Incredibile ma vero

A Londra nasce il bar col selfieccino, il cappuccino col selfie

Arriva da Londra il selfieccino, ossia un cappuccino con un selfie sopra. Lo ha ideato il barista della Tea Terrace nel department store House of Fraser a Londra. 

Il cliente della sala da te, tra scones, sandwich, biscottini vari, si fa un selfie e con lo smartphone lo manda al barista che, con una macchina 3d lo riproduce su una tazza di cappuccino. Ecco così stampata con il volto dell'avventore una cialdina che diventa topping e va sopra il cappuccino.

 

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Solo 54% degli italiani si sente cittadino dell’Unione Europea

Solo il 54% degli italiani, cittadini di uno dei Paesi fondatori della Cee, si sente cittadino dell'Unione Europea. Il senso di appartenenza all'Ue è più debole solo in Grecia, vittima di una crisi economica profondissima e oggetto di durissime politiche di austerity, dove riguarda appena il 48% dei cittadini. Persino i britannici, che stanno negoziando la Brexit per andarsene, si sentono cittadini Ue più degli abitanti del Bel Paese (55% contro 54%). E' uno dei dati che emergono dal sondaggio Eurobarometro, pubblicato oggi dalla Commissione Europea. Ben il 43% degli italiani non sente di essere un cittadino dell'Ue (il 3% non sa o non risponde), contro il 52% dei greci. In Gran Bretagna il 44% non si sente cittadino Ue (l'1% non sa o non risponde). I cittadini Ue con l'identità più europea sono i lussemburghesi (90% si considera cittadino Ue e il 9% no), seguiti dagli spagnoli (88% e 12%), dai maltesi (85% e 14%) e dai tedeschi (82% e 17%)

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Ricercatrice del GSSI tra le persone più influenti dell’anno secondo Nature

Marica Branchesi è tra i personaggi scientifici dell'anno nella classifica di Nature. Nata a Urbino 40 anni fa, e' professore associato del Gran Sasso Science Institute (Gssi) a L'Aquila, lavora nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), collabora con l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) ed e' membro della collaborazione Virgo, il rivelatore europeo di onde gravitazionali che si trova in Italia, a Cascina (Pisa). "Sono estremamente onorata ed emozionata per questo riconoscimento - ha detto Branchesi - e ringrazio tutti i colleghi per quello che hanno detto di me. Lo considero un riconoscimento anche al risultato bellissimo del lavoro fatto nell'estate scorsa", ha aggiunto riferendosi al primo segnale delle onde gravitazionali generato da due stelle di neutroni. Dopo mesi di lavoro, "nei quali ogni giorno ci svegliavamo con dati nuovi", l'annuncio di quel risultato straordinario e' stato dato a tutto il mondo il 16 ottobre scorso. Quel giorno Marica Branchesi ha rappresentato l'Italia e l'Europa a Washington e oggi dedica il posto d'onore nella Top Ten di Nature al papa' di Virgo, il fisico Adalberto Giazotto, morto appena un mese dopo lo storico annuncio del 16 ottobre: "senza di lui Virgo non ci sarebbe stato", ha detto. "Sono entrata nella collaborazione Virgo nel 2009, quando la ricerca sulle onde gravitazione era vista in modo scettico dagli astronomi". Alla fine "si e' capito che era la nuova frontiera e o oggi - ha rilevato - stiamo vedendo l'alba della nuova astronomia". Da una settimana i telescopi sono di nuovo puntati sulla galassia in cui era avvenuta la collisione delle stelle di neutroni: "stanno ricominciando le osservazioni, nei prossimi mesi avremo nuove sorprese", ha detto Branchesi, in attesa che nell'autunno 2018 tornino in attivita' Ligo e Virgo, dopo la pausa tecnica. Da allora il compito di 'sentinella' di Branchesi potrebbe diventare ancora piu' intenso: "sappiamo che la frequenza delle allerta sara' molto alta e stiamo lavorando alle infrastrutture". Sara' un lavoro a ritmo serrato anche perche', ha concluso, "in autunno si prevede di lanciare l'allerta all'intera comunita' astronomica internazionale e non solo ai 100 gruppi finora coinvolti". 

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Google, ecco i termini più cercati in Italia nel 2017

Scoprire quali sono stati i termini piu' cercati su Google in Italia e' un po' fare il riassunto dell'anno appena trascorso. Come di consueto, anche nel 2017 Big G ha diffuso le sue classifiche, divise per modalita' di ricerca. Alla voce "Parole", cioe' dei termini che in assoluto sono stati immessi piu' spesso nella banda bianca di Google, primeggia "Nadia Toffa". La Iena ha fatto parlare di se' per le sue inchieste, ma le ricerche sono decollate dopo il malore accusato all'inizio di dicembre. Il dato, quindi, impressiona. Perche' le ricerche si concentrano in meno di 10 giorni. E superano altri eventi di grande impatto. Al secondo posto c'e' "Hotel Rigopiano", la struttura travolta da una valanga lo scorso gennaio nella quale hanno perso la vita 29 persone. "Italia-Svezia", il playoff che ha sancito l'addio della nazionale di calcio ai mondiali di Russia 2018 e' terza. Seguono "Sanremo" (il Festival, evento televisivo per eccellenza, dimostra grande vitalita' anche sul web) e "Terremoto". Le ricerche sul sisma hanno una coda piu' lunga, anche se sono legate soprattutto alle scosse piu' intense (con un picco tra il 15 e il 21 gennaio). Ed sono ancora piu' numerose proprio nelle regioni colpite (Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio), a conferma che anche la ricerca di informazioni "sul campo" passa da Google.

Oltre a questa cinquina, che rappresenta la classifica generale delle ricerche, Google indica anche alcune sottosezioni. Tra i personaggi, alle spalle di Nadia Toffa, ci sono Gianluigi Donnarumma (al centro della querelle di calciomercato dell'estate) e Nicky Hayden, l'ex campione di motociclismo scomparso in un incidente stradale. Tra gli eventi, oltre a Italia-Svezia, Sanremo e al Terremoto del centro Italia, ci sono due corse ciclistiche: il Giro d'Italia e il Tour de France. I biglietti piu' cercati sono invece stati quelli dell'Eicma (l'Esposizione Mondiale del Motociclismo) e per i concerti di Vasco Rossi. Chi ha usato Google per decidere la meta delle vacanze ha digitato "Sicilia", "Grecia" e "Sardegna". Google pero' non e' solo un motore di ricerca. E' un generatore di risposte. Ecco perche' si cercano spesso i "come fare". Cioe' tutorial online, dalla cucina all'informatica. I piu' gettonati sono "Le olive in salamoia", "Il back up" e "la marmellata di albicocche". Le ricette piu' cercate sono quelle del Migliaccio napoletano, della carbonara e della pastiera. Gli utenti chiedono a Google anche i "Perche'". E qui si va dalla sete di informazioni alle curiosita' zoologiche. Nel 2017 "Perche' la Catologna vuole l'indipendenza" batte tutti. Seguita da "perche' fischiano le orecchie" e "perche' le cicale cantano". Nella versione vocabolario, i termini di cui si e' cercato piu' spesso il significato sono "Ipocondriaco", "Mannaggia" e "Despacito"

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Libri, 15,1% di italiani frequenta le biblioteche

Sono oltre 8 milioni gli italiani che frequentano le biblioteche, il 15,1% delle persone con più di 6 anni. È quanto emerge dall’ultima indagine Istat presentata oggi a 'Più libri più liberi', la Fiera nazionale della piccola e media editoria, in programma fino a domani al Roma Convention Center La Nuvola. La ricerca evidenza come i frequentatori di biblioteche in tutte le fasce d’età siano aumentati rispetto al 2006, con una crescita particolare tra i 20 e i 24 anni; negli ultimi dieci anni hanno dunque conquistato attenzione, senza diventare prevalenti. Sono le donne a frequentarle di più: sono il 17,2%, rispetto al 12,9% dei maschi, e vanno in biblioteca soprattutto nel tempo libero (il 40,1%). Le differenze di genere diventano minime tra i bambini tra i 6 e i 10 anni e oltre i 65 anni. Oltre alle attività tradizionali, come prendere in prestito un libro (60,1%), leggere e studiare (39,8%) o raccogliere informazioni (27,8%), c’è anche chi sceglie la biblioteca per incontrare gli amici (8,5%). Ad andare in biblioteca sono soprattutto i più giovani: tra i 6-24 anni ci sono i maggiori frequentatori, con un picco tra gli 11-14 anni, che si attesa sul 41,5% di frequentatori nel 2015 (erano il 38,4% nel 2006). A partire dai 25 anni in poi l’utilizzo delle biblioteche diminuisce, fino a toccare i livelli più bassi. Nel Nord-Est la frequentazione è più alta (il 22,1%), seguito dal Nord-Ovest con il 20%, mentre il Centro si attesta al 13,3%. Al Sud è il 7,6%, mentre nelle isole al 10,4%: in Sicilia la quota è dell’8%, in Sardegna è più del doppio, il 18,1%. A Bolzano il 35% dei cittadini frequenta le biblioteche, che sono anche molto diffuse: 43,5 ogni 100.000 abitanti. Al contrario in Campania, dove c’è una più bassa percentuale di frequentatori, il 6,6%, e meno biblioteche, 16,6 ogni 100.000 abitanti.Il 42% frequenta le biblioteche per motivi di studio e/o lavoro (45,4% degli uomini, rispetto al 39,6% delle femmine) e il 39,2% nel tempo libero (40,1% delle donne, contro il 37,8% dei maschi). Anche i bambini tra i 6-10 anni scelgono la biblioteca per il tempo libero. Con il crescere dell’età, dagli 11 anni in poi, aumenta invece l’utilizzo per motivi di studio e lavoro. Dai 25 anni in avanti, al contrario, è prevalente l’utilizzo per il tempo libero. Il 60,1% delle persone va a prendere in prestito i libri, che diventa il 67,4% nel Nord Italia. Il 38,9% la sceglie per leggere e studiare, nel Sud la quota diventa una persona su due (ovvero il 49,6%). Il 27,8% la sceglie per raccogliere informazioni. Sono inferiori le scelte per consultare quotidiani e riviste (9,8%), prendere in prestito materiale audiovisivo (9,3%) e consultare i cataloghi (9,2%), mentre per l’8,5% delle persone è una meta per incontrare gli amici, percentuale che sale al 15,7% dei ragazzi tra i 15 e 19 anni. I giovani tra i 20 e i 24 anni, invece, la utilizzano per leggere e studiare (75,9%) o per raccogliere informazioni (40,4%).La maggior parte delle persone, il 55,9%, va in biblioteca 1-5 volte all'anno, mentre uno su tre (il 32,3%) ci è andato 10 o più volte. Le donne sono più assidue: in particolare nella fascia di età tra i 20-24 anni, una su due (il 54,4%) è andata in biblioteca 10 o più volte. Anche l'età influenza le visite: un giovane su due tra i 20 e i 24 anni (il 52,3%) è andato in biblioteca 10 o più volte, mentre tra i 6-10 anni la quota è più che dimezzata (ovvero il 19,1%). Gli utenti più assidui (10 o più frequentazioni) sono il 36,6% nel Nord-Est, con un picco del 44,2% in Trentino Alto Adige. Le percentuali crollano al 26,1% nel Sud, mentre in Sicilia e Puglia si scende sotto il 23%.

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Aruta torna in campo a 46 anni per arrivare a 400 gol

Da Campioni a Uomini e donne, passando per una carriera lunghissima fra Serie B e Lega Pro: a 46 anni Sossio Aruta torna a calcare i campi di calcio. L'ex attaccante del Cervia in Campioni, del Benevento in Lega Pro, tronista del reality su Canale 5, ha firmato un contratto con la Torrese. E' stata la stessa compagine campana di Prima Categoria ad annunciare il "regalo di Natale" per i propri tifosi con un post su Facebook. Nel post, il Re Leone Aruta ha lanciato così la sua sfida a quasi 47 anni: "Arrivo a 400 gol e poi smetto, vorrei vincere il mio ultimo campionato in questa lunga carriera calcistica. Sono orgoglioso di essere l’unico calciatore in attività a 46 anni. Ho ancora voglia di rincorrere un pallone e di dare il mio contributo al gruppo". In carriera, Aruta ha vestito fra le altre le maglie di Benevento, Foggia, Frosinone, Pescara, Taranto, Ascoli e Cosenza.

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Va all’asta la medaglia d’oro del Premio Nobel della Letteratura Doris Lessing

Va all'asta la medaglia d'oro del Premio Nobel della Letteratura Doris Lessing (1919-2013). Lo hanno deciso gli eredi della scrittrice britannica, autrice del romanzo capolavoro "Il taccuino d'oro", vincitrice del prestigioso riconoscimento dell'Accademia Reale Svedese nel 2007. La medaglia sarà messa in vendita da Christie's mercoledì 13 dicembre a Londra durante un'asta dedicata ai libri rari e preziosi, ai manoscritti e ai cimeli letterari. Il lotto è stimato tra 150.000 e 25.000 sterline. La medaglia ricevuta dalla Lessing, durante la solenne cerimonia a Stoccolma del 10 dicembre 2007, è offerta con il suo cofanetto originale. Secondo il catalogo dell'asta di Christie's, finora solo una medaglia d'oro di un Premio Nobel della Letteratura è stata venduta. 

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L’84% degli italiani non ha fiducia nei partiti politici

"L'84% degli italiani non ha fiducia nei partiti politici, il 78% nel governo centrale, il 76% nel Parlamento, il 70% nelle istituzioni locali, dalle Regioni alle amministrazioni comunali". E' quanto si legge nel 51esimo rapporto CENSIS. "Sono numeri che raccontano una insoddisfazione non estemporanea e pertanto slegata da singole figure politiche, e connessa piuttosto a una dimensione strutturale, di lungo periodo - prosegue il CENSIS -. E' una sfiducia sistemica, il cui tocco corrosivo ha ormai raggiunto i gangli vitali della sfera socio-politica, poiche': il 60% degli italiani si dichiara insoddisfatto di come funziona la democrazia nel nostro Paese; il 64% e' convinto che la voce del cittadino semplicemente non conti nulla"

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La durata dei matrimoni nelle regioni italiane

Calabresi e siciliani si sposano ancora convinti che sarà per sempre. Il matrimonio resta un sacramento a tutti gli effetti per il 77% dei calabresi e per il 74% dei siciliani. Un passaggio fondamentale della propria esistenza, tanto che, come certificano i dati ISTAT, nel 2015 si sono registrate 194.377 unioni, prevalentemente al Sud Italia, in aumento del 2,4% rispetto all'anno precedente, con una spesa che va dai 15mila ai 19mila euro. Al terzo posto troviamo le coppie pugliesi con un indice di fiducia del 72%. La Campania con il 69%, seguita dalla Basilicata con il 69% e l’Abruzzo con il 65%, nelle Marche il 55% e in Molise il 53%. Stessa percentuale per Emilia Romagna, 42% e Friuli Venezia Giulia, mentre nel Lazio il 46%, Liguria 43%, Lombardia 40% e Piemonte 38%, la Sardegna il 54%, Toscana 52%, Umbria 54%. Nella classifica troviamo il Veneto con il 66%, e infine il Trentino e la Valle D’Aosta con il 32% risultano i più scettici. Lo rileva una ricerca promossa dall'Osservatorio Accademia del Mobile, l'azienda veneta leader nell'arredamento in legno massello, e realizzata su un campione online di 890 coppie di sposi che hanno convolato a nozze negli ultimi 5 anni. La ricerca ha monitorato, tra le altre cose, la convinzione di una coppia in procinto di sposarsi che possa essere ‘per sempre’

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I ragazzi controllano in media lo smartphone 75 volte al giorno

Non stupisce il diffondersi della Nomofobia, la paura di non avere con sé il cellulare e di non poterlo controllare, o la Fomo, la paura di essere tagliati fuori da qualcosa, il Vamping e tutti gli altri fenomeni legati alle web-compulsioni che tengono incollate le persone agli strumenti digitali. Ci sono poi le sindromi multidimensionali, quelle che portano ai giochi di ruolo online con assiduità o a crearsi un'identità virtuale. Se ne è parlato in un incontro a Roma, dove sono stati presentati i dati di un recente sondaggio online condotto dall'Associazione Di.Te. su un campione di 500 persone. Ebbene, il 51% dei ragazzi tra i 15 e i 20 anni ha difficoltà a prendersi una pausa dalle nuove tecnologie: controllano in media lo smartphone 75 volte al giorno e il 7% lo fa fino a 110 volte al giorno. Risultato? Riuscire a prendere una pausa dal device di almeno 3 ore spesso diventa una missione impossibile. Inoltre i ragazzi non riescono a dire no al bisogno di guardare lo smartphone, magari per chattare anche durante le ore notturne. E gli adulti? Non sono così distanti dai giovani, il 49% degli over 35 non sa stare senza cellulare, verifica se sono arrivate notifiche o messaggi almeno 43 volte al giorno, (il 6% arriva a sfiorare le 65 volte), e di stare 3 ore senza buttare un occhio allo schermo non se ne parla per il 58%. "Quando c'è un'alterazione delle abilità relazionali e sociali bisogna fermarsi e interrogarsi su cosa ci sta succedendo. Rischioso è l'isolamento sociale, quando si arriva all'alienazione fino a diventare Hikikomori, rinchiusi nella propria stanza rifiutando la scuola e ogni contatto che non preveda l'uso mediato del mezzo tecnologico", dichiara Giuseppe Lavenia, presidente dell'Associazione Nazionale Di.Te. "I giovani 3.0 - continua - sono molto più impulsivi, hanno grande difficoltà a gestire la noia, e sono orientati al tutto e subito. Sono meno creativi, non sentono il bisogno di verificare le fonti da cui traggono notizie o a fare ricerche per controllare se quello che hanno letto è vero. Dobbiamo osservarli oggi e non fare proiezioni catastrofiche sul futuro, possiamo fare molto per loro, ma a partire da oggi, dal presente. Stiamo andando verso un'identità digitale e la costruzione della loro personalità avviene anche in base all'uso che fanno della rete". 

Gli ultimi anni hanno visto una diffusione del fenomeno degli Hikikomi nei paesi europei, compresa l'Italia. Nonostante non siano disponibili ad oggi dati certi sulla prevalenza del fenomeno nel nostro Paese, secondo alcune stime non ufficiali il numero di giovani coinvolti sarebbe compreso tra i 30.000 e i 50.000. Sabato 2 dicembre, ad Ancona, nella sede dell'Università Politecnica delle Marche, si terrà la prima Giornata nazionale sulle Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo, organizzata dall'Associazione Di.Te. in collaborazione con la Cooperativa Sociale Vivere Verde Onlus, finalizzata a porre l'attenzione sulle dipendenze tecnologiche e sul loro corretto utilizzo, oltre che sui rischi che queste possono provocare. Presente al convegno Paolo Ruffini, conduttore televisivo, comico, regista e sceneggiatore italiano, che reciterà il monologo 'Le parole dell'odio'

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