Redazione Notizie D'Abruzzo

Dall’XI Congresso nazionale di Legambiente ecco il manifesto green con le azioni del coraggio da mettere in campo

Se davvero si vuole salvare il Pianeta è tempo di una rivoluzione verde che metta al centro clima ed energia, legalità, economia circolare e civile, green societycitizen science, mobilitazione e protagonismo dei giovani e volontariato. L’Italia può, e deve, raccogliere questa sfida, contrastando la crisi climatica con un ambizioso piano energia e clima, con la riconversione ecologica del Paese abbandonando le fonti fossili e i sussidi dannosi per l’ambiente. Puntando su rinnovabili e innovazione tecnologica, contrastando in maniera sempre più forte l’illegalità e le ecomafie. Inaugurando una nuova stagione di lotta senza quartiere contro gli ecomostri e tutti gli altri abusi edilizi, tema ancora oggi “orfano” nella politica italiana, accelerando l’iter delle demolizioni oggi in mano ai Comuni, troppo spesso vittime del ricatto elettorale. E ancora aumentando l’efficacia dei controlli pubblici contro l’inquinamento, attuando una riconversione ecologica del sistema industriale per dire “mai più Taranto, Gela e Bagnoli” e tutelare l’ambiente, il diritto alla salute e al lavoro. Ripensando le città e gli spazi urbani in una chiave sempre più ecosostenibile attraverso la rigenerazione urbana, il “rammendo” delle periferie, contrastando il consumo di suolo e puntando su una mobilità sostenibile e intermodale.

 

Sono queste le azioni di quel “coraggio” messo al centro del manifesto green che Legambiente ha presentato nella giornata finale del suo XI Congresso nazionale dal titolo “Il Tempo del coraggio”, che ha visto per tre giorni confrontarsi a Napoli, nel suggestivo scenario del Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa, 833 delegati, 60 ospiti istituzionali e altre 200 presenze. Fra questi, il presidente di Libera Don Luigi Ciotti, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, il sottosegretario all’Ambiente Roberto Morassut, Marco Omizzolo, intervenuti questa mattina. Nella giornata di oggi, Legambiente ha anche eletto le sue cariche nazionali, tutte riconfermate alla guida dell’associazione: Stefano Ciafani, presidente nazionale, e Giorgio Zampetti, direttore generale, e Nunzio Cirino Croccia, amministratore. Al loro fianco, Edoardo Zanchini e Vanessa Pallucchi, vicepresidenti nazionale, e Serena Carpentieri, vicedirettrice.

 

“La febbre del pianeta continua a salire – dichiara il presidente di Legambiente Stefano Ciafani – con leader mondiali come Trump e Bolsonaro, sostenuti dalle peggiori lobby, che negano la crisi climatica. Ma anche con Paesi, che pur fra mille contraddizioni investono sul futuro, come la Cina, che da principale emettitore in atmosfera di gas serra è diventata anche la potenza mondiale che destina più risorse allo sviluppo di tecnologie pulite, e con l’Europa che con il Green new deal vuole recuperare il gap rispetto al primato di un tempo sul fronte della transizione ecologica dell’economia. I temi ambientali – continua Ciafani – sono sempre più centrali per fronteggiare le emergenze e riconvertire l’economia, ma bisogna immediatamente allungare il passo. L’Italia è a un bivio: per imboccare la strada giusta serve armarsi di forza e coraggio e mettere in campo azioni e interventi concreti. Un impegno che non deve riguardare solo la politica, ma anche le imprese, i sindacati, i cittadini e soprattutto i tantissimi giovani che in tutto il mondo si stanno mobilitando per il clima, facendo sempre più rete. La loro bandiera è la lotta alla crisi climatica, la fiducia nella scienza, il contrasto a un sistema economico insostenibile per la giustizia climatica e il futuro dell’umanità. E noi saremo sempre più vicini a loro per sostenerli e continuare insieme questa battaglia per l’ambiente e per salvare il clima”.

 

Tra gli altri obiettivi al centro del manifesto green di Legambiente, anche la lotta all’inquinamento e alle disuguaglianze, la costruzione di un modello economico alternativo a quello attuale e di un modello energetico distribuito, rinnovabile, democratico, la rete delle alleanze territoriali, un impegno concreto per la rinascita delle aree terremotate del Centro Italia. L’Italia, ne è convinta Legambiente, può guidare questa “rivoluzione verde” attraverso politiche ambientali coraggiose e lungimiranti, a partire dalla definizione di un ambizioso piano energia e clima e di un piano di adattamento nazionale ai mutamenti climatici di cui siamo ancora sprovvisti, ragionando su una finanziaria green, avendo il coraggio di modificare la legge di bilancio in discussione. Sul fronte della lotta alle ecomafie è indispensabile completare la riforma normativa necessaria per difendere fauna e flora protette, beni culturali e reperti archeologici, combattere le agromafie. Nel contrasto al marine litter l’associazione chiede al più presto l’approvazione della legge, a prima firma Rossella Muroni e Sergio Costa, sul fishing for litter, per permettere ai pescatori di fare gli spazzini del mare, pratica ancora oggi vietata e che costringe gli stessi pescatori a ributtare in acqua la spazzatura pescata.

 

Obiettivi e azioni che il Paese deve perseguire con caparbietà e che indicano i campi e le sfere di azione dei prossimi anni di Legambiente, che crede sull’importanza e sull’efficacia di un dialogo sempre più trasversale nella società civile per rendere al tempo stesso questo Paese più giusto, bello, aperto e accogliente. Senza dimenticare però di allargare lo sguardo al Mediterraneo, perché è quello il teatro una parte importante delle sfide da affrontare, legate ai cambiamenti climatici, migranti, cooperazione internazionale, solidarietà e pace. Su questo è stata approvata durante il Congresso una mozione per chiedere al Governo di chiudere la stagione dei decreti sicurezza e aprire una nuova politica per il Mediterraneo. 

 

 

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Giornata mondiale contro la violenza sulle donne: l’intervento di Irene Bizzarri, dei Giovani Democratici della Provincia di Teramo

“Oggi voglio rivolgere la mia attenzione alle vittime di violenza. Troppo spesso le donne si sentono in colpa e giustificano determinati atteggiamenti pensando che siano loro ad aver portato l'altra persona al limite, spingendola alla violenza. Non è così. La violenza verbale e fisica non è MAI giustificata. Sebbene questi individui cerchino di allontanarvi dai vostri cari e amici, dovete trovare la forza di parlarne con qualcuno perché questo è il primo step per uscire dalla zona-rischio. Ci vorranno mesi o forse anni per lasciarsi scivolare addosso i sensi di colpa insensati, ma ci riuscirete. Vi rialzerete. Perché è questo che fanno le donne: si rialzano. Da oggi però, bisogna lottare affinché le donne non cadano più". Lo afferma Irene Bizzarri,  Delegata alle Pari Opportunità dei Giovani Democratici della Provincia di Teramo,  oggi, 25 novembre, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
 
"Garantire protezione e comprensione alle vittime di violenza, è fondamentale. Specie quando la violenza deriva da persone vicine, insospettabili. È assurdo che debba esserci una giornata che ricordi agli uomini che le donne non vanno toccate, è assurdo pensare che ci sia una società che non ascolti le grida di aiuto di queste persone. 
A tutte le donne che hanno accelerato il passo in una strada buia; a tutte le donne che fingono di telefonare per sfuggire ad un possibile sguardo troppo invadente; a tutte le donne che si sono sentite dire con chi dovevano uscire o con quali vestiti; a tutte le donne che sono state insultate per aver tardato a rispondere ad una telefonata; a tutte le donne che non sono libere di camminare per strada senza sentirsi fischi dietro; a tutte le donne che hanno evitato le scollature per non sentirsi dire 'se l'è cercata'; a tutte le donne che hanno subito violenze davanti ai propri figli o quando portavano in grembo il figlio stesso del carnefice; a tutte le donne che si guardano allo specchio e si vedono imperfette perché qualcuno gli ha detto che non valgono nulla; a tutte le donne che vorrebbero urlare ma stanno zitte; a tutte le donne che ricevono insulti da altre donne che invece dovrebbero essere solidali con loro; a tutte le donne che non hanno il coraggio di dire quello che pensano; a tutte le donne che abbassano lo sguardo davanti a gruppi di ragazzi per paura di suscitare una qualche reazione. A queste donne io dico: alzate la testa, siate bellissime, siate forti e mostratevi deboli solo davanti a coloro che sapete non se ne approfitteranno. Siate coraggiose, per voi, per i vostri figli e per la vostra famiglia. Non tollerate un insulto o uno schiaffo pensando sia l'ultimo. Non screditatevi. Non sentitevi in colpa per non aver risposto in tempo ad una telefonata o per aver indossato una gonna troppo corta. Splendete. Guardate negli occhi colui che vi ha fatto del male e andate a denunciarlo. Chiedete aiuto alle associazioni contro la violenza, parlate con gli amici e le vostre famiglie o con uno psicologo. E andate via. Andate via da casa vostra. Tutelatevi. E infine risorgete. Ci sarà qualcuno in grado di amarvi senza farvi del male. Ci sarà qualcuno capace di farvi sentire sicure. E se non arriverà nessuno, amatevi voi. Brillate di luce propria. Ai carnefici voglio dire: abbassate lo sguardo davanti a queste donne perché loro sì, che possono tutto. Voi invece userete sempre e solo la violenza perché incapaci di comunicare. Perché vi sentite inferiori. Perché sapete di essere messi in ombra dallo splendore della donna che avete accanto. Vergognatevi. Portate rispetto per la madre dei vostri figli, per la vostra stessa madre o sorella, per la vostra compagna e non solo per questo, ma perché sono esseri umani. E fatevi aiutare. Chi usa la violenza perché non sa comunicare, ha bisogno di aiuto. Autodenunciatevi. La violenza verrà eliminata solo quando una donna sarà considerata alla pari con gli uomini riconoscendole eguali diritti, doveri e opportunità. Uscendo dalla visione che vuole la donna esclusivamente a casa ad occuparsi dei propri figli. Uscendo, quindi, da una società ancora troppo arcaica.”

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A Montesilvano le iniziative per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne è stato presentato questa mattina il centro antiviolenza, gestito dall’Azienda Speciale per i servizi sociali di Montesilvano, che da oggi resterà aperto il lunedì, martedì e mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e il giovedì dalle ore 15,30 alle 18,30. La struttura, di 110 metri quadrati, si trova in via Roma 13 e all’interno vi lavoreranno due psicologhe, due assistenti sociali, tre educatori che si alterneranno nei vari giorni di apertura e due amministrativi. Lo sportello servirà per la gestione delle problematiche legate alla violenza e al maltrattamento di genere, il servizio sarà completamente gratuito, opererà nell’assoluto anonimato e lavorerà con le forze dell’ordine del territorio. Il numero di telefono per contattare l’ufficio è 0854225018.
La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne si è aperta alle ore 9,00 nella Sala Di Giacomo di Palazzo Baldoni, con l’attrice Tiziana Di Tonno, che ha portato in scena, insieme alla violinista Dana Stancu, lo spettacolo “Per vergogna, per amore”, una pièce teatrale rivista per l’occasione con riferimenti alle donne abruzzesi e alle violenze subite, spesso tra le mura domestiche. Il pubblico composto dagli studenti dell’ITC Alessandrini e dalle terze medie dell’Ignazio Silone, ha seguito con grande attenzione dall’inizio alla fine grazie soprattutto alla bravura dell’interprete che ha coinvolto al termine dello spettacolo ragazzi e docenti. Commossa anche il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Ignazio Silone, Roberta Martorella che ha raccontato la sua esperienza di madre e di educatrice. All’iniziativa ha partecipato anche la presidente regionale delle Pari Opportunità Gemma Andreini.
“Con l’apertura dello sportello antiviolenza – afferma il sindaco Ottavio De Martinis - si vuole supportare e sostenere le donne vittime di violenza. Un problema annoso che colpisce anche la nostra città. Tra gli obiettivi c’è anche quello di implementare la costruzione di una rete con le forze dell’ordine che facilitino, attraverso la condivisione, l’uscita della donna dall'isolamento. Il centro antiviolenza di Montesilvano è il frutto di un progetto, voluto fortemente dall’amministrazione comunale e dall’Azienda Speciale per arginare un fenomeno ormai diffuso fin dai più giovani”.
“Ogni 15 minuti una donna subisce violenza – spiega l’assessore alle Pari Opportunità Damiana Rossi - e ogni 72 ore ne viene uccisa una. Nelle prossime settimane promuoveremo delle campagna di sensibilizzazione con delle azioni di prevenzione e contrasto alla violenza, partendo poprio come abbiamo fatto questa mattina dai ragazzi intervenuti allo spettacolo “Per vergogna, per amore” di Tiziana Di Tonno. Una piéce emozionante che ha commossono i presenti invitandoli a riflettere sulla violenza e soprattutto quelle all’interno delle mura domestiche che nessuno denuncia e nessuno spesso riesce a conoscere. Per questo c’è bisogno dell’educazione delle madri verso i figli maschi e del coraggio da parte delle donne di denunciare il fenomeno, senza paura e senza vergogna”.
“Con l’apertura dello sportello – dice l’assessore alle Politiche sociali Barbara Di Giovanni - ci siamo presi un impegno sostenuto da una speranza ambiziosa, quella di rendere tutti più consapevoli soprattutto i più giovani che la violenza, in ogni sua forma non c’entra nulla con la parola amore. Chi ama non lascia segni sul viso o sul corpo, chi ama non umilia, non isola e non colpevolizza. Con i due eventi, prima con l’incantevole interpretazione Di Tonno e poi con l’inaugurazione dell’uffico in via Roma, ci impegniamo a trasmettere e a diffondere la conoscenza dell’esistenza di percorsi di uscita dalla spirale della violenza”.

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Chieti, inaugurate quattro isole ecologiche per la raccolta differenziata dei rifiuti

Quattro isole ecologiche per la raccolta differenziata dei rifiuti, di cui il Comune di Chieti si e' appena dotato, inaugurate oggi dal sindaco, Umberto Di Primio, e dall'assessore ai Rifiuti, Alessandro Bevilacqua, presente Nicola Della Corina per Formula Ambiente, la societa' che gestisce la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Le isole sono completamente automatizzate, dotate di un impianto di videosorveglianza e si alimentano autonomamente. Il sistema viene attivato ogni volta, strisciando in un apposito lettore la tessera sanitaria o il tesserino del codice fiscale, quindi e' sufficiente sfiorare i sensori posti dinanzi ai singoli sportelli per attivare la loro apertura automatica e conferire i rifiuti. Le ecoisole vengono svuotate ogni giorno e sono dotate di un sensore che indica il livello di riempimento dei singoli cassonetti. Tutti possono accedere alle isole ecologiche, senza distinzione fra residenti e non, anche allo scopo di permettere, per esempio ai turisti, di conferire separatamente i rifiuti.

"Il metodo con cui si attiva l'isola ecologica passando il proprio codice fiscale dara' diritto a chi conferisce di avere sgravi sulla Tari - ha detto Di Primio - Si e' arrivati a questo in ragione di un'evoluzione che c'e' stata nella gestione della raccolta dei rifiuti, un'evoluzione che ci ha portato intanto a mettere isole ecologiche soprattutto nel centro storico, dove magari e' piu' difficile fare il conferimento e dove ci sono meno aree condominiali, mentre le isole ecologiche consentono a tutti di conferire l'organico ogni volta che se ne ha bisogno". 

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Santangelo: il nuovo piano scolastico all’Aquila offre servizi migliori

«Al centro di tutto il sistema scolastico viene lo studente», così il vicepresidente vicario in Consiglio regionale Roberto Santangelo in merito alle critiche sul nuovo piano di dimensionamento scolastico a L’Aquila.
«Questo assioma è imprescindibile ed nuovo piano di dimensionamento scolastico è in linea con questo principio. La cosa che appare ai miei occhi incomprensibile è questa levata di scudi dopo l’approvazione della delibera da parte della Giunta comunale dell’Aquila, mentre durante tutte le fasi di elaborazione e durante tutti gli incontri di concertazione nessuna obiezione con tale modalità è stata avanzata.»
«Sono convinto – ha aggiunto Santangelo – che questo modello di didattica verticale sia il miglior modo di seguire e affiancare gli studenti durante tutto il ciclo della scuola dell’obbligo permettendogli di continuare a frequentare lo stesso organismo scolastico per più cicli e rendendo l’ambiente più familiare. Ritengo, inoltre, che anziché sopprimere le scuole, dovendole adeguare in base alla popolazione scolastica, è stato più opportuno razionalizzare la rete scolastica evitando frammentazioni per assicurare agli studenti una molteplicità di servizi che solo le unità di una certa dimensione sono in grado di offrire.»

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Contratti di fiume, Marcozzi (M5S) presenta una proposta di legge

Il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi ha presentato la proposta di legge a sua prima firma intitolata 'Norme per la tutela dei corpi idrici dell'Abruzzo, per la valorizzazione integrata sostenibile dei bacini e sottobacini idrografici e la diffusione dei Contratti di Fiume'. Lo scopo è quello di dotare la nostra Regione di un dispositivo utile alla pianificazione di attività per proteggere il territorio una volta per tutte, anticipando le emergenze invece di doverle gestire con soluzioni tardive. “Quello dei Contratti di Fiume – spiega Marcozzi – è uno strumento volontario, di programmazione strategica, che si pone l'obiettivo di perseguire la tutela e la corretta gestione delle risorse idriche, insieme alla valorizzazione dei territori fluviali. A ciò si uniscono la salvaguardia dal rischio idrogeologico, un utilizzo sostenibile delle nostre acque, la valorizzazione dei sistemi ambientali e paesistici e il rafforzamento di campagne di informazione e sensibilizzazione in materia ambientale. I Contratti di Fiume, infatti, rappresentano uno strumento di governance idoneo a strutturare percorsi comuni, permettendo ai portatori di interesse di fare rete, pianificando la gestione e la conservazione dei beni collettivi con una visione a lungo termine”.

 

 

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Minacce e violenze in casa, allontanato da casa ultrasettantenne

Sabato gli agenti del commissariato di Atri hanno eseguito una misura di allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento nei confronti di un ultrasettantenne del posto denunciato dai familiari per maltrattamenti in famiglia e minacce aggravate. 'Codice Rosso' per un intero nucleo familiare, per anni vittima di un 'padre padrone' che non esitava a dare ordini a tutti, con minacce e violenze fisiche quando non gli obbedivano. Negli ultimi anni il comportamento dell’anziano era andato via via peggiorando, arrivando persino a minacciare di morte con un coltello da cucina sia moglie che figli, anche in presenza dei nipoti. Nei giorni scorsi la moglie e i figli hanno deciso di raccontare tutto ai Poliziotti del Commissariato di Atri: immediatamente sono scattate le indagini che hanno portato al provvedimento di allontanamento.

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Leonardo e Sofia i nomi preferiti dai neo genitori

Leonardo e Sofia sono i nomi preferiti dai neo genitori: sulla base delle informazioni contenute nella rilevazione degli iscritti in anagrafe per nascita, l'Istat elabora la distribuzione dei nomi maschili e femminili piu' frequenti nel 2018. A livello nazionale, il nome Francesco perde il suo storico primato che lo ha visto come nome piu' scelto dal 2001. Nel 2018, passando in seconda posizione, Francesco e' "spodestato" dal nome Leonardo. In terza posizione, stabile, e' ancora Alessandro. Come lo scorso anno rimane invariata la graduatoria dei primi tre nomi femminili: Sofia, Giulia e Aurora. Nonostante ci siano quasi 29 mila nomi diversi per i maschi e oltre 27 mila per le femmine (includendo sia i nomi semplici sia quelli composti), la distribuzione del numero di bambini secondo il nome rivela un'elevata concentrazione intorno ai primi 30 in ordine di frequenza, che complessivamente coprono quasi il 45% di tutti i nomi attribuiti ai bambini e oltre il 38% di quelli delle bambine. Sebbene la scelta del nome sia in parte legata alla cultura, alla religione (nomi di Santi, di Patroni) e alle tradizioni radicate nei singoli ambiti territoriali, la concentrazione dei nomi e' comunque molto forte. Leonardo raggiunge il primato in ben 14 regioni: tutte quelle del Centro-nord (ad eccezione della provincia autonoma di Bolzano dove primeggia il nome Elias) oltre che in Abruzzo e in Sardegna. A livello regionale, il nome Francesco si posiziona al primo posto soltanto in 4 regioni italiane, tutte del Mezzogiorno (Molise, Puglia, Basilicata e Calabria). Alessandro, invece, terzo posto a livello nazionale, non e' primo in alcuna regione. Giuseppe continua a primeggiare in Sicilia e Antonio in Campania. Per le bambine, a eccezione della Provincia Autonoma di Bolzano, dove primeggia il nome Emma, in tutte le realta' locali si ritrovano gli stessi tre nomi del podio nazionale. Sofia si conferma al primo posto in dieci regioni del Centro-nord, in Basilicata (a pari merito con Giulia) e in Calabria. Aurora, stabile al terzo posto in classifica rispetto allo scorso anno, primeggia nelle Marche e in quattro regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania e Sardegna). Il nome Giulia, anch'esso stabile al secondo posto, torna in cima alla classifica nel Lazio, in Puglia e in Sicilia.

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Istat, in calo le nascite di bimbi stranieri

In Italia si riduce il contributo alla natalita' dato fino a questo momento dai cittadini stranieri. Negli ultimi 6 anni - secondo il rapporto Istat su natalita' e fecondita' del 2018 - sono diminuiti (quasi 11 mila in meno) i nati con almeno un genitore straniero che, con 96.578 unita', costituiscono il 22% del totale dei nati e registrano una riduzione di oltre 2.600 unita' solo nell'ultimo anno. Questo calo e' imputabile quasi esclusivamente ai nati da genitori entrambi stranieri: scesi per la prima volta sotto i 70 mila nel 2016 (69.379), sono 65.444 nel 2018 (14,9% sul totale dei nati), quasi 2.500 in meno rispetto al 2017. L'Istat rileva che le cittadine straniere residenti, che finora hanno parzialmente riempito i 'vuoti' di popolazione femminile ravvisabili nella struttura per eta' delle donne italiane, stanno a loro volta 'invecchiando': la quota di 35-49enni sul totale delle cittadine straniere in eta' feconda passa dal 42,7% del primo gennaio 2008 al 52,7% del primo gennaio 2019. Questa trasformazione e' conseguenza delle dinamiche migratorie nell'ultimo decennio. Al primo gennaio 2018 risiedono in Italia circa 1 milione 345 mila stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana. Le donne sono quasi 757 mila (56,3% del totale) e oltre la meta' (circa 389 mila) ha un'eta' compresa tra 15 e 49 anni. Le donne di origine marocchina sono 84 mila, quelle di origine albanese oltre 82 mila e quelle di origine rumena quasi 53 mila. Nel complesso queste collettivita' rappresentano il 29% del totale delle acquisizioni di cittadine straniere, con quote in eta' feconda rispettivamente pari a 54,7%, 63,0% e 65,3%.

Al primo posto tra i nati stranieri iscritti in anagrafe si confermano i bambini rumeni (13.530 nati nel 2018), seguiti da marocchini (9.193), albanesi (6.944) e cinesi (3.362). Queste quattro comunita' rappresentano la meta' del totale dei nati stranieri. L'incidenza delle nascite da genitori entrambi stranieri sul totale dei nati e' notoriamente molto piu' elevata nelle Regioni del Nord (20,7% nel Nord-est e 21,0% nel Nord-ovest) dove la presenza e' piu' stabile e radicata e, in misura minore, in quelle del Centro (17,5%). Nel Mezzogiorno l'incidenza e' molto inferiore rispetto al resto d'Italia (6,0% al Sud e 5,6% nelle Isole). Nel 2018 e' di cittadinanza straniera circa un nato su quattro in Emilia-Romagna (24,3%), quasi il 22% in Lombardia, circa un nato su cinque in Veneto, Liguria, Toscana e Piemonte. La percentuale di nati stranieri e' decisamente piu' contenuta in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno, con l'eccezione dell'Abruzzo (10,5%). L'impatto dei comportamenti procreativi dei cittadini stranieri e' piu' evidente se si estende l'analisi al complesso dei nati con almeno un genitore straniero, ottenuti sommando ai nati stranieri le nascite di bambini italiani nell'ambito di coppie miste. La geografia e' analoga a quella delle nascite da genitori entrambi stranieri ma con intensita' piu' elevate: in media nel 2018 ha almeno un genitore straniero oltre il 30% dei nati al Nord e il 25,4% al Centro; al Sud e nelle Isole le percentuali scendono a 9,5% e 8,9%. Le regioni del Centro-nord in cui la percentuale di nati da almeno un genitore straniero e' piu' elevata sono Emilia-Romagna (35,0%), Lombardia (30,9%), Liguria (30,1%), Veneto (29,7%) e Toscana (29,1%). Considerando la cittadinanza delle madri, al primo posto si confermano i nati da donne rumene (17.668 nati nel 2018), seguono quelli da donne marocchine (11.774) e albanesi (8.791). Queste cittadinanze coprono il 43,1% delle nascite da madri straniere residenti in Italia. La propensione a formare una famiglia con figli tra concittadini (omogamia) e' alta nelle comunita' asiatiche e africane. All'opposto, le donne polacche, russe e brasiliane hanno piu' frequentemente figli con partner italiani che con connazionali

La media di eta' in cui le donne italiane diventano mamme nel 2018 e' di 31,2 anni. Lo rileva l'ultimo rapporto dell'Istat su natalita' e fecondita' della popolazione italiana. Le donne residenti in Italia hanno accentuato il rinvio dell'esperienza riproduttiva verso eta' sempre piu' avanzate. Rispetto al 1995, l'eta' media al parto aumenta di oltre due anni, arrivando a 32 anni, in misura ancora piu' marcata cresce anche l'eta' media alla nascita del primo figlio, che si attesta a 31,2 anni nel 2018 (tre anni in piu' rispetto al 1995). Le Regioni del Centro sono quelle che presentano il calendario piu' posticipato (32,3 anni). Le madri residenti del Lazio, infatti, insieme a quelle della Basilicata e della Sardegna, hanno un'eta' media al parto pari a 32,5 anni. Confrontando i tassi di fecondita' per eta' del 1995, del 2010 (solo italiane) e del 2018 (italiane e totale residenti) si osserva uno spostamento della fecondita' verso eta' sempre piu' mature. Rispetto al 1995, i tassi di fecondita' sono cresciuti nelle eta' superiori a 30 anni, mentre continuano a diminuire tra le donne piu' giovani. Questo fenomeno e' ancora piu' accentuato considerando le sole cittadine italiane per le quali, confrontando la fecondita' del 2018 con quella del 2010, il recupero della posticipazione si osserva solo a partire dai 40 anni. 

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Emendamento alla manovra, chiesti 222 milioni per i danni della grandinata di luglio

“In occasione della legge di bilancio, è stato presentato un emendamento a prima firma Nazario Pagano,  su impulso del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, affinché siano stanziati 222 milioni per finanziare il fondo di Protezione civile per il triennio 2020-2022, finalizzati al risarcimento dei danni provocati dalla grave grandinata che si è abbattuta sull’ Abruzzo lo scorso 10 luglio. Il Governo, dopo aver escluso la regione dal fondo destinato ai risarcimenti per danni da calamità naturale, non può voltarsi dall’altra parte: la grandinata ha provocato enormi problemi al territorio, già duramente messo alla prova dagli eventi sismici degli ultimi anni. Ci auguriamo quindi che alle belle parole e alle promesse che vengono ogni volta fatte agli abruzzesi, seguano i fatti.”  Così in una nota il senatore Nazario Pagano, coordinatore di Forza Italia in Abruzzo e il Presidente del Consiglio regionale abruzzese Lorenzo Sospiri.

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