Ispra, l’Abruzzo prima regione per il consumo di suolo nel 2021

Il consumo di suolo in Italia non rallenta e, anzi, nel 2021 riprende a correre con maggiore forza, superando la soglia dei 2 metri quadrati al secondo e sfiorando i 70 chilometri quadrati di nuove coperture artificiali in un anno, il valore più alto degli ultimi 10 anni. Lo si legge nel rapporto 2022 sul consumo di suolo, pubblicato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), realizzato in collaborazione con il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), le Agenzie per la protezione dell’ambiente delle Regioni e delle Province autonome, in un lavoro congiunto di monitoraggio. In Abruzzo la densità del consumo di suolo è la più alta 3,88 metri quadrati per ettaro, e limitandosi alla crescita annuale, l’Abruzzo con 3,27 metri quadrati per abitante, è la regione che presenta i valori più alti.

Nel dettaglio, gli incrementi del consumo di suolo riguardano soprattutto la costa, più che le aree interne, e infatti la crescita percentuale maggiore a livello italiano è avvenuta nell’ultimo anno nelle province di Chieti e Pescara, rispettivamente dell’1,05%, 0,97%, rispetto alla media nazionale dello 0,30%. In provincia di Chieti nel 2021 sono stati consumati 171 ettari, in provincia di Teramo 96,9 ettari, in provincia di Pescara 84,1 ettari, in provincia dell’Aquila, 66,3 ettari.

Il fenomeno del consumo di suolo è una delle con cause di alluvioni distruttive, come quella recente nelle Marche, del dissesto idrogeologico di perdita di terra fertile e della desertificazione, che riguarda anche l’Abruzzo, che ha tre ‘primati’: in termini di incremento percentuale rispetto alla superficie artificiale dell’anno precedente, i valori più elevati sono proprio in Abruzzo con il +0,78%, seguito da Piemonte (+0,37%) e Campania (+0,34%).

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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