Redazione Notizie D'Abruzzo

Spoltore: consegnate 11 borse di studio History life onlus

Cerimonia di consegna per le 11 borse di studio messe a disposizione dalla History Life Onlus ai ragazzi della scuola media Dante Alighieri di Spoltore. Le modalità dell’assegnazione sono state decise dai docenti in collaborazione con l'associazione e l'amministrazione comunale di Spoltore. A consegnare i diplomi ai premiati il presidente della History Life Federico Storti, il preside Bruno D'Anteo, il sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito, l'assessore alla cultura Roberta Rullo, i consiglieri Valentina Conti e Angela Scurti. I fondi per le borse di studio sono stati raccolti dalla Onlus grazie alla collaborazione con la Federazione Italiana Pallacanestro, che ha messo a disposizione memorabilia da vendere all'asta: per questo motivo ha inviato una nota di slauto anche Giovanni Petrucci, presidente della Fip, assente per impegni istituzionali ma che ha promesso di salutare i ragazzi di Spoltore in una delle future occasioni. "Conoscere è l'unico modo di essere liberi" ha ricordato ai ragazzi il primo cittadino. Questi i nomi dei ragazzi premiati: Martina Scorrano, Lorenza Provico, Alessandra Mieli, Nicole Maria Lo Russo, Samuele Di Filippo, Lorenzo De Vincentis, Simone Arena, Cristian Bora, Graziano Benedetta Maria, Melissa Pierdomenico, Giada Mazzocchetti.

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Coldiretti Teramo, con l’albero contadino al via lo shopping natalizio a km0

Un albero di Natale contadino questa mattina a Teramo, allestito dagli agricoltori del mercato di Campagna Amica di via Roma che hanno festeggiato un anno di attività dando il via allo shopping natalizio a chilometro zero. Con un invito chiaro rivolto al consumatore: in occasione delle festività natalizie scegliere prodotti made in Italy, legati al territorio, anche per aiutare l’economia locale e garantire maggiori opportunità di lavoro a sostegno della ripresa.

Così, nella struttura di via Roma, all’angolo di via Po, oggi degustazioni di produzioni tipiche a cura dei produttori del mercato, agrichef alle prese con laboratori di “chitarra” fatta a mano e le referenti di Coldiretti Donne Impresa alle prese con i cesti di prodotti freschi e locali. Presenti il presidente di Coldiretti Teramo Emanuela Ripani, i componenti dell’associazione agrimercato che hanno accolto i clienti per spegnere la prima candelina e il vescovo SE Lorenzo Leuzzi che ha fatto visita al mercato invitando a “riscoprire la terra come espressione del creato che è dono e va valorizzato e non strumentalizzato”. 

L’evento di questa mattina è stato anche un modo per tracciare il bilancio di un anno di attività del mercato sulla base di una indagine effettuata sui clienti del mercato. “Ciò che spinge il consumatore verso questo tipo di mercato è la volontà di difendere e valorizzare l’economia e l’occupazione del territorio – evidenzia la presidente – ma anche la ricerca di produzioni tipiche e di nicchia difficili da trovare nella grande distribuzione. Acquistare prodotti a chilometro zero è un segnale di attenzione al proprio territorio ma anche una responsabilità sociale sempre più diffusa in quanto i mercati contadini in Italia sono diventati non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”.

Coldiretti Teramo ricorda che la spesa di Natale degli italiani per le feste è stimata quest’anno complessivamente pari a 549 euro a famiglia su valori superiori al 19% di quanto si spende in Europa: di queste una buona parte verrà destinata al cibo delle feste di fine anno a conferma della convivialità che nel Natale trova la sua massima espressione. Non a caso, un trend che si sta affermando è la preferenza accordata ai prodotti made in Italy anche per sostenere l’economia locale. Accanto ai tradizionali luoghi di acquisto dei cibi delle feste, un crescente successo viene così rilevato per i mercati degli agricoltori di Campagna Amica che per le festività si trasformano in veri e propri luoghi di convivialità e di socialità in cui i consumatori non solo acquistano ma in cui ritrovano i sapori e saperi di una volta.

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Fisco, a dicembre crescita record

Fisco, a dicembre crescita record.
Confartigianato: battere l’evasione per pagare meno tutti
Fine anno con il botto della pressione fiscale: il peso delle varie tassazione in Italia arriva alla punta record del 42.4%. Mentre, con una punta di soddisfazione, il costo del fisco scende al di sotto del 60% per le piccole e medie imprese. Dati altalenanti ma in generale per le Associazioni di categoria e i lavoratori autonomi, il coro è unanime: la pressione fiscale "è il nemico numero uno" per chi vuole fare impresa in Italia. Il record toccherà il mese di dicembre, per gli analisti tributari segnerà l’ennesimo record per il nostro Paese che, secondo le stime dell’Ufficio Parlamentare di bilancio, dovrebbe essere un record di tasse che sarà addirittura battuto il prossimo anno. Nel 2020 quando dovrebbe crescere di un ulteriore mezzo punto percentuale. Per i siti specializzati in politiche economiche e fiscali l’Italia si avvicina così ai livelli di tassazione dei Paesi scandinavi dove, però, i servizi al cittadino da quelli sanitari a quelli del welfare statali sono un fiore all’occhiello rispetto a quelli burocratici e antieconomici del nostro Paese. Le più colpite dall’insieme di norme fiscali rimangono le piccole imprese. Secondo il rapporto dell'ufficio studi di Confartigianato, il carico di tributi vari diventa insopportabile per micro aziende i cui utili si sono assottigliati a livello di sopravvivenza imprenditoriale.
In pratica per la Confederazione degli artigiani in Italia si pagano "18,6 miliardi di tasse in più rispetto alla media europea, pari ad un maggior prelievo di 308 euro per abitante". La grande speranza del 2019 per le pmi si chiamava “Flat Tax”, ossia una tassazione con una imposta fissa del 15%; aspettative deluse dal momento che della tassa piatta non si parla più, dopo mesi di clamori e annunci. Con tasse e balzelli troppo alti scende a livelli critici la competitività delle imprese sulle quali pesa anche il cuneo fiscale sul costo del lavoro dipendente, pari al 47,7%, vale a dire 11,8 punti superiore al 35,9% della media Ocse, sottolinea Confartigianato. "Siamo tra i peggiori d'Europa anche per la tassazione sull'energia: paghiamo 16 miliardi in più rispetto alla media europea", denuncia ancora l'associazione, sottolineando che "l'Italia è al 46esimo posto della classifica mondiale per le condizioni favorevoli a fare impresa". Insomma il 2019 è stato un anno delle mancate svolte e ora il timore che il 2020 sia ancora più pesante. Stessa preoccupazione per la Rete Imprese Italia, l’associazione che unisce i sindacati di rappresentanza del mondo delle PMI cui anche Confartigianato aderisce, già ascoltati dalla Commissione Finanze in Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco. Per Rete Imprese Italia è urgente determinare una svolta possibile solo con una vera lotta all’evasione per ridurre il peso del fisco su quanti pagano. “L’attuale sistema fiscale”, calcola Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo, nonché componente di Giunta nazionale, “è utilizzato sempre più spesso non come strumento di politica economica a favore di crescita ed equità, ma solo come fonte di maggiori entrate in cui il fattore spesa è la variabile indipendente a cui le entrate devono continuamente adeguarsi. Va capovolto il paradigma: è la spesa pubblica che deve essere riportata entro limiti che consentano una tassazione non oltre la media europea. In particolare, è fondamentale che le maggiori entrate provenienti, in primis, dal contrasto all’evasione siano totalmente destinate alla riduzione della pressione fiscale per imprese e famiglie”. Secondo i calcoli di fine anno anche se l’aumento percentuale della pressione fiscale non è direttamente legato all’aumento quantitativo del gettito fiscale, per questo fine 2019 nel tirare le somme, saranno contabilizzate le maggiori entrate erariali per 8,5 miliardi di euro. Di queste 337 milioni arriveranno dall’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria, 680 milioni dalla cosiddetta “Pace fiscale” e 768 milioni dall’aumento della tassazione sui giochi d’azzardo. Di notevole portata anche etica, la tassa sul gioco, misura approvata nella Legge di Bilancio 2019, varata dal Governo “Conte 1”, che decise di aumentare la tassazione su slot online e altri giochi d’azzardo, elevandole ulteriormente rispetto ai livelli attuali. Lo Stato ha fatto cassa su uno dei vizi più comuni tra gli italiani, tentando così di recuperare somme da destinare a progetti per combattere le ludopatia.
Il livello della tassazione sulle giocate sale al 55,2% del totale. Per capire il fenomeno dal punto di vista economico bastano alcuni numeri, lo scorso anno gli italiani hanno giocato in totale 19 miliardi di euro, il 62,6% dei quali proviene da videopoker e slot machine. Di questi 19 miliardi giocati tra slot online, casino online e altri giochi d’azzardo, 10,4 miliardi sono finiti direttamente nelle casse dell’erario sotto forma di tasse e balzelli vari.
Allo stesso tempo, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, di concerto con la Guardia di Finanza, hanno messo in atto diverse iniziative per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo illegale online. Sono stato chiusi oltre mille siti che operavano senza licenza.

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Federmanager e Confindustria unite dal progetto politiche attive: Manager a servizio dello sviluppo delle PMI

Entrano nel vivo le attività del progetto sulle Politiche attive per lo sviluppo del tasso di managerialità in Abruzzo, che vede Federmanager Abruzzo e Molise in sinergia con diverse sedi locali Confindustria. Si tratta di un progetto teso a migliorare la competitività di piccole e medie aziende abruzzesi, attraverso la disponibilità di professionalità di altissimo livello a costo zero per le imprese. Dettagli e tempi del progetto sono stati illustrati stamane nella sede di Federmanager dal Presidente di Federmanager Abruzzo e Molise Florio Corneli, dal Direttore Generale di Confindustria Chieti-Pescara Luigi Di Giosaffatte, dal relatore del progetto Bruno Guardiani e da Francesco De Bartolomeis Direttore di Confindustria L’Aquila.

“L’Abruzzo è pronto a diventare modello di politiche attive in Italia con un progetto che unisce le forze delle categorie degli imprenditori e dei dirigenti e che per la prima volta non chiede risorse alle imprese, ma porta investimenti e competenze – così il presidente di Federmananger Florio Corneli – Con il progetto sperimentiamo per la prima volta in Italia un modello che vogliamo mettere a servizio del territorio e della filiera economica: lo facciamo con l’auspicio che le istituzioni diventino parte attiva della cordata, investendo risorse pubbliche per replicare questo modello sul territorio e ampliarlo a più settori possibile. Il progetto nasce grazie alla piena sinergia tra Federmanager e Confindustria, che attraverso la sigla di 4Manager insieme si occupano di politiche attive per il lavoro e il sostegno alle imprese, finanziando con 100.000 euro le attività e mettendo a disposizione consulenze interne ed esterne alla categoria perché riescano, fra queste c’è quella dello Spin Off dell’Università di Teramo. Abbiamo scelto le piccole e medie imprese, perché sono tante e vivono un momento complesso, segnato dalla crisi e dalla necessità di costruire il proprio sviluppo per restare sul mercato. Ci siamo seduti a un unico tavolo per mettere insieme aziende e competenze. In accordo con Confindustria andiamo nelle aziende, facciamo un’analisi della situazione vediamo cosa manca per potersi generare sviluppo e cerchiamo di traghettarla in una dimensione più alta, dandogli competenze aggiuntive”.

“Lavoriamo per creare un modello replicabile anche a livello nazionale – afferma il direttore generale di Confindustria Chieti Pescara Luigi Di Giosaffatte - finanziato da un organismo paritetico qual è 4Manager per colmare il grande gap di politiche attive che c’è in Italia, su cui abbiamo ancora tanta strada davanti. Formare i manager rispetto alle esigenze di digitalizzazione e sviluppo che hanno oggi le aziende di fronte al mercato globale la riteniamo una cosa importante, lo è ancora di più quando questo processo interessa anche le aziende e va a colmare anche il gap manageriale che non consente la crescita. Il progetto alimenta l’economia perché fa formazione e crea lavoro, sostenendo i manager, gli imprenditori e l’insieme di fornitori e famiglie che stanno dietro le imprese. E’ importante che la Regione indirizzi fondi con dei bandi per adottare questo modello di cui oggi facciamo la prima sperimentazione, in modo da renderlo subito replicabile. Noi lo sosterremo sempre come partnerariato, immaginando sviluppi anche per figure non solo manageriali, ma professionali, perché possa verificarsi la migliore utilizzazione delle competenze”. 

“La piccola e media industria è sempre stata un po’ lontana dall’apporto manageriale – spiega Francesco De BartolomeisDirettore di Confindustria L’Aquila – Con questo progetto vogliamo ingaggiare elementi nuovi che sappiano interpretare il cambiamento che si sta realizzando e aiutino le nostre realtà aziendali a crescere e restare sul mercato. Nel rappresentare le imprese che hanno aderito a questa sfida progettuale, compreso il filone di industria 4.0 che Confindustria sta supportando, mi preme sottolineare che il manager non si sostituisce all’imprenditore, ma lavora per lui, interpreta le necessità della sua azienda attraverso le sue competenze. Il fatto che questo sostegno sia a costo zero per le aziende è una grande novità, ma ciò non toglie che se la sinergia funziona questo legame possa trasformarsi da consulenza a un rapporto di lavoro continuativo. Siamo pronti a scommettere che la provincia dell’Aquila, a cui diverse imprese che hanno aderito appartengono, saprà aprirsi positivamente a questo confronto”.

“Il progetto è in corso, c’è già stato un primo incontro fra imprese e manager lo scorso 21 novembre attraverso un workshop illustrativo delle fasi – così l’ingegner Bruno Guardiani, responsabile di progetto – Si parte da un’esigenza di crescita delle PMI che non è solo dimensionale, ma anche qualitativa e di posizionamento di mercato. Se vi si rinuncia molte delle nostre piccole e medie realtà potrebbero scomparire nei prossimi 5 anni. La crescita viene promossa dal supporto di competenze manageriali calato sulle realtà aziendali e sui problemi che esse vivono. Il percorso complessivo parte dall’adesione delle imprese, a cui ha già lavorato Confindustria nei mesi scorsi, noi abbiamo fatto altrettanto con i nostri manager e in tutto oggi abbiamo una ventina di imprese e di manager fra cui verranno scelte 5 realtà e soggetti attraverso cui il progetto diverrà operativo, con una quota di risorse pari a 20.000 euro. La fase che si apre ora è il sondaggio sia della situazione delle imprese che delle competenze dei manager, tramite un questionario per raccogliere esigenze e problematiche e sull’incrocio dei risultati eseguiremo valutazioni di compatibilità per capire se c’è necessità di un apporto formativo e come calibrare le azioni per colmare rapidamente eventuali gap, in modo che la competenza dei manager coincida con le esigenze delle imprese. Questo percorso lo gestiremo con una piattaforma informatica che attualmente è fornita dalla Reiss Romoli dell’Aquila, solida scuola di formazione, che consentirà di gestire profili professionali ed esigenze aziendali. Tutto questo accadrà in un tempo concentrato, ma lavoriamo perché le attività entrino al più presto in azione sul territorio. La lista individuata di aziende e manager è comunque un cammino positivo per chi ne fa parte che ci auguriamo porti frutto, stabilendo un contatto fra manager e imprese a prescindere dal progetto e rafforzando un modello che al momento è unico in Italia sul fronte delle politiche attive”. 

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Anche a Salle (Pe) grande soddisfazione per riconoscimento della Perdonanza Celestiniana patrimonio Unesco

Altra bella notizia che riguarda anche la comunità di Salle, la Perdonanza Celestiniana ce l'ha fatta: è Patrimonio Immateriale Unesco.

Anche quest'anno infatti una delegazione del piccolo paese alle pendici del monte Morrone, in provincia di Pescara, è stata ospite a L'Aquila durante la Perdonanza nelle iniziative delle Città Celestiniane.

Il legame della Perdonanza Celestiniana con Salle è in relazione con la figura del Beato Roberto, santo patrono del paese che nacque a Salle nel 1273. Da giovanissimo scelse la via della vita monastica con l’ordine dei celestiniani di Pietro da Morrone, di cui divenne allievo prediletto. Nel 1294 Roberto, allora giovanissimo, fu successore del suo maestro quando venne eletto Papa con il nome di Celestino V. Divenuto poi priore della Badia di Santo Spirito a Maiella, cominciò la sua vita erigendo monasteri e centri di preghiera. Nel 1331 si ritirò nel monastero di Morrone del Sannio (Campobasso), dove morì il 18 luglio 1341. L’anno dopo l’urna contenente il suo corpo venne trasferita all’eremo di Sant’Onofrio, a Sulmona. Nel 1807 le reliquie furono traslate nella parrocchia del Santissimo Salvatore a Salle, dove sono continuo oggetto di venerazione.



Che cos'è la Perdonanza Celestiniana:

Il 28 e il 29 agosto di ogni anno a L’Aquila si rinnova il rito solenne della Perdonanza, l’indulgenza plenaria perpetua che Celestino V, la sera stessa della sua incoronazione a pontefice, concesse a tutti i fedeli di Cristo.

Prima di salire al soglio pontificio, Pietro Angeleri, questo era il suo nome secolare, aveva trascorso molti anni di vita eremitica, in special modo in una grotta sul monte Morrone, sopra Sulmona, ricevendo dai suoi devoti l’appellativo di Pietro del Morrone.

Il 5 luglio 1294 fu designato dal conclave riunito a Perugia come successore di papa Niccolò IV, la cui morte (1292) aveva lasciato la sede vacante per più di due anni. Dall’eremo di Sant’Onofrio al Morrone nel quale si era ritirato, Pietro, a dorso di un asino e avendo come palafrenieri re Carlo II d’Angiò e suo figlio Carlo Martello, mosse alla volta di L’Aquila.

Il 29 agosto 1294 nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, costruita per sua stessa volontà e consacrata nel 1288, fu eletto papa. Alla cerimonia solenne parteciparono oltre ai due re, cardinali e nobili, ma soprattutto un immenso popolo, composto, secondo le fonti, da più di duecentomila persone, che ricevettero dal nuovo pontefice un dono di portata straordinaria.

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Campioni della Memoria: gli studenti el Patini-Liberatore protagonisti di una giornata evento dedicata agli anni della Guerra

Una mattinata tra memoria e futuro. Protagonisti gli studenti dell’istituto di istruzione superiore “Patini-Liberatore” di Castel di Sangro che, questa mattina, al teatro Tosti di Castel di Sangro sono stati protagonisti dell’inaugurazione della mostra “Campioni della memoria” che ha rappresentato l’occasione per parlare dello sterminio nazi-fascista durante la Seconda Guerra mondiale e del ruolo di Castel di Sangro e dell’intero territorio nel corso dell’occupazione tedesca tra il 1943 e il 1945. 

La mostra “I campioni della memoria”, a cura di Paolo Allegretti presidente dell’Unione veterani dello sport della Toscana, racconta la storia di 50 atleti sportivi deportati nei campi di concentramento. Gli studenti del “Patini-Liberatore” hanno interpretato 9 delle storie raccontate nella mostra, che sarà visitabile per tutto il periodo natalizio, con grande coinvolgimento.

La mattinata è poi proseguita con la tavola rotonda, moderata dalla presidente dell’associazione “Il sentiero della libertà” Maria Rosaria La Morgia, a cui hanno partecipato il sindaco di Castel di Sangro e presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso, lo stesso Allegretti, Mario Setta del “Sentiero della Libertà” che nel 2020 festeggerà la 20esima edizione, e Mario Rainaldi autore del libro “Le Aquile sul Sangro. Storie di aviatori che hanno combattuto la Seconda guerra mondiale sul fiume Sangro”. Durante la tavola rotonda è stata ribadita l’importanza di tramandare la storia, di non perdere la memoria di ciò che è avvenuto nel passato. “I Centri di formazione nella società” ha sottolineato Allegretti “sono la famiglia, la scuola e lo sport, vivetela la vostra famiglia” rivolgendosi ai ragazzi “e state attenti a mantenere la Pace che non è mai scontata”.

La mattinata si è conclusa con l’incontro tra gli studenti e la scrittrice Lia Levi, in particolare sull’ultimo romanzo della Levi “L’anima ciliegia”. Un gruppo di studenti, che nei mesi scorsi ha letto il romanzo, ha posto una serie di domande alla scrittrice che, al termine, si è complimentata per l’organizzazione dell’intera manifestazione. 

“La letteratura non serve per risolvere i problemi ma per porli perché  la vita è complessa” ha spiegato la Levi “e la coscienza deve essere sempre in moto. La vostra generazione ci ha insegnato che è possibile ritornare a sognare. E vi dico” ha concluso “di essere diversi, il pericolo, in questa società è di essere massificati agli altri, un pericolo cresciuto con i social network. Quando la mia famiglia fu colpita dalle leggi razziali, nel 1938, ero troppo piccola per comprendere davvero ciò che stava succedendo ma capivo che mi sarei dovuta difendere da ciò che stava succedendo. Per questo vi raccomando di non adeguarvi alla massa. Siate diversi, siate voi stessi”.

Soddisfatta della riuscita della manifestazione la dirigente scolastica Cinzia D’Altorio. “La nostra vita” ha aggiunto “è caratterizzata dalla memoria personale e dalla memoria collettiva, ed è proprio quest’ultima che ci lega come una rete”. Poi citando una frase del romanzo della Levi ha concluso dicendo: “È bella la vita quando si cammina sottobraccio ad un sogno”.

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A San Valentino in AC la presentazione del libro Figli del Toro di Nicola Mastronardi

 “Figli del Toro” il secondo romanzo storico di Nicola Mastronardi, autore del fortunato “Viteliú. Il nome della libertà”, long seller pubblicato nel 2012.  Mastronardi torna nella Biblioteca di San Valentino dopo la presentazione di Viteliù.

La storia antica dell’Appennino diviene dunque di nuovo protagonista di una vicenda letteraria che promette di dare un forte contributo alla memoria e alla identità storica di interi territori. La serena esistenza di due amiche - l'una sannita l'altra romana - l'amore appassionato di una coppia di sposi e il rapporto meraviglioso di una figlia con suo padre, vengono travolti dalla più crudele ed insensata tra le invenzioni degli uomini: la guerra. Mentre una sacerdotessa dai capelli rossi guida i condottieri italici verso le prime straordinarie vittorie mettendo a rischio la propria vita. Nicola Mastronardi torna venti anni indietro con il primo romanzo di una trilogia per raccontare una storia sconosciuta alla letteratura mondiale: la nascita, epica e sanguinosa, di una nazione chiamata Italia.

L'inizitiva è in programma lunedì, 16 dicembre 2019 alle ore 17,00 presso la Biblioteca Comunale di San Valentino in AC (Pe).


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Corridoi intermodali europei, sindacati e industriali: bene le soluzioni che valorizzano Abruzzo costiero e interno

Finalmente è stata detta una parola chiara sul futuro dell’Abruzzo, collocando inequivocabilmente la nostra regione al centro delle reti transnazionali Ten-T. Cgil, Cisl e Uil Abruzzo e Confindustria, CNA e Confesercenti esprimono soddisfazione per l’accordo siglato dalla Regione Abruzzo con l’Autorità Portuale Medio Adriatico, grazie alla sapiente mediazione della Camera di Commercio Chieti Pescara, anch’essa firmataria del documento, per una strategia condivisa volta ad includere l’Abruzzo nei corridoi intermodali europei, la cui revisione è attualmente in discussione a Bruxelles.

La stessa Camera di Commercio Chieti Pescara ha dato pubblicamente merito alle Organizzazioni firmatarie della presente nota stampa congiunta dell’encomiabile lavoro svolto a dimostrazione dell’importanza strategica dell’asse trasversale Est-Ovest, Civitavecchia-Pescara-Ortona come unico corridoio possibile del Paese.

Sindacati e Imprenditori, in particolare, plaudono l’alleanza tra le autorità portuali di Ancona e Civitavecchia che considererebbe centrale la nostra regione non solo nel corridoio Scandinavo- Mediterraneo, con la naturale valorizzazione della fascia costiera, ma anche in quello Tirreno- Adriatico, rilanciato così per connettere l’Europa all’Oriente con un’”autostrada” che, partendo dalla penisola iberica, arriverebbe nei Balcani passando per mare e terra attraverso le zone interne della nostra regione lungo la rotta Civitavecchia-Roma-Pescara-Ortona. Con tutto quel che ne consegue in termini di investimenti infrastrutturali, logistici e finanziari. Attivare il corridoio significherà per l’Abruzzo diventare la piattaforma logistica del centro Italia: il nostro aeroporto e le altre nostre infrastrutture diverrebbero, di fatto, interconnesse strettamente alla rete logistica a servizio dell’area di Roma e del Centro Italia. A Bruxelles la Regione Abruzzo sarà chiamata a ribadire con forza che l’unica opzione possibile per questo corridoio transeuropeo è quella che passa dall’Abruzzo.

Va quindi riconosciuto nel merito la battaglia portata avanti in questi mesi dalle organizzazioni datoriali Confindustria, CNA e Confesercenti unitamente alle Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL per l’ottenimento del corridoio Est-Ovest (Civitavecchia – Pescara – Ortona) che avrebbe definitivamente sancito la centralità dell’Abruzzo nello sviluppo delle nuove rotte intermodali internazionali.

Un plauso va anche al Ministro Provenzano che, finalmente, ha fatto chiarezza sulla valenza dei Porti Comprehensive che hanno pieno diritto di riconoscimento della Zona Economica Speciale, così come abbiamo sempre sostenuto.

“Quando la Regione Abruzzo siederà prossimamente al tavolo decisionale a Bruxelles – commentano Cgil, Cisl e Uil Abruzzo e Confindustria, CNA e Confesercenti – potrà contare sul nostro sostegno. Un sostegno, del resto, che viene da lontano: da sempre, infatti, siamo stati sostenitori di questa visione a medio e lungo periodo, capace di sostenere scelte che valorizzerebbero l’intero territorio regionale. Si tratta di decisioni ancora più necessarie in un momento di difficoltà come quello attuale, soprattutto per le zone interne che, quindi, sarebbero risollevate dal moltiplicarsi dei traffici commerciali favoriti dalle nuove reti transnazionali. A questo punto – concludono sindacati e industriali – è indispensabile non perdere più tempo e lavorare perché in Europa si capisca che l’Abruzzo parla con una voce sola: quella di una regione e un tessuto produttivo che non vogliono essere tagliati fuori dal futuro.

Ben comprendiamo che la firma dell’accordo rappresenta un punto di partenza e non di arrivo. Occorre ora che tutte le istituzioni firmatarie diano immediata realizzazione agli impegni sottoscritti. Le Organizzazioni datoriali e Sindacali firmatarie della presente nota stampa vigileranno affinché l’obiettivo incidente della realizzazione dell’unico corridoio Civitavecchia-Pescara-Ortona sia raggiunto oltre che sulla carta anche nei fatti.

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Sanità, Paolucci (Pd) su Schael: Tweet sconcertanti. Vasto e Lanciano solo tagli

Vasto perde anche la risonanza magnetica, dopo la cucina e l’angiografo e resta preda di una governance della sanità che al posto di creare sinergie con il territorio infligge fratture e ferite, rompendo il dialogo con l’importante strumento di condivisione delle scelte qual è il Comitato ristretto dei sindaci, che ha bocciato un piano da 15 milioni di tagli camuffati addirittura da investimenti e presentato dalla Asl di Lanciano-Chieti-Vasto, pur non avendo  né gambe, né braccia, né legittimità per camminare da solo”, così il capogruppo PD Silvio Paolucci.

 

“Incredibile anche la risposta del manager, che stizzito dai dubbi sul piano sollevati dai sindaci, si è detto pronto a stornarne il valore dal budget previsto dalla sua azione – entra nel vivo Paolucci – Un piano che penalizza e non rilancia Vasto, perché prevede tagli al laboratorio analisi e del trasfusionale a Vasto e Lanciano, dopo aver disposto il taglio di personale anche alle ambulanze medicalizzate alle zone interne. E’ facile dirigere così: basta fare apparire come investimenti i tagli appena fatti. Il tutto nel più assoluto e sconcertante silenzio della Giunta Marsilio, di cui il piano, malgrado incredibilmente sia nato al di fuori da atti dell’esecutivo, è comunque espressione, viste le sforbiciate fatte nel documento programmatico sulla sanità, dov’è persino scomparsa la programmazione dei nuovi ospedali. Pensasse a far quadrare i conti senza sottrarre servizi all’utenza il direttore, al posto di alzare la cresta su twitter e prendersela con chi amministra diversamente da lui, ascoltasse i sindaci e condividesse le scelte, come deve fare il dirigente di un comparto sensibile qual è quello della sanità, dove conta più l’autorevolezza che l’autorità. E poiché dichiara sempre di saperla più degli altri, sa bene che non può non procedere alla nomina del direttore sanitario e che i suoi atti rischiano di essere illegittimi. E se poi non nomina il direttore sanitario per questioni politiche, rischia di passare per quello che fa il forte coi deboli (ovvero con chi non ha potere sulla programmazione sanitaria) e debole con i forti, cioè forse quella politica che non mette in condizione il manager di procedere alla nomina del direttore sanitario”.

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Rc Auto: Ivass, -6% contenzioso civile

A fine 2018 le cause civili e penali pendenti in ogni grado di giurisdizione sono 230.777, in calo del 6% rispetto al 2017 e del 24% rispetto al 2010. A fronte di queste cause vi è un importo a riserva di 5,7 miliardi, pari al 32% della riserva complessiva dei rami r.c. auto e natanti. Il contenzioso civile si è ridotto del 6% (nel 2018, il numero delle cause pendenti è di 228.139), tuttavia continua ad essere condizionato dai lunghi tempi di costituzione e chiusura delle cause civili. E' quanto si legge nel bollettino statistico diffuso oggi dall'Istat. Il contenzioso civile di 1° grado (216 mila cause in ambito nazionale) è concentrato in Campania (39%), in particolare Napoli (26%), e nel Lazio (14%). In termini di importo, le cause civili di 1° grado si chiudono con transazione per il 56%, soccombenza dell'impresa per il 32% e esito favorevole all'impresa per il 12%. A fine del 2018 il numero delle cause penali pendenti è contenuto (2.638 nel 2018) e in crescita del 10% circa rispetto al 2017 (2.405). Si tratta quasi esclusivamente di cause per danni alla persona, un terzo delle quali risalente a oltre 5 anni fa. Il contenzioso assicurativo è un'importante area di rischio per le imprese. L'Ivass svolge un sistematico monitoraggio con l'obiettivo di sensibilizzare il mercato verso questo fenomeno che può essere causa di disagio per i consumatori/danneggiati e di valorizzare il patrimonio informativo, anche in un'ottica anti-frode. 

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