In Breve

Meritocrazia Italia si confronta sulla politica di oggi

Si è concluso sulla piattaforma zoom ed in diretta facebook il meeting on line della scuola di formazione politica di Meritocrazia Italia denominata crea, presentata al parlamento lo scorso 18 novembre 2019. Ospiti dell'evento: il Presidente di Meritocrazia Italia, avv. Walter Mauriello, l'on. Gianluca Cantalamessa del gruppo della Lega e l'on. Catello Vitiello del gruppo di Italia Viva, il tutto con la brillante moderazione del Presidente CREA, avv. Alfonso Quarto.
Numerosissima la partecipazione: circa 10 mila utenti collegati solo su facebook, ma la maggior parte ha seguito la discussione a mezzo WEBINAR.
Il Presidente di Meritocrazia, dopo aver richiamato i principi di merito, equità sociale, solidarietà e servizio posti a fondamento del progetto associativo, ha ricordato il fine di Meritocrazia che è quello di porre competenza e soluzioni sempre al servizio del Paese e mai contro nessuno e di ridare voce ai cittadini in questo periodo di particolare disaffezione politica, convinti che ci sia una Italia meravigliosa da vivere e raccontare.
Intervistato sui principi del "Progetto Italia", elaborato da Meritocrazia e posto all'attenzione delle forze parlamentari e governative, il Presidente Mauriello ha dichiarato: "Il Progetto Italia è il progetto di tutta l'Italia. Siamo in una situazione di disagio complessivo dove non interessano le ideologie ma le idee e le soluzioni concrete, che siano in grado di aiutare i cittadini e l'intero tessuto sociale economico e produttivo. Meritocrazia Italia cerca di evidenziare a chi governa il disagio di quanti non hanno voce e di farlo attraverso il costante rispetto del principio di verità e competenza.
Interrogato sul MES, il Presidente ha, altresì, dichiarato: "la base di partenza di ogni proposta di serietà non può prescindere dalla spiegazione effettiva agli italiani di cosa sia il MES, dei presupposti della sua costituzione e del rapporto di operatività rispetto ai poteri della BCE. Meritocrazia non è contro l'Europa, ma in un momento di grande difficoltà, non può non sottolineare come non sia scattato alcun criterio di solidarietà verso l'Italia in difficoltà. Meritocrazia,. pertanto, chiede un punto di verità anche all'Europa, perchè in Europa dobbiamo starci con regole vere e certe. La Banca europea può stampare tanta moneta quanta ne sia necessaria, la vera Europa si costituisce tra i popoli con una Costituzione Europea. Ci vuole una rideterminazione delle politiche se non si vuole arrestare il principio europeista portato avanti prima della Costituzione Europea."
Anche l'on. Vitiello, intervistato sullo stesso tema, ha dichiarato: "Condivido e sposo la linea di Meritocrazia, perchè l'Europa è solidarietà, ma la BCE non può emettere titoli senza un fondo, non può farlo in autonomia. Bisogna adottare un fondo e il MES è- appunto- un fondo. Tuttavia lo stesso deve essere utilizzato senza condizionabilità, perchè nello stesso sono già stati investiti il 18% dei soldi degli Italiani."
Per l'On. Cantalamessa, invece: "L'Italia deve chiedere all'Europa di non indebitare i propri figli, avendo un saldo attivo di 140 miliardi di euro. L'Europa non può essere unione di tecnocrati; condivido, in pieno, il pensiero e la posizione di Meritocrazia."
Il Presidente di Meritocrazia, avv. Walter Mauriello, in risposta alle osservazioni dell'On Vitiello, ha precisato: “Il MES non deve essere uno strumento per raggirare i cittadini italiani, un mezzo che non ha nel suo DNA trasparenza. Il MES è uno strumento pericoloso, se poi cadono le immunità e la bolla speculativa che mantiene il tessuto economico, le cose cambiano. Noi vogliamo una Europa unita, non vogliamo diseguaglianza. La diversità aumenta la diseguaglianza e, se la diversità non si aggancia ad un principio unico che riguardi tutta l'Europa, la diseguaglianza sarà enorme."
A concludere l'incontro, in cui si è discorso anche di giustizia, il Presidente di Meritocrazia, in merito all’importanza degli art. 3 e 34 della Costituzione, e circa l’aumento o la diminuzione delle diseguaglianze sociali, ha dichiarato: "Bisogna passare attraverso la competenza, perchè la competenza permette a tutti di andare allo stesso passo; bisogna prevedere anche la riabilitazione sociale, dare un punto di riferimento sociale. Lo Stato deve preoccuparsi anche di riabilitare chi è fuori dal sistema. Il governo deve capire che, avendo tutti lo stesso passo, si può arrivare al traguardo, e ciò può avvenire se la popolazione verrà informata correttamente. Il coronavirus ci deve insegnare che l'Italia è un Paese dove medicina e ricerca devono essere le priorità, dobbiamo tutti contribuire perchè l'Italia è un paese meraviglioso. Meritocrazia aiuterà tutti, soprattutto chi è più in difficoltà degli altri."
Con questa riflessione si sono quindi chiusi i lavori di una interessantissima e seguitissima discussione, nel corso della quale la vera politica si è intrecciata con l’autentica passione per il bene del nostro Paese.

 

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L’Associazione Italia Nostra ricorda il socio Gaetano Novello, recentemente scomparso

"Lo abbiamo avuto come socio della sezione Italia Nostra fino a pochi anni fa, prima che gli acciacchi che lo hanno assalito negli ultimi tempi gli impedissero di ricordare il puntuale versamento della quota triennale, che proprio per non rischiare di scordarsene, egli provvedeva ad effettuare con congruo anticipo negli anni. Ecco, ho voluto esordire con questo ricordo, per mettere in evidenza la correttezza e la signorile precisione di un uomo che ho avuto l’onore di conoscere molti anni fa, fin dal tempo in cui egli ricopriva la carica di Sindaco della città ed io ero da poco arrivato a Pescara per aprire il Centro Sociale Giovanile al 2° piano del grattacielo di Corso V. Emanuele, confinante con l’Hotel Duca d’Aosta". Lo afferma Mimmo Valente, presidente del Consiglio delle sezioni Italia Nostra d’Abruzzo.
"Con l’acquisizione in gestione della Biblioteca “F. Di Giampaolo” tale istituzione, cambiò nome, divenendo Centro di Servizi Culturali, alla ricerca di spazi ancora più ampi, in un edificio che potesse contenere le diverse migliaia di libri in costante aumento ed una serie di sale per studio, riunioni e conferenze. Ma il disegno innovativo ed originale, su progetto dell’archistar Paolo Portoghesi, interamente finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno, non fu recepito, perché andava ad occupare un’area di grande pregio, laddove una volta sorgeva niente po’po’di meno che il Teatro Pomponi, divenuto più tardi comodo parcheggio al servizio di gelaterie, negozi e stabilimenti balneari. Non fu quella una scelta avveduta dell’Amministrazione comunale presieduta da Novello e gliela rinfacciai con garbo in più circostanze, anche il giorno in cui, divenuto da poco assessore regionale, m’invitò a pranzo al Leon d’oro, storico ed esclusivo ristorante, dopo una visita alla nuova sede del C.S.C. in via Fiume 5, la cui competenza era stata trasferita alla Regione. Con Gaetano ho poi mantenuto un rapporto amichevole, ma nel contempo rispettoso del ruolo politico da lui rivestito, ancor più quando fu eletto presidente del Consiglio regionale, carica che ricoprì nel triennio dal 1985 al 1988. Più in là negli anni Novello, abbandonata la politica attiva, anche se non disdegnava elargire a piene mani utili consigli a quanti intraprendevano il lungo percorso che allora caratterizzava l’ascesa ai vari livelli della rappresentanza istituzionale, mi chiamò a far parte dei soci fondatori della Banca Adriatica di Credito Cooperativo, di cui divenne presidente. Vi restai per pochi anni, fino a quando non ebbi necessità di riprendermi il corrispettivo delle azioni possedute, senza una lira d’interessi attivi, per versarlo quale anticipo per l’acquisto della casa in cui abito attualmente. In quel periodo mi avvicinai anche alla famiglia e conobbi la figlia Daria, divenuta poi consorte del mio amico Emanuele Panunzio, impegnato con me in decine d’iniziative all’interno del Movimento Federalista Europeo. A loro ed ai loro congiunti va il mio affettuoso cordoglio per la perdita di un uomo che mi ha aiutato a capire l’importanza di raccordare il rapporto di amicizia all’impegno civile e politico tra cittadini appartenenti a diverse generazioni e classi sociali".

 

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Borghi più belli d’Italia: ricognizione danni subiti da operatori turistici per emergenza Covid19

"Questa pandemia sta profondamente segnando la vita di qualunque cittadino, sta rivoluzionando ogni settore e ogni attività lavorativa e anche il comparto del turismo e della cultura si trovano a subire pesanti contraccolpi. Ma quando l’emergenza Coronavirus sarà superata, i Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise dovranno farsi trovare pronti per ripartire, non solo per garantire un futuro turistico alle nostre realtà ma anche perché dietro il turismo c'è imprenditoria e quindi l’esistenza e la vita di interi territori e comunità". Lo afferma Antonio Di Marco Presidente Associazione I Borghi più Belli d’Italia in Abruzzo e Molise”.

 

Sarà un turismo "locale" e "di prossimità" quello che interesserà il nostro territorio nei prossimi mesi, un turismo più vicino a livello regionale o nazionale e sarà grazie ai nostri Borghi, realtà certificate e di eccellenza, che l’offerta turistica potrà ripartire. Le nostre destinazioni saranno molto ambite poiché i Borghi offrono una qualità della vita molto alta, è possibile rigenerarsi fisicamente e spiritualmente, i contesti naturali sono ancora intatti e straordinari, è possibile praticare il turismo “esperienziale” e scoprire un patrimonio storico-artistico e culturale che ci riporta alle nostre radici; i nostri borghi sono i preziosi custodi delle tradizioni e del Patrimonio Immateriale del nostro Paese. Per questo motivo come Presidente dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise”, posto che in questo momento la priorità è quella sanitaria e che ogni azione deve essere finalizzata al contenimento e al rallentamento del contagio a livello globale, ho ritenuto opportuno che, in previsione del futuro prossimo dei nostri borghi, ogni Comune del Club conduca sin da ora un’indagine preliminare, ascoltando direttamente tutti gli operatori turistici che lo vorranno, per effettuare, attraverso delle schede, una ricognizione puntuale dei danni subiti in termini di mancati guadagni, prenotazioni cancellate o da rimborsare, eventi annullati, extra-costi e conseguenze lavorative e sociali nelle strutture ricettive alberghiere e paralberghiere, extralberghiere, all'aperto, di mero supporto e nelle strutture ristorative del proprio territorio. Una volta raccolte le segnalazioni dei Comuni dell’Associazione, presenteremo una relazione con tutte le problematiche emerse alla Regione Abruzzo e alla Regione Molise, chiedendo la predisposizione di azioni/misure settoriali specifiche, dedicate alla rete de “I Borghi Più Belli d’Italia” all'interno della strategia complessiva di rilancio turistico delle due regioni, per mitigare gli effetti negativi e gli impatti economici, occupazionali e sociali che questa emergenza sanitaria sta avendo e farà registrare nel prossimo futuro. È questa la finalità del monitoraggio fra gli operatori del turismo in corso nei Comuni dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise”: rilevare un’esatta misurazione dell’impatto dell’emergenza Covid-19 sull’indotto del settore turistico affinché, attraverso il Governo e gli Enti Locali, si possano intercettare e utilizzare fondi dedicati alla tempestiva ripartenza dei Borghi e mettere in campo tutte le strategie per rilanciare e potenziare la comunicazione e promozione turistica delle nostre realtà, presidio di autenticità".

 

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Guardiagrele, tornare alla normalità ripartendo dal mercato

"Sono stati due mesi difficili questi appena trascorsi, da molti punti di vista: personale, collettivo e, non ultimo economico. Tutti attendiamo con ansia il prossimo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ansia che attanaglia soprattutto gli artigiani, gli esercenti colpiti dalla chiusura obbligata, le medie e soprattutto piccole imprese". Lo affermano Gianna Di Crescenzo e Maurizio Camiscia.

"Perciò, in attesa delle nuove disposizioni che saranno in vigore dal 4 maggio pensiamo che, seppur a piccoli passi e nella massima sicurezza, sia necessario iniziare a tornare alla normalità sin da ora, magari cominciando dal tradizionale mercato ortofrutticolo guardiese. Ciò, ovviamente, per dare un aiuto economico ai produttori agricoli e una possibilità di risparmio agli acquirenti. Inoltre si accorcerebbero file e tempi d’attesa all’esterno dei supermercati, si offrirebbe una risposta ai diversi produttori agricoli che riscontrano problematiche nello smaltimento dei loro prodotti e si manterrebbero contenuti i prezzi dei prodotti freschi ed ortofrutticoli.

I venditori, poi, non sono molti e gli spazi che la città offre permettono il necessario distanziamento sociale. I cittadini, d’altronde, ormai sanno benissimo che è necessario indossare sempre mascherina e guanti. Ciò è avvenuto, già dai primi di aprile, è per due mercati romani, quindi in una situazione ben più complicata di quella guardiese. Qui le aree interessate sono state recintate da transenne e all'entrata è stato posto un cartello per ribadisce che si deve rispettare la distanza di sicurezza di un metro. I clienti hanno apprezzano la riapertura, soprattutto chi non vuole fare la fila in un supermercato tradizionale ed era abituato a comprare frutta e verdura fresche direttamente dai coltivatori. Per eccesso di zelo, sia in piazza Nicola da Guardiagrele che nel parcheggio di via Anello, si potrebbe prevedere un solo punto d'accesso e uno solo d'uscita, magari sorvegliati da persone appositamente incaricato o dalla polizia municipale.

Certamente la priorità va ai banchi che commercializzano generi alimentari, ma anche il mercato domenicale potrebbe tornare a vivere dato l’esercizio all’aperto, la disponibilità degli spazi e, purtroppo, il non essere più tanto affollato come negli anni passati. Il nostro suggerimento prevede, in questa fase, che il mercato sia “protagonista” di questo inizio perché su questo ha potere il sindaco con apposita ordinanza, dato che i mercati rionali non sono stati inclusi nel “lockdown”, mentre le amministrazioni comunali non hanno alcuna autonomia sulle attività chiuse dal governo con apposito decreto.

Le difficoltà della pandemia in queste settimane sono state molteplici, sia per i privati che per le aziende e le attività commerciali, che hanno dovuto abbassare le serrande senza aver alcuna certezza sul proprio futuro. La riapertura dei mercati, quindi, darebbe alla nostra città un primo segnale di ripresa.

Concordiamo certamente con la decisione presa dal Comune di aver sospeso il mercato nel momento di massima emergenza, ma adesso è il tempo di tornare alla normalità, di abituarci a questa nuova quotidianità trasformando misure extra-ordinarie in buone abitudini, seguendo tutte le indicazioni e le accortezze necessarie per svolgere le attività di vendita in totale sicurezza per clienti e titolari di banchi. Magari l’accesso alle aree di acquisto potrà essere regolamentato in loco dalla polizia municipale, e potranno essere messi a disposizione dei clienti guanti e liquido igienizzanti.

Saranno necessari l’attenzione e lo sforzo di tutti per evitare anche la minima possibilità di contagio e, anche se molte attività si sono attrezzate attivando un servizio di consegna domicilio per i propri clienti, vedere il centro storico protagonista di una nuova ripartenza sarebbe un toccasana per i nostri animi.

Capiamo bene la preoccupazione degli esercenti che, almeno fino a nuova disposizione nazionale, sono costretti a tenere chiuse le proprie attività e sappiamo che una riduzione dei tributi rappresenta un primo passo per affrontare il presente, ma per le piccole e medie imprese va portato avanti un ragionamento di più ampio respiro, pensando anche a come cambieranno gli spostamenti, i trasporti, i flussi turistici, la vendita on line. Su questo stiamo lavorando insieme ad altre persone che hanno a cuore il futuro del commercio a Guardiagrele, e il contributo di idee ed esperienze di ognuno non può che far bene alla nostra città".

 

 

 

 

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Città Sant’Angelo, nuovi lavori in partenza a maggio

In attesa del termine delle disposizioni di restrizione del Governo, il comune di Città Sant’Angelo ha deliberato, nella giunta comunale dello scorso 21 aprile 2020, una serie di interventi che andranno a migliorare molte situazioni presenti sull’intero territorio. I lavori partiranno dal 04 maggio 2020 in poi, e saranno di importanza cruciale per tutta la comunità angolana e non. Questa la lista delle opere deliberate con le rispettive cifre impiegate:

 

  • Intervento di mitigazione del rischio idrogeologico delle strade comunali Maddalena – Fonte del Lupo, con fondi regionali.

 

  • Manutenzione straordinaria strade bitumate, con 120.000€ mutuati con Cassa DD.PP.

 

  • Riqualificazione piazzetta S. Chiara mediante 100.000€ di fondi regionali

 

  • Riqualificazione urbana via Salara per l’importo complessivi di euro 150.000,00 mediante alienazione.

 

  • Manutenzione straordinaria vicoli Centro Storico – C.so Umberto per l’importo complessivo di 300.000€ da attingere dai fondi regionali.

 

  • Costruzione nuovi loculi cimiteriali per l’importo complessivo di 160.000€ mediante alienazioni cimiteriali.

 

  • Adeguamento antincendio sede comunale, biblioteca e sede vigili con importo complessivo di 150.000€ mediante alienazioni.

 

  • Riqualificazione campetto in via G. D'Annunzio, risanamento igienico ed edilizio strutture esistenti per l’importo complessivi di 180.000€ finanziati da fondi regionali.

 

  • Ampliamento ed adeguamento sismico scuola “De Bonis” per l’importo complessivo di 120.000€ mediante avanzo.

 

  • Realizzazione parcheggio auto in Villa Cipressa con un investimento di 45.000€ provenienti da fondi regionali.

 

 

 

 

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Covid e violenza sulle donne, Meritocrazia Italia: un’emergenza nell’emergenza

"In queste settimane di lockdown causa coronavirus,  tante donne  hanno visto aggravarsi il loro inferno quotidiano, paradossalmente costrette proprio dalla legge a stare in casa col proprio aguzzino. È stato chiesto ai cittadini di rimanere in casa per far fronte all’emergenza, ma le mura domestiche non rappresentano per tutti un luogo sicuro. Ad aggravare la situazione è anche la paralisi della giustizia che ha reso meno efficaci  tutte le misure introdotte con la Legge 19 luglio 2019 n. 69 – Codice Rosso – in modifica al codice penale, entrata in vigore il 9 agosto 2019. In Europa, una donna su 3 è vittima di violenza, e l’Italia non fa eccezione. La convivenza forzata, la pressione psicologica dovuta all'interruzione dell'attività lavorativa, e l'isolamento rischiano di esporre ad un maggior pericolo tutte quelle migliaia di donne che, ancor prima dell'emergenza, già vivevano situazioni di maltrattamento, facendo altresì insorgere anche nuove vittime innocenti, come i bambini e gli adolescenti che ora più di prima rischiano di assistere ad episodi di violenza domestica". Lo affermano i responsabili di Meritocrazia Italia.


"Un dramma  sollevato anche dalle tante Associazioni che da sempre combattono questa piaga. I dati diffusi dalla rete 
D.i.Re sono chiari: dal 2 marzo al 5 aprile 2020, le donne che hanno chiesto aiuto ai “ centri antiviolenza” sono state circa 3 mila, con un aumento del 74,5% rispetto al corrispondente periodo del 2018. Quasi 7 milioni di donne ha subìto una qualche forma di violenza fisica o sessuale, e sono oltre 50 mila le vittime che si sono rivolte ad un Centro Antiviolenza.
Le risorse messe a disposizione risultano del tutto insufficienti; il decreto “Cura Italia” ha infatti stanziato solo 3 milioni di Euro a  sostegno della causa. Inoltre, sebbene il 2 aprile scorso siano stati "sbloccati" 30 milioni di Euro dal “Piano strategico”  del Ministero delle Pari Opportunità, purtroppo le Regioni ancora non sono nella disponibilità di poterne usufruire.
Resta attivo il
numero nazionale antiviolenza 1522, ed il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha dichiarato che è in lavorazione  un’applicazione  scaricabile sul cellulare con la quale sarà possibile comunicare con un’operatrice in maniera “silenziosa”.
Anche la Polizia di Stato ha messo in campo ulteriori strumenti a sostegno di  donne bisognose di protezione, come
l’App “You Pol” (creata per contrastare bullismo e droga), con la quale è possibile scattare foto ed inviare richieste d’aiuto; tale App è indirizzata non solo a chi è vittima, ma anche a coloro che assistono a casi di violenza.

Strumenti tecnologici possono risultare molto utili in questo momento, ma bisogna tener conto che, spesso, le vittime non hanno facile  accesso ad un cellulare che, in molti casi, viene loro sottratto o controllato dall’aguzzino.

In questo difficile periodo Covid, gli interventi normativi  non bastano ma sono necessari  adeguamenti mirati; serve qualcosa di più rispetto alla retorica mediatica che da anni oramai ripete parole come “impegno”, “battaglia”, “denuncia”. Sono troppi i vuoti lasciati dalla politica e dallo Stato, e troppa è l’inadeguatezza.

Sono quindi  prioritari ed urgenti altri provvedimenti che diano alle donne in difficoltà un sostegno concreto, e per tal motivo Meritocrazia ritiene fondamentale: 
1. Garantire l’uniformità di trattamento a livello nazionale, senza lasciare la discrezionalità ai Comuni;
2. Prevedere aperture immediate di Servizi Sociali compatibilmente con le misure emergenziali;
3. Incentivare i Comuni all'assunzione di personale qualificato come: assistenti sociali, psicologi, mediatori familiari;
4. Colmare il gap tra l’intervento della polizia ed il provvedimento del PM (3 gg) con l'ausilio di psicologi e assistenti sociali, lasciando un margine di azione discrezionale agli organi coinvolti, che in attesa del provvedimento del PM possano derogare in via  “straordinaria” l’attuale normativa;
5. Rafforzare la campagna di sensibilizzazione e di informazione su tutti i canali media;
6. Implementare l’interazione tra i principali soggetti interessati: forze dell’ordine, servizi sociali e centri antiviolenza.
Meritocrazia auspica inoltre che l’intera MACCHINA della GIUSTIZIA possa ripartire il prima possibile per non rendere vane le pur lodevoli iniziative fino ad oggi messe in campo, che probabilmente non sono del tutto sufficienti ma almeno avevano posto un freno al vertiginoso aumento dei casi di violenza sulle donne".

 

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Covid19, Di Nisio: collocare chi è anziano e negativo in strutture separate

Nella serata di ieri l’assessore al sociale del Comune di Pescara Nicoletta Di Nisio si è portata nuovamente presso l’hotel Plaza Best Western di Pescara per controllare le condizioni degli anziani della casa di riposo di Pescara colli che sono lì ospitati. Le signore, sono dieci tra cui una religiosa, essendo negative al Covid-19, la loro permanenza nella struttura le metteva a rischio contagio.


Mi hanno detto che sono molto soddisfatte e che l’essere seguite dalla Croce Rossa Italiana tramite i Volontari quotidianamente presenti per tutte le loro necessità, le tranquillizza - ha dichiarato l’assessore Di Nisio - ieri sono anche arrivati i risultati del terzo tampone eseguito dalla Asl che conferma la loro negatività. La soluzione adottata, ovvero separare chi è ospite in una struttura ed è negativo – o lo è diventato superando il contagio, soprattutto se è anziano – collocandolo in un posto protetto, penso sia una procedura da estendere a tutti. E’ questo un metodo che garantisce sia la loro incolumità che quella di tutta la cittadinanza. Ieri erano presenti anche alcuni rappresentanti del Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana - ha aggiunto l’assessore Di Nisio - tra cui il Capitano Rispoli e il Maggiore Cumbo, che hanno voluto consegnarmi un piccolo dono. Io ringrazio tutti per la fattiva collaborazione: il Sindaco, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana. Siamo riusciti a trovare un “rifugio” per le nostre amiche della casa di riposo. Ancora una volta si dimostra che quando si uniscono le forze, quando si opera tra istituzioni e Volontariato, si ottengono risultati e li si ottengono in tempi brevissimi.

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Rassicurazioni della Senatrice Di Girolamo (M5S) sui contributi per le piscine

Ampie rassicurazioni dalla senatrice Gabriella Di Girolamo (M5S) sulla proroga delle concessioni in scadenza e su aiuti economici per garantire la coperture delle spese di gestione in merito agli interrogativi posti dal Mna, movimento che rappresenta 12 societa' impegnate nella gestione delle piscine abruzzesi, in merito alle criticita' espresse sulla possibile mancata riapertura dei centri nuoto. Nella comunicazione si evidenzia come dette strutture, pur essendo chiuse al pubblico, necessitino di un costante servizio di manutenzione comportando costi che si aggirano intorno al 30% delle spese che ci sarebbero se le piscine fossero regolarmente aperte. Inoltre, il necessario frazionamento all'accesso in struttura da parte degli utenti, che sara' probabilmente imposto al termine dell'emergenza, non potra' garantire la copertura dei costi di gestione. Altro nodo evidenziato e' la prossima scadenza dei contratti di concessione che, nel caso in cui risultino imminenti o riferiti al breve periodo, comporterebbero forti limitazioni per un eventuale accesso al credito.

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L’istituto comprensivo di San Salvo 2 aderisce al Flash mob virtuale Abbracciamola dedicato alla Giornata mondiale della Terra.

L'istituto comprensivo di San Salvo 2 è attento ai temi sull'ambiente anche in questo periodo di didattica a distanza e ha a cuore che tutti gli studenti continuino a rispettare e ad amare la nostra adorata Terra.

“Le nostri classi (della terza elementare) hanno aderito all'iniziativa di Legambiente del Flash mob virtualeAbbracciamola” dedicato alla Giornata mondiale della Terra. Abbiamo lavorato molto durante tutto l'anno sul tema ambientale e abbiamo anche avuto una videoconferenza direttamente con una ricercatrice del CNR di Torino, attualmente è in missione al Polo Nord, che ha spiegato ai bambini in diretta l'importanza del rispetto della natura e su come ridurre l'inquinamento”, affermano le docenti Maria Antonietta Iademarco e Antonella Vinciguerra che hanno seguito il progetto sulla classe.
(Nelle foto: alunne della classe nel flash mob).


 

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Lupa salvata nell’Aquilano fugge dal recinto tranciando fili della recinzione

La lupa salvata sabato scorso perche' finita in un pozzo nei pressi di Roccaraso, fuori dal Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, dopo un volo di oltre 5 metri, sta bene, molto bene, al punto da riuscire a ritrovare da sola la liberta'. Sabato scorso un ragazzo di Roccaraso, allertato dai suoi cani mentre stava lavorando nei pressi del proprio orto, ha scoperto che all'interno dell'antica neviera posta ai bordi del paese era finito un lupo. Allertati subito gli uomini della Stazione Carabinieri Forestali per cercare di salvare l'animale e accertata l'impossibilita' di tirarlo fuori dal pozzo senza anestesia, visto che era vivo, gli uomini dell'Arma chiedevano aiuto al Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise che nel giro di poco tempo organizzava e mandava sul posto la propria squadra di veterinari. Nonostante il buio e le condizioni certamente non facili, e anche grazie all'aiuto dei privati, il lupo veniva tirato fuori dal pozzo.

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