L’Abruzzo si conferma tra le regioni italiane con la crescita economica più sostenuta del periodo post-pandemico. Secondo l’ultimo rapporto dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, tra il 2019 e il 2025 il Pil reale regionale è aumentato dell’8,1%, superando la media nazionale (+6,4%) e posizionandosi al quarto posto in Italia, dopo Sicilia, Lombardia e Puglia.
La ripresa abruzzese è trainata da costruzioni, turismo e industria, comparti che hanno beneficiato degli incentivi legati al PNRR, alla ZES unica e agli interventi di rigenerazione urbana e produttiva. L’analisi evidenzia inoltre che il Mezzogiorno nel complesso ha registrato la crescita più alta del Paese (+8,1%), confermando la capacità delle regioni del Sud di recuperare terreno dopo gli anni della pandemia.
A livello provinciale, Teramo spicca con un incremento del 12,1% del Pil reale rispetto al 2019, uno dei migliori risultati in Italia e il più alto tra le province abruzzesi. Seguono L’Aquila (+7,3%), Pescara (+6,9%) e Chieti (+6,7%), tutte sopra la media nazionale.
Sul fronte della ricchezza pro capite, il Pil per abitante in Abruzzo nel 2025 si attesta a 32.708 euro, con valori che oscillano tra i 33.760 euro di Chieti e i 31.583 euro di Pescara. Numeri che confermano la regione come uno dei territori più equilibrati del Mezzogiorno in termini di sviluppo economico e qualità della crescita.
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