Redazione Notizie D'Abruzzo

I primi nati in Abruzzo nel 2020

E' una femminuccia la prima nata dell'anno in provincia di Chieti. Alle ore 1.12 all'ospedale di Lanciano e' venuta alla luce Vittoria,di 3,120 chilogrammi, mentre il 2019 si era chiuso con un maschietto nato il 29 dicembre alle ore 23.17. Equilibrio di genere pienamente rispettato anche all'ospedale di Chieti, dove questa mattina alle 4.04 mamma Simona Travaglini ha dato alla luce Giulio Simone, di 3 kg. Una bimba, invece, di nome Alison, e' stata l'ultima nata del vecchio anno, chiudendo il registro delle nascite alle ore 17.20. Al "San Pio" di Vasto, infine, il 2020 se l'e' presa comoda e quasi a fine mattinata e' nata Sofia, un meraviglia di 3,480 chilogrammi che ha riempito di gioia mamma Monica e papa' Francesco. Un maschietto, di cui non e' stato reso noto il nome, nato il 30 dicembre alle 13.42, e' stato l'ultimo del 2019.

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Montesilvano, giovane di 32enne muore in hotel la notte di Capodanno

Un ragazzo di 32 anni residente ad Avezzano, A.O., e' morto all'alba per un malore in un albergo di Montesilvano dove stava trascorrendo il Capodanno. Il giovane, come raccontato dai testimoni, e' crollato improvvisamente a terra. Gli amici hanno immediatamente allertato i soccorsi, ma i sanitari del 118, nonostante le manovre rianimatorie, hanno potuto solo constatare il decesso del giovane.  Anche il personale della struttura si è mobilitato per tentare di salvare il ragazzo.

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Omicidio a Pescara, preso il presunto assassino

E' stato trovato sul pianerottolo di uno stabile di edilizia residenziale a Pescara, in una pozza di sangue, con ferite alla testa. Malgrado la corsa in ospedale è morto Marco Cervoni, 35 anni. Nel giro di poche ore la Polizia e' riuscita prendere il presunto assassino un 29enne sottoposto a fermo per omicidio volontario. Teatro del delitto e' il complesso conosciuto col nome di 'ferro di cavallo'. Questa la prima ricostruzione dei fatti: poco dopo le 10 del mattino alcuni residenti dello stabile di via Tavo trovano il 35enne a terra al secondo piano dell'edificio. L'uomo e' vivo, ma gravissimo, e poco dopo muore in pronto soccorso. Nel giro di poche ore, nel pomeriggio, gli agenti della Mobile, diretti da Dante Cosentino, riescono a scovare il presunto assassino, che non si e' consegnato, e a portarlo in carcere. Titolare del fascicolo e' il pm Paolo Pompa. Sulla vicenda c'e' il massimo riserbo da parte degli investigatori: non sono ancora chiari i motivi all'origine dell'omicidio ne' in che modo il 35enne sia stato colpito. Cio' che e' certo e' che la vittima, originaria di Penne, negli ultimi tempi viveva a Rancitelli. Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, nell'esprimere un plauso alla Polizia che "in tempi rapidissimi ha assicurato il responsabile alla giustizia", sottolinea che "il nostro obiettivo e' abbattere il 'ferro di cavallo', del tutto o in parte, perche' e' una struttura che e' oggetto di pericolosita' sociale". Non usa mezzi termini il vicepresidente del Consiglio regionale d'Abruzzo, Domenico Pettinari, esponente M5s: "Nel ferro di cavallo, negli ultimi anni - dice - si e' sparato e si e' ammazzato. Il 'Ferro di cavallo' e' una zona pericolosissima che non puo' piu' essere lasciata un solo minuto non presidiata. Il ferro di cavallo deve subito essere militarizzato". 

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Mattarella: L’Italia riscuote fiducia

Questa sera, care concittadine e cari concittadini, entriamo negli anni venti del nuovo secolo.

Si avvia a conclusione un decennio impegnativo, contrassegnato da una lunga crisi economica e da mutamenti tanto veloci quanto impetuosi.

In questo tempo sono cambiate molte cose attorno a noi, nella nostra vita e nella società.

Desidero, anzitutto, esprimere a tutti voi l’augurio più cordiale per l’anno che sta per iniziare.

Si tratta, anche, di un’occasione per pensare – insieme - al domani. Per ampliare l’orizzonte delle nostre riflessioni; senza, naturalmente, trascurare il presente e i suoi problemi, ma anche rendendosi conto che il futuro, in realtà, è già cominciato.          

Mi è stata donata poco tempo fa una foto dell’Italia vista dallo spazio.

Ve ne sono tante sul web, ma questa mi ha fatto riflettere perché proviene da una astronauta, adesso al vertice di un Paese amico.

Vorrei condividere con voi questa immagine.

Con un invito: proviamo a guardare l’Italia dal di fuori, allargando lo sguardo oltre il consueto.

In fondo, un po’ come ci vedono dall’estero.

Come vedono il nostro bel Paese, proteso nel Mediterraneo e posto, per geografia e per storia, come uno dei punti di incontro dell’Europa con civiltà e culture di altri continenti.

Questa condizione ha contribuito a costruire la nostra identità, sinonimo di sapienza, genio, armonia, umanità.

E’ significativo che, nell’anno che si chiude, abbiamo celebrato Leonardo da Vinci e, nell’anno che si apre, celebreremo Raffaello. E subito dopo renderemo omaggio a Dante Alighieri.

Incontro sovente Capi di Stato, qui in Italia o all’estero.

Registro ovunque una grande apertura verso di noi, un forte desiderio di collaborazione. Simpatia nei confronti del nostro popolo. Non soltanto per il richiamo della sua arte e dei paesaggi, per la sua creatività e per il suo stile di vita; ma anche per la sua politica di pace, per la ricerca e la capacità italiana di dialogo nel rispetto reciproco, per le missioni delle sue Forze Armate in favore della stabilità internazionale e contro il terrorismo, per l’alto valore delle nostre imprese e per il lavoro dei nostri concittadini.  

Vi è una diffusa domanda di Italia.

Abbiamo problemi da non sottovalutare.

Il lavoro che manca per tanti, anzitutto. Forti diseguaglianze. Alcune gravi crisi aziendali. L’esigenza di rilanciare il nostro sistema produttivo. Ma abbiamo ampie possibilità per affrontare e risolvere questi problemi. E per svolgere inoltre un ruolo incisivo nella nostra Europa e nella intera comunità internazionale.

L’Italia riscuote fiducia.

Quella stessa fiducia con cui si guarda, da fuori, verso il nostro Paese deve indurci ad averndi più in noi stessi, per dar corpo alla speranza di un futuro migliore.

Conosco le difficoltà e le ferite presenti nelle nostre comunità. Le attese di tanti italiani 

Dobbiamo aver fiducia e impegnarci attivamente nel comune interesse. Disponiamo di grandi risorse. Di umanità, di ingegno, di capacità di impresa. Tutto questo produce esperienze importanti, buone pratiche di grande rilievo. Ne ho avuto conoscenza diretta visitando i nostri territori.

Vi è un’Italia, spesso silenziosa, che non ha mai smesso di darsi da fare.

Dobbiamo creare le condizioni che consentano a tutte le risorse di cui disponiamo di emergere e di esprimersi senza ostacoli e difficoltà.    

Con spirito e atteggiamento di reciproca solidarietà.

Insieme.

In particolar modo è necessario ridurre il divario che sta ulteriormente crescendo tra Nord e Sud d’Italia. A subirne le conseguenze non sono soltanto le comunità meridionali ma l’intero Paese, frenato nelle sue potenzialità di sviluppo.

Naturalmente, per promuovere fiducia, è decisivo il buon funzionamento delle pubbliche istituzioni che devono alimentarla, favorendo coesione sociale. Questo è possibile assicurando decisioni adeguate, efficaci e tempestive sui temi della vita concreta dei cittadini.

La democrazia si rafforza se le istituzioni tengono viva una ragionevole speranza.

E’ importante anche sviluppare, sempre di più, una cultura della responsabilità che riguarda tutti: dalle formazioni politiche, ai singoli cittadini, alle imprese, alle formazioni intermedie, alle associazioni raccolte intorno a interessi e a valori.

La cultura della responsabilità costituisce il più forte presidio di libertà e di difesa dei principi, su cui si fonda la Repubblica. Questo comune sentire della società– quando si esprime – si riflette sulle istituzioni per infondervi costantemente un autentico spirito repubblicano.

La fiducia va trasmessa ai giovani, ai quali viene sovente chiesta responsabilità, ma a cui dobbiamo al contempo affidare responsabilità.  

Le nuove generazioni avvertono meglio degli adulti che soltanto con una capacità di osservazione più ampia si possono comprendere e affrontare la dimensione globale e la realtà di un mondo sempre più interdipendente.

Hanno – ad esempio – chiara la percezione che i mutamenti climatici sono questione serissima che non tollera ulteriori rinvii nel farvi fronte.

Le scelte ambientali non sono soltanto una indispensabile difesa della natura nell’interesse delle generazioni future ma rappresentano anche un’opportunità importante di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l’industria.

Torniamo con il pensiero alle popolazioni delle città minacciate, come Venezia, dei territori colpiti dai sismi o dalle alluvioni, delle aree inquinateper sottolineare come il tema della tutela dell’ambiente sia fondamentale per il nostro Paese.

I giovani l’hanno capito. E fanno sentire la loro voce proiettati, come sono, verso il futuro e senza nostalgia del passato.

Ogni società ha sempre bisogno dei giovani. Se possibile ancor di più oggi che la durata della vita è cresciuta e gli equilibri demografici si sono spostati verso l’età più avanzata.

Questa nuova condizione impone di predisporre nei confronti degli anziani – parte preziosa della società – maggiori cure e attenzioni. Occorre, al tempo stesso, investire molto sui giovani.

Diamo loro fiducia, anche per evitare l’esodo verso l’estero. Diamo loro occasioni di lavoro correttamente retribuito. Favoriamo il formarsi di nuove famiglie.

Dobbiamo riporre fiducia nelle famiglie italiane. Su di esse grava il peso maggiore degli squilibri sociali. Hanno affrontato i momenti più duri, superandoli. Spesso con sacrificio.

Fornire sostegno alle famiglie vuol dire fare in modo che possano realizzare i loro progetti di vita. E che i loro valori – il dialogo, il dono di sé, l’aiuto reciproco – si diffondano nell’intera società rafforzandone il senso civico.

E’ una virtù da coltivare insieme, quella del civismo, del rispetto delle esigenze degli altri, del rispetto della cosa pubblica.

Argina aggressività, prepotenze, meschinità, lacerazioni delle regole della convivenza.

Una associazione di disabili mi ha donato per Natale una sedia. Molto semplice ma che conserverò con cura perché reca questa scritta: “Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi”.

Esprime appieno il vero senso della convivenza.

Due mesi fa vicino Alessandria, tre Vigili del Fuoco sono rimasti vittime dell’esplosione di una cascina, provocata per truffare l’assicurazione. Nel ricordare – per loro e per tutte le vittime del dovere – che il dolore dei familiari, dei colleghi, di tutto il Paese non può estinguersi, vorrei sottolineare che quell’evento sembra offrire degli italiani due diverse immagini che si confrontano: l’una nobile, l’altra che non voglio neppure definire.

Ma l’Italia vera è una sola: è quella dell’altruismo e del dovere. L’altra non appartiene alla nostra storia e al sentimento profondo della nostra gente.

Quella autentica è l’Italia del Sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini. Nell’incendio del suo municipio ha atteso che si mettessero in salvo tutti i dipendenti, uscendone per ultimo. Sacrificando così la propria vita.

Senso civico e senso della misura devono appartenere anche a chi frequenta il mondo dei social, occasione per ampliare le conoscenze, poter dialogare con tanti per esprimere le proprie idee e ascoltare, con attenzione e rispetto, quelle degli altri.

Alle volte si trasforma invece in strumento per denigrare, anche deformando i fatti.  Sovente ricorrendo a profili fittizi di soggetti inesistenti per alterare lo scambio di opinioni, per ingenerare allarmi, per trarre vantaggio dalla diffusione di notizie false.

Il mosaico che compone la società italiana ha tante tessere preziose.

Penso – tra le altre – al mondo delle nostre università, ai centri di ricerca, alle prestigiose istituzioni della cultura.

Ho conosciuto e apprezzato in tante occasioni l’attività che si svolge in questa costellazione di luoghi del pensiero, dell’innovazione, della scienza.

Si tratta di un patrimonio inestimabile di idee e di energie per costruire il futuro.

E’ essenziale che sia disponibile per tutti.

Che sia conosciuto, raccontato, condiviso. Che siano rimossi gli ostacoli reso più agevole il rapporto tra istituzioni culturali e società e l’accesso al sapere.

In questo senso un ruolo fondamentale è assegnato ai media e in particolare al nostro servizio pubblico.

Abbiamo bisogno di preparazione e di competenze.

Ogni tanto si vede affiorare, invece, la tendenza a prender posizione ancor prima di informarsi.

La cultura è un grande propulsore di qualità della vita e rende il tessuto sociale di un Paese più solido.

Ringraziamo Matera che ha fatto onore all’Italia e al suo Mezzogiorno, in questo anno in cui è stata Capitale della cultura europea.  

Con questo spirito rivolgo gli auguri a Parma che, con il suo straordinario patrimonio umano e artistico, da domani sarà Capitale italiana della cultura per il 2020.

Un saluto particolarmente grato e sentito rivolgo a Papa Francesco, Vescovo di Roma, che esercita il suo alto magistero con saggezza e coraggio e che mostra ogni giorno di amare il nostro Paese, a partire da coloro che versano in condizioni di bisogno e da chi, praticando solidarietà, reca beneficio all’intera comunità civile.

Nel rinnovare gli auguri a quanti sono in ascolto in Italia e all’estero, a tutti i nostri concittadini, a quanti il nostro Paese ospita, vorrei rivolgere un saluto particolare a coloro che, in queste giornate festive, assicurano – come sempre – il funzionamento dei servizi necessari alla nostra vita comune.

Rivolgo gli auguri alle donne e agli uomini delle Forze Armate, delle Forze dell’Ordine, a tutti coloro che, con vari ruoli e compiti, operano a beneficio della Repubblica e di tutti noi cittadini.

Per tutti, saluto Luca Parmitano – il primo astronauta italiano al comando della stazione spaziale internazionale – impegnato nella frontiera avanzata della ricerca nello spazio, in cui l’Italia è tra i principali protagonisti.

Da lassù, da quella navicella – come mi ha detto quando ci siamo collegati – avverte quanto appaiano incomprensibili e dissennate le inimicizie, le contrapposizioni e le violenze in un pianeta sempre più piccolo e raccolto.

mi ha trasmesso un messaggio che faccio mio: la speranza consiste nella possibilità di avere sempre qualcosa da raggiungere.

E’ questo l’augurio che rivolgo a tutti voi !

Buon 2020 !

 

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Emergenza clima. Ecco il bilancio 2019. I dati di Legambiente su un anno di eventi estremi in Italia

È tempo di bilanci anche per il clima. Nell’anno della grande mobilitazione giovanile guidata da Greta Thunberg per salvare il Pianeta, il bilancio clima 2019 stilato da Legambiente ci restituisce un anno critico sul fronte dei cambiamenti anche per l’Italia. Due le parole chiave: più eventi estremi e più caldo. Nella Penisola, segnata anche quest’anno da nubifragi, siccità, ondate di calore sempre più forti e prolungate, fenomeni meteorologici intensi ed estremi dovuti ai cambiamenti climatici, salgono a 157 gli eventi estremi che si sono succeduti quest’anno in Italia e in cui hanno perso la vita 42 persone. Un bilancio in crescita rispetto a quello del 2018 che aveva registrato 32 vittime e 148 eventi estremi. Il 2019 è stato caratterizzato da 85 casi di allagamenti da piogge intense54 i casi di danni da trombe d’aria (in forte aumento rispetto alle 41 del 2018), 5 di frane causate da piogge intense e 16 esondazioni fluviali. In aumento anche gli eventi che riguardano due o più categorie (ad esempio casi in cui esondazioni fluviali o allagamenti da piogge intense provocano danni alle infrastrutture). 

Oltre ai fenomeni metereologici estremi, il 2019 sarà ricordato anche per il forte caldo. L’anno che stiamo per lasciarci alle spalle è stato uno degli anni più caldi della storia e, secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale dell'Onu (WMO), è destinato a piazzarsi al secondo posto nella classifica dei record di caldo. Il mese di luglio, secondo l’Agenzia Americana per Oceani ed Atmosfera (NOAA), è stato il mese più caldo mai registrato al Mondo negli ultimi 140 anni, con una temperatura media globale di 0,95 gradi sopra la media. Anche in Italia il caldo si è fatto sentire: se si considerano solo le temperature massime, il mese di ottobre è stato il secondo più caldo in assoluto dal 1800 ad oggi, dietro solo al 2001, con un’anomalia di +1,74°C. Temperature anomale rispetto alla media di stagione si sono registrate anche sotto queste feste di Natale, con Torino che ad esempio, tra il 24 e il 25 dicembre, ha registrato una massima di 17,8 gradi. Si tratta della notte più calda degli ultimi 150 anni, a dirlo è la Società Meteorologica Italiana con sede a Moncalieri.

 

È questo in sintesi il quadro che emerge dalla ricerca di fine anno redatta dall’Osservatorio Cittaclima di Legambiente, realizzato in collaborazione con il gruppo Unipol, e che traccia un bilancio complessivo sugli eventi estremi registrati in Italia nel 2019. Dati e numeri raccolti nella mappa interattiva del rischio climatico nelle città italiane - https://cittaclima.it/-  e che ancora una volta dimostrano l’urgenza di intervenire per ridurre le emissioni di gas serra, che sono la causa dei cambiamenti climatici, e per limitare gli impatti nei territori e i rischi per la vita e la salute delle persone. A palar chiaro sono anche le immagini delle tante città italiane messe in ginocchio quest’anno dal clima “pazzo” come ad esempio Venezia più volte sommersa dall’acqua alta, Matera, colpita nei mesi scorsi da intense piogge, oppure centri urbani come Fiumicino e Alvito (Fr) dove si sono abbattute violente trombe d’aria.

Per questo oggi l’associazione ambientalista lancia un nuovo appello al Governo Conte 2, affinché il nuovo anno si apra con azioni davvero concrete per il clima a partire dal piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici di cui l’Italia è ancora sprovvista. Inoltre nei prossimi anni sarà fondamentale continuare una mobilitazione che parta dal basso per sollecitare l’Europa, con il pieno sostegno dell’Italia, a rivedere - prima del Summit sul Clima, convocato dal Segretario Generale dell’ONU Guterres per il prossimo settembre 2019 a New York - il suo obiettivo al 2030 ed andando ben oltre il 55% di riduzione delle emissioni. In questo modo l’Europa potrà essere davvero il pilastro di una forte e sempre più larga Coalizione degli Ambiziosi in grado finalmente di tradurre in azione l’Accordo di Parigi.

 

“L’adattamento al clima rappresenta la grande sfida del tempo in cui viviamo – dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente –. I dati dell'osservatorio rendono evidente la diffusione e la dimensione degli impatti dei fenomeni meteorologici estremi nel territorio italiano, resi ancor più drammatici dal dissesto idrogeologico, da scelte urbanistiche sbagliate e dall’abusivismo edilizio. Proprio per questo il Paese ha bisogno di cambiare strada, ridefinendo le priorità e individuando le risorse necessarie. Il 2020 deve essere l'anno in cui si approva finalmente un piano nazionale di adattamento al clima, come hanno fatto gli altri Paesi europei, in modo da intervenire nelle aree più a rischio e coordinare le politiche di riduzione del rischio sul territorio, oggi disperse tra programmi e cantieri spesso inutili. Occorre dar avvio ad interventi rapidi e politiche di adattamento a partire dai grandi centri urbani, che sono le aree più a rischio come raccontano i dati dell'osservatorio. Non esistono più alibi o scuse per rimanere fermi: disponiamo delle competenze e delle soluzioni progettuali per aiutare i territori e le città ad adattarsi ai cambiamenti climatici e mettere in sicurezza le persone”.

 

  1. I casi più rilevanti: Il 2019 si è aperto ancora una volta con lunghissimi periodi di siccità record registrata al centro (nelle Marche in particolare) ed al nord con livelli record di secca per il Po ed incendi sull’Appenino Emiliano (va ricordatocome 5mila metri quadri di bosco siano andati in fiamme a Baiso (RE) a gennaio).  L’anno che si sta concludendo ha registrato una conferma anche nell’incremento del numero e dell’intensità delle trombe d’aria che si sono abbattute su tutto il territorio italiano, con vittime ad Alvito (FR), Guidonia (RM), Fiumicino (RM), Parma, Taranto, Villaputzu (CA), Numana (AN), Capaccio Paestum (SA) e da ultimo a Lauria (PZ).

Il 2019 verrà poi ricordato per le conseguenze drammatiche delle esondazioni fluviali, come a Casargo (LC), in agosto, quando furono almeno 160 gli sfollati; a Budrio (BO) lo scorso novembre con oltre 300 evacuati; a Cardè (CN) a fine novembre con 150 evacuati (su un totale di oltre 650 provocati dall’alluvione che ha colpito Alessandrino e Cuneese). Sempre nell’Alessandrino sono state drammatiche le conseguenze dell’alluvione che ha colpito la provincia il 21 e 22 ottobre. Un morto nella zona di Villa Carolina a Capriata d’Orba, dove è crollato un ponte per la piena del torrente. Le zone di Gavi Ligure, Novi Ligure ed Ovada sono state tra le più colpite con, nelle 24 ore precedenti, 400 millimetri di pioggia caduti (record assoluto negli ultimi 100 anni per molte località). Ad Alessandria è stato chiuso il ponte sul Bormida, che aveva raggiunto il livello di guardia. Nella stessa settimana drammatiche le condizioni del sud est della Sicilia quando, il 26 ottobre, una serie di temporali in successione ha provocato un disastro al confine tra le province di Ragusa e Siracusa. Negli ultimi giorni dell’anno vanno ricordate le 3 vittime (a Firenzuola (FI), Cordenons (PN) e Napoli) e gli ingenti danni provocati da esondazioni fluviali in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Abruzzo e Campania.

 

10 anni – I numeri dell’emergenza clima: In questi dieci anni, dal 2010 al 31 dicembre 2019, sono ben 594 i fenomeni meteorologici che hanno provocato danni al territorio italiano (364 i Comuni dove si sono registrati eventi con impatti rilevanti, il 4,5% del totale). Nello specifico si sono verificati 224 casi di allagamenti da piogge intense, 209 casi di danni ed interruzioni delle infrastrutture causati da piogge intense con 76 giorni di stop a metropolitane e treni urbani, 14 casi di danni al patrimonio storico, 26 casi di danni provocati da prolungati periodi di siccità, 134 eventi con danni causati da trombe d’aria, 22 casi di frane causate da piogge intense, 72 giorni di blackout elettrici e 84 gli eventi causati da esondazioni fluviali. Ma ancora più rilevante è il tributo che continuiamo a pagare in termini vite umane e di feriti, 231 le persone vittime del maltempo dal 2010 ad oggi, con 42 morti solo nel corso degli ultimi 12 mesi. A questo si aggiunge l’evacuazione di circa 50mila persone a causa di eventi quali frane e alluvioni.

 

Buone pratiche: Nella ricerca di fine anno l’Osservatorio Cittaclima di Legambiente segnala, infine, le esperienze in Italia e nel Mondo che dimostrano come si possa intervenire per mettere in sicurezza i territori e le persone. Dalle misure anti-alluvione per il Museo Bardini a Firenze ai Regolamenti Edilizi Sostenibili di centinaia di Comuni italiani che hanno puntato all’obbligo della raccolta e del riutilizzo delle acque piovane, al ricorso ai tetti verdi e alla permeabilità dei suoli, all’utilizzo di materiali da costruzione locali e riciclabili. Tra le esperienze all’estero spicca Bangkok ed il Centenary Park: 11 acri nel centro della città con, al di sotto, vasti contenitori d’acqua sotterranei che, insieme ad un grande stagno, possono contenere un milione di litri d’acqua e che saranno fondamentali per l’assorbimento dell’acqua nei casi di alluvioni estreme e per contrastare la subsidenza di cui è vittima la capitale Tailandese. Ci sono poi le strade dipinte di bianco contro le isole di calore a Los Angeles o la rivoluzione dei corridoi verdi a Medellin, in Colombia, le enormi vasche sotterranee di contenimento delle acque a Tokyo ed i nuovi quartieri sostenibili, Vikki e Kera, ad Helsinki.

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Flaiano e Fla, Blasioli e Paolucci: Saremo garanti del finanziamento di entrambe le iniziative, le più conosciute fuori dai confini regionali

“Dopo il faraonico Festival dannunziano e le sue appendici che resteranno in città fino a settembre a spese dei pescaresi, suona davvero malissimo l’esclusione dei Premi Flaiano e Fla dai finanziamenti diretti da parte della Regione Abruzzo – così il consigliere regionale Antonio Blasioli e il capogruppo Silvio Paolucci - A fronte delle polemiche dell’associazione arrivano le rassicurazioni da parte del centrodestra, ma conoscendo i metodi usati finora nella ripartizione delle risorse pubbliche, a noi la semplice parola non basta e saremo non solo vigili perché le promesse vengano mantenute sia in termini quantitativi che temporali, in modo cioè da permettere una programmazione adeguata di entrambi gli eventi, ma presenteremo un’interrogazione urgente al presidente e alla Giunta, per assicurare le rispettive coperture, che in bilancio sono state sacrificate dalla logica delle mance tornata ad imperare da dieci mesi a questa parte”.

 

“Una mancanza gravissima, tant’è che in sede di discussione di Bilancio avevamo proposto emendamenti ad hoc in grado di restituire alla Cultura da zero ben 3.850.000 euro a sostegno del lavoro e delle iniziative di associazioni, fondazioni e biblioteche abruzzesi, per le loro attività, per gli eventi e manifestazioni di qualità – così il capogruppo PD Silvio Paolucci – Una posta che comprendeva risorse per il Flaiano e il Fla, due manifestazioni leader per l’Abruzzo, la prima identitaria, storica, peraltro vicina al compimento dei cinquant’anni, l’altra capace in poco più di un decennio, di farsi strada fra gli eventi letterari nazionali, tutte e due lasciate a terra, dimenticate, non considerate. La maggioranza ha bocciato la nostra proposta, rinviando al mittente l’emendamento e finanziando iniziative minori, spesso anche sbagliando il destinatario”.

 

“Questo modo di fare cultura è vergognoso, non si può considerare il Flaiano residuale o il Fla un evento a recupero – aggiunge il consigliere regionale Antonio Blasioli - specie se poi si finanziano presepi viventi di località vicine ad assessori o consiglieri in veste di sponsor. Parliamo di due manifestazioni che hanno un’attrattività consolidata e una qualità al di sopra di ogni sospetto. Per questo saremo severi vigili sulle adempienze, affinché le cifre siano dignitose, considerate le elargizioni fatte per l’ormai celebre il festival dei cartoons da un milione di euro e le varie fiere del cioccolato che hanno avuto maggiore considerazione. Va inoltre considerato che nemmeno il bilancio del Comune di Pescara aveva previsto poste per il Flaiano (i fondi previsti erano solo per il service) e per il Fla, se oggi ci sono i fondi lo si deve al lavoro dei consiglieri comunali di centrosinistra che hanno presentato un emendamento che riconosce ai due eventi le risorse necessarie da parte comunale per un ammontare complessivo di 88.000 euro”.

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40 anni della Pro loco di Abbateggio

Domenica 29 dicembre 2019 la Pro loco di Abbateggio ha festeggiato i 40 anni di attività associativa con una serata di emozioni e ricordi.

Un traguardo che ci racconta di una comunità che ha saputo rinnovare da 40 anni lo spirito del vivere e del costruire insieme, per affrontare insieme il presente e il futuro consapevoli della propria memoria storica! Senza la Pro loco una comunità perde la sua identità e si smarrisce!

In questi quarant’anni abbiamo costruito tanto ed è stato importante, domenica sera, assieme ai Presidenti della Pro loco di Abbateggio che si sono avvicendati dal 1979 a oggi, Gabriele Di Iulio, Nunzio Di Marco, Sergio Di Marco, Gabriele Di Pierdomenico, Antonio Di Marco, Enza Di Marco, Pepino Cafarelli, Pasquale Di Marco, Deborah Di Giacomo, Fabrizio Di Giacomo, Maria Stella D’Attilio, alla nostra amica e già dirigente nazionale dell’UNPLI Paola Di Francescantonio, al sindaco Gabriele Di Pierdomenico e al presidente regionale dell’ENDAS Simone D’Angelo, ricordare tutte le nostre iniziative realizzate sempre con passione e insieme ai nostri amici, ricordando le persone che non ci sono più, ma che abbiamo sempre nel cuore e rivolgendo il pensiero a coloro che sapranno accogliere l'eredità di questi 40 anni, bagaglio indispensabile per affrontare le sfide a cui siamo chiamati tutti, consapevoli che i grandi obiettivi passano attraverso piccoli passi e piccoli gesti!

La storia della nostra Pro loco è la storia di un’associazione che costituisce una risorsa insostituibile per la comunità locale e insieme ne abbiamo ripercorso le tappe fondamentali.

 

La Pro loco di Abbateggio:

  • è stata la prima associazione a costituirsi ad Abbateggio;

  • ha organizzato il primo veglione di capodanno pubblico nel 1979;

  • ha organizzato il veglione di carnevale per la prima volta ad Abbateggio nel 1980;

  • ha ideato e organizza la FESTA DEL FARRO, giunta quest’anno alla 27 edizione; un’importante manifestazione diventata un appuntamento di interesse turistico anche per la conoscenza della produzione e trasformazione del farro, oltre che come piatto tipico nei locali ristoranti. Ad Abbateggio il farro è stato riscoperto tra le sementi di antiche famiglie contadine locali e da anni è oggetto di attenzioni da parte di piccoli produttori locali e della Pro Loco, che ha fatto sua la battaglia per la reintroduzione nella alimentazione moderna di questo antico cereale dalle sorprendenti e benefiche proprietà alimentari.

  • è tra gli ideatori del Premio Nazionale di Letteratura naturalistica Parco Majella, giunto quest’anno alla 22 edizione;

  • organizza eventi e serate di beneficienza per raccogliere fondi per l'UNICEF: la grande tombolata di beneficenza è un evento oramai diventato una consolidata ed immancabile tradizione per il nostro Paese e di cui mi feci promotore per la prima edizione nel 1994, quando ero Presidente di Pro loco al primo mandato e presi contatto con la Presidente regionale UNICEF Abruzzo Anna Maria Monti! Da allora abbiamo raccolto in totale più di € 30.000 e da qualche anno, oltre a questo appuntamento natalizio, organizziamo raccolte fondi anche per sostenere la ricerca scientifica sul Neuroblastoma e per l’AIL. Un piccolo Paese….dal cuore immenso!

  • nel 1996 ha condotto una ferrea e ferma opposizione alla realizzazione di una mega discarica ad Abbateggio, rendendo il Paese un emblema della lotta per la legalità e a difesa dell’ambiente;

  • È tra i soci fondatori del GAL Terre Pescaresi;

  • È tra i soci fondatori del Consorzio turistico Terre di Abbateggio;

  • ha contribuito alla realizzazione del monumento ai caduti;

  • ha organizzato la Festa dell’emigrante;

  • ha partecipato ai “Giochi d'estate all'ombra della Majella” vincendo la prima edizione nel 1991 nella competizione tra 10 Pro loco;

  • ha avviato la ricerca storica su Abbateggio;

  • ha promosso molti eventi ricreativi e culturali, come il Tendone del Natale, Convegni sulla donna, sull'archeologia, giornate ecologiche, gite turistiche, concerti, giochi popolari;

  • ha organizzato numerose riunioni informative con i cittadini affinché, con il sostegno di finanziamenti mirati, avviassero attività imprenditoriali come operatori turistici ed oggi Abbateggio è un punto di riferimento per un turismo di qualità delle aree montane!!

 

Infine, qualche curiosità..

  • il primo direttivo si è insediato il 28.12.1979

  • il primo Presidente della Pro loco di Abbateggio è stato Gabriele Di Iulio.

  • Chi ha presieduto più a lungo la Pro loco è stato Antonio Di Marco, per 11 anni.

  • Fabrizio Di Giacomo è stato il presidente con la carica più breve, 3 mesi.

  • La prima donna Presidente è stata Enza Di Marco.

  • Due Presidenti di Pro loco sono poi diventati Sindaco di Abbateggio: Antonio Di Marco e Gabriele Di Pierdomenico.

  • L’attuale direttivo è costituito per l’80% da donne, compreso il presidente Maria Stella D’Attilio.

 

La Pro loco di Abbateggio incarna lo spirito delle parole di Italo Calvino ne "Il Barone rampante":

"Capì questo: che le associazioni rendono l'uomo più forte e mettono in risalto le doti migliori delle singole persone, e danno la gioia che raramente si ha restando per proprio conto, di vedere quanta gente c'è onesta e brava è capace per cui vale la pena di volere cose buone (mentre vivendo per proprio conto capita più spesso il contrario: di vedere l'altra faccia della gente, quella per cui bisogna tener sempre la mano alla guardia della spada)". 

 

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Capistrello, comune virtuoso; approvato a l’unanimita’ il bilancio di previsione 2020-2022

Nella giornata di oggi, martedì 31 dicembre, il Consiglio Comunale di Capistrello ha approvato all’unanimità, il Bilancio di Previsione 2020-2022.

Un fatto importante, che mette in evidenza come il Comune di Capistrello possa essere inserito tra i più virtuosi d’Italia, con tutti i vantaggi che questo comporta per la gestione della pubblica amministrazione.

Un documento contabile che tiene conto delle esigenze e delle priorità dei cittadini capistrellani. Un bilancio insomma equilibrato e proporzionato alle esigenze della comunità che tocca diversi settori che proiettano verso una crescita ponderata la nostra comunità.

Erano anni che il Bilancio di previsione non veniva approvato entro il termine di legge del 31 dicembre, ed avere raggiunto questo traguardo ci rende fortemente soddisfatti ed orgogliosi per il risultato ottenuto. Questo ci consentirà di iniziare il nuovo anno sapendo di poter spendere per dare vita immediatamente alle numerose attività previste nel programma amministrativo 2020 - 2022.

Tante sono le novità previste nella composizione del Documento Economico, che oltre a lasciare invariata la pressione fiscale dei cittadini contribuenti assicura anche il servizio mensa gratuito per la scuola materna. Le novità principali riguardano il Sociale, l’ Ambiente e il Territorio, gli Investimenti ed il recupero di risorse relative all’evasione tributaria.

Particolare attenzione è stata data ai vari interventi riguardanti il dissesto idrogeologico di alcune aree del territorio Comunale, sulle quali vi è la massima attenzione da parte dell’Amministrazione.

“Abbiamo fatto una vera e propria corsa contro il tempo per arrivare preparati a questo importante appuntamento amministrativo”, ha concluso Ciciotti, “ e colgo l’occasione per ringraziare tutti i componenti della maggioranza, ma soprattutto gli uffici comunali che hanno compiuto un lavoro encomiabile. Voglio approfittare di questa occasione, infine, per Augurare un Anno 2020 sereno e pieno di soddisfazioni a tutti i concittadini di Capistrello”.

 

 

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Verso il 2020: il bilancio di Meritocrazia Italia

Si conclude in positivo il bilancio annuale del neonato movimento culturale Meritocrazia Italia
presieduto dall’Avv. Walter Mauriello, avendo costituito i coordinamenti regionali su tutta la
penisola ed avendo raggiunto quota 3000 associati. Il 2019 è stato l’anno saliente che ha
gradualmente coinvolto la sensibilità collettiva per rendere possibile un reale cambiamento. Una
società attualmente smarrita e condizionata dall’improvvisazione politica, sta alimentando grandi
disvalori sociali che di fatto hanno annullato il ceto medio e la prospettiva di lavoro. L’unica
soluzione possibile sarebbe quella di investire nel merito e nella competenza attraverso il recupero
delle risorse in campo con la giusta attribuzione dei ruoli, riorganizzando l’attuale disarmonica
struttura sociale.
Questo è l’auspicio di Meritocrazia Italia per l’anno che verrà in vista di un più ampio
coinvolgimento all’insegna di un nuovo rinascimento che veda l’uomo e la tutela ambientale il
fulcro di ogni azione politica
Nel rispetto dello spirito propositivo che anima il Movimento, i Gruppi di studio dei quali si
compone hanno dato operoso seguito agli intenti espressi nella Mozione congressuale approvata a
Ischia, lo scorso settembre. L’attività di ricerca ha riguardato, tra le altre, le principali problematiche
giovanili, di carattere ambientale e relative a parità di genere, tutela della donna e inclusione
familiare, sostenibilità turistica, inclusione scolastica e rispetto delle disabilità, meccanismi di
reclutamento universitario, gestione delle risorse in ambito sanitario, sicurezza sul lavoro e modelli
di retribuzione, efficientamento della macchina della giustizia (specie in ambito tributario) e
intervento dell’innovazione tecnologica sul vivere civile (smart city e bitcoin).

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Dalla Regione Abruzzo un contributo per il pranzo di Natale dell’arcidiocesi di Chieti – Vasto

Un contributo di duemila euro per sostenere l'organizzazione del pranzo di Natale organizzato dalla Caritas dell'Arcidiocesi di Chieti-Vasto. E' quanto deliberato dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale lo scorso 20 dicembre 2019 su richiesta della stessa Caritas di Chieti-Vasto. "Abbiamo deciso con favore di contribuire a questa meritevole iniziativa dell'Arcidiocesi di Chieti-Vasto - spiega Il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri - Un momento in favore delle persone in grave disagio e difficoltà che ha consentito a numerose persone di ritrovarsi nella mensa diocesana di Vasto per trascorrere serenamente il Natale. La nostra idea di Abruzzo si lega perfettamente con questi momenti di solidarietà e condivisione delle nostre radici cristiane". Un piccolo ma importante sostegno quello del Consiglio regionale che è stato condiviso anche dal consigliere segretario Sabrina Bocchino: "Sono ancore molte le persone che soffrono in Abruzzo - aggiunge l'esponente della Lega Salvini Abruzzo - e che grazie al lavoro della Diocesi e dei numerosi volontari hanno potuto trascorrere insieme un momento importante come il Natale. Non possiamo che ringraziare l'Arcidiocesi di Chieti-Vasto e tutte le persone che hanno partecipato all'evento per il lavoro quotidiano che svolgono sulla città di Vasto e in generale in ogni angolo della nostra Regione

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