Redazione Notizie D'Abruzzo

Nell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto niente funerali ‘perche’ i sacerdoti sono anziani’

Nell'Arcidiocesi di Chieti-Vasto niente funerali "perche' i sacerdoti sono anziani". Nonostante il decreto emanato giorni fa dal Presidente Conte che prevede l'ok allo svolgimento delle esequie con un massimo di 15 congiunti e con il rispetto delle regole sul distanziamento, per il momento resta in vigore il divieto di svolgere i funerali. Cosi' in una nota il vicario generale, don Cassio Menna: "Reverendissimi confratelli, in riferimento alla comunicazione del Ministero dell'Interno e della successiva nota complementare del 30 aprile a firma del segretario generale della Cei che - a determinate condizioni - permette dal 4 maggio la celebrazione delle esequie anche con la celebrazione eucaristica, l'arcivescovo mi ha incaricato di comunicare che: considerata l'eta' avanzata di molti sacerdoti della nostra Arcidiocesi e la conseguente esposizione al pericoloso rischio di contagio; nonche' l'impossibilita' per molte delle nostre piccole parrocchie di ottemperare a tutte le condizioni elencate nella nota complementare; al fine di uniformare la prassi nella nostra Arcidiocesi di Chieti-Vasto si continuera', fino a nuova comunicazione, a benedire la salma come fatto finora".

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Fin Abruzzo denuncia una situazione drammatica per il nuoto con impianti chiusi

Impianti chiusi e danni economici per tutto il settore di nuoto, pallanuoto e sincronizzato in Abruzzo. Il presidente regionale della Federazione Italiana Nuoto, Cristiano Carpente illustra la situazione attuale del movimento e le prospettive future, tutt'altro che rosee. "Gli impianti sono chiusi - spiega il presidente regionale della Fin - e lo saranno credo anche dopo il 18 maggio. Devo sottolineare la situazione davvero complicata, direi quasi drammatica, di molti gestori di impianti che in questi due mesi di stop hanno comunque sostenuto sacrifici economici rilevanti per le spese di gestione, le spese fisse, le utenze, a impianti chiusi e senza entrate. In questa situazione c'e' il rischio che alcuni impianti siano impossibilitati a riaprire, stando cosi' le cose".

"Per questo ritengo necessario lanciare un grido di allarme - sottolinea Carpente - perche' il settore, senza misure di sostegno, rischia danni inimmaginabili. Devo dire che un primo passo lo potremo fare con il sostegno del Credito Sportivo con dei prestiti che potranno essere concessi. Come Fin Abruzzo abbiamo poi avviato una interlocuzione con l'assessore regionale allo Sport Liris per chiedere che la Regione sostenga il nostro movimento e decida di stanziare dei fondi e di provvedere a studiare delle agevolazioni senza le quali il nostro movimento non sarebbe in grado di ripartire. Le nostre richieste sono anche indirizzate all'ottenimento di contributi a fondo perduto per gli anni 2020 e 2021, da destinare - conclude Carpente - alle societa' sportive che gestiscono gli impianti, ed alle societa' sportive in genere, per avere un sostegno concreto per la ripresa delle attivita', quando questo sara' possibile".

"La stagione che sarebbe dovuta gia' partire da qualche settimana, e' compromessa. Si puo' considerare praticamente chiusa, perche' quasi tutti gli appuntamenti salteranno. Non siamo in grado in questo momento di fissare un calendario di eventi. L'attivita' agonistica vera e propria non e' in calendario. Ad oggi tutti gli impianti sono chiusi anche perche' attendiamo le disposizioni di sicurezza per la riapertura". Cosi' il presidente regionale della Fin Abruzzo Cristiano Carpente che non nasconde le gravi difficolta' verso le quali sta andando incontro il settore degli sport natatori. "Nelle varie occasioni abbiamo sottolineato come il 2020 sia un anno palesemente difficile per tutto il settore ma, e' di facile comprensione quanto anche il 2021 sia a fortissimo rischio, proprio per le conseguenze delle attuali situazioni socio economiche". Il presidente della Federazione Italiana Nuoto ha poi aggiunto che "fra atleti, lavoratori, tecnici, e clienti non agonisti, nei circa trenta impianti abruzzesi si crea un movimento di circa 100mila persone. Le conseguenze per quello che sta accadendo le subiremo per i prossimi due, tre anni".

"Credo di poter dire che per giugno potremo riaprire, e farlo in sicurezza le piscine Le Naiadi". L'annuncio arriva dal direttore generale dell'impianto pescarese di viale Riviera Nord, il piu' grande della regione . Di Matteo, che aveva rilevato la struttura, dopo il fallimento dello scorso anno, non nasconde le difficolta' del periodo: "Le spese di gestione di un impianto cosi' grande sono ingenti, e nonostante i due mesi di stop che hanno inciso pesantemente, stiamo lavorando per poter ripartire al piu' presto. La condizione essenziale e' pero' quella che il protocollo Fin possa essere validato dal Comitato Tecnico Scientifico. Noi come Naiadi non ci siamo fermati, e abbiamo gia' studiato delle soluzioni che ci possano permettere, di poter riprendere alcune attivita', potendo contare sulla piscina scoperta. Fra queste, quella delle cabine a rotazione, per poterle utilizzare come spogliatoi, attraverso una sanificazione costante. Con piu' docce poste all'aperto, ci sara' dunque la possibilita' di non utilizzare gli spogliatoi, considerando che abbiamo la possibilita', avendo molto spazio, di far svolgere - conclude Di Matteo - diverse attivita' sportive, nel periodo estivo, in esterna". 

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Coronavirus, Fazii: il 60-80% dei contagiati e’ asintomatico, ma portatore sano

C'e' stata una riduzione dei casi, forse anche piu' rapida del previsto, ma nella 'fase 2' sono fondamentali prevenzione e prudenza. Parliamo di una patologia in cui, secondo i dati scientifici, il 60-80% dei contagiati e' asintomatico, ma portatore sano. A questo punto tutto si basa sulla responsabilita' dei cittadini". Lo afferma il direttore dell'Unita' operativa complessa di Microbiologia e virologia clinica a valenza regionale della Asl di Pescara, Paolo Fazii, a proposito dell'emergenza in Abruzzo. Tanta la gente in giro ieri, primo giorno di 'fase 2'.

Il timore degli esperti e' che, senza il rispetto del distanziamento sociale, i contagi possano tornare a crescere nelle prossime settimane. Per quanto riguarda la significativa presenza di asintomatici, il direttore del laboratorio di Pescara sottolinea che "quando le malattie non presentano sintomi e' davvero difficile circoscriverle. Il problema di quanto accaduto in questi mesi - aggiunge - sono stati proprio gli asintomatici, che hanno circolato liberamente".

In questo momento e' quindi fondamentale, secondo il virologo, che ci sia senso di responsabilita' da parte dei cittadini: "Se le persone si comporteranno in modo consono riusciremo a controllare l'infezione nei prossimi mesi. Ognuno deve fare la sua parte, altrimenti non ne usciremo. E' fondamentale la prevenzione. Bisogna indossare mascherine, guanti e occhiali e adottare il distanziamento sociale. Non c'e' altra strada", conclude Fazii.

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Dati Istat-Iss choc sull’aumento dei decessi a marzo

Istat e Istituto superiore di sanita' (Iss) hanno calcolato una mortalita' nel Paese aumentata a marzo quasi del 50% rispetto alla media degli ultimi anni, con un picco abnorme di +568% a Bergamo. E' l'impatto del coronavirus, le cui vittime potrebbero essere alla fine parecchie migliaia in piu'. Le cifre giornaliere scontano i pochi tamponi fatti a causa del ponte del Primo maggio: 37.631 domenica, quasi la meta' della media degli ultimi giorni. Di conseguenza i casi individuati sono di meno, 1.221 i nuovi positivi (compresi deceduti e guariti), con il totale a quasi 212 mila. I dimessi sono 82.879, ossia 1.225 piu' del giorno precedente. Salgono invece a 29.079 le vittime, con un incremento di 195 che fa seguito all'aumento minimo di 174 di domenica, il piu' basso dal 14 marzo. La percentuale di positivi trovati sui casi testati e' del 5,3%, escludendo i tamponi ripetuti, circa il 40% del totale (del 3,2% se invece si includono).

Il Comitato tecnico scientifico ha indicato il 3% come soglia di sicurezza. La Lombardia e' al 12,8%, l'Emilia Romagna al 6,9, il Piemonte al 7,3, ben sopra la media nazionale. In generale il numero di tamponi fatti dovra' essere il piu' alto possibile nella Fase 2. I posti occupati in terapia intensiva scendono ancora, come da settimane, stavolta di 22 unita', portandosi a 1.479 totali (solo l'1% dei malati). Sara' uno degli indicatori chiave del periodo delle riaperture appena iniziato: intorno al 30% di letti in rianimazione occupati da pazienti Covid scattera' l'allerta. Al momento la Lombardia e' al 33%, l'Emilia Romagna al 30%, il Piemonte al 28% (dati Bankitalia-Cattolica-Regioni elaborati da SkyTg24).

Nella regione piu' colpita si conferma comunque il calo dei ricoverati, con 63 morti e una situazione stabile a Milano. Nell'altra Italia c'e' l'Umbria, al secondo giorno senza nuovi casi. Il numero delle vittime di Covid 19 potrebbe pero' essere molto piu' alto, in particolare nelle zone 'cratere'. Istat e Iss nel report su 'Impatto dell'epidemia sulla mortalita' totale della popolazione residente' indicano un aumento del 49,4% a marzo (e nell'ultima settimana di febbraio) rispetto al periodo 2014-2019. La percentuale schizza al 568% in piu' a Bergamo, citta' simbolo con le bare portate via sui mezzi militari. A Cremona i decessi sono 4 volte tanto, quasi 3 volte a Brescia

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Coronavirus, esame dei tamponi anche all’Aquila

Il ministero della Sanita' ha inserito questa sera l'unita' operativa laboratorio analisi dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila, nell'elenco dei centri nazionali abilitati alla diagnosi molecolare sui tamponi per il Covid 19. Lo comunica l'assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Veri'. Con il laboratorio del San Salvatore, diretto da Giulio Di Michele, sale a 4 il numero dei centri autorizzati in Abruzzo. Sono infatti gia' attivi i laboratori dell'ospedale di Pescara, dell'Universita' di Chieti e dell'Istituto Zooprofilattico di Teramo.

"Siamo molto soddisfatti che il ministero abbia accolto la nostra istanza - commenta la Veri' - il rafforzamento della rete regionale, infatti, ci consentira' di affrontare in modo ancora piu' incisivo la battaglia contro il Covid 19, anche nell'ottica di un possibile ampliamento della platea di popolazione da sottoporre a screening diagnostico. L'inserimento nella rete nazionale del laboratorio del nostro capoluogo, inoltre, permettera' alla provincia con il territorio piu' esteso d'Abruzzo di disporre di un centro di riferimento all'avanguardia, che rappresentera' un punto di forza del nostro sistema sanitario anche dopo la fine dell'emergenza"

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In Abruzzo e’ possibile raggiungere le seconde case per attivita’ di manutenzione

In Abruzzo e' possibile raggiungere le seconde case per attivita' di manutenzione. Lo prevede un'ordinanza emanata nei giorni scorsi dal governatore Marco Marsilio. "E' consentito ai residenti nella regione Abruzzo - si legge - lo spostamento, individuale o per massimo due persone purche' appartenenti allo stesso nucleo familiare, nell'ambito del territorio regionale, all'interno del proprio comune o dei comuni dove si trovano le seconde case di proprieta', per il solo svolgimento delle attivita' di manutenzione e riparazioni necessarie per la tutela delle condizioni di sicurezza e conservazione del bene da parte del proprietario dell'immobile". Il provvedimento riguarda, dunque, solo le seconde case che si trovano sul territorio regionale; per abitazioni che si trovano in altre regioni bisogna fare riferimento ai provvedimenti nazionali o regionali, e comunque "e' obbligatorio il rientro in giornata presso l'abitazione abituale".

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Coronavirus, Parruti: Pescara e’ l’area piu’ colpita del centro Sud Italia

"Quella di Pescara e' l'area piu' colpita del centro Sud Italia. Principalmente per due caratteristiche: un'integrazione economica forte con il resto del Paese e una significativa densita' di popolazione, con scambi e circolazione di persone". A dirlo è il primario delle Malattie infettive dell'ospedale del capoluogo adriatico, Giustino Parruti. Dei 3.000 casi abruzzesi, infatti, 1.351 fanno riferimento alla Asl di Pescara. Nel Pescarese, facendo le dovute proporzioni, lo 0,42% della popolazione e' stato contagiato. Il dato e' quasi doppio rispetto a quello regionale (0,22%), ma considerando solo le province di L'Aquila, Chieti e Teramo la media scende allo 0,15%. Al di la' del valore assoluto, i dati pescaresi, rapportati al numero degli abitanti, dimostrano come la situazione, nel capoluogo adriatico, sia ben peggiore di quelle delle province di Bari, Napoli o Roma. Non a caso, l'ospedale di Pescara e' quello che piu' ha sofferto, soprattutto nella fase iniziale dell'emergenza, quando e' stata raggiunta in piu' occasioni la capienza massima di posti letto in terapia intensiva. Secondo le stime, in un territorio in cui il virus ha circolato in modo importante, come nel caso dell'area pescarese, attualmente ci sono due o tre positivi ogni mille abitanti. L'Abruzzo e' considerata regione 'cerniera' nella diffusione del contagio tra il Nord duramente colpito e il Sud che e' riuscito a reggere. Tra i 305 comuni abruzzesi, non mancano comunque quelli con zero o con un solo caso, cioe' di fatto 'covid free': ne sono piu' di 150, soprattutto aree interne dell'Aquilano e del Chietino

Ci sono poi situazioni particolari, come quelle di Martinsicuro, solo otto casi su oltre 16mila abitanti, o di Carsoli, paese di 5.600 abitanti in cui non si registra nessun caso. "E questa e' una bella cosa", dice Parruti. Tra i territori a registrare maggiori problemi, pero', non c'e' solo l'area metropolitana, ma ci sono anche dei paesini. E' il caso di Castiglione Messer Raimondo: oltre 80 casi e 14 morti in pochi giorni, su un totale di poco piu' di duemila abitanti. "In casi come questo - sottolinea l'infettivologo - il problema possono essere stati gli asintomatici, oltre ai rapporti tra la popolazione: tante persone che hanno condiviso la stessa circostanza, ad esempio una festa o una fiera". 

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Fase 2, 246 persone rientrate in Abruzzo

Sono 246 le persone che, rientrate da fuori regione, hanno segnalato il proprio ritorno alla Regione Abruzzo, come previsto dall'ordinanza del presidente, Marco Marsilio. Di queste, 47 provengono da Roma, dieci da Bologna, nove da Milano e la parte restante da altre localita'. Il rientro in Abruzzo e' consentito solo per raggiungere il domicilio o la residenza, per questioni di lavoro o di salute. Chiunque faccia ritorno sul territorio regionale deve segnalare l'arrivo sul sito della Regione o contattare i numeri dedicati, tra cui quello unico 800.595459. Le persone rientrate in Abruzzo, per le prossime due settimane dovranno monitorare quotidianamente la temperatura corporea e segnalare al Servizio di Igiene, Epidemiologia e sanita' Pubblica l'eventuale superamento dei 37,5 gradi. Dovranno inoltre mantenere il distanziamento sociale di almeno un metro e usare la mascherina anche nelle aree pubbliche e aperte al pubblico e non solo negli spazi chiusi e a livello domiciliare. Obbligo che, invece, non e' previsto per bambini al di sotto dei 6 anni e per i soggetti con forme di disabilita' non compatibili con l'uso continuativo della mascherina.

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Sangro Aventino Shopping, 20 negozi uniti per rilanciare il piccolo commercio

Una piattaforma gratuita di negozi online che sta diventando una vera e propria comunità. Si chiama SangroAventinoShopping.it ed è il luogo virtuale in cui i commercianti del territorio si sono ritrovati, durante la quarantena per contenere il contagio da Coronavirus.

L’idea è di Antonio Rossi, 44 anni, multimedia designer di Altino, che ha offerto gratuitamente il suo lavoro. “Dapprima – racconta – ho contattato alcuni amici, poi a mano a mano il gruppo degli aderenti si è ampliato”.

Così il progetto, partito dal paese del peperone dolce, si è esteso fino a Lanciano, passando per Casoli, Paglieta, Sant’Eusanio del Sangro e Atessa.

“Non credevo che avrebbe avuto tutto questo successo”, dice sorridendo e sorpreso l’ideatore. “Questo periodo di quarantena ha stravolto le nostre vite. Sono stati giorni difficili per il settore commercio, molti hanno dovuto abbassare le saracinesche, altri hanno cambiato modo di pensare e di lavorare”.

La più giovane è un’estetista trentenne, la decana ha 75 anni ed è titolare di un negozio di scarpe. Ma le “vetrine” on line spaziano dal servizio alla persona all’oggettistica e al settore agroalimentare.

È pensando al futuro che commercianti e artigiani hanno aderito all’iniziativa. “Vogliamo continuare – dicono - a fare il nostro lavoro con la stessa passione, ma in modo diverso. Amiamo il nostro territorio e vogliamo raccontare le nostre attività lavorative attraverso le opportunità che il web offre”.

Antonio Rossi non si è limitato a creare la piattaforma ma sta fornendo gratuitamente anche corsi di formazione online per gli esercenti. “Sono loro ad inserire e modificare i propri prodotti all’occorrenza, utilizzando il tempo della quarantena. Ed io ho più tempo da dedicare ai nuovi amici che vogliono entrare a far parte del progetto”.

“Amici” non è una parola usata a caso. “Con alcuni ci conosciamo da sempre, altri li ho incontrati per la prima volta attraverso questa iniziativa. La prima cosa che faremo, appena le normative ce lo consentiranno, sarà una gustosa conviviale nel giardino di casa mia”. Il menu, manco a dirlo, sarà a base di peperone dolce di Altino.

 

Elenco degli esercenti

A.P. Liquori di Altino, Anima e Corpo centro estetico di Altino, Michele Petitti artigiano del rame di Altino, Azienda Agricola D’Alonzo di Altino, Calzature Picciotti di Altino, Dribbling Sport shop di Altino, Karisma profumeria di Atessa, L’Ape e l’Arnia di Altino, La Tavola del Brigante di Altino, Milady intimo e merceria di Altino, Target abbigliamento di Altino, Terrafonte azienda agricola di Altino, Feeling abbigliamento di Casoli, Ega di Lanciano, Emporio del gusto di Altino, Frantoio Ranieri di Paglieta, Gravioli Stefano Fotografo di Altino, Terra Nobile di Sant'Eusanio del Sangro, Metal bijoux arte sacra di Lanciano, Chakra stones - emporio del benessere di Lanciano.

 

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Febbo: in Abruzzo percentuale alta di riapertur

E' una percentuale "molto alta" quella tornata a lavoro anche in Abruzzo, nel primo giorno di fase 2, "sebbene sia fermo tutto il comparto del commercio, tranne alcune filiere, e quello dell'artigianato", come spiega alla redazione di "Sos Coronavirus. La Regione in ripartenza", l'assessore allo Sviluppo economico, Mauro Febbo, che annuncia l'intenzione di voler riaprire alcune attività che "rappresentano intere filiere, con numeri più importanti perfino della più grande azienda abruzzese". Febbo si riferisce alle attività di "parrucchieri ed estetiste – parliamo di due o tre volte i dipendenti di Sevel, per i quali siano in attesa, entro questa settimana, del protocollo nazionale di sicurezza". In corso di verifica ci sono anche le misure per i bar e la ristorazione, mentre qualche "difficoltà si registra ancora per i balneatori. Entro questa settimana è fissato un incontro con i sindaci e con la Capitaneria di porto. C'è ancora tempo fino al 1 giugno ma dobbiamo fare in fretta". L'assessore Febbo ha commentato "non positivamente" l'assembramento visto negli ultimi giorni in alcune città abruzzesi "“ma mi pare che lo stesso sia accaduto a Bari o alla stessa Roma". Secondo Febbo anche "le decisioni sulle riaperture annunciate dal Governo hanno disorientato e creato attese dalle conseguenze con corrette. Certo è che ancora una volta ci appelliamo al senso civico e al senso di responsabilità di ciascuno: dobbiamo evitare che ci sia un nuovo innalzamento della circolazione del virus e scongiurare un nuovo lockdown, questa volta sì, disastroso per la nostra economia". 

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