Fisco, gli sconti “bruciano” il 4 per cento del Pil

Dal 2016 al 2022 le spese fiscali erariali sono cresciute in maniera costante: nel 2022 se ne contavano 626 (+40% rispetto a sei anni prima) con effetti fiscali sul bilancio pari a -82 miliardi di euro (+72%). A queste vanno aggiunte altre 114 spese fiscali locali, per un totale di 740 agevolazioni. La giungla di ‘sconti’ fiscali pesa sul bilancio dello Stato con perdite di gettito pari al 4% del Pil. E’ quanto emerge dal rapporto sulle tax expenditures dell’Ufficio valutazione impatto del Senato. Quasi l’80% delle misure presenta dati incompleti su oneri, beneficiari o importi pro capite, e per quasi il 28% non e’ fornita alcuna stima (o e’ indicato un valore di trascurabile entita’). Sono le agevolazioni sulla casa ad assorbire la fetta piu’ consistente delle risorse, il 42%, circa 34,3 miliardi di euro, mentre quasi il 18% (circa 14,5 miliardi) va a beneficio delle misure di competitivita’ e sviluppo delle imprese

Le spese fiscali relative ai tributi locali sono 114, con una perdita finanziaria pari a 27,15 miliardi di euro sul 2023. E’ quanto emerge dal focus sulle tax expenditures dell’Ufficio valutazione impatto del Senato. Solo per 41 agevolazioni (circa il 36%), sono indicati gli effetti finanziari, ma 32 non contengono dati sulle frequenze. Le agevolazioni complete di tutti i dati quantitativi (effetti finanziari nel triennio, frequenze ed effetti pro capite) sono 9 su 114, solo il 7,9%. Il maggior numero delle spese fiscali locali, il 26,3%, e’ riferibile alle agevolazioni in materia di Imu, cosi’ come riformata dalla legge di bilancio per il 2020. Seguono le tasse automobilistiche con il 21,9%, le misure in materia di canone patrimoniale (il 16,7%), le spese fiscali concernenti l’imposta provinciale di trascrizione (il 10,5%) e il cuneo fiscale Irap con il 7,9%.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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