Venerdì 13 novembre alle 18, le scuole di lingue e i centri di certificazione linguistica spegneranno le luci in segno di protesta nei confronti dell’ultimo DPCM e del Decreto Ristori bis. «Assimilate ai centri di formazione che possono operare solo con una didattica a distanza non adeguata alla fascia di studenti più giovani che le frequentano, dimenticate dal Decreto Ristori che non inserisce il codice ateco 85.59.30 a cui appartengono e con perdite di fatturato fino all’80%, le scuole di lingue sono vicine al collasso» si legge in una nota.
Venerdì alle 18 verranno quindi spente le luci delle aule, «così come la crisi sanitaria da Covid sta spegnendo la possibilità di imparare, di essere cittadini del mondo e di certificare la propria conoscenza linguistica. Verranno spente le luci così come si sta spegnendo la nostra speranza di rimanere in attività. Oggi pensiamo tutti ad “esserci come persone” al termine della crisi rispettando ogni necessario protocollo, ma, al tempo stesso, vengono chiesti sostegno ed attenzione per esistere ancora come scuole quando questa crisi sarà superata».