Bankitalia, aumentano i rischi di stabilità finanziaria a causa della guerra e dell’inflazione

L’incertezza per le prospettive economiche, collegata anche alla guerra in Ucraina, porta un aumento dei rischi per la stabilità finanziaria in Italia, che si mantengono per il momento contenuti rispetto a episodi di crisi sperimentati in passato. A pesare sono le aspettative di inflazione in rialzo e le previsioni di crescita riviste al ribasso. È il quadro tracciato da Bankitalia nell’ultima edizione del suo rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, che evidenzia il peggioramento delle condizioni dei mercati finanziari internazionali dall’inizio della guerra. Le banche centrali procedono nel loro percorso di normalizzazione verso politiche monetarie meno accomodanti di quelle impiegate per contrastate gli effetti della pandemia.

Nell’attuale contesto la flessibilità dell’azione della Bce continuerà a essere un elemento caratterizzante della politica monetaria, osserva Bankitalia, qualora i rischi per la sua trasmissione mettano a repentaglio il conseguimento della stabilità dei prezzi.

Le banche italiane sono riuscite a rafforzare la propria posizione, ma vedono crescere i rischi sulla scia della guerra.

La guerra rappresenta una significativa fonte di incertezza per il sistema bancario: può produrre conseguenze rilevanti attraverso molteplici canali, di natura finanziaria ed economica. Bankitalia osserva che l’esposizione diretta verso le controparti russe è nel complesso limitata, ma concentrata nei due gruppi di maggiore dimensione. In ogni caso, l’impatto del conflitto su questi ultimi, seppure non insignificante, appare comunque gestibile. Cresce la vulnerabilità finanziaria delle imprese, nonostante provengano dal miglioramento ciclico del 2021. Pesano la maggiore incidenza della spesa energetica, le difficoltà di approvvigionamento di materie prime e prodotti intermedi e, per alcune imprese, le conseguenze dirette delle sanzioni imposte alla Russia e alla Bielorussia. Al momento i rischi per le famiglie si mantengono limitati, grazie all’aumento del reddito disponibile nel 2021. Anche per le famiglie, però, la guerra e l’inflazione condizionano negativamente le prospettive. Gli interventi del Governo sono riusciti a contenere alcuni degli effetti dei rincari sui beni energetici per i nuclei finanziariamente più vulnerabili. L’indebitamento complessivo del settore delle famiglie rimane basso nel confronto internazionale e la capacità di rimborso dei prestiti è adeguata.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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