anche da una delle ultime ordinanze per la gestione della ricostruzione post terremoto del 2016, hanno una valenza architettonica e storico-artistica che ne determina un “interesse pubblico” da preservare.

 

«In occasione dell'anniversario del tragico terremoto de L’Aquila, mentre ricordiamo le troppe vittime e i successivi sforzi e impegni delle Soprintendenze nella difficile ricostruzione, vorremmo lanciare questo messaggio alle Istituzioni, per provare a non dover rincorrere le prossime emergenze, ma farci trovare più consapevoli e pronti» conclude di Thiene. «Come Associazione Dimore Storiche Italiane siamo disponibili a collaborare per portare la nostra esperienza e contribuire a migliorare le azioni e le norme per il futuro, come sempre nell'interesse generale».

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Coronavirus, Confartigianato: pasticcerie artigianali chiuse a Pasqua, in Abruzzo perdite per 14 milioni di euro

Niente uova, colombe e specialità di pasticceria artigiana sulle tavole pasquali abruzzesi. La chiusura delle pasticcerie durante le feste pasquali, dovuta al Dpcm dell'11 marzo per l'emergenza coronavirus, determina Anche in Abruzzi un pesante danno economico e pesa sulla competitività del sistema delle micro e piccole che realizzano un prodotto di pasticceria artigianale di elevata qualità. Un danno stimato in 14 milioni di euro. Lo rileva uno studio di Confartigianato Chieti L'Aquila.

A differenza di quanto avviene per la distribuzione commerciale, la vendita diretta della pasticceria artigianale è colpita dal lockdown. Si tratta di un settore che in Abruzzo coinvolge 587 imprese di pasticceria e gelateria, in cui lavorano 1.878 addetti. Un settore caratterizzato da un'elevata vocazione artigianale, con oltre 360 imprese artigiane che si stima rappresentino il 62,6% del comparto.

L’incrocio dei dati strutturali di fatturato per addetto del settore, dell’occupazione del settore e della distribuzione delle vendite mensili rilevata dalle imprese del sistema Confartigianato, in Abruzzo consente di stimare in 12 milioni di euro la perdita di fatturato nel mese di aprile, concentrato nelle mancate vendite dei dolci legati alla ricorrenza di Pasqua.

Ai mancati ricavi si aggiunge la perdita, valutabile in 2 milioni di euro, determinata dal deperimento di parte delle materie prime acquistate prima del lockdown in previsione della produzione per il periodo pasquale e dal parziale utilizzo legato all’imprevista chiusura resa necessaria per limitare i contagi da Covid-19. Con la somma dei due effetti si scarica sulle 587 imprese della pasticceria abruzzese un danno economico di 14 milioni di euro.

In Italia le imprese sono 24.427 e il danno è pari a 652 milioni di euro. In testa, per mancati ricavi, ci sono Lombardia (106 mln), Veneto (69 mln) e Lazio (63 mln). Confartigianato nazionale nei giorni scorsi si è rivolta al Governo per segnalare come lo stop alla produzione e vendita delle pasticcerie rappresenti una "assurda discriminazione".

"Stiamo facendo il possibile per sensibilizzare i nostri associati affinché rispettino le regole per difendere la salute di tutti - afferma il direttore generale di Confartigianato Chieti L'Aquila, Daniele Giangiulli - ma l'interpretazione del Dpcm che si traduce in una assurda penalizzazione delle produzioni artigianali e di qualità è inaccettabile. Rivolgiamo un appello a tutti i parlamentari locali. Un altro appello, in vista della Pasqua, lo rivolgiamo a tutti i cittadini delle province di Chieti e L'Aquila e a tutti gli abruzzesi: scegliete di acquistare i prodotti locali, preferendo i tanti pasticceri e panificatori che cercano di resistere alla crisi e si sono organizzati e riconvertiti - conclude Giangiulli - per offrire le consegne a domicilio".

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San Salvo, continuano i controlli della Polizia locale

L’assessore alla Sicurezza del Comune di San Salvo, Fabio Raspa, comunica che la Polizia locale, con il coordinamento del responsabile Nicolino Cilli, stanno effettuando quotidianamente controlli in tutta la città per la verifica del rispetto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per il contenimento del contagio da coronavirus.

Nei giorni di giovedì 2 e venerdì 3 aprile sono stati effettuati diversi posti di blocco nel corso della giornata che ha permesso di ritirare 73 autocertificazioni per le opportune verifiche sulle dichiarazioni rilasciate delle persone fermate e individuate.

Giornalmente vengono controllate 80 attività commerciali.

Da ricordare che tutte le forze dell’ordine presenti nel territorio stanno effettuando controlli con il coordinamento del Questore di Chieti.

Si ricorda che il sindaco Tiziana Magnacca ha predisposto la chiusura nella giornata di domenica 5 di tutte le attività commerciali al dettaglio di generi alimentari e non alimentari e di prima necessità, a eccezione di farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai, sia esercizi di vicinato che medie strutture di vendita, anche ricomprese nei centri commerciali.

 

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Paolucci (Pd) su ritardo CIG: Prevedibile, la Regione deve snellire procedure e tempi

“Il fatto che la Regione Abruzzo sia stata tra le ultimissime Regioni a siglare l'accordo ha un suo costo purtroppo, così oggi oltre 54.000 lavoratori abruzzesi aspettano che la cassa integrazione in deroga diventi realtà”, così il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci.

“La Regione Abruzzo è tra le poche rimaste in Italia che ancora non consentono alle aziende di presentare la domanda di cassa in deroga, ad oggi si è impegnata a produrre la modulistica necessaria, ma bisogna correre e semplificare. Inoltre occorre lavorare ad un accordo con gli istituti creditizi per anticipare le somme e reperire risorse aggiuntive perché le famiglie, i lavoratori e le imprese ne usufruiscano al più presto. Nessun provvedimento potrà essere veramente efficace e tempestivo se le procedure e i tempi non saranno snelliti – avvisa l’ex assessore al Bilancio – Così accade che la CIG risulti ad oggi ancora bloccata, a un mese dall’inizio dello stop. Assurdo che l’esecutivo si vanti di agire a favore delle famiglie e delle imprese, ma non si preoccupi di rendere immediatamente esecutive le scelte in loro favore. Inoltre nella legge appena approvata non è mai citata la parola lavoro e lavoratori. 

Tutto questo era facilmente evitabile: bastava convocare quel tavolo per l’economia e il lavoro che noi invochiamo da settimane e confrontarsi con i sindacati, trattandoli da interlocutori e non da avversari”.

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