In Breve

A Cappelle sul Tavo le maestre di sartoria del centro sociale creano mascherine

A Cappelle sul Tavo le maestre della sartoria del centro sociale si sono messe all'opera per realizzare mascherine da donare ai soggetti più a rischio del piccolo paese del pescarese in questo difficile momento di emergenza dovuto alla diffusione del Coronavirus.

L'iniziativa, promossa dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Lorenzo Ferri e curata dal consigliere Claudia Tatone ha raccolto l'entusiasmo delle signore che gestiscono il corso di cucito all'interno del centro sociale.

"È un'iniziativa che ha voluto far rinascere il senso di solidarietà in un momento così difficile. Ci tengo a specificare che ovviamente queste mascherine non sono efficaci come le FFP3 o le FFP2, possono essere comunque una piccola protezione per gli spostamenti necessari come prescritto nel decreto Cura Italia. Le fantasie delle stoffe che le nostre maestre hanno utilizzato servono anche a rendere un momento grigio un po’ più colorato. Ringrazio la disponibilità di queste donne che oltre ad impegnarsi tutto l'anno nelle attività del nostro centro sociale, anche questa volta non si sono tirate indietro” - dichiara Tatone che con la delega alla Terza Età ha coordinato il progetto.

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Coronavirus, 11 denunciati per la festa di battesimo nel Pescarese

Stavano festeggiando la nascita di un bambino a Cappelle sul Tavo e per questo in 11 sono stati denunciati dai carabinieri della compagnia di Pescara. Il gruppo di amici e parenti è stato sorpreso a festeggiare all'interno di una pertinenza prospiciente un'abitazione di proprieta'. Ma secondo il comando dei carabinieri provinciali a Pescara oggi sembra esserci pieno rispetto delle nuove restrizioni anche se qualche denuncia non e' mancata.

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Coronavirus, appello per i caregiver che assistono bimbi disabili gravi

 I 'caregiver' con familiari disabili gravissimi sono allo stremo e non trovano tutele nel 'Cura Italia'.  "In Abruzzo sono circa 200 le famiglie con bimbi disabili gravi, la meta' dei quali gravissimi - spiega Andrea Sciarretta, padre di Noemi, 7 anni affetta da Sma1, e presidente dell'associazione 'Progetto Noemi' - Per i gravissimi l'esito di un eventuale contagio da Covid19 sarebbe fatale. Non bastano 18 giorni di permesso della L.104, per chi ne ha diritto, da usufruire nei 2 mesi, ne' congedo parentale al 50% per 15 giorni. Se il caregiver va a lavorare manca l'assistenza vitale, se si rende necessario un ricovero e il bambino entra in ospedale, il rischio di contagio potrebbe essere immediato". ss ssSciarretta fa notare anche che "non ci sono tutele economiche ne' mezzi straordinari affinche' l'assenza dal lavoro sia coperta da retribuzione. E se il caregiver sta male cosa succede? Chi potra' assistere un bimbo disabile gravissimo che gia' vive dipendendo da strumenti come la macchina della tosse?". ss ssGia' prima dell'emergenza, fa notare Sciarretta, mancavano risposte a tante situazioni difficili. Di qui l'appello alla Regione Abruzzo "ad attuare piani straordinari di tutela per chi presta assistenza vitale domiciliare, prevedendo un periodo retribuito di astensione dal lavoro congruo al carico assistenziale. La maggior parte dei familiari gestisce un'ospedalizzazione domiciliare. Non sottovalutiamo il rischio di eventuale bisogno di assistenza ospedaliera a causa dell'indisponibilita' costante del caregiver, il default sanitario sarebbe immediato". 

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Coronavirus, completata la sanificazione all’aeroporto d’Abruzzo

Gli operai di Attiva e Comune di Pescara hanno effettuato le operazioni di santificazione dell'aeroporto d'Abruzzo di Pescara con uomini e mezzi. I lavori hanno riguardato tutte le zone e le pertinenze dello scalo aereo abruzzese che, prima dello stop ai voli commerciali, aveva avviato gia' controlli ai passeggeri in transito. L'aeroporto resta comunque aperto ai voli dei mezzi militari e di soccorso e delle forze dell'ordine.

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Aiuti dalla Russia, Valloreja: Marsilio ne chieda una parte per l’Abruzzo

Il Presidente dell’Associazione degli italiani amici della Russia, Lorenzo Valloreja, ha sollecitato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio «a farsi parte attiva verso il Governo Nazionale affinché gli aiuti che la Federazione Russa elargirà all'Italia vengano ripartiti anche in Abruzzo». Valloreja ricorda in una nota che «già in precedenza abbiamo sollecitato le autorità russe ad intervenire in tal senso come protocollo dell’ufficio di presidenza della Federazione Russa n А26-20-И-1544991. È per questo che con profondo orgoglio mi sento di esprimere nuovamente il mio grazie ad un Paese che, al di là delle sanzioni e controsanzioni, si è sempre dimostrato sinceramente amico dell’Italia. Il popolo russo, come è già stato per il terremoto de l’Aquila, anche in questa occasione si è dimostrato amico disinteressato degli italiani ed in particolar modo degli abruzzesi. Ora gli aiuti inviati da Mosca saranno dati in gestione direttamente al Governo centrale italiano e tra questi, vi saranno anche gli aiuti destinati alla nostra Regione».

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Meritocrazia Italia plaude ai 7.200 medici che hanno risposto per l’emergenza covid-19

"I 7.200 medici che hanno presentato la loro candidatura a coprire i 300 posti banditi dal Ministero per sopperire alla grave emergenza sanitaria impartiscono un insegnamento a tutti. Non è la conquista di un posto di lavoro ma il mettersi in prima linea al servizio del prossimo. Significa che l’umanità non è smarrita. Queste persone rappresentano oggi i veri Capi di Stato. La guida è nell’esempio che anticipa l’assunzione di una responsabilità. A loro va il più accorato plauso da parte del movimento Meritocrazia Italia e di ogni cittadino". Lo affermano i responsabili di Meritocrazia Italia. 

"Dobbiamo ricordare che, negli ultimi venti anni, l'agenda politica è stata costruita su slogan, televisivi prima e veicolati dai social poi. L'effetto è stato il distacco dalle esigenze reali delle persone e la soddisfazione effimera delle pulsioni umorali del popolo. Questo ha portato a un gravissimo impoverimento generale e alla deriva della cultura del diritto e della libertà, in favore di una promessa di benessere non ancora mantenuta. Le lusinghe di un futuro migliore hanno anestetizzato lo spirito e hanno reso ciechi di fronte all’opera di mutilazione irreversibile dei sistemi di giustizia, sanità, sicurezza, formazione e ricerca. La conseguenza di ciò è stata che molti, senza neppure saperlo, hanno perso l'attitudine ad essere "cittadini" per ridiventare "sudditi". Eppure l’esperienza di chi ci ha preceduto nel tempo dovrebbe aver insegnato che con sacrificio ci si può rialzare, e che spesso, per questo, servono tempo, pazienza e tenacia. Siamo la generazione della contestualità, impariamo nuovamente i tempi del giusto raccolto. Il nostro compito, anche quello di Meritocrazia Italia, è far luce nella notte buia dei valori stabili e concreti alla politica. Il solidarismo sociale e politico al quale ci sollecita la Costituzione è lettera morta se non ci si mette nella condizione di comprendere le debolezze altrui e di dedicare energie per rimuoverle. Non a caso, le azioni mirate a catturare il consenso democratico, sono quelle che riguardano disagi comuni. Il successo è procurato dalla sollecitazione dell' egoismo dei singoli.  Costruire il Noi sarà impresa rivoluzionaria. È necessario perseguire le verità conoscibili, e farlo attraverso un percorso politico aperto. Essere parte di un cambiamento dove donne e uomini concorrono a fare ciascuno il proprio, nell'esclusivo interesse di chi forma questa grande comunità che si chiama paese. Questa è "la politica della verità", è la coerenza, sono la parola e l'azione che si passano il testimone, i dati e le informazioni che vengono filtrati nei modi ma mai nei contenuti. Il popolo potrebbe essere il più grande alleato della politica, ma si è deciso di lasciarlo ai margini, di non farlo partecipare, ed anzi di fargli sapere il meno possibile. È la vera sconfitta della politica. Non tutti sono capaci di critica ed autocritica e ciò, sino ad ora, ha determinato un modo di vivere in base al quale ciascuno affida il problema a qualcun altro. Conoscere ed imparare a dire LA VERITÀ, anche quando difficile da accettare, consente di costruire con fondamenta solide, di imparare ad affrontare le differenze e le divergenze. Ogni consenso basato sul vero è una certezza di seguito duraturo. E questo in politica non si vive più da tanto, troppo tempo, perché è stato  sottovalutata l’importanza delle competenze dei singoli. "Mantenete la rotta finchè si può"gridò il capitano MacWhirr prima che Jukes si fosse asciugato gli occhi pieni di acqua salata, e tutte le stelle erano scomparse. (TIFONE di Joseph Conrad)".

 

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Coronavirus, 16enne scappa dal fidanzatino

Gli agenti della Squadra Volante di Pescara hanno rintracciato una 16enne che ieri si era allontanata dalla propria abitazione, violando il decreto del Governo, per andare a casa del fidanzato maggiorenne. E' stata la madre a dare l'allarme nel tardo pomeriggio, quando la figlia, dopo essersi chiusa nel bagno di casa, ha aperto la finestra ed è scappata, rubando i soldi ai genitori e ai fratelli, per poter stare con il ragazzo che non vedeva da giorni a causa della quarantena. Proprio da lui è stata trovata e riaffidata alla sua famiglia

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Zoo d’Abruzzo, Febbo: Assicurati i primi aiuti per gli animali

“Assicurati i primi aiuti per gli animali dello Zoo D’Abruzzo”. Ad annunciarlo è l’assessore regionale Mauro Febbo che spiega come “a fare le spese dell’emergenza del coronavirus non siano soltanto gli uomini, ma anche gli animali. A seguito della chiusura al pubblico dello Zoo D’Abruzzo sono venute meno le uniche entrate che permettevano di garantire cibo e cure primarie agli animali ospiti dello Zoo di Rocca San Giovanni”.

 “Siamo riusciti con solerzia ad accogliere l’appello e il grido d’aiuto del Dott. Mario Bellucci, direttore e proprietario dello Zoo, garantendo un primo aiuto. È un momento di emergenza - prosegue Febbo - e non potevamo sottrarci a far fronte anche a questa necessità mossi soprattutto dalla sensibilità e solidarietà”. 

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Covid 19 Abruzzo, Blasioli (PD): È il momento di scelte coraggiose, va nominato subito commissario emergenza

“Questo non è il momento di tentennare: il governatore  Marsilio e la Regione hanno il dovere di tutelare la salute dei cittadini della provincia di Pescara e di salvaguardare il nostro sistema sanitario. Per farlo, bisogna nominare un commissario straordinario, una professionalità che abbia esperienza a gestire questa emergenza e che possa, a sua volta, farsi coadiuvare da sub commissari capaci di gestire i singoli settori toccati da questa pandemia. Serve una persona che sia in grado di gestire la drammatica situazione che sta vivendo il nostro Abruzzo, prendendo le redini di una macchina in corso parcellizzata nella sua catena di comando, attualmente improntata su logiche organizzative che rispondono a una burocrazia regionale inadatta ad affrontare emergenze epocali di questa portata. Voglio ricordare che ieri e ieri l’altro l’ospedale di Pescara ha dovuto trasferire i pazienti a Chieti e nelle altre province. Solo con scelte forti il nostro territorio, già pesantemente martoriato da questa pandemia, non collasserà e gli sforzi di tutti noi ci permetteranno di rialzarci senza dover piangere per ulteriori drammi personali e collettivi”. Con queste parole il consigliere del PD Antonio Blasioli interviene sull’emergenza Coronavirus e in particolare su ciò che sta accadendo in provincia di Pescara.


“La Asl, in una nota, già pochi giorni fa ha lanciato l’allarme: se non si rallenta l’epidemia l’ospedale di Pescara non potrà più curare i malati: “onde evitare l’aumento del contagio dell’area Montesilvano-Pescara – si legge nel testo della Asl -, che potrebbe produrre un numero di casi ingestibile con particolare riguardo alla necessità di terapie ventilatorie salvavita, mettere in atto ogni possibile azione volta ad evitare l’ulteriore diffusione del virus in queste zone”. Lo stesso dottor Giustino Parruti (primario malattie infettive Santo Spirito) rispondendo in diretta alle domande dei cittadini ha dichiarato che si aspetta dalla Regione “nuove aree assistenziali, Pescara non può arrivare” e ha comunque ribadito chiaramente che qualsiasi sforzo nella ricerca di altre aree sanitarie sarebbe vana se il contagio toccasse le 1000 unità. Alla luce di tutto ciò, Marsilio ha pensato di inserire all’interno del decreto zone rosse Abruzzo solo il Comune di Elice, per quanto riguarda la provincia di Pescara, e ad oggi non una parola sta dicendo sul fatto che fra soli due giorni la Brioni,  fiore all’occhiello del nostro territorio, che ne è parte integrante e lo ha sempre rispettato, potrebbe riaprire la sua produzione. Parliamo di mille operai dislocati in tre stabilimenti, Penne, Montebello di Bertona e Civitella Casanova, che dovrebbero andare ogni giorno a lavoro, magari sui mezzi pubblici, in un’area che confina con la Valfino (territorio dichiarato zona rossa), mettendo a rischio se stessi, le loro famiglie e centinaia di cittadini. Stiamo parlando della produzione non certo di beni di prima necessità e, quindi, mi unisco all’appello dei sindacati e del circolo Pd di Penne per chiedere ai vertici della Brioni di fermarsi adesso, dimostrando il buon senso di cui l’azienda è stata sempre testimone. Ma se ciò non avverrà, Marsilio ha il dovere di seguire le indicazioni della Asl e decretare la zona rossa. Non solo, al governatore, che ha la responsabilità di non aver inserito nel decreto zona rossa i Comuni che la Asl definiva più esposti al contagio, dico di tornare sui suoi passi e di prendere oggi una decisione forte, ma che ci permetterà di non vanificare tutti gli sforzi che i cittadini e il personale sanitario stanno facendo per fronteggiare questa emergenza. Per fare tutto ciò, però, occorre un commissario, un professionista in grado di gestire l’emergenza con fermezza e determinazione, che possa prendere scelte coraggiose a tutela della salute di tutti gli abruzzesi. Se i pazienti covid 19 nella nostra Regione dovessero arrivare a quota mille, non ci sarebbe più la possibilità di garantire a tutti le cure necessarie ed è per questo che è adesso il momento di agire”.

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Paolucci (Pd) su Usca: Ascolti ordine infermieri e garantisca medici neolaureati, il territorio è la nostra forza

"Per contenere il dilagare del virus ed evitare che gli ospedali vengano travolti occorre, oltre alle misure di distanziamento sociale, investire rapidamente anche sul territorio fornendo adeguata assistenziale territoriale – così il capogruppo Pd in Consiglio Regionale Silvio Paolucci - In base ai dati del ministero della salute in Veneto viene ricoverato il 26% dei casi infetti, in Emilia-Romagna il 47% mentre in Lombardia il 75%. Allo stesso tempo, l’assistenza domiciliare in Lombardia arriva al 14,5% contro il 65% del Veneto e il 46% in Emilia-Romagna. Investire in telemedicina, assistenza domiciliare, sulle attrezzature per i nostri studi di medicina e sui nostri operatori sanitari è decisivo, per fronteggiare al meglio il picco, considerando le previsioni di oggi. 
Infermieri, medici e gli altri operatori sanitari sono la nostra risorsa più grande nella lotta contro il covid-19, la Regione ascolti l’Ordine degli Infermieri - incalza l’ex assessore alla Sanità sulla questione degli arruolamenti - La Regione dia inoltre adeguata protezione ai nostri giovani medici che rischiano di non avere coperture circa la responsabilità civile-professionale e sulle coperture in caso di malattia”. Si tratta una questione sollevata con forza dalle parti sociali e rimbalzata proprio dal fronte su cui ogni giorno migliaia di uomini e donne lavorano costantemente durante l’emergenza Covid-19.
“Possono essere la forza della nostra sanità regionale durante la pandemia – esorta Paolucci - La Regione Abruzzo deve avere il coraggio di investire su questa realtà, come sta accadendo in altre regioni. Si assuma, ma con il coraggio di investire in modo adeguato su queste figure, producendo una scelta chiara, trasparente, responsabile e soprattutto tempestiva, perché il sistema si sta saturando. Non è pensabile di creare un ricambio a chi da settimane fa fronte al contagio con un personale che rischia di essere demotivato in partenza. La Regione ascolti i sindacati, concerti con loro le soluzioni, è l’unico modo per decidere oculatamente, raccogliendo le istanze di chi oggi e, forse, ancora per molto sarà il fronte più esposto. E ribadisco: fornisca a chi opera dispositivi in abbondanza per tutelarlo e tutelare”.

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