Banca d’Italia, il debito delle Amministrazioni pubblica è aumentato a maggio di 4,8 miliardi

Lo scorso maggio il debito delle Amministrazioni pubbliche e’ aumentato di 4,8 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.816,7 miliardi. Il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (15,8 miliardi) e l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (1,7 miliardi) hanno piu’ che compensato la riduzione delle disponibilita’ liquide del Tesoro (12,7 miliardi, a 27,6 miliardi). E’ quanto emerge dalla pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” della Banca d’Italia. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, l’aumento del debito e’ sostanzialmente imputabile alle Amministrazioni centrali (4,6 miliardi). La vita media residua del debito e’ rimasta stabile a 7,7 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia e’ rimasta invariata al 25,8 per cento, mentre ad aprile (ultimo mese per cui questo dato e’ disponibile) quella detenuta dai non residenti e’ aumentata al 26,6 per cento (dal 26,3 del mese precedente) e quella degli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) e’ rimasta sostanzialmente stabile al 10,8 per cento. A maggio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 40,4 miliardi, in aumento del 3,6 per cento rispetto al corrispondente mese del 2022. Nei primi cinque mesi del 2023 le entrate tributarie sono state pari a 193,3 miliardi, in aumento del 6,2 per cento rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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