Ambiente

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Le Faggete abruzzesi diventano patrimonio Unesco

L'Unesco ha inserito 5 faggete vetuste del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, tra i siti patrimonio dell'umanita'. E' la prima volta per l'Abruzzo. Le faggete, per una superficie complessiva di 937 ettari, ricadono nei comuni della provincia dell'Aquila. Oltre a Val Cervara, in vita da oltre 500 anni, sono state riconosciute Moricento (Lecce nei Marsi), Coppo del Principe e Coppo del Morto (Pescasseroli) e Cacciagrande (Opi). Le faggete abruzzesi rientrano nel patrimonio Unesco "Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa", riconosciuto nel 2007, ampliato nel 2011 con alcune foreste tedesche e ulteriormente allargato lo scorso luglio a foreste di altri 13 Paesi europei, tra cui l'Ita

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Salute: Coldiretti, solo 25 analisi su 7,6 mld kg di grano estero

Con 7,65 miliardi di chili di cereali importati dall’estero nel 2016 scoprire che sono stati esaminati solo 25 campioni e che nessuna analisi è stata eseguita per il glifosate, dovrebbe essere motivo di preoccupazione per un Paese che è leader nella qualità e nella sicurezza alimentare.
E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al piano di controllo sule micotossine del Ministero della Salute. Una imprenditoria sana e responsabile anziché esultare, come hanno fatto gli industriali della pasta di Aidepi, si porrebbe l’obiettivo di “aumentare i controlli a tutela della qualità dei propri prodotti e a garanzia dei consumatori soprattutto con riguardo al miliardo di chili di grano duro proveniente dal Canada sul quale è stato usato in preraccolta il discusso erbicida glifosate vietato in Italia perché ritenuto a rischio, che – ribadisce la Coldiretti - non è stato oggetto di analisi del rapporto. Non si capisce perché, a fronte del divieto di utilizzo del glifosate in preraccolta per le imprese agricole italiane, non solo non sia vietata l’importazione del frumento trattato in questo modo, ma non ci sia neppure la ricerca sistematica dei residui di glifosate sul 100% di prodotto importato. Usare il solo parametro delle micotossine per disinnescare l’allarme tossicologico sul glifosato è un errore di prospettiva nel momento in cui – sostiene la Coldiretti - tutto il dibattito a livello europeo e internazionale è spostato sull’autorizzazione del rinnovo di questa sostanza.

Per questo ci auguriamo che gli industriali della pasta si uniscano alla Coldiretti nel chiedere che i limiti massimi di residui dello stresso glifosate debbano essere precauzionalmente rivisti in ragione dell’incertezza scientifica sui rischi per la salute oggetto dell’attuale dibattito tra le agenzie europee. Si preferisce invece speculare per sottopagare gli agricoltori italiani proprio in una annata che ha visto un crollo di almeno il 10% del raccolto di grano duro a seguito della contrazione delle semine e della raccolta dovuta alle quotazioni insostenibili e all’andamento climatico che pero’ - conclude la Coldiretti - ha garantito una qualita’ straordinaria del Made in Italy sia termini di contenuto proteico sia per quanto riguarda i parametri di panificazione o di pastificazione oltre che di totale assenza di micotossine pericolose per la salute

In proposito, Coldiretti Abruzzo evidenzia che “mai come oggi è necessario garantire e assicurare la provenienza e la qualità del grano oltre che rivedere i limiti massimi presenza glifosate in prodotti importazione” sottolineando che in Abruzzo su una superficie totale a cereali di 87 mila ettari (di cui 34.500 ettari a grano duro per una produzione di circa 1.400.000 quintali per un valore di circa 35milioni di euro), operano circa 20mila aziende con cereali che, reduci dalla campagna cerealicola recentemente conclusa, hanno regalato un grano eccellente per tutti gli indicatori qualitativi ossia colore, vitrosità, glutine, peso specifico e proteine. “Un grano eccellente da ogni punto di vista – conferma Coldiretti Abruzzo – che, per diventare pasta, non deve sopportare lo stress di lunghi trasporti e il trattamento chimico con prodotti vietati in Italia dove la maturazione avviene naturalmente con il sole e che rappresenta a nostro avviso il miglior prodotto per l’alimentazione oltre che per la tutela del reddito delle nostre imprese”.

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Consumi: l’Abruzzo del riscatto al Villaggio Coldiretti di Milano


C’è l’Abruzzo che vuole rinascere a Milano, da questa mattina fino a domenica, nel Villaggio Coldiretti inaugurato al Castello Sforzesco, in piano centro storico, all’insegna dell’hashtag #Stocoicontadini. Mortadella di Campotosto, pecorino abruzzese e amatriciano, salumi teramani e tante altre eccellenze salvate dal sisma sono infatti esposte e vendute nel mercato di Campagna amica in uno spazio dedicato alle specialità salvate dal terremoto, situato nell’ambito della più grande fattoria allestita in Italia in un centro storico per far incontrare città e campagna e far conoscere l’origine del Made in Italy tra animali veri, spesa a chilometro zero e menu contadini al 100%. Un vero e proprio villaggio in cui è presente anche l’Abruzzo con l’agrichef Gabriele Maiezza e le aziende agricole Cioti Filiberto di Campli (TE), La Mascionara di Campotosto (AQ) e Francesco Bilanzola di Pietracamela (TE).  “Una occasione di rilancio e di rinascita – dice Coldiretti Abruzzo – per raccontare la voglia della nostra regione di farsi conoscere per le proprie bellezze e le tante eccellenze e per il grande impegno a ricominciare proprio dalle campagne in un insolito ma suggestivo connubio con la città”.
Secondo una indagine di Coldiretti, l’incontro con il contadino è ormai apprezzato da tutti: nel 2017 sono state infatti quasi sei italiani su dieci (59%) a fare la spesa almeno una volta al mese in frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori.

Dal dopoguerra mai così tanti italiani hanno acquistato direttamente dagli agricoltori con una crescita esplosiva nell'ultimo decennio da ricondurre - sottolinea la Coldiretti – Sono oltre 130mila le aziende agricole italiane che fanno vendita diretta in maniera prevalente mentre nei mercati degli agricoltori la spesa degli italiani ha superato i 3 miliardi di euro. L’alta qualità dei prodotti che sono piu’ freschi, saporiti e genuini è la principale ragione di acquisto dal produttore per il 71% degli italiani coinvolti, seguita dalle garanzie di sicurezza e dalla ricerca di prodotti locali che salgono sul podio delle motivazioni seguite dalla convenienza economica, secondo l’Indagine Coldiretti/Ixe’.

Con la spesa dal contadino si trovano infatti prodotti locali del territorio, cosiddetti a chilometri zero, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto della stagionalità dei prodotti e in alternativa ai cibi che devono percorrere lunghe distanze. Gli effetti positivi per i consumatori si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio. Oltre a ciò nei mercati dei contadini è possibile trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte.

I mercati si sono in realtà trasformati nel tempo da luoghi di commercio a momenti di aggregazione, svago e socializzazione con lo svolgimento di variegate attività che vanno dai corsi di formazione per l’orto ai laboratori didattici per i bambini, dai cooking show con gli agrichef all’educazione con i tutor della spesa. Un aiuto concreto per contrastare la tendenza allo spopolamento dei centri urbani dove chiudono negozi e botteghe con evidenti effetti negativi legati alla taglio dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale.

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Coldiretti Pescara, a Cepagatti l’agricoltura under 30

Aziende sempre più giovani e strutturate, capaci di guardare al futuro ma anche bisognose di una burocrazia semplice e al passo con una società sempre più veloce. E’ questo l’identikit dei giovani agricoltori della provincia di Pescara, che si sono incontrati ieri pomeriggio a Cepagatti nel corso dell’incontro promosso da Coldiretti Giovani Impresa Pescara. Una riunione che ha visto partecipare oltre cinquanta aziende giovani tra cui molti under 30.

“Anche in Abruzzo sono sempre di più le nuove imprese che operano in agricoltura – ha detto Giulio Federici, direttore di Coldiretti – si tratta di realtà anche di prima generazione che scommettono su un settore che oggi più che mai genera interesse e appeal. In molti casi si tratta di aziende che puntano a crescere e a strutturarsi ma che hanno anche bisogno di essere guidate e aiutate nella crescita. Coldiretti sta incontrando questi giovani per capirne le progettualità e le prospettive e mettere in campo soluzioni di sviluppo”. Nel corso dell’incontro ci sono succedute le testimonianze dirette dei giovani agricoltori, alcuni dei quali appena insediati con il nuovo Psr, e dei referenti dei diversi settori di Coldiretti che hanno illustrato la struttura e i servizi offerti. Un momento di incontro e di confronto da cui sono emersi anche i grandi “nemici” da sconfiggere: la burocrazia e la difficoltà di accesso al credito. “E’ anche vero che i giovani sono sempre i più motivati e i più decisi – conclude Federici – terreno fertile che è capace di guardare con occhi nuovi e nuova progettualità ad un settore che vuole crescere a tutti i costi”.

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In 600.000 in tutta Italia per ‘Puliamo il mondo’ di Legambiente

Sono stati 600.000 i volontari che in tutta Italia hanno aderito all'iniziativa 'Puliamo il mondo', liberando dai rifiuti strade, parchi e argini dei fiumi in 4.000 localita' di 1.600 Comuni. Giunta alla 25/a edizione e dedicata quest'anno all'economia circolare per sottolineare che "i rifiuti, se riciclati, possono essere una risorsa preziosa e passare a nuova vita", l'iniziativa e' promossa da Legambiente e Rai sulla scia dell'evento internazionale 'Clean up the Word'. Puliamo il mondo "dimostra le grandi risorse civiche dell'Italia" e ricorda "le questioni ambientali ancora aperte, come quella della corretta gestione del ciclo dei rifiuti", ha osservato in una nota il presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci. "Differenziare i rifiuti, recuperare e riciclare i materiali - ha aggiunto - e' strategico per la tutela dell'ambiente e anche per l'economia" e "disegna una filiera produttiva innovativa, che e' un pezzo importante dell'economia del futuro e sul quale bisogna investire con piu' 'visione' e convinzione". Attualmente, ha rilevato in Italia si recuperano 47 milioni di tonnellate di materiali, risparmiando energia primaria per oltre 17 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Anche per il direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani, sul tema dell'economia circolare "e' importante che anche la politica nazionale faccia la sua parte e definisca un quadro normativo stabile, promuovendo la realizzazione di nuovi impianti di riciclaggio, completando la rete impiantistica italiana con gli impianti anaerobici per l'organico differenziato, promuovendo misure di sostegno alla prevenzione e alla filiera del riuso, innalzando la qualita' dei controlli pubblici per stanare gli ecofurbi. A tal fine e' urgente che il ministero dell'Ambiente approvi i decreti attuativi della legge sulle agenzie ambientali per renderla pienamente operativa". In occasione di questa edizione l'associazione ambientalista ha premiato con un attestato simbolico 56 comuni che in questi anni sono stati tra i piu' attivi, come quelli di Lanciano, Folignano, Masullas, Bussero. 

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Terzo Festival dell’Agriturismo Italiano promosso da Cia

 Ritornano le contaminazioni culinarie con i cuochi agricoli all'interno del terzo Festival dell'Agriturismo Italiano promosso da Cia-Agricoltori Italiani e Turismo Verde. Il format rimane lo stesso, per l'occasione a cambiare e' la location. Il primo appuntamento con gli Agrichef dopo la pausa estiva si terra', infatti, con un Fuori Salone all'inaugurazione della XVII edizione di Pane Nostrum, la quattro giorni sull'arte della panificazione organizzata da Comune di Senigallia, Confcommercio Marche Centrali e Cia, con il contributo della Camera di Commercio di Ancona. Domani sera andra' in scena il mash-up di sapori tra la cucina marchigiana e pugliese. L'agriturismo Cadabo' di Montecarotto ospitera' gli Agrichef della masseria Chinunno di Altamura, per una cena con la partecipazione del Consorzio per la tutela e la valorizzazione del pane di Altamura Dop. Le aziende agrituristiche daranno vita, insieme, a menu' e degustazioni riservati agli appassionati della cucina secondo campagna. La Fiera internazionale del pane proseguira' fino al 24 settembre nel centro storico di Senigallia, tra laboratori e forni a cielo aperto, degustazioni e attivita' per tutti, dai semplici curiosi a noti chef pronti per lezioni e masterclass. Mentre gli appuntamenti con gli Agrichef della Cia continueranno il 14 ottobre nelle zone colpite dal sisma, con l'agriturismo Capodacqua (Teramo) che accogliera' a cena l'agriturismo Sante Muse (Lecce) in occasione dell'evento "ballo della pizzica" organizzato nella piazza del comune di Civitella del Tronto

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Meduse dannose per la pesca invadono l’alto Adriatico 

 Non sono urticanti come le meduse, ma hanno un impatto negativo sull'ecosistema e il settore ittico: sono le noci di mare, organismi gelatinosi, quasi trasparenti e luminescenti. Lo spiega lo studio pubblicato sul Journal of Sea Research, da un gruppo di ricercatori tra cui quelli dell'Osservatorio nazionale di oceonografia e geofisica sperimentale (Ogs) di Trieste. Dal 14 al 17 settembre saranno sulla nave Ogs Explora, per una spedizione nell'Alto Adriatico. Le noci di mare "sono animali marini planctonici carnivori, originari delle coste atlantiche americane e comparsi per la prima volta in Europa all'inizio degli anni '80, trasportate dalle navi attraverso le acque di zavorra" spiega Paola Del Negro, direttrice della sezione di Oceanografia dell'Ogs. Sono poi proliferate a tal punto da creare gravi danni al settore della pesca "perche' sono un vorace predatore di zooplancton, uova e piccole larve di pesci, soprattutto di acciuga", continua Del Negro. Nel Golfo di Trieste sono state segnalate per la prima volta nel 2005, ma solo nell'estate 2016 c'e' stata una vera e propria esplosione demografica, con presenze massicce nella Laguna di Marano e Grado, lungo la costa occidentale dell'Istria, e tutte le coste adriatiche italiane, fino ad Ancona e Pescara. Questi organismi alterano lo sviluppo della catena alimentare, perche' sottraggono cibo a molti pesci, come acciughe e sardine, e ne predano uova e larve. Si adattano a tutti gli ambienti e hanno un'impressionante capacita' riproduttiva. Questi organismi sono dannosi anche per alcuni sistemi di pesca tipici delle lagune alto adriatiche. "In Mar Nero hanno provocato un crollo della pesca vertiginoso. In Adriatico speriamo di frenarle con il loro principale predatore, Beroe ovata".

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Scuole, i consigli di Coldiretti Abruzzo per una merenda sana e fresca

Gallette al farro da abbinare alla marmellata di uva o al miele, ma anche la tradizionale frutta e lo yogurt a km zero, fino ai biscotti di grani antichi. Sono questi i consigli di Coldiretti Abruzzo in occasione della riapertura della scuola ai genitori più attenti, invitandoli ad “equipaggiare” i propri figli di una merenda fresca e possibilmente “locale”.

“L’obiettivo – dice Coldiretti Abruzzo - è sensibilizzare genitori e figli sull’importanza di una sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell'agricoltura con i cibi consumati ogni giorno. Ci sono cibi facili da consumare che, oltre ad essere gustosi ed invitanti, sono freschi e genuini. Si va dal semplice e tradizionale panino con olio e prosciutto locale, che è fonte di carboidrati e proteine, agli alimenti più sfiziosi ed elaborati, prodotti e venduti oggi da tante aziende agricole”. Tra i prodotti più nuovi e gettonati spiccano le gallette di farro o ai cereali, i biscotti di grano saraceno, i dolcetti tipici con miele e confetture (magari a base di uva o frutta delle campagne abruzzesi) per arrivare fino al semplice e vitaminico succo di frutta a chilometro zero. “Una merenda diversa dal solito ma sana e fresca che le famiglie - ricorda Coldiretti Abruzzo - potranno acquistare nella rete dei mercati o dei punti vendita di Campagna amica, direttamente dagli agricoltori”. Coldiretti Abruzzo ricorda inoltre che ci sono scuole che hanno attivato con gli Agriturismi di Campagna Amica la ricreazione a chilometro zero per gli studenti più grandi.

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Bilancio più che positivo del mercato di Campagna amica di Vasto

Si chiude con un bilancio più che positivo la stagione estiva del mercato di Campagna amica di Vasto Marina, che ha accolto sul Lungomare Cordella turisti e residenti da metà luglio fino alla fine di agosto - per due sere a settimana, il mercoledì e il sabato dalle 19 alle 24.
Un appuntamento con il chilometro zero che – ormai consolidato – ha riscosso anche quest’anno un grande successo con un aumento dei clienti grazie all’offerta dei 15 stand di ogni genere di prodotto agricolo. Dall’olio extravergine al pane, dalle confetture alla frutta passando per miele e ortaggi che, anche forse a causa del calo di produzione dovuto dalla siccità, sono stati particolarmente richiesti dai consumatori. Tra i prodotti che hanno suscitato più appeal sicuramente le “percoche” (pesche gialle) e i pomodori “mezzitempi”, ma anche la Ventricina vastese, miele, sottaceti e confetture e le spremute di frutta che hanno attirato migliaia di persone tra clienti e visitatori tra cui soprattutto turisti che hanno potuto apprezzare attraverso la genuinità dei prodotti venduti la bellezza del territorio abruzzese.

Ieri sera, la chiusura ufficiale del mercato con la cena sociale dei produttori nell’agriturismo Fonte Maggio di Scerni, alla presenza del segretario di zona Giuseppe Di Pietro e del direttore provinciale di Coldiretti Chieti Luca Canala. “Si chiude una stagione con grandi risultati e se ne apre subito un’altra – dice Canala – i produttori tornano ufficialmente a Vasto Centro con il mercato del venerdì in piazza Brigata Maiella che verrà ulteriormente potenziato. Ringraziamo pertanto l’amministrazione comunale che ancora una volta ha creduto al nostro progetto a Vasto Marina e annunciamo che, in riferimento ai mercati di Campagna Amica, stiamo lavorando ad altre novità che riguarderanno a brevissimo tutta la provincia”.

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Incendi: Coldiretti Abruzzo, almeno 15 anni per ricostruire i boschi perduti

Oltre 120mila ettari a fuoco in tutta Italia con l’Abruzzo che esce veramente martoriato da questa “infernale” estate 2017, che verrà ricordata per il clima pazzo, la forte siccità e le temperature altissime, oltre che per gli innumerevoli roghi che hanno letteralmente raso al suolo centinaia e centinaia di ettari di terreno boschivo che ricopre il 41% della superficie regionale. Per Coldiretti Abruzzo ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo ed un costo per la collettività stimabile in circa diecimila euro all’ettaro percorso dalle fiamme.

"Gli incendi – sostiene la Coldiretti – hanno pesanti effetti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del Paese e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. Nelle foreste andate a fuoco – sostiene la Coldiretti - saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna e dei tartufi. Una situazione difficile che riguarda anche il resto del Paese, con oltre 120mila ettari andati a fuoco nel 2017 con incendi praticamente triplicati rispetto alla media dei 10 anni precedenti, spinti dalla siccita’, dall’incuria e dall’abbandono dei boschi divenuti facile preda dei piromani. Un costo drammatico che l’Italia è costretta ad affrontare perché – sostiene la Coldiretti - è mancata l’opera di prevenzione con 12 miliardi di alberi dei boschi italiani che, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati infatti vere giungle ingovernabili soggette ai piromani.

“Anche nella nostra regione è praticamente raddoppiata rispetto all’Unità d’Italia la superficie coperta da boschi che oggi in Abruzzo interessa 400mila ettari (Pari al 41% del territorio) ma, come è ormai evidente, sono alla mercé dei piromani la maggioranza dei boschi che, per effetto della chiusura delle aziende agricole, si trovano ora senza la presenza di un agricoltore che possa gestirle – dice Coldiretti Abruzzo - “Per difendere il bosco italiano e abruzzese occorre creare le condizioni affinché si contrasti l'allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli nonché cogliere le opportunità offerte dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale”.

 

I DANNI DEGLI INCENDI 
1)    Costo degli interventi per emergenza 
2)    Perdita di biodiversità per danni alla fauna e alla flora con boschi di querce, di faggio, di castagno, di cerro ma anche funghi ed erbe aromatiche.
3)    Impedite nelle aree a fuoco tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono a settembre decine di migliaia di appassionati.
4)    Difficoltà per turismo e agriturismo per calo delle presenze nelle aree coinvolte
5)    Danni diretti alle coltivazioni, perdite di animali, distruzione di fabbricati rurali

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

 

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