Spettacoli

Pintus al teatro Massimo di Pescara

Pintus, dopo il sold out del 2018, torna in scena giovedì 7 novembre, ore 21, al Teatro Massimo di Pescara con lo spettacolo Destinati all’Estinzione. Organizzazione Best Eventi. Queste le note relative allo show. "C’è chi parla con il cane e lo fa mentre lo veste, c’è chi guida mentre manda messaggi con il cellulare e c’è chi vuole fare la rivoluzione ma la fa solo su Facebook, c’è chi parcheggia la macchina nel posto riservati ai disabili “tanto sono 5 solo minuti”. C’è chi festeggia il complemese, chi dice ciaone e chi fa l’Apericena. Ma soprattutto c’è chi crede che la terra sia piatta e probabilmente si è anche convinto che la colpa sia di Silvio. Sono questi i piccoli segnali che fanno presagire un ritorno... quello dei Dinosauri. Amici miei, che ci piaccia o no, siamo “destinati all'estinzione”."

I biglietti sono disponibili sui circuiti TicketOne www.ticketone.it e Ciaotickets www.ciaotickets.com: primo settore numerato 39,00 – secondo settore numerato 34,50 – palchetto numerato 32,20 – galleria numerata 28,75 (diritti di prevendita inclusi).

 

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Teatro Fenaroli apre con Gullotta in prima nazionale

Si compone di 34 appuntamenti la composita stagione teatrale "Fenaroli" di Lanciano 2019-2010 presentata oggi. Il 2 novembre apre la prosa, otto spettacoli in tutto, con la prima nazionale di "Pensaci, Giacomino", di Luigi Pirandello, con Leo Gullotta e regia di Fabio Grossi. La prosa chiude il 5 aprile con "Non svegliate lo spettatore", un omaggio a Ennio Flaiano, con Lino Guanciale, regia di Davide Cavuti. Negli altri sei spettacoli saranno ospiti Mariangela D'Abbraccio e Daniele Pecci, Melania Giglio, Isa Danieli e Giuliana De Sio, Marisa Laurito, Alessandro Preziosi, Ettore Bassi e Simona Cavallari. Il cartellone si compone inoltre di nove spettacoli di Teatro Dialettale, col premio Maschera d'Oro, Teatro per Ragazzi, 4 appuntamenti, Teatro della Memoria, 3 spettacoli. Con Togliamoci la Maschera, sei appuntamenti, il teatro entra anche nel Piccolo Fenaroli del supercarcere di Lanciano con la sezione "Teatro in carcere, per liberare la cultura e la solidarieta'". Novita' saranno la stagione musicale "Crescendo, la musica come non l'avete mai vista", a cura di Musart, con tre appuntamenti, e la scuola di avviamento al musical. Il cartellone della stagione del Fenaroli e' stato illustrato dal sindaco Mario Pupillo, dall'assessore alla Cultura Marusca Miscia, il direttore artistico Federico Fiorenza e la direttrice del carcere Lucia Avvantaggiato. "La stagione teatrale, che ha ripreso vigore, parte in anticipo di un mese per la voglia di teatro - ha detto Pupillo. Il Fenaroli e' luogo di culto e cultura dove sono passati i piu' grandi attori"

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Gran finale per la 4/a edizione del Festival del Creato

Gran finale al Teatro Marrucino con "Ciao Lucio tributo a Lucio Dalla" con i 'Work in progress', per la 4/a edizione del Festival del Creato, organizzato dalla Famiglia francescana d'Abruzzo, in collaborazione con l'Opera missionaria francescana, sul tema "Dialoghi-amo. Per una cultura dell'incontro". Il concerto di stasera e' l'unico a pagamento con i proventi che saranno devoluti in beneficenza. Tre giorni di conferenze, spettacoli, concerti, workshop, laboratori, attivita' di piazza e momenti spirituali tra varie location per dare vita ad una singolare contaminazione culturale, religiosa e artistica. L'intento della manifestazione e' quello di far dialogare culture diverse, facendole confrontare su tematiche importanti e attuali anche per le giovani generazioni. L'evento e' stato patrocinato dal Comune di Chieti, dall'Arcidiocesi di Chieti, dalla Caritas diocesana, dalla Misericordia, dall'universita' "G. D'Annunzio" e dal Centro sportivo italiano. 

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‘Rigoletto’ e ‘Pagliacci’ nel cartellone del Teatro Marrucino a Chieti

"La strada", balletto in un unico atto con musica di Nino Rota, l'opera lirica in due atti "Pagliacci" su libretto e musica di Ruggero Leoncavallo di cui ricorrono i 150 anni dalla morte, e "Rigoletto", melodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave e musica di Giuseppe Verdi, sono nel cartellone delle opere liriche programmate dal teatro Marrucino di Chieti. Il cartellone e' stato presentato dal direttore artistico, Ettore Pellegrino, dal sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, dal direttore d'orchestra Benedetto Montebello e dal direttore amministrativo del teatro, Cesare Di Martino. Un cartellone allestito anche grazie alla collaborazione con associazioni e istituzioni locali. "La strada" andra' in scena il 13 ottobre con le coreografie dei maestri Annamaria Perilli e Paolo La Rovere, eseguite dai ballerini dell'Associazione Dimensione Danza di Chieti. "Pagliacci", sempre il 13 ottobre, vedra' la presenza di giovani artisti come il soprano Roberta Salvati nel ruolo di Nedda accanto a Orchestra Sinfonica Abruzzese e Coro del teatro Marrucino diretti dal maestro Benedetto Montebello, con la collaborazione del coro delle voci bianche dell'Istituto Comprensivo 2 di Chieti; regia e' affidata ad Aldo Tarabella. Per il "Rigoletto", in scena 13 e 15 dicembre, l'Orchestra Sinfonica Abruzzese sara' diretta dal maestro Jacopo Sipari, il Coro del Marrucino sara' guidato dal maestro Christian Starinieri e l'opera verra' rappresentata anche nel teatro Giordano di Foggia. "Non possiamo pensare di produrre due capolavori della storia in maniera completamente autonoma - ha spiegato Pellegrino - Le collaborazioni importanti sono con tutte le forze di questa regione, Coro, Orchestra Sinfonica abruzzese, compagini, macchinisti, scenografi, per cui sara' una stagione all'insegna della collaborazione. L'aumento dei proventi da parte dello Stato a favore del teatro Marrucino e' un segnale di riconoscimento all'attivita' artistica che si sta svolgendo. Sul territorio devo ringraziare la Deputazione Teatrale, il mio presidente, i miei consiglieri, il mio direttore amministrativo che fanno un lavoro serrato". Il Marrucino e' passato da un contributo ministeriale di 44mila euro l'anno nel 2012 agli attuali 135.000 euro. 

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Festa della Rivoluzione, gran finale con l’orchestra del Conservatorio

Sara' una lunga maratona di iniziative, dal giornalismo, alla storia, dalla scultura sino alla musica di Toscanini, diretta dalla bacchetta di Francesco Manara, primo violino alla Scala, con l'Orchestra d'Archi del Conservatorio di Pescara 'Luisa D'Annunzio', a segnare la chiusura domani, domenica 15 settembre, della 'Festa della Rivoluzione - d'Annunzio torna a Pescara', la rassegna promossa per celebrare i 100 anni dell'impresa del Vate su Fiume dalla Presidenza del Consiglio regionale d'Abruzzo, in collaborazione con il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il Comune di Pescara. A ospitare gli eventi di spicco, a partire dalle ore 17, sara' ancora una volta l'Aurum, ovvero l'ex liquorificio di Pescara che proprio al Vate deve il proprio nome, dove tutta la manifestazione ha preso il via lo scorso 7 settembre. "Non c'e' alcun dubbio: Gabriele d'Annunzio, con lo spirito rivoluzionario e la bellezza dannunziani, e' tornato a Pescara e i suoi concittadini gli hanno riservato il miglior benvenuto possibile, garantendo la propria costante presenza, in migliaia, a ogni singolo evento dedicato al suo ritorno - ha commentato il presidente Sospiri -. Una piazza Muzii gremita sino all'inverosimile ieri ha accolto gli interventi, tra gli altri, del Presidente della FIGC Gabriele Gravina e del campione del mondo Antonio Cabrini che in un'ora e mezza ci hanno raccontato la storia dello scudetto italiano, inventato da d'Annunzio stesso. E poi di nuovo una piazza magica ha accolto, in serata, il paroliere per eccezione del nostro Paese, Mogol, che, intervistato dai giornalisti Paolo Talanca e Luciano Troiano, tra una canzone e l'altra del Medit Voices diretta dal maestro Angelo Valori, ci ha parlato di Battisti e di d'Annunzio, accomunati dall'amore per la parola e i neologismi entrati ormai nel parlare comune. Domani gran chiusura con tre eventi di valore eccezionale".

Domani, domenica 15 settembre, la Rassegna si aprira' alle ore 17, all'Aurum con il Convegno '100 anni dall'Impresa di Fiume' con Giordano Bruno Guerri, Claudia Salaris, autrice del volume 'Alla Festa della Rivoluzione' che ha dato il nome all'intera rassegna pescarese, e poi ancora Giuseppe Parlato, Stefano Trinchese, Antonio Fares, Giovanni Stelli e Filippo Sallusto. Un momento, quello di domani, che permettera' di fare il punto su quell'Impresa che ha lasciato il segno nella storia del Paese, favorendo il confronto tra storici. Alle ore 19.30, sempre all'Aurum, verra' presentato il cortometraggio 'Q1191 d'Annunzio e Gemito a Napoli', un corto-omaggio prodotto da Identita' Insorgenti e dedicato allo scultore Vincenzo Gemito, per i 90 anni dalla sua scomparsa, e che raccontera' dei rapporti tra Gemito e d'Annunzio. A presentare il lavoro saranno Lucilla Parlato, Direttore della Testata giornalistica 'Identita' Insorgenti', produttrice e regista, e il filmaker Federico Hermann. Gran finale alle ore 21, sempre all'Aurum, per il Gran Concerto di 'Toscanini per Fiume', ovvero l'Orchestra d'Archi del Conservatorio musicale di Pescara 'Luisa D'Annunzio' riproporra' il concerto che d'Annunzio e Toscanini organizzarono a Fiume nell'anno dell'impresa. A dirigere l'evento sara' la straordinaria bacchetta del maestro Francesco Manara, Primo Violino del Teatro 'La Scala' di Milano.

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Festa della Rivoluzione, successo per Enrico Ruggeri e l’ironia delle Frasi di Osho

“La vera rivoluzione è aver riscoperto la figura di un uomo e di un poeta che, lungi dall’essere fascista, ha saputo innovare il mondo e la società, un artista dotato di lungimiranza, capace di guardare oltre il suo tempo e di ideare quelle iniziative che oggi ci sembrano scontate, ma certamente non lo erano nel 1919. Pescara ha avuto il merito di riscoprire d’Annunzio”. Lo ha detto il cantautore Enrico Ruggeri dal palco di piazza Salotto dove ha portato il suo Alma Tour 2019, cantando per due ore brani nuovi e vecchi successi dinanzi a un pubblico di 6.200 persone all’interno di piazza Salotto, dove le presenze sono state contingentate sulla base della nuova normativa sulla sicurezza, e altre diverse centinaia al di fuori delle transenne ad ascoltare il Concerto. Un evento che ieri sera ha chiuso la penultima serata della ‘Festa della Rivoluzione – d’Annunzio torna a Pescara’, la rassegna promossa per celebrare i 100 anni dell’impresa del Vate su Fiume dalla Presidenza del Consiglio regionale d’Abruzzo, in collaborazione con il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il Comune di Pescara. Ad aprire la giornata, in una gremita sala d’Annunzio all’Aurum è stato lo storico Giordano Bruno Guerri che ha presentato suo libro ‘Obbedisco’, ripercorrendo tutta l’esperienza fiumana del Vate e annunciando al pubblico la grande festa di chiusura delle celebrazioni prevista al Vittoriale per sabato prossimo 21 settembre. Quindi la parentesi dedicata alla satira con Federico Palmaroli e #lepiùbellefrasidiosho in piazza Muzui, anch’essa piena sino all’inverosimile. Per un’ora Osho ha fatto ridere l’intera piazza con le sue freddure tipicamente rivolte alla politica e ai politici di qualunque appartenenza. E a Palmaroli il Presidente del Consiglio regionale Sospiri ha regalato la maglietta dannunziana con i neologismi inventati dal Vate. E dopo il Ballo di San Vito con diversi gruppi musicali che, coordinati dal Comune di Pescara, hanno fatto ballare tutti i presenti sulle note della pizzica, della taranta, ma anche del pop e dello swing, alle 22 in punto riflettori e musica si sono accesi in piazza Salotto dove l’artista Enrico Ruggeri, sfoggiando sotto il giubbino di pelle la maglietta rossa con il tipico motto dannunziano ‘Io ho quel che ho donato’, ha fatto cantare tutti i presenti ripercorrendo alcuni dei maggiori successi del proprio repertorio, ma anche i brani nuovi dell’Alma Tour 2019. Da ‘Contessa’ a ‘Balalaika’, dal punk al rock, Ruggeri ha proposto un concerto dannunziano tra effetti speciali e nuovi arrangiamenti. “Per la nuova normativa sulla sicurezza – ha detto il Presidente Lorenzo Sospiri  che ha assistito allo spettacolo con il sindaco Masci e l’assessore ai Grandi eventi Alfredo Cremonese, oltre che con lo storico Giordano Bruno Guerri – in piazza Salotto non avremmo potuto far entrare più di 4.200 persone, calcolate con il contapersone installato all’unico ingresso e lasciando ben 4 corridoi di passaggio come via di fuga. Fortunatamente durante lo spettacolo, a fronte del muro umano di persone che volevano avvicinarsi all’area dello spettacolo, dopo un confronto collaborativo con gli organi preposti, siamo riusciti a far salire la quota a 6.200 persone, un numero comunque insufficiente a contenere le migliaia di persone che comunque sono rimaste fuori da piazza Salotto, ma che hanno voluto lo stesso sentire la musica di Ruggeri addirittura da corso Umberto. Ovviamente ringraziamo le Autorità per averci permesso di accontentare un numero maggiore di cittadini che ieri hanno vissuto un sabato straordinario, e lo abbiamo visto nelle migliaia di persone che pure passeggiavano per le vie del centro. Paradossalmente i pescaresi hanno riscoperto d’Annunzio e il Vate ha riacceso la città. Ovviamente nei prossimi giorni, a fine evento, che si chiuderà stasera, tireremo le somme di una rassegna di grandissimo successo, racconteremo le emozioni vissute in questi ultimi dieci giorni, verificheremo il riscontro avuto sul territorio e soprattutto forniremo i numeri reali dell’intera iniziativa”.

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Premio Scanno, Paolo Maurensig vince la sezione Letteratura

È Paolo Maurensig, una delle voci più significative nel panorama del romanzo italiano contemporaneo, il vincitore del Premio Scanno per la sezione Letteratura, con il libro “Il gioco degli dèi”. Ad aggiudicarsi lo storico riconoscimento anche la testata giornalistica Fanpage, e poi un importante studioso di Alzheimer, e ancora accademici e musicisti. E a vincere nella sezione Opera Prima sono in due. Tanto impegno e dedizione per la 45esima edizione del Premio dedicata alla principessa Alessandra Schoenburg Tanturri.

Anche quest’anno, nella splendida cornice di Scanno, è l’eccellenza a vincere nei diversi settori. Ed ecco tutti i nomi. Premio Diritto a Guido Alpa; Premio Economia ad Adriano Giannola; Premio Ecologia a Fanpage.it; Premio Musica a Giorgio Carnini; Premio Medicina a Lamberto Maffei; Premio Antropologia a Massimo Santilli e a Vincenzo Esposito; Premio Alimentazione all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo; Premio Sociologia a Carmen Leccardi; Premio Opera Prima ad Alessandra Laricchia e Alessandro Acciavatti; Premio Speciale Valori a Gabriele Gravina; Premio Letteratura a Paolo Maurensig. Menzione Speciale a Roberta Scorranese.

Il Premio Scanno nasce per iniziativa di Riccardo Tanturri de Horatio, professore universitario di Lingua e Letteratura Italiana, scrittore, poeta e giornalista. Inizialmente voluto come riconoscimento letterario, presto moltiplica le sezioni fino ad arrivare ad essere un importante premio multidisciplinare del panorama culturale italiano e internazionale. La Fondazione Tanturri, guidata da Manfredi Tanturri de Horatio, segretario generale Paolo De Nardis, ha creato anche quest’anno uno scenario suggestivo nel centro del paese gioiello nel cuore dell’Abruzzo. A presentare la cerimonia di premiazione, la giornalista Rai Susanna Petruni, da tempo vicina al Premio e a Scanno.

E quest’anno si è rinsaldato ulteriormente il legame con l’Università di Teramo, grazie alla cui collaborazione la Fondazione Tanturri porta avanti il Premio Opera Prima.

Di fronte ad un parterre d’eccezione, i vincitori ricevono l’ambito riconoscimento nella storica piazza de La Codacchiola.

Il Premio Diritto a Guido Alpa, allievo della Scuola di Stefano Rodotà, giovanissimo vincitore di concorso a cattedra  nell’Ateneo genovese e poi professore ordinario  nell’Università La Sapienza di Roma. Alpa, nelle sue numerose opere  scientifiche e nella sua intensa azione pratica anche come  presidente dell’Ordine forense e dei civilisti italiani, ha evidenziato qualità che ne fanno un modello in ambito giuridico. E’ un giurista globale che si inserisce a buon diritto nella prestigiosa linea dei laureati del Premio Scanno.

Adriano Giannola premiato nella sezione Economia. Nel suo percorso culturale e professionale di studioso dei problemi dell’economia e della società del Mezzogiorno, rappresenta sia un riferimento concreto per le politiche da intraprendere, che un raro esempio di coerenza civile e comportamentale. Il suo collegamento con la grande tradizione di un meridionalismo purtroppo oggi spesso dismesso, oltre ad essere un fondamentale viatico per le nuove generazioni, apre concrete prospettive nel dibattito sullo sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno d’Italia.

Viene insignita col Premio Alimentazione, l’Università degli studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo che nasce nel 2004 dall’associazione internazionale Slow Food e ne segue i motivi fondanti e la mission. Nel particolare momento storico che viviamo, segnato dall’irrisolto problema della fame del mondo, dalle incalzanti minacce alle biodiversità, prodotte in gran parte dalle azioni umane, l’Ateneo promuove corsi di laurea con la finalità di formare nuove figure professionali con la corretta competenza scientifica, culturale, economica ed ecologica in relazione al cibo.

Premio Sociologia a Carmen Leccardi per il suo impegno di docente accademica e raffinata studiosa delle questioni di genere, dell’analisi della condizione giovanile, dello studio sociologico del tempo e per la disamina della cultura nello strumento metodologico delle biografie. La sua capacità di inserire le problematiche empiriche e la ricerca sul campo all’interno di grandi modelli teorici è magistrale. Fondamentale il rigore metodologico.

Il Premio Ecologia viene assegnato alla testata giornalistica Fanpage per il suo impegno coraggioso a tutela dell’ambiente. In particolare, per una recente inchiesta che ha messo nel mirino un’importante società in provincia di Padova che gestisce uno dei più grandi impianti di compostaggio di rifiuti urbani con un fatturato di oltre 90 milioni di euro e ricavi annui di oltre 8 milioni. Fanpage ha documentato che questo compost, destinato alle coltivazioni, contiene in violazione della legge frazioni consistenti di plastica, rame, zinco, idrocarburi. A seguito della pubblicazione dell’inchiesta, la Procura ha iniziato indagini giudiziarie.

Premio Antropologia culturale e Tradizioni popolari va a Massimo Santilli per l’opera “Il sangue di Francesco”, per l’impegno etnografico profuso nella ricerca e per la ricchezza dell’apparato iconografico e bibliografico; e a Vincenzo Esposito e Dina Gallo per l’opera “Il tempo dell’Assunta. Riti, immagini e storie a Guardia Sanframondi” per la ricognizione attenta della letteratura scientifica sull’argomento e per il coinvolgimento di altri studiosi.

 

A Gabriele Gravina va il Premio Valori, per l’impegno istituzionale e di docente finalizzato alla promozione dello sport come veicolo di solidarietà e di pace universale, per la lotta senza quartiere alla violenza e al razzismo negli stadi e per l’ideazione di un calcio alternativo nella nuova prospettiva dello sport per tutti.

 

Il Premio Musica al maestro Giorgio Carnini, musicista carismatico e completo, tra i più importanti organisti di oggi. Sa esprimere il proprio pensiero non solo con l’organo, ma anche attraverso il pianoforte, il clavicembalo, il fortepiano, l’orchestra e la composizione musicale. Ha suonato per le più prestigiose istituzioni musicali del mondo, le sue musiche lo hanno portato a collaborare stabilmente con attori quali Giancarlo Sbragia, Giorgio Albertazzi e Gabriele Lavia, e per lui Ennio Morricone ha composto il Quarto concerto per organo, definito dallo stesso Morricone “quasi ineseguibile” per le tante difficoltà.

 

Premio Medicina al professor Lamberto Maffei, medico Neurofisiologo, che con i suoi studi al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) ha dimostrato, per la prima volta nella lotta all’Alzheimer, le potenzialità di interventi protettivi sul cervello anche in anziani con danni cognitivi. Le sperimentazioni, condotte nonostante lo scetticismo di alcuni ambienti medici, hanno dato risultati positivi nell’ottanta per cento dei soggetti trattati e hanno consentito un rallentamento, e a volte un recupero, nella patologia di Alzheimer. Dopo che alcune tra le principali case farmaceutiche mondiali hanno abbandonato le sperimentazioni a causa degli scarsi risultati raggiunti e dei costi eccessivi, il protocollo Train the Brain del professor Maffei costituisce attualmente un importate strumento di difesa e prevenzione.

 

Per l’Opera Prima vincono, Alessandra Laricchia con il romanzo “Quando la terra chiama” (Armando Curcio Editore) e Alessandro Acciavatti, con il libro “Oltretevere” (Piemme). Laricchia ha la capacità di portare il lettore in un viaggio nel cuore dell’Africa e dentro se stessi, alla ricerca della vera essenza di ognuno di noi. E’ così che ci ritroviamo, con la protagonista, sotto i rami dei maestosi baobab ad osservare un cielo diverso e unico. Attraverso di lei incontriamo le donne e gli uomini che vivono questa terra, e la diversità diventa ricchezza. Acciavatti ricostruisce uno spaccato importante della storia d’Italia, con profonda capacità di narrare le relazioni istituzionali e personali intercorse tra i Capi di Stato italiani e i Papi, dalla nascita della nostra Repubblica ad oggi, anche attraverso documenti inediti e la viva voce dei protagonisti.

 

La giuria del Premio di letteratura ha deciso di assegnare il riconoscimento a Paolo Maurensig, una delle voci più significative nel panorama del romanzo italiano contemporaneo, per il volume “Il gioco degli dèi”. Maurensig torna a cimentarsi con una materia dalla quale ha tratto ispirazione fin dalle sue prime prove, il gioco degli scacchi. Ricostruendo, tra verità e finzione narrativa, la storia di Malik Sultan Kahn, il giovane servo indiano divenuto campione del gioco tradizionale del chaturanga, e in seguito affermatosi anche in Occidente come un grande maestro di scacchi. Maurensig compone un romanzo potente e originale, dove si intrecciano lo sguardo sulla storia e la riflessione su temi di perenne significato e di assoluta attualità: il confronto tra Oriente e Occidente, il karma e il destino personale, la superbia dei potenti e l’umiltà di colui che ha ricevuto in dono un talento speciale.    

Infine, Menzione Speciale a Roberta Scorranese per aver saputo rendere, nel suo libro “Portami dove sei nata”, l’incedere di un mondo quasi sospeso nel tempo. E’ la storia di un grande clan familiare, fatto di uomini taciturni e di donne forti, di una verità tenuta segreta, nel “suo” Abruzzo.

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Enrico Ruggeri alla ‘Festa della Rivoluzione – d’Annunzio torna a Pescara’

La ‘Festa della Rivoluzione – d’Annunzio torna a Pescara’ si farà in quattro domani, sabato 14 settembre, per l’ottava e penultima giornata di eventi nell’ambito della rassegna promossa per celebrare i 100 anni dell’impresa del Vate su Fiume dalla Presidenza del Consiglio regionale d’Abruzzo, in collaborazione con il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il Comune di Pescara. I protagonisti saranno personaggi del calibro dello storico Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale degli Italiani e autore della mostra ‘Ora comincia il bello’, in corso di svolgimento all’Aurum, Federico Palmaroli, autore de #lepiùbellefrasidiosho, il Ballo di San Vito e, dulcis in fundo, il concertone del cantautore Enrico Ruggeri che porterà a Pescara il suo ‘Alma Tour 2019’, quattro eventi che si svolgeranno tra l’Aurum, piazza Muzii, le vie del centro e, a chiudere, piazza Salotto. “Ogni angolo della città è stato praticamente illuminato dalla stella di Gabriele d’Annunzio, prepotentemente tornato a Pescara – ha commentato il Presidente Lorenzo Sospiri –. Dall’Aurum a piazza Muzii, dal molo nord ai trabocchi sino a piazza della Madonnina al centro storico dove, ieri sera, l’attore e regista Michele Placido ha riempito ogni centimetro quadrato dell’Auditorium ‘Petruzzi’ in via delle Caserme, incontenibile la folla dannunziana che di nuovo si è spostata al seguito de ‘La Festa della Rivoluzione’, tantissimi sono rimasti purtroppo fuori dal teatro e ce ne scusiamo. Ora ci prepariamo ai grandi eventi che caratterizzeranno la chiusura della manifestazione”. Domani, sabato 14 settembre, la Rassegna si aprirà alle ore 17, all’Aurum dove lo storico, saggista, giornalista e accademico italiano Giordano Bruno Guerri presenterà il suo libro ‘Disobbedisco’ – parole ai ribelli che raccontano l’Impresa di Fiume. Il 12 settembre 1919 un poeta, alla testa di duemila soldati ribelli, conquista una città senza sparare un colpo. Vi rimarrà oltre un anno, opponendosi alle maggiori potenze sotto gli occhi di un mondo ancora sconvolto dalla Grande Guerra. Lo scopo di Gabriele d'Annunzio e dei suoi legionari non era solo rivendicare l'italianità di Fiume: il Vate sognava di trasformare la sua ‘Impresa’ in una rivoluzione globale contro l'ordine costituito, e nell'avveniristica Carta del Carnaro - una costituzione avanzatissima - teorizzò un governo della cosa pubblica lontano da quello dello Stato liberale, socialista, fascista. Per sedici mesi Fiume fu teatro di cospirazioni, feste, beffe, battaglie, amori, in un intreccio diplomatico e politico sospeso tra utopia e realtà. Militari, scrittori, aristocratici, industriali, femministe, sovversivi, politici, ragazzi fuggiti di casa componevano l'esercito del ‘Comandante’, inconsapevoli di quanto avrebbero influenzato l'immaginario del Novecento. Nelle luci e nelle ombre dell'Impresa ritroviamo, a distanza di cento anni, molti aspetti del mondo di oggi: la spettacolarizzazione della politica, la propaganda, la ribellione generazionale, la festa come mezzo di contestazione, la rivolta contro la finanza internazionale, il conflitto tra nazionalismi, il ribellismo e la trasgressione. Mussolini, che a Fiume tradì d'Annunzio, saccheggiò quell'epopea adottandone la liturgia della politica di massa: i discorsi dal balcone, il dialogo con la folla, il ‘me ne frego’, l'’eia eia alalà’, riti e miti: così l'Italia democratica ha voluto dimenticare che la ‘Città di Vita’ fu anzitutto una ‘controsocietà’ sperimentale, in contrasto sia con le idee e i valori dell'epoca sia - e tanto più - con quelli del fascismo. Eppure, se molti legionari aderirono al regime, come Ettore Muti, molti altri furono irriducibilmente antifascisti, confinati o costretti a morire in esilio, come il sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris. Con il suo stile inconfondibile, Giordano Bruno Guerri ricostruisce quei sedici mesi attraverso migliaia di documenti inediti custoditi negli Archivi del Vittoriale, intrecciando in una narrazione appassionante la grande storia con le vicende degli uomini e delle donne che hanno vissuto quell'irripetibile avventura, e portando alla luce un aspetto inedito della poliedrica personalità dell'uomo che ne fu l'ispirato animatore e l'indiscusso protagonista. Giordano Bruno Guerri ha diretto ‘Storia illustrata’, ‘Chorus’ e ‘L’Indipendente’. È stato direttore editoriale dell’Arnoldo Mondadori Editore, presidente dell’istituto di alta cultura Fondazione Ugo Bordoni. È presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, direttore del MuSa, museo di Salò, e di GardaMusei. Giordano Bruno Guerri con Disobbedisco è il vincitore del Premio Casinò di Sanremo 1905 Antonio Semeria.

Domani, alle ore 19 ‘La Festa della Rivoluzione’ si sposta in piazza Muzii con ‘Artiglieria in baldoria’ dell’autore Federico Palmaroli, divenuto noto con #lepiùbellefrasidiosho, che proporrà la satira come colpo ben assestato nello stomaco di tutte le saccenti musonerie. Federico Palmaroli nasce a Roma nel 1973. Di formazione umanistica, matura fin dall'adolescenza un grande interesse per la tradizione popolare tipicamente romana. È il padre de ‘Le più belle frasi di Osho’. Grande appassionato di letteratura futurista, sviluppa un'ironia che non appare anacronistico definire petroliniana. Svolge una professione che non ha nulla a che vedere con questa sua indole comica, che rimane solo il suo modo di approcciarsi alla vita. Il suo karma è racchiuso in questa citazione di Marinetti: "Mi auguro di morire prima di aver perduto le mie deliziose fanciullaggini". Alle ore 20 tutto il centro cittadino si trasformerà in un grande palcoscenico per il Ballo di San Vito che farà rivivere la cultura fiumana, con musica dal vivo e balli, evento che vedrà la partecipazione di gruppi musicali e di scuole di danza, organizzato dal Comune di Pescara lle ore 21.30 riflettori accesi sull’Alma Tour 2019 del grande artista e cantautore, scrittore, conduttore televisivo e radiofonico Enrico Ruggeri per il suo concertone in piazza Salotto. Enrico Ruggeri nel 1972, a 15 anni, fonda il suo primo gruppo, i JOSAFAT, che nel 1974 si trasformano, con l’ingresso di SILVIO CAPECCIA, in CHAMPAGNE MOLOTOV (nome che ricorrerà spesso nella prima parte della carriera solista). Nel 1977 dalla fusione degli Champagne Molotov e la band Trifoglio, nascono i DECIBEL, con cui incide nel 1978 il primo Album Decibel (comunemente noto come Punk a causa di una scritta presente sulla copertina); l’album, pubblicato per la Spaghetti Records è un insuccesso (poche centinaia di copie), e frutta anche una denuncia per vilipendio alla religione a causa del testo di Paparock che verrà camuffato in sede di missaggio rendendolo inintellegibile all’ascolto. Dopo il singolo Indigestione disko, e il ritorno di Silvio Capeccia, il successo arriva con la partecipazione a Sanremo con il brano ‘Contessa’ e l’album ‘Vivo da re’, la cui title-track prenderà parte al Festivalbar di quell’anno. Nel 1981 Enrico Ruggeri intraprende la propria carriera solista, ne scaturisce l’album Champagne Molotov per la casa discografica SIF. In questo periodo Ruggeri lavora anche come autore di alcuni cantanti pop come Diana Est, Den Harrow, Jock Hattle, Albert One. Dopo un breve sodalizio con Mimmo Locasciulli, Ruggeri conosce una stagione di prolifica ispirazione che lo vede pubblicare tre lavori nel giro di diciotto mesi, album che ne sanciscono definitivamente l’ingresso nel novero dei cantautori italiani più apprezzati. Nel 1987 si ripresenta a Sanremo con Gianni Morandi e Umberto Tozzi con il brano ‘Si può dare di più’ che vince la manifestazione. Al culmine del successo, nel 1993 Ruggeri conquista per la seconda volta il Festival di Sanremo con il brano rock ‘Mistero’. Nel 2003, in coppia con Andrea Mirò, è ancora a Sanremo con ‘Nessuno tocchi caino’, canzone contro la pena di morte, scritta dopo l’adesione all’omonima associazione, dove Enrico canta i pensieri del boia alle prese con ciò che per lui è solo il suo mestiere, e Andrea dà voce al condannato che spera in un atto di clemenza. Nell’autunno 2010 è giudice nella trasmissione XFactor. Il 2011 si apre con ‘Che giorno sara’, suo primo romanzo uscito (e ristampato) da Kowalski (Feltrinelli). Nel marzo 2018, i Decibel partecipano alla 68a edizione del Festival di Sanremo con il brano Lettera dal Duca che anticipa l’uscita dell’album L’Anticristo. A marzo 2019 la partenza dell’Alma Tour composto da due tipi di esibizione che sottolineano la duplice anima del cantautore, resa celebre dal suo disco del 1990 ‘Il falco e il gabbiano’: il falco è l’animale aggressivo mentre il gabbiano è quello poetico per eccellenza. In questa serie di concerti, infatti, gli show nei teatri, in cui Enrico asseconda la sua vocazione cantautorale, si alterneranno a quelli nei club dalla verve elettronica. Enrico Ruggeri sarà affiancato sul palco durante l’acoustic tour da Davide Brambilla (fisarmonica e tromba), Francesco Luppi (pianoforte e tastiere) e Paolo Zanetti (chitarra); mentre nel corso dell’electric tour da Francesco Luppi (pianoforte e tastiere), Paolo Zanetti (chitarre), Fortu Sacka (basso) e Alessandro Polifrone (batteria).

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Premio Scanno la cinquina dei finalisti

Ecco i cinque finalisti selezionati da una giuria di esperti del Premio Scanno: Annette Hess, L'interprete (Neri Pozza); Claudio Magris, Tempo curvo a Krem (Garzanti); Javier Marias, Berta Isla (Einaudi); Paolo Maurensig, Il gioco degli de'i (Einaudi); Audur Ava Olafsdottir, Hotel Silence (Einaudi). Sabato 14 settembre, alle 16, nella splendida Piazza de La Codacchiola la decisione dei giurati. C'e' un filo rosso che unisce le cinque opere finaliste della sezione Letteratura della 45/a edizione: i protagonisti di questi libri si trovano ad affrontare fatti perduti nel passato e paure legate al futuro, segreti nascosti tra le pieghe del tempo e pezzi di storia che hanno ancora molto da insegnarci. Viene voglia di citare Tolstoj che a 81 anni scrisse: "La coscienza e' senza movimento. Ed e' proprio per questa sua immobilita' che possiamo percepire il moto di quello che chiamiamo tempo". Il Premio Scanno, presentato quest'anno dalla giornalista Rai Susanna Petruni, e' stato ideato dal professor Riccardo Tanturri de Horatio ed e' dedicato alla principessa Alessandra Schoenburg Tanturri prematuramente scomparsa. Il Premio annovera nell'albo d'oro della sezione Letteratura nomi del peso di Edna O'Brien (vincitrice dell'ultima edizione), Peter Handke, Folco Quilici, Mario Soldati, Mario Vargas Llosa, Banana Yoshimoto, Harold Bloom. Accanto ai grandi nomi della letteratura internazionale, per il terzo anno, il Premio si apre agli esordienti con una sezione dedicata alle opere inedite. La Fondazione Tanturri, guidata da Manfredi Tanturri de Horatio con Paolo De Nardis segretario generale, in collaborazione con l'Universita' degli studi di Teramo, ha infatti istituito una Sezione Giovani, riservata a tutti coloro che intendono candidare un racconto letterario che possa definirsi Opera prima.

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Sport con Gravina e musica con Mogol per la Festa della Rivoluzione

Saranno Gabriele Gravina, Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, il campione del mondo Antonio Cabrini e Mogol, autore e storico paroliere di Lucio Battisti, le tre stelle di punta, domani, venerdì 13 settembre, della settima giornata della Rassegna ‘La Festa della Rivoluzione – d’Annunzio torna a Pescara’, promossa per celebrare i 100 anni dell’impresa del Vate su Fiume dalla Presidenza del Consiglio regionale d’Abruzzo, in collaborazione con il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il Comune di Pescara. A ospitare i due eventi in programma sarà piazza Muzii, in pieno centro, a partire dalle ore 18, due appuntamenti rivolti, di nuovo, soprattutto al pubblico dei millennials. “I numeri registrati nelle ultime ore dalla rassegna ci hanno sbalordito – ha commentato il Presidente Sospiri – Migliaia di persone hanno affollato la banchina del Molo nord per gli assaggi dannunziani nei nostri trabocchi, che hanno svelato un aspetto insolito per i cittadini che hanno riscoperto una passeggiata straordinaria della nostra città. Per non parlare dei tantissimi ragazzi che si sono ritrovati in piazza della Madonnina con gli autori della Dc Comics e Marvel. E poi tutti al grande appuntamento con Vittorio Sgarbi all’Aurum, con duemila persone che per due ore hanno assistito alla lectio magistralis attraverso la quale lo storico e critico d’arte è partito dalla politica d’attualità per finire nella storia, portandoci all’Impresa di Fiume, sino all’arte pura, riscuotendo applausi a scena aperta. E a Sgarbi, sicuramente uno dei personaggi più dannunziani del nostro Paese e del nostro tempo, abbiamo donato una bottiglia del Sangue Morlacco di d’Annunzio”. 

Domani, venerdì 13 settembre, la Rassegna si aprirà alle ore 18, portando il pubblico a conoscere il d’Annunzio sportivo. In piazza Muzii si svolgerà il convegno ‘Sportivamente d’Annunzio’ per ricordare la nascita dello scudetto nel 1920, inventato proprio da Gabriele d’Annunzio, con l’omaggio di una legenda campione del mondo del calcio. Dalla passione di d’Annunzio per lo sport alla velocità come religione. A condurre l’evento sarà il giornalista Mediaset Gianmarco Menga e ad animare l’evento saranno Marco Impiglia, storico dello sport; Gabriele Gravina, Presidente della FIGC, e Antonio Cabrini, campione mondiale di calcio 1982.

Gabriele Gravina nasce come imprenditore ma sin dagli anni ottanta si interessa al mondo dello sport, dapprima come accademico quindi ricoprendo cariche nel settore. Dal 1984 al 2000 è, insieme all'imprenditore Pietro Rezza, proprietario del Castel di Sangro, ricoprendone la carica di presidente dal 1992 al 1996 e dal 1998 al 2000. In quel periodo, il sodalizio sportivo dell'omonima cittadina di circa seimila abitanti balza agli onori della cronaca conquistando 5 promozioni nell'arco di un decennio e arrivando a disputare la Serie B, sotto la presidenza di Luciano Russi, realizzando così un vero e proprio ‘miracolo sportivo’. Nello stesso periodo è dapprima consigliere della Lega Professionisti Serie C quindi consigliere federale della FIGC. Dal 1997 al 1999 è membro del consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio della provincia dell'Aquila. Dopo essere stato, per un biennio, membro della Commissione della UEFA per l'Assistenza Tecnica ed Amministrativa, negli anni duemila ricopre in diversi periodi la carica di capo delegazione della Nazionale Under-21, guidando gli azzurrini ai campionati europei del 2004, 2007 e 2009 oltre che ai giochi olimpici di Atene 2004 e Pechino 2008. Dal 2006 è membro del consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Roma e dal 2007 è socio della Fondazione della Cassa di Risparmio della provincia dell'Aquila. Dal 2008 è inoltre docente, presso l'Università degli Studi di Teramo, dei corsi di Management Sportivo e di Organizzazione e gestione degli eventi sportivi. Il 22 dicembre 2015 diventa presidente della Lega Italiana Calcio Professionistico succedendo così nella carica a Mario Macalli. Viene confermato nell'incarico il 15 novembre 2016, con 55 preferenze. Dimessosi dalla carica il 16 ottobre 2018, viene eletto presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio il 22 ottobre successivo con il 97,2% dei voti.

Antonio Cabrini, classe 1957, è oggi allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore. Campione del mondo con la nazionale italiana nel 1982. Ritenuto uno dei primi terzini moderni, nonché uno dei maggiori interpreti del ruolo a livello mondiale, legò il proprio nome principalmente alla Juventus, squadra nella quale militò per tredici stagioni a cavallo degli anni 1970 e 1980, e di cui fu capitano dal 1988 al 1989. Insieme al portiere Dino Zoff, allo stopper Claudio Gentile e al libero Gaetano Scirea, compagni di squadra e di nazionale, Cabrini formò una delle migliori linee difensive della storia del calcio. Coi bianconeri ha totalizzato 440 partite e 52 reti, vincendo sei scudetti, due Coppe Italia e tutte le maggiori competizioni UEFA per club: primo giocatore (assieme al già citato Scirea) a raggiungere tale traguardo. In nazionale ha disputato 73 gare realizzando 9 gol, che lo rendono il difensore più prolifico nella storia degli Azzurri. Più volte candidato al Pallone d'oro, si classificò 13º nel 1978.

Alle ore 21, sempre in piazza Muzii, lo sport lascerà spazio alla musica con l’evento ‘Come la parola diventa musica’, musica e poesia, armonie e versi, Concerto che vedrà protagonista il celebre Mogol, autore, produttore discografico e scrittore italiano, paroliere di Lucio Battisti, un momento in cui il racconto, la narrazione di Mogol intervistato dal giornalista Luciano Troiano, Vicedirettore del quotidiano ‘Identità Insorgenti’ di Napoli, si alternerà alla musica del Medit Voices con direzione del Maestro Angelo Valori. Giulio Rapetti, in arte Mogol, nasce il 17 agosto 1936 a Milano. Il suo nome rimarrà per sempre legato a quello di Lucio Battisti, molte delle cui canzoni sono considerate eterne rappresentanti della musica leggera italiana. Mogol è autore di numerosissimi testi, moltissimi successi, per la maggior parte legati proprio alla musica di Lucio Battisti. Quando si parla della cosiddetta professione di ‘paroliere’ si pensa subito, quasi fosse un sinonimo, al nome di Mogol. La sua prolifica attività conta oltre 1.500 testi. Mogol inizia la sua lunga carriera come editore affiancando il padre, Mariano Rapetti, direttore delle edizioni della casa discografica Ricordi. La prima importante affermazione di Mogol risale al 1960, quando si presenta al Festival di Ancona come autore del testo "Non dire I cry", interpretato da Tony Renis. Il ‘grande momento’ di Mogol arriva nel 1961 con ‘Al di là’: la canzone vince il Festival di Sanremo (cantata da Luciano Tajoli e Betty Curtis). L'inaspettata vittoria al Festival proietta l'autore all'attenzione di molte case discografiche. Nascono così altri successi tra cui ‘Stessa spiaggia stesso mare’, cantata da Mina, ‘Bambina bambina’, cantata da Tony Dallara, prima classificata a Canzonissima 1961. Nel 1963 al Festival di Sanremo Mogol si conferma - qualora ce ne fosse stato bisogno - autore di livello; vince di nuovo una sua canzone ‘Uno per tutte’, portata al successo da Tony Renis. Nel 1965 si ripete con ‘Se piangi se ridi’, composta con l'interprete Bobby Solo. Tra gli altri grandi successi del periodo, oggi storici, vi sono ‘Io ho in mente te’ (Equipe 84) e ‘Sognando la California’ (Dik Dik), fino a stabilire lo strabiliante record di un milione e mezzo di 45 giri venduti con ‘Una lacrima sul viso’, incisa da Bobby Solo nel 1964. E' alla fine del 1965 che avviene l'incontro con Lucio Battisti. Le prime canzoni realizzate insieme sono indirizzate soprattutto a gruppi e solisti beat. Nel 1969, quando esplode il ‘fenomeno Lucio Battisti’, i due autori si legano artisticamente in modo indissolubile creando una serie di inimitabili perle: ‘Acqua azzurra acqua chiara’, ‘Mi ritorni in mente’, ‘Fiori rosa fiori di pesco’, ‘Emozioni’ e ‘Pensieri e parole’, sono tutti 45 giri che conquistano la vetta delle classifiche. Mogol, insieme al padre Mariano, Sandro Colombini, Franco Dal Dello e, successivamente, Lucio Battisti, fonda l'etichetta ‘Numero Uno’. Il primo disco realizzato è il singolo ‘Questo folle sentimento’ per un nuovo gruppo: la ‘Formula 3’. Con la ‘Numero Uno’ Mogol scrive con e per Lucio Battisti ‘La canzone del sole’, ‘I giardini di marzo’, ‘E penso a te’, ‘Vento nel vento’, ‘Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi’, ‘Anche per te’. Il dopo-Battisti vede Mogol al fianco di Riccardo Cocciante con il quale scrive l'album ‘Cervo a primavera’ e il successivo ‘Cocciante’; poi nascono le collaborazioni con Gianni Bella, Mango, Gianni Morandi, e, ultimo in ordine di tempo, Adriano Celentano. Oltre a proseguire l'attività di autore di testi, Mogol è l'animatore, insieme a Gianni Morandi, della Nazionale Cantanti italiana di Calcio, progetto creato per raccogliere fondi a scopo benefico. Dal 1992 Mogol si trasferisce in Umbria, dove fonda e dirige il C.E.T. (Centro Europeo di Toscolano), un'associazione no-profit per lo sviluppo della cultura e della musica. Il C.E.T., attraverso periodici stage di studio e applicazione, offre a giovani aspiranti autori, musicisti e interpreti l'opportunità di perfezionare le loro attitudini artistiche e, per quanto possibile, realizzare i loro sogni, condotti per mano da docenti d'eccezione, tra cui lo stesso Mogol e, tra gli altri, Biagio Antonacci, Luca Barbarossa, Gianni Bella, Edoardo Bennato, Riccardo Cocciante, Stefano D'Orazio, Niccolò Fabi, Mario Lavezzi, Mango, Raf, Tony Renis, Vince Tempera, Alberto Testa, Gianni Togni, Umberto Tozzi, Celso Valli e Ornella Vanoni

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