Immobili, calo delle quotazioni in Abruzzo del 6,7% e a Pescara punte dell’11.8%

Il trend negativo delle quotazioni immobiliari ha investito 14 regioni italiane su 20: Marche (-9,9%) davanti ad Abruzzo (-6,7%), Lazio e Umbria (entrambe -5,9%) sono le regioni dove i proprietari hanno ridimensionato maggiormente le loro aspettative negli ultimi 12 mesi. Lo rileva il portale immobiliare Idealista in uno studio, che comprende dati suddivisi per regioni, province e capoluoghi.

Ribassi superiori alla media del periodo anche per Calabria (-5,2%), Puglia (-5,1%), Campania (-4,5%), Piemonte (-3,9%), Lombardia (-3,8%) e Campania (3,2%). Dal lato opposto gli incrementi più significativi riguardano il Trentino Alto Adige (5,9%) e la Valle d’Aosta (3,9%).Sempre il Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta fanno registrare i prezzi d’offerta più elevati a livello regionale, rispettivamente con 2.580 e 2.428 euro al metro quadro. Segue su terzo gradino del podio la Liguria (2.383 euro/m²), quindi Toscana (2.244 euro/m²) e Lazio (2.000 euro/m²). I prezzi delle case in Lombardia (1.761 euro/m²) si collocano sopra il valore medio nazionale di 1.692 euro, al di sotto del quale troviamo 14 regioni, dall’Emilia Romagna (1.655 euro/m²) a scendere fino agli 853 euro della Calabria, la regione più economica davanti al Molise (872 euro/m²).

I cali dei prezzi interessano 82 macroaree, vale a dire quasi l’80% dei mercati provinciali analizzati: Macerata (-14%), Lecco (-11,9%), Pescara (-11,8%), Pesaro Urbino (-11,7%) e Varese (-11,1%) guidano la tendenza ribassista con svalutazioni annuali a doppia cifra. Dall’altro lato del ranking, gli incrementi maggiori spettano a Lucca e Trieste (14,5% per entrambe). Incrementi superiori al 5 per cento anche per i mercati di Vibo Valentia (10%), Bolzano (9,5%) Gorizia (6,5% per entrambe), Verona (6,1%) e Padova (5,5%). Bolzano (3.975 euro/m2) consolida ulteriormente il proprio primato dei prezzi del mattone provinciale aumentando il divario rispetto a Lucca (2.982 euro/m2), Savona (2.961 euro/m2), Firenze (2.758 euro/m2), Milano (2.642 euro/m2) e Imperia (2.572 euro/m2). All’opposto, Biella è di gran lunga la provincia più economica d’Italia con 592 euro di media davanti a Caltanissetta (679 euro/m2) e Isernia (751 euro/m2).

In un anno che ha visto prevalere il segno meno, non fanno eccezione i mercati cittadini, con cali in 2/3 dei capoluoghi italiani (107) che hanno trascinato anche alcuni grandi mercati. I ribassi maggiori del periodo spettano a Lecco (-14,1%) seguita da Agrigento (-13,9%), Rieti (-13,7%), Cosenza (-13,5%) e Teramo (-12,3%). A Napoli i prezzi sono scesi del 7,4% annuo, mentre Torino (-2,2%) e Roma (-1,3%) attenuano la caduta. Al contrario, tra i mercati che hanno visto crescere le aspettative dei proprietari segnaliamo Trieste (16,9%), secondo aumento più alto per Como (15,4%), mentre a Verona e Mantova l’aumento è stato del 10,8%. Anche Milano chiude l’anno con valori in leggero recupero dello 0,6%. È sempre Venezia a svettare nella graduatoria dei prezzi delle case con una 4.387 euro al metro quadro, davanti a Milano (4.084 euro/m²). Terzo posto per Bolzano (3.944 euro/m²) che precede Firenze (3.870 euro/m²) e Bologna (3.000 euro/m²). Nella parte bassa del ranking troviamo Ragusa (760 euro/m²), Caltanissetta (756 euro/m²) e a chiudere Biella con 660 euro al metro quadro.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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