Cronaca

Oro della parrocchia venduto, assolto l’ex parroco di Orsogna

Il giudice monocratico del Tribunale di Chieti Nicoletta Mariotti ha assolto l'ex parroco della chiesa di San Nicola di Bari a Orsogna dall'accusa di aver venduto, senza avere le autorizzazioni del Ministero, numerosi pezzi di oreficeria che facevano parte del cosiddetto 'tesoro di San Rocco' e che erano custoditi nella parrocchia San Nicola, pezzi da considerarsi a tutti gli effetti beni culturali. La sentenza e' stata emessa al termine di un processo nel quale lo stesso pm, Sonia Ciancaglini, aveva chiesto l'assoluzione perche' il fatto non costituisce reato. Don Mario, che e' in pensione ed e' difeso dall'avvocato Nicola Giambuzzi, non era in aula. C'erano invece alcuni rappresentanti delle parti civili, assistiti dagli avvocati Mauro Faiulli e Delia Verna. L'oro votivo che adornava la statua di San Rocco a Orsogna fu venduto in due fasi a un Compro Oro che pago' una prima volta 2.900 euro e la seconda 18.000. Denaro che, secondo il sacerdote, servi' per eseguire lavori urgenti nella chiesa di San Nicola, che aveva gravissimi problemi al tetto, in parte crollato, ma anche a un arco, oltre al crollo di un pezzo enorme di intonaco. Il parroco aveva in bacheca il rendiconto delle spese per i lavori, costati 32.500 euro. La vicenda venne alla luce nell'estate di cinque anni fa, dopo che la statua di San Rocco fu portata in processione e alcuni fedeli notarono che i preziosi che la adornavano non c'erano piu'.

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Pescara, presa con un chilo di droga vicino alla stazione ferroviaria

E' stata arrestata e trasportata in carcere, dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pescara, una 31enne nigeriana per detenzione e spaccio di marijuana. La 31enne nigeriana all'uscita dalla stazione ferroviaria è stata trovata in possesso di oltre un chilo di marijuana del valore di circa 15 mila euro, confezionato in un involucro impacchettato con cellophane trasparente e nascosto all'interno di un trolley. La donna è stata tratta in arresto. 

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Rapina con sparatoria alla sala slot a Colonnella

Sarebbero stati esplosi anche colpi d'arma da fuoco contro i carabinieri di una pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Alba Adriatica a seguito di una rapina in una sala slot avvenuta a Colonnella, al Parco Commerciale Arcobaleno, poco dopo le 9. Secondo una prima ricostruzione - sono attualmente in corso le ricerche di uno dei due rapinatori - i militari hanno incrociato una coppia in fuga dopo il colpo: la donna e' stata subito bloccata e arrestata, mentre il complice si e' dato alla fuga con l'auto, esplodendo colpi di pistola contro i militari che hanno risposto al fuoco anche quando il rapinatore ha bloccato l'auto a qualche chilometro di distanza e ha continuato la fuga per le vicine campagne

 

AGGIORNAMENTO

E' stata ritrovata in zona Appignano del Tronto l'auto rubata da un rapinatore albanese in fuga. L'uomo, che sarebbe ferito ed e' ancora armato, viene ricercato dai carabinieri di Marche e Abruzzo

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Al via il processo per l’omicidio Carlini avvenuto nel tunnel della stazione di Pescara

Con le eccezioni preliminari ha preso il via davanti al Tribunale collegiale di Pescara il processo a carico di 2 romeni, relativo alla vicenda di Anna Carlini, la donna pescarese di 33 anni affetta da problemi psichici, morta nell'agosto 2017 sotto il tunnel della stazione ferroviaria di Pescara per un fatale cocktail di alcol e farmaci che assumeva per la sua patologia, dopo essere stata violentata. In particolare uno dei due, presente in aula, e' accusato di violenza sessuale e omissione di soccorso aggravata, mentre l'altro deve rispondere soltanto del secondo reato

Il Comune di Pescara, tramite l'avvocato Lorena Petaccia, ha chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile. Uno dei legali di parte civile, Carlo Corradi, ha chiesto di riqualificare il capo di imputazione relativo all'omissione di soccorso in omicidio volontario e, ai sensi dell'art.521 del codice penale, di restituire gli atti al pm affinche' proceda con la diversa qualificazione dei fatti contestati. Il pubblico ministero, Rosangela Di Stefano, si e' opposto alla richiesta ritenendo sostanzialmente che, allo stato degli atti in possesso del collegio, in questa fase non e' possibile decidere sulla riformulazione. Anche i difensori dei due imputati si sono opposti. Il collegio, presieduto dal giudice Maria Michela Di Fine, ha rigettato la richiesta perche' allo stato non emergono elementi per poter valutare la sussistenza della diversa condotta del reato, rilevando inoltre che l'art. 521 riguarda una fase avanzata e presuppone lo svolgimento di attivita' istruttoria. L'avvocato Corradi ha anche chiesto una nuova perizia al fine di ricostruire le cause della morte di Anna Carlini. Su quest'ultima richiesta il collegio si e' riservato di decidere al termine della fase istruttoria. Il processo e' stato infine aggiornato al prossimo 23 aprile per l'esame dei due imputati e dei testimoni citati dal pm e dalle parti civili. Il 7 maggio e' prevista un'altra udienza per l'audizione dei testimoni citati dalla difesa. In aula hanno partecipato all'udienza le sorelle della vittima, che si sono costituite parte civile, come il padre, la madre e i figli della Carlini. 

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La Asl Lanciano Vasto Chieti assume il cardiochirurgo Donato Micucci

La Asl Lanciano Vasto Chieti assume Donato Micucci, cardiochirurgo, attualmente in servizio in una struttura sanitaria di Genk, in Belgio. L'Azienda sanitaria lo ha reclutato scorrendo la graduatoria di un precedente concorso al quale il professionista aveva partecipato per coprire una carenza di organico venutasi a creare nella Cardiochirurgia dell'Ospedale di Chieti. La Direzione generale dell'Asl ha dato esecuzione a una sentenza della Corte d'appello dell'Aquila che ha ritenuto pienamente efficaci le dimissioni rassegnate ad aprile 2017 da un cardiochirurgo. Quest'ultimo le aveva successivamente ritirate, imputandole a un 'gesto impulsivo' dovuto a una "situazione lavorativa conflittuale e stressogena" all'interno dell'unita' operativa teatina di Cardiochirurgia; ma tale domanda di reinserimento all'epoca non era stata accolta dalla Asl che aveva disposto la risoluzione del contratto a partire dal primo agosto 2017. In primo grado il Tribunale di Chieti aveva dato ragione al ricorrente e disposto il suo reinserimento in servizio. La Corte d'appello dell'Aquila ha invece ritenuto non sussistente un 'vizio del consenso' tale da giustificare l'annullamento delle dimissioni e ha ribaltato la sentenza di primo grado, dando ragione alla Asl. "Con la contestuale e immediata assunzione del nuovo cardiochirurgo - si legge in una nota - la Direzione generale conferma la particolare attenzione riservata in questi mesi alla situazione del Dipartimento Cuore e, in particolare, della Cardiochirurgia". 

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Porto di Ortona, la Guardia di Finanza scopre un abuso edilizio

E' stato accertato dai Finanzieri della Stazione Navale di Pescara un presunto episodio di abusivismo edilizio all'interno del porto di Ortona. Un cantiere navale, in possesso di regolare concessione per l'occupazione dell'area demaniale adibita a lavori di cantieristica, avrebbe realizzato un capannone industriale senza permesso di costruire, in mancanza di autorizzazione paesaggistica, demaniale e per di più ricadente in zona sismica. La struttura ha una superficie di circa 600 mq, ed è stata posta sotto sequestro. All'interno del capannone, che sarebbe sprovvisto di agibilità e di ogni altra certificazione ed autorizzazione, è stata constatata la presenza di maestranze del cantiere intente a svolgere varie attività di manutenzione su una nave da diporto. Tutto ciò a rischio della loro stessa incolumità. 

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Chieti, sospese le concessioni di loculi per 99 anni

 La grave carenza di loculi nel cimitero di Chieti per la tumulazione di salme che non possono essere collocate in cappelle di famiglia, loculi, tombe a terra e urne cinerarie, ha spinto la Giunta, di concerto con l'Ufficio Tecnico, ad adottare un provvedimento transitorio da attuare solo in condizioni di estrema necessita': la sospensione momentanea della concessione per 99 anni di loculi gia' assegnati da circa dieci anni a persone in vita, quindi non ancora occupati. L'utilizzo avverra' solo in via emergenziale, in attesa del completamento di 40 nuove nicchie situate nel cimitero storico e in quello da realizzare a Chieti Scalo. Lo ha annunciato l'assessore ai Lavori pubblici e servizi cimiteriali Raffaele Di Felice, con il funzionario dei Servizi Cimiteriali Nino Colacito. "Al momento sono circa 500 i loculi assegnati, ma non occupati e la requisizione di alcune decine, se necessario, avverra' secondo precise modalita' stabilite da una graduatoria che partira' dal piu' giovane e progredira' verso il meno giovane". "Il Comune - ha sottolineato Di Felice - si riservera' di intervenire prioritariamente nei confronti delle prime 20 concessioni, facendo salvo il diretto utilizzo da parte di queste ultime qualora dovesse essere necessario nel frattempo. L'utilizzo del loculo da parte del concessionario originario sopravverra' a quello disposto in maniera contingibile per fronteggiare la criticita' e l'Ente provvedera', in proprio, al trasferimento della salma provvisoriamente tumulata presso un altro loculo disponibile in graduatoria. I termini della concessione originaria riprenderanno dalla decorrenza dell'utilizzo da parte del concessionario. Tale provvedimento - ha aggiunto Di Felice - riguardera' una percentuale di cittadini residenti che si aggira intorno al 15% ovvero tutti coloro che non sono concessionari di luoghi di sepoltura nel cimitero comunale. Per quanto riguarda la costruzione del nuovo cimitero di Chieti Scalo, l'impresa affidataria degli interventi ha comunicato all'Ufficio competente che i lavori del primo lotto partiranno nel corso di febbraio".

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Montesilvano: emergenza tir, inviata nei giorni scorsi una lettera per il risarcimento danni 

Nei giorni scorsi il sindaco Ottavio De Martinis ha inviato una lettera, ragionata con l’assessore alla Mobilità Anthony Aliano, ad Atlantia Spa, concessionaria delle autostrade, al Ministro dei Trasporti Paola De Micheli e al Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio per segnalare i disagi ma anche i danni arrecati all’economia e al patrimonio pubblico di Montesilvano a causa della chisura del tratto autostradale.

“Ringraziamo il sig. Taucci per il suggerimento, ma abbiamo già provveduto ad inviare una lettera per segnalare l’emergenza tir in città. Dal 7 dicembre 2019, data di emissione del provvedimento di sequestro del viadotto sul Vomano (provincia di Teramo – A14) adottato dal G.I.P. del Tribunale Penale di Avellino – ha scritto il sindaco De Martinis nella lettera -, il territorio che amministro ha registrato un impiego consistente e non sostenibile delle strade comunali, occupate prevalentemente da mezzi pesanti in sosta da congestionamento del traffico, poiché costretti a ripiegare sul percorso urbano cittadino proprio per effetto della misura cautelare appena citata. Ciò ha determinato, senza timore di smentita, precarie e riscontrate condizioni di salute ambientale delle zone interessate dalla congestione veicolare, consistenti danni economici da cui sono stati afflitti – e continuano ad esserlo – i cittadini e gli operatori commerciali presenti nelle aree interessate dall’evento nonché danni patrimoniali, per effetto del danneggiamento da sollecitazione smisurata del manto stradale, delle sottostrutture e, dunque delle infrastrutture tutte, delle opere di urbanizzazione e dell’arredo urbano. Non va peraltro sottovalutato il danno d’immagine sofferto dalla città per la indecorosa cartolina conferita in comunicazione a turisti e tour operator all’uopo scoraggiati dalla pessima pubblicità offerta dai media locali e nazionali. Mi vedo costretto, sulla scorta di quanto rappresentato, a dover interessare – per mezzo di delibera di giunta comunale – il dirigente del settore legale di questo Ente affinché, assunti tutti i fatti qui sommariamente enucleati e qualificata e quantificata la pretesa risarcitoria, proceda senza indugio per la tutela dei diritti del Comune che amministro”.

“In maniera responsabile – prosegue il sindaco De Martinis - abbiamo portato ai tavoli regionali l’emergenza riguardo l’economia cittadina, la centralina dell’Arta è già presente nel parcheggio del Cormorano ed è stata utile per monitorare la situazione, altre centraline non si possono installare a breve termine perché ci sono città, come Silvi e Città Sant’Angelo, che hanno fatto richiesta da tempo e c’è una graduatoria gestita dalla Regione Abruzzo. Il divieto di transito ai tir sul nostro territorio lo stiamo ragionando da giorni insieme agli altri comuni coinvolti e alle prefetture di Pescara e Teramo”.

 “Alla luce di quello che sta accadendo – ha affermato l’assessore alla Mobilità Anthony Aliano – ci siamo attivati fin da subito per promuovere una class action al fine di tutelare l’economia cittadina e l’immagine di della città. Inoltre con il legale del Comune e con le associazioni di categoria cercheremo da giorni di quantificare i danni, che nel caso specifico dei commercianti verranno forniti tenendo degli incassi di quest’anno rispetto agli intrioti dello scorso anno oppure riprendendo il trend del mese precedente. Sappiamo che il Governatore Marsilio è in contatto con il minsitro De Micheli. Auspichiamo risposte celeri”.

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Non si ferma la battaglia contro la costruzione della centrale di compressione gas della Snam a Sulmona

Non si ferma la battaglia contro la costruzione della centrale di compressione gas della Snam a Sulmona.
“E’ stata redatta la bozza del Parere Istruttorio Conclusivo (P.I.C) riguardante il rilascio della A.I.A (Autorizzazione Integrata Ambientale), che abbiamo ricevuto ieri, dalla Commissione Ippc del Ministero dell’Ambiente. E’ urgente un tavolo tecnico, anche con i referenti della Asl, al fine di produrre osservazioni sul procedimento, che dovranno essere inviate entro il prossimo 13 febbraio. Stiamo continuando a lavorare insieme all'architetto Mario Mazzocca, che, su incarico del Comune, conferisce un determinante e competente supporto tecnico per la procedura AIA. Sulmona deve proseguire la battaglia, come abbiamo fatto fino ad ora, in questi anni, esprimendo contrarietà concreta, con tutti i mezzi a disposizione e su tutti i fronti, per impedire la realizzazione nel nostro territorio di un impianto impattante e inutile, che trova la contrarietà di un’intera comunità. Si attende, intanto, l’esito del ricorso al Consiglio di Stato, previsto per la prossima estate, che il Comune di Sulmona, ha depositato, grazie a un lavoro svolto con grande professionalità e determinazione dall’avvocato Alfonso Celotto, contro il procedimento del Consiglio dei Ministri, in seguito alla sentenza del Tar del Lazio, che aveva respinto il ricorso presentato ad adiuvandum con i Comuni del territorio. E’ importante che proprio i Comuni del comprensorio accelerino nel portare avanti anche loro questa stessa azione legale, anche alla luce di un precedente in cui il Consiglio di Stato aveva dato ragione per difetti procedurali. E’ una battaglia di tutti e va condotta facendo sentire una voce unanime”. Lo afferma il sindaco di Sulmona Annamaria Casini.

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Coldiretti Abruzzo: a Verona agricoltori contro la cimice killer

La cimice asiatica, l’insetto killer dei raccolti arrivato dall’Asia, ha devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende in Italia con un danno che supera i 740 milioni di euro a livello nazionale. E’ quanto emerge dal Dossier presentato dalla Coldiretti in occasione dell’apertura della Fieragricola di Verona con la storica mobilitazione degli agricoltori contro l’invasione di insetti alieni portati in Italia dai ritardi nella prevenzione e nei controlli dell’Unione Europea di fronte ai cambiamenti climatici. Tanti gli agricoltori arrivati a Verona anche dall’Abruzzo, preoccupati per una situazione che, mese dopo mese, diventa sempre più allarmante.

 

La cimice asiatica, che rovina tutto quello che trova nelle zone dove si riproduce, ha colpito – spiega la Coldiretti - pere, mele, pesche e nettarine, kiwi, ciliegio e piccoli frutti, albicocche, susine, nocciole, olive, soia, mais e ortaggi.

 

“Questo insetto alieno favorito dai cambiamenti climatici rappresenta ormai una vera emergenza per il nostro sistema produttivo, è capace di colpire oltre 300 specie coltivate e spontanee e la sua diffusione interessa tutto il territorio nazionale, con danni particolarmente rilevanti nelle aree del Nord Italia – sottolinea Coldiretti Abruzzo – ma problemi e preoccupazione iniziano a farsi sentire anche nelle regioni del centro-sud tra cui l’Abruzzo. Ecco perché stiamo sensibilizzando le istituzioni pubbliche per far capire l’importanza e le conseguenze collegate a questa situazione”.

 

La lotta alla cimice asiatica è particolarmente difficile perché è in grado di nutrirsi praticamente con tutto, si muove molto per invadere sempre nuovi territori da saccheggiare ed è resistente anche ai trattamenti fitosanitari. Una minaccia drammatica per il Paese, in un anno segnato da un inverno particolarmente caldo che ne favorisce la sopravvivenza, che va contrastata con un piano di intervento nazionale che – evidenzia la Coldiretti - preveda aiuti straordinari alle imprese, azioni di contenimento dell’insetto anche con un programma coordinato di trattamenti fitosanitari e sperimentazioni su insetti antagonisti oltre a misure per la difesa del settore ortofrutticolo Made in Italy con un sistema straordinario di verifica sulle importazioni.

 

A livello nazionale – sottolinea la Coldiretti - si attende infatti urgentemente il via libera del Ministero dell’Ambiente che, sentiti il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e il Ministero della Salute, deve emanare le linee guida per il via libera alla vespa samurai nemica naturale della cimice ma ci vorranno anni prima che la lotta sia efficace.

 

“E’ necessario pertanto colmare questo arco di tempo con sostegni adeguati per consentire alle aziende agricole di sopravvivere all’assedio del pericoloso insetto” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini a Verona nel sottolineare che “considerata la gravità della situazione è indispensabile aprire il confronto anche con le istituzioni europee coinvolgendo l’UE sia per quanto riguarda gli aiuti alle imprese danneggiate che i controlli alle frontiere comunitarie, necessari per contrastare l’arrivo di altri insetti dannosi e l’import di frutta e ortaggi trattati con antiparassitari vietati in Italia”.

 

A livello nazionale nonostante gli importanti sforzi fatti per integrare il fondo di solidarietà con 80 milioni di euro della legge di bilancio 2020 è necessario adeguare le risorse ai danni che si sono verificati con un piano pluriannuale per sostenere le imprese agricole nella lotta al flagello arrivato dall’Asia, sottolinea la Coldiretti che chiede di rendere sistematico l’intervento del fondo e un Commissario unico che coordini gli interventi a livello regionale e nazionale con un tavolo di regia tra i ministeri di Agricoltura, Sanità, Ambiente, Rapporti UE e le Regioni maggiormente coinvolte.

 

Nelle zone colpite dal flagello – conclude la Coldiretti - è necessaria la dichiarazione dello stato di calamità e la delimitazione delle aree danneggiate con sostegni alle imprese agricole mediante moratoria sulle rate dei mutui, sospensione del pagamento degli oneri contributivi, indennizzi a fondo perduto per i danni subiti e le perdite di reddito e lo sviluppo di fondi di intervento mutualistici.

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