Sono 16.420 i cittadini di Pescara che dovranno tornare alle urne in piena estate, domenica 24 e lunedì 25 agosto. Il relativo provvedimento del prefetto Flavio Ferdani, firmato oggi, arriva dopo la sentenza del Tar che il 25 giugno scorso ha annullato l’esito della tornata elettorale del 2024, vinta dal sindaco di centrodestra Carlo Masci, accogliendo parzialmente il ricorso per irregolarità nelle operazioni presentato da due cittadini vicini al candidato di centrosinistra. I giudici amministrativi hanno disposto il nuovo voto in 27 delle 170 sezioni cittadine, cioè quelle in cui sono emerse le criticità più gravi. Le sezioni interessate sono le seguenti: 2, 25, 28, 31, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 51, 55, 57, 71, 73, 74, 78, 89, 90, 95, 117, 137, 140, 145, 157, 166 e 169. Si vota domenica 24 agosto, dalle ore 7 alle 23, e lunedì 25 agosto, dalle 7 alle 15. Le candidature a sindaco e alla carica di consigliere sono le stesse del 2024. Se le elezioni parziali dovessero cambiare l’esito finale, l’eventuale ballottaggio, scrive il prefetto, si svolgerà il 7 e l’8 settembre e a quel punto riguarderebbe l’intera città.
Lo scorso anno, Masci aveva vinto superando la soglia del 50% per circa 500 voti; le schede sulle quali, a detta del Tar, vi è “assoluta incertezza” sono un migliaio. Masci aveva raggiunto il 50,95%, mentre il candidato di centrosinistra, Carlo Costantini, si era fermato al 34,24%. Nel ricorso, presentato a due mesi dal voto, venivano contestate presunte irregolarità in più dei due terzi dei 170 seggi. Dopo richieste di verifiche e rinvii, è arrivata la tanto attesa sentenza. Per stravolgere l’esito, il risultato delle 27 sezioni, unito a quello 2024 delle restanti sezioni, dovrebbe essere tale da non consentire a Masci di vincere al primo turno. Nel provvedimento i giudici parlano di “vizi che trascendono aspetti meramente formali” e di “numerosissime irregolarità”, al punto che “non è stato raggiunto lo scopo di fornire un sufficiente grado di certezza in ordine all’autenticità, attendibilità e genuinità delle operazioni e del risultato elettorale”. Il Tar, tra l’altro, ha trasmesso gli atti in Procura per valutare la sussistenza di ipotesi di reato. Il centrodestra compatto, all’indomani della sentenza, aveva annunciato ricorso al Consiglio di Stato. Allo stato attuale, invece, la maggioranza non sembra più intenzionata a fare ricorso.