Tax freedom day il 3 giugno

Questo è l’ultimo fine settimana dell’anno in cui gli italiani lavorano per il fisco il cui gettito, per il 2024 dovrebbe essere di 909,7 miliardi di euro. Dal 3 giugno, secondo la Cgia di Mestre, scatta il cosiddetto “giorno di liberazione fiscale”: una scadenza che da almeno quattro lustri, grazie all’annuale elaborazione effettuata dall’Ufficio studi della CGIA, per molti italiani è il raggiungimento di un traguardo importante, anche se puramente simbolico. Siano essi partite Iva, lavoratori dipendenti, pensionati o imprese.

“In linea meramente teorica, pertanto, da lunedì lavoreremo per soddisfare i nostri bisogni e non più per pagare le tasse, le imposte, i tributi e i contributi sociali previsti nel 2024. Un gettito che per l’erario dovrebbe garantire 909,7 miliardi di euro. Risorse che sono indispensabili allo Stato per far funzionare le scuole, gli ospedali, i bus, i treni, gli uffici pubblici e per pagare le pensioni, gli stipendi agli statali e ai dipendenti degli enti locali. In altre parole, sono soldi che le Amministrazioni pubbliche prima incassano, poi investono nei servizi, nel welfare, nelle infrastrutture sociali ed economiche per migliorare la
qualità della vita di ognuno di noi” si legge nella nota della Cgia.

Ma il carico fiscale continua a gravare, sebbene quest’anno la ‘pressione’ sia destinata a scendere dello 0,4% rispetto al 2023. Per il 2024 sono stati necessari 154 giorni di lavoro (sabati e domeniche inclusi) per adempiere a tutti i versamenti fiscali. L’Italia con il 42,5% di pressione fiscale continua ad avere un livello tra i più alti in UE. Nel 2023 solo Francia, Belgio, Danimarca e Austria hanno registrato un peso fiscale superiore al nostro. Se a Parigi la pressione fiscale era al 45,8% del Pil, a Bruxelles era al 45,3%, a Copenaghen al 44,5% e a Vienna al 42,9%. Tra i 27 dell’UE, l’Italia si è “piazzata” al 5/o posto. La Germania, invece, al 10/o con il 40,6 % e la Spagna al 13/o con il 37,8%. La media dei Paesi europei è stata del 40,3%; 2,2 punti in meno della media italiana

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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