Partite Iva, in Abruzzo numeri in calo del 4,9 per cento

Il “popolo” delle partite Iva è tornato ad aumentare e la platea è stabilmente sopra i 5 milioni di effettivi. Lo osserva l’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Al 31 dicembre scorso contavamo 5.045.000 lavoratori indipendenti, ma sebbene il numero sia in leggero aumento rispetto a quattro anni fa, va segnalato che rimane ben lontano dai 6,2 milioni degli inizi del 2004, vent’anni fa. Nei primi 9 mesi del 2023 l’andamento dei lavoratori indipendenti non ha interessato tutte le regioni. Se nell’ultimo anno il Molise (+8,4%), la Liguria (+8,2%), la Calabria e l’Emilia Romagna (+5,6%) hanno registrato gli aumenti più importanti, l’Abruzzo (-4,9%), l’Umbria (-5,6%), il Trentino Alto Adige (-8,4%) e le Marche (-10,1%) hanno subito le contrazioni più significative. Sono però in costante diminuzione le attività che costituiscono il lavoro autonomo “classico”, che rappresentano quasi il 75% circa del totale: artigiani, piccoli commercianti e agricoltori. Tra il 2014 e il 2022 il numero complessivo di queste tre categorie è sceso di 495mila unità. Gli agricoltori sono diminuiti di 33.500 unità (-7,5%), i commercianti di 203.000 (-9,7%) e gli artigiani di quasi 258.500 (-15,2%). Diversamente, sono in espansione le partite Iva senza albo od ordine professionale, tra cui i web designer, i social media manager, i formatori, i consulenti agli investimenti, i pubblicitari, i consulenti aziendali, i consulenti informatici, gli utility manager, i sociologi, gli amministratori di condominio.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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