Ambiente

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Coldiretti, cala il lavoro in agricoltura per il ‘clima pazzo’

L’agricoltura è l’unico settore che fa segnare un calo nelle ore lavorate (-1.2%) a causa del clima impazzito che ha avuto effetti devastanti nelle campagne con una storica siccita’ su cui si sono abbattuti violenti nubifragi a macchia di leopardo, per danni stimati nei campi superiori ai 2 miliardi di euro nel 2017. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sul mercato del lavoro nel quarto trimestre 2017. Gli effetti si sono fatti sentire con un autunno nero sulle principali produzioni del Paese, dal crollo del 23% della produzione di mele all’addio ad una bottiglia di vino su quattro, anche se la qualità è risultata buona, ma anche una produzione di olio in calo dell’11% rispetto alla media produttiva dell’ultimo decennio. Gli effetti di questa situazione di difficoltà - conclude la Coldiretti - si sono evidenziati purtroppo anche nella domanda di lavoro nelle tradizionali campagne di raccolta e nella vendemmia.

 

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Anno del cibo italiano, un comitato ad hoc e tante iniziative

Nel 2018 si celebra l'Anno del cibo italiano. Nato con una direttiva del ministro dei beni e delle attivita' culturali e del turismo, Dario Franceschini, e' stato presentato a Roma, nella Sala Giovanni Spadolini del Mibact, con la partecipazione dello stesso Franceschini e del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina. Per l'appartamento e' stato costituito un apposito Comitato tecnico di coordinamento e "grazie alla stretta collaborazione tra il Mibact e il Mipaaf, si promuoveranno iniziative e azioni che siano in grado durante l'anno di rappresentare la produzione eno-gastronomica e la cucina italiana come grandi attrattori turistici del nostro paese", hanno spiegato i due ministri.

Del Comitato fanno parte 12 esperti di chiara fama, nominati da Franceschini. Presieduto dal Direttore Generale Turismo del Mibact, Francesco Palumbo:Mibac, e' composto da: Carlin Petrini, Fondatore di Slow Food; Oscar Farinetti, Imprenditore e Presidente fondazione E. di Mirafiore; Cristina Bowerman, Presidente Ambasciatori del Gusto ; Massimo Bottura, Chef; Riccardo Cottarella, Presidente dell'Unione Internazionale Enologi ; Giorgio Calabrese, Medico nutrizionista e docente di Alimentazione e Nutrizione umana all'Universita' del Piemonte Orientale; Marco Gualtieri, Presidente di Seeds&Chips; Claudia Sorlini Vice Presidente del Touring Club Italiano, gia' Professore ordinario di Microbiologia Agraria all'Universita' degli Studi di Milano e membro della Steering Committee of the EU Scientific Programme for Expo 2015; Enzo Coccia, Pizzaiolo; Elisabetta Moro, Professore ordinario di Antropologia culturale e Tradizioni Alimentari del Mediterraneo all'Universita' suor Orsola Benincasa di Napoli; Mauro Rosati, Direttore Generale Fondazione Qualivita; Massimo Montanari, Professore ordinario di storia dell'Alimentazione e Presidente di Casa Artusi.

Il 4 agosto sarà la notte bianca del Cibo Italiano con piazze, attività pubbliche e private che "possano dimostrare che il cibo italiano è un'esperienza di tradizione, di continuità e di sviluppo", dedicata a Pellegrino Artusi storico scrittore, gastronomo e critico letterario italiano nato il 4 agosto del 1920 a Forlimpopoli in provincia di Firenze. 

Per quanto riguarda invece le azioni messe in campo, e' stato spiegato che Mibact e Mipaaf attueranno una completa ricognizione di prodotti agricoli ed agroalimentari di eccellenza, ricette della cultura alimentare e culinaria dei territori italiani, circuiti ed itinerari di offerta enogastronomica, eccellenze di conoscenze e sapere. Questi interventi sono funzionali anche al rafforzamento di itinerari interregionali di offerta turistica, in coerenza con il lavoro gia' realizzato con il 2016 Anno dei Cammini e il 2017 Anno dei Borghi. Dell'infinito patrimonio italiano, verra' promossa la conoscenza internazionale, con particolare riferimento all'organizzazione di esperienze gustative relative ai prodotti a denominazione di origine e ad indicazione geografica. Insieme al Maeci ed agli Istituti Italiani di Cultura all'estero, verra' poi realizzata una grande campagna di comunicazione internazionale sul brand Italia. Inoltre, il progetto 'Vivere all'italiana' consentira' una promozione della lingua italiana, arte e cultura, archeologia e sistema museale, enogastronomia, universita' e ricerca, scienza e tecnologia, design, industria culturale e creativa, sport, territori.

Insieme al Mipaaf, al Maeci e al Miur verra' promossa la cucina italiana di qualita'. Attraverso l'organizzazione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo Ambasciate, Consolati e Istituti italiani di Cultura presenteranno i prodotti alimentari di eccellenza rappresentativi dell'Italia e del gusto italiano a milioni di consumatori nel mondo, in prosecuzione delle tematiche di Expo Milano 2015. Verra' anche definito un accordo tra Mibact e Cassa Depositi e Prestiti per sviluppare i servizi di accoglienza (informazione, didattica, visite guidate, agri-musei, etc.) rivolti ai turisti presenti lungo gli itinerari di turismo lento. L'obiettivo e' favorire l'accesso al credito delle imprese operanti nel settore turistico-culturale e del turismo enogastronomico con investimenti diretti allo sviluppo di prodotti agricoli ed enogastronomici che possano arricchire i percorsi di visita. In tutta Italia il Mibact compone, selezionando e patrocinando iniziative regionali e territoriali, il Calendario delle Attivita' dell'Anno del Cibo Italiano. Un lungo cartellone di eventi, un grande viaggio da nord a sud del Paese, che rappresentera' un ulteriore elemento di attrattivita' per i turisti di tutto il mondo. Particolare attenzione sara' dedicata ad una campagna di comunicazione, anche sui social, da realizzarsi insieme ad Enit. Infine, e'' in corso di realizzazione una piattaforma informativa orientata, oltre che alla diffusione delle iniziative realizzate, all'approfondimento e alla divulgazione dei temi trattati dall'Anno del Cibo Italiano. Nel 2016, e' stato ricordato, l'Italia si e' confermata il primo Paese per numero di prodotti agroalimentari e vinicoli di qualita' con riconoscimento Dop, Igp e Stg conferiti dall'UE (Fondazione Qualivita) e secondo la World Food Travel Association piu' di due terzi dei viaggiatori acquista e porta con se prodotti enogastronomici da consumare e regalare. Uno straordinario veicolo per il brand Italia. Cibo e vino (48%) insieme alla bellezza delle citta' (49%) e alle opere d'arte ed ai monumenti (48%) sono una delle principali ragioni di un viaggio in Italia (Enit-Ipsos). 

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Contro gli sprechi alimentari parte la campagna ‘Eat Me Home’

Coinvolgere tutte le strutture ristorative abruzzesi affinché promuovano l'uso di doggy bag brandizzate nei propri locali incentivando così i clienti a riportare a casa quello che non consumano al ristorante. E' l'obiettivo della campagna contro lo spreco alimentare "Eat Me Home. Non lasciarmi nel piatto", promossa dalla Regione Abruzzo - Dipartimento per la Salute e il Welfare, con il patrocinio di Slow Food Abruzzo e Molise. I ristoratori che aderiscono alla campagna ricevono delle doggy bag in due diversi formati in cartone alimentare da usare nelle proprie strutture, una vetrofania per segnalare l'adesione alla campagna, pieghevoli informativi da mettere a disposizione della clientela per spiegare l'iniziativa e tovagliette alimentari sotto piatto da distribuire come gadget ai propri clienti. In totale sono state prodotte 15.000 scatole alimentari (10.000 di un formato e 5.000 dell'altro), 1.000 vetrofanie, 5.000 brochure informative e 5.000 tovagliette americane. 

"In un momento storico di forti disparità sociali ed economiche la lotta allo spreco alimentare gioca un ruolo decisivo nel ridurre l'impatto ambientale della produzione di alimenti e nell'assicurare un'adeguata disponibilità di cibo per le generazioni attuali e future - dichiara Marinella Sclocco, assessore regionale alle Politiche Sociali - In Abruzzo siamo stati lungimiranti anticipando, nel 2016, la legge nazionale con una regionale, ma non è ancora abbastanza". "Oggi - aggiunge Sclocco - affidare ai ristoratori il compito di farsi portavoce di una buona pratica come quella dell'uso delle doggy bag con i propri clienti è uno strumento fondamentale che abbiamo per vincere questa lotta contro lo spreco e veicolare il 'valore del cibo che avanza' ricordandoci che è troppo prezioso per essere lasciato nel piatto".

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Scoperta in Abruzzo pianta unica al mondo

I ricercatori del Centro Ricerche Floristiche dell'Appennino (Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga - Universita' di Camerino), Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci, in collaborazione con Luca Bracchetti (Universita' di Camerino), Dimitar Uzunov (Universita' della Calabria) e Riccardo Pennesi (Universita' di Trieste), hanno completato lo studio e la descrizione di una specie nuova per la scienza, cioe' mai osservata prima. Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci, gli autori dell'eccezionale scoperta, che, in onore dell'unico luogo per cui e' attualmente nota questa piccola leguminosa, l'hanno battezzata: Oxytropis ocrensis, Astragalo del Monte Ocre per i non addetti ai lavori. La notizia e' appena stata pubblicata sulla rivista internazionale Phytotaxa. La pianta e' stata segnalata al CRFA dal Carabiniere Forestale Bruno Petriccione, ecologo, che per primo l'ha rinvenuta nell'ambito delle ricerche su flora e vegetazione della Foresta Demaniale Regionale "Acquazzese" condotte dal Reparto Biodiversita' dell'Aquila dei Carabinieri, per conto della Regione Abruzzo. L'aspetto di questo astragalo, che si discostava da ogni descrizione riportata sui testi di settore, ha subito incuriosito i ricercatori del CRFA che l'hanno sottoposta ad uno studio morfologico comparativo con le specie affini che si rinvengono sulle Alpi e Penisola Balcanica. Le distinzioni emerse dalle specie affini hanno permesso di descriverla come una specie nuova. Al momento non e' stata rinvenuta su altre montagne ed e' quindi endemica, ossia in tutto il mondo vive solo in una valle del Monte Ocre. Il Monte Ocre, pur sovrastando la citta' dell'Aquila con 2.204 metri, non era mai stato oggetto di approfondite ricerche floristiche, come invece le vicine quote piu' elevate e piu' note del Gran Sasso e del Velino. I campioni d'erbario, designati dai botanici come rappresentativi della nuova specie, sono conservati presso l'Herbarium Apenninicum del CRFA, nel convento di San Colombo di Barisciano. Sono attualmente in corso ricerche per avere piu' informazioni sul periodo in cui la specie si e' originata. 

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Coca-Cola annuncia: entro il 2025 packaging 100% riciclabile

Coca-Cola ha annunciato il suo nuovo approccio al packaging: entro il 2025 arrivera' a confezioni al 100% riciclabili, ed entro il 2030 alla raccolta e al riciclo del 100% delle stesse. "Quello del recupero del packaging e' un problema che affligge tutto il mondo - ha dichiarato il presidente e Ceo James Quincey -. E' nostra responsabilita' contribuire a risolverlo. Con questa nuova strategia investiamo sui nostri packaging e nelle comunita' in cui operiamo affinche' questo diventi un problema del passato". L'Azienda produrra' le confezioni sia con l'impiego di un maggior numero di materiali riciclati, sia sviluppando resine a base vegetale o riducendo la quantita' di plastica presente in ogni contenitore. Entro il 2030 produrra' bottiglie costituite per il 50% da materiale riciclato. In Italia gia' oggi tutte le confezioni sono al 100% riciclabili. La societa' investira' anche nelle comunita' in cui e' presente: entro il 2030, per ogni bottiglia o lattina vendute, Coca-Cola si impegna a favorirne la raccolta e il riciclo. Anche per questo e' stata premiata nel 2016 dal CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) per aver adottato le soluzioni di packaging piu' innovative e ecosostenibili immesse sul mercato. In Italia Coca-Cola negli ultimi 7 anni ha investito oltre 150 milioni di euro in ammodernamenti nei 4 stabilimenti di Nogara (Verona), Oricola (L'Aquila), Marcianise (Caserta) e Rionero in Vulture (Potenza) e ha implementato nuove tecnologie che permettono la riduzione del consumo di acqua in rapporto ai litri di bevanda prodotta. 

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Record storico del vino italiano nel 2017, export per 6 miliardi 

Conclusi i brindisi di fine anno è tempo di bilanci per il vino Made in Italy, che aumenta del 7% il valore dell'export e raggiunge il massimo storico di sempre a circa 6 miliardi di euro. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sul 2017, che conferma il successo della prima voce delle esportazioni agroalimentari nazionali. La crescita all'estero, in valore e in volume, è un'ottima premessa dopo una vendemmia che si è classificata tra le più precoci e scarse del dopoguerra, con un taglio della produzione del 26% rispetto allo scorso anno.

Nel 2018 a una bottiglia di vino Made in Italy su quattro, anche se l'Italia mantiene comunque il primato mondiale tra i produttori, davanti alla Francia, con circa 40 milioni di ettolitri, destinati per oltre il 40 per cento ai 332 vini a Denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a Denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a Indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola.

Nel 2017 rispetto all'anno precedente le vendite all'estero, rileva la Coldiretti, hanno avuto un incremento in valore del 6% negli Usa, che sono di gran lunga il principale cliente, anche se per il 2018 pesa l'impatto del supereuro, che ha raggiunto il massimo da tre anni. L'aumento è stato del 3% in Germania, al secondo posto, e dell'8% nel Regno Unito, che nonostante i negoziati sulla Brexit resta sul podio dei principali clienti. In termini di aumento percentuale, però, la migliore performance, con un balzo del 47%, viene fatto registrare dalla Russia, dove il vino è uno dei pochi prodotti agroalimentari Made in Italy non colpiti dall'embargo. Buona anche la crescita del 25% in Cina, dove tuttavia la presenza rimane limitata rispetto ai concorrenti francesi, che hanno superato quest'anno l'Italia anche sul mercato statunitense.A spingere la crescita del vino italiano sono soprattutto le bollicine, che fanno registrare un aumento delle vendite all'estero del 15% in valore nel 2017, con il record storico delle esportazioni all'estero vicino a 1,2 miliardi.

Tra le novità di quest'anno si registra nell'anno appena passato anche la svolta sulle tavole degli italiani con un aumento record degli acquisti delle famiglie trainato dai vini Doc (+5%), dalle Igt (+4%) e degli spumanti (+6%); dopo aver conquistato bar e ristoranti, si registra complessivamente un balzo del 3% anche tra le mura domestiche, con una profonda svolta verso la qualità, come dimostra il fatto che a calare sono solo gli acquisti di vini comuni (-4%). Dopo che negli ultimi 30 anni i consumi di vino si sono più che dimezzati, toccando il minimo storico dall'Unità di Italia, con una stima di 33 litri a persona all'anno, il calo si è arrestato, anche se i livelli nazionali restano di molto inferiori a quelli della Francia, dove il consumo di attesta sui 45 litri.

 

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Coldiretti, censimento da record con 5047 specialità a tavola

Sono ben 5047 le specialità alimentari tradizionali presenti sul territorio nazionale nel 2017 in Italia che detiene così il record mondiale per varietà e ampiezza del patrimonio agroalimentare. E’ quanto emerge dal nuovo censimento delle specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, presentato dalla Coldiretti per lo storico appuntamento dell’anno internazionale del cibo italiano nel mondo proclamato nel 2018, all’apertura del Villaggio contadino della Coldiretti sul lungomare Caracciolo, Rotonda Diaz, a Napoli con oltre diecimila agricoltori (www.coldiretti.it) lungo  1,5 km di mercati contadini, agrichef con le ricette storiche ed esposizioni ad hoc per il primo Black Friday della tavola per far conoscere e salvare i tesori nascosti del Made in Italy.

Ai raggi X tutti i diversi tipi di pane, pasta, formaggi, salumi, conserve, frutta e verdura, dolci e liquori tradizionali che compongono il patrimonio enogastronomico nazionale, classificati per regione e tipologia, con gli esempi piu’ curiosi, piu’ rari, piu’ antichi, piu’ ricchi di proprietà salutistiche nella piu’ ampia esposizione della variegata offerta territoriale mai realizzata prima. Grazie all’opera di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari, il numero delle tipicità regionali che l’Italia puo’ offrire è passato – sottolinea la Coldiretti – dalle iniziali 2.188 del primo censimento nel 2000 alle 5.047 attuali con un aumento del 131% dei prodotti salvati dal rischio di estinzione.

Per quanto riguarda le varie categorie si tratta – spiega la Coldiretti – di 1.521 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.424 verdure fresche e lavorate, 791 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 497 formaggi, 253 piatti composti o prodotti della gastronomia, 147 bevande tra analcoliche, birra, liquori e distillati, 167 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 159 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei. Un’offerta che è stato possibile far tornare sulle tavole degli italiani – rileva Coldiretti – grazie anche alla rete di vendita diretta dei mercati, delle fattorie e degli agriturismi di Campagna Amica.

“Si tratta di un bene comune per l’intera collettività e di un patrimonio anche culturale che il nostro Paese può oggi offrire con orgoglio ai turisti italiani e stranieri” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel ricordare che “il primato nei prodotti tradizionali si aggiunge a quello dei prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciuti dall’Unione europea, che hanno raggiunto quota 292, e ai 523 vini italiani Docg, Doc e Igt”.

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Anche l’Abruzzo al primo Black friday a tavola al villaggio Coldiretti di Napoli

Anche gli agricoltori abruzzesi visiteranno il Villaggio contadino della Coldiretti che sarà inaugurato alle ore 9,30 di Venerdì 24 novembre a Napoli sul lungomare Caracciolo, Rotonda Diaz, dove rimarrà per tutto il week end, in occasione dell’anniversario dello storico riconoscimento Unesco come Patrimonio culturale immateriale dell'umanità nel novembre 2010.

Con l’inizio dello shopping di Natale per la prima volta in Italia arriva il Black Friday della tavola con la possibilità di scoprire piatti da gourmet che allungano la vita con tutti i menu a 5 euro preparati dagli agrichef contadini. Un ritorno alle radici del Made in Italy, con i sapori antichi della tradizione, dalla pasta di grano Senatore Cappelli al riso Vialone nano, senza dimenticare l’innovazione con la carne 100% italiana servita nelle bracerie e la pizza autenticamente tricolore, dalla farina all’olio, dal pomodoro alla mozzarella, ma anche lo street food green, dal gelato di latte d’asina alle seadas. Spazio anche alla spesa per i regali ed i cenoni di Natale con il piu’ grande mercato a chilometri zero di Campagna Amica e alla solidarietà per salvare le specialità delle aree terremotate che saranno offerte dagli agricoltori colpiti dal sisma. Per l’Abruzzo, oltre a tantissimi visitatori, ci saranno  due aziende agricole espositrici: La Mascionara di Campotosto e Francesco Bilanzola di Pietracamela, che porteranno il pecorino amatriciano e le altre specialità salvate dal terremoto per ricordare che ci sono tantissimi agricoltori e allevatori che si sono rimboccati le maniche per risollevarsi dopo gli eventi sismici.

Un appuntamento per vivere una esperienza unica nell’autentica campagna italiana con la presentazione di indagini, ricerche ed esposizioni in anteprima assoluta e qualificati ed autorevoli interventi nazionali e internazionali, ma #STOCOICONTADINI è anche una occasione unica per scoprire la Fattoria italiana, dalla mastodontica bufala alla rarissima mucca agerolese e alla storica podolica, dal cavallo napoletano all’asino di Martina Franca famoso per essere la  più grande razza italiana del mansueto animale, dalla pecora bagnolese dal manto bianco chiazzato di scuro lungo il dorso all’antico maiale nero casertano protagonista in molte sculture e affreschi di epoca romana e oche, anatre, conigli e galline che animano la campagna.

Agriasilo dove i bambini possono imparare a mungere gli animali, cavalcare asini, fare la pizza e riconoscere l’olio, lezioni nell’area orti e giardini con il tutor, lo spazio dell’economia domestica e dell’agricosmetica con i frutti della terra e quello sportivo in collaborazione con il Coni ma anche i trattori storici e quelli dell’ultima generazione, gli antichi mestieri dei nonni e il villaggio delle idee con i giovani, anche abruzzesi, che discuteranno sul tema cibo e immigrazione in collaborazione con l’Università di Pollenzo e gli studenti dell’Istituto Alberghiero che animeranno l’intera area  in cui sono previste le presenze di esponenti Istituzionali, rappresentanti della società civile, studiosi, sportivi ed artisti.

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Coldiretti: +12% prezzi della verdura spingono il costo del carrello della spesa

In controtendenza sull'inflazione a spingere il carrello della spesa è il rincaro record dei prezzi al consumo dei vegetali freschi del 12% nel confronto con l'anno precedente, rispetto al quale aumenta anche la frutta fresca del 4,9%. Ad affermarlo è un'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sull'inflazione ad ottobre che evidenzia gli effetti del clima impazzito in un autunno segnato da una storica siccità su cui si sono abbattuti violenti nubifragi che hanno colpito i raccolti. In questa situazione - riferisce una nota – si sono inserite anche manovre speculative con un aumento della forbice tra prezzi alla produzione e prezzi al consumo. La situazione resta infatti difficile nei campi dove – conclude Coldiretti – spesso le quotazioni non coprono i costi per effetto delle distorsioni lungo la filiera.

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Glifosato: Coldiretti, ora stop a import in attesa decisione Ue

“In attesa della decisione definitiva è necessario che le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l’ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità analoghe come il grano proveniente dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato proprio nella fase di preraccolta”.

E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo da Bruxelles dove gli Stati membri non hanno trovato l'accordo sulla proposta di rinnovo dell'autorizzazione dell'erbicida glifosato per cinque anni. In Italia – sottolinea la Coldiretti è infatti già in vigore il divieto di uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione o da “gruppi vulnerabili” quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma vige anche il divieto d’uso in campagna in pre-raccolta “al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura” per effetto del decreto del Ministero della Salute in vigore dal 22 agosto del 2016. Un principio che – continua la Coldiretti – deve essere ben evidenziato anche nell’ambito dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) dove al contrario si prevede invece l’azzeramento strutturale dei dazi indipendentemente dagli andamenti di mercato. Circa 1,2 miliardi di chili di grano – conclude la Coldiretti sono infatti sbarcati lo scorso anno dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato.

E a proposito del CETA, Coldiretti Abruzzo ricorda che è ancora in corso l’opera di sensibilizzazione anche a livello territoriale contro la ratifica del trattato. Finora, in Abruzzo sono già 175 le amministrazioni comunali che si sono espresse con una apposita delibera contro il trattato di libero scambio e la contrarietà è stata evidenziata anche dalle quattro Province e dalla Regione Abruzzo. Molti parlamentari abruzzesi hanno inoltre aderito all’intergruppo parlamentari #NOCETA in attesa della prossima discussione sull’argomento.

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