Redazione Notizie D'Abruzzo

La riflessione di Francesco Barone, portavoce del Premio Nobel per la Pace Denis Mukwege

“I mutamenti che deriveranno da questa drammatica esperienza, spero che inducano le persone chiamate a governare il mondo ad attivare strategie e interventi che mirino alla realizzazione di un rinnovato pianeta di pace, divenendo così essenziale il processo di educazione indirizzato alla solidarietà sociale, che non può più avere il carattere della temporanea circostanza”.

Lo dice il professor Francesco Barone, docente al dipartimento di scienze umane dell’Università dell’Aquila, con all’attivo oltre cinquanta viaggi umanitari in Africa, portavoce del premio Nobel per la Pace 2018, Denis Mukwege, che ha denunciato la catastrofe umanitaria in Congo, con centinaia di migliaia di donne violentate, oltre quattro milioni di sfollati e sei milioni di morti.

“Paura, timore, preoccupazione, solitudine, incertezza sul futuro sono le sensazioni più ricorrenti in questo periodo di pandemia. Ci ricordano qualcosa raccontato in passato dai nostri genitori e dai nostri nonni. Ricordi di sofferenza che inevitabilmente, una volta vissuti cambiano lo sguardo sulla vita”, dice Barone.

“Forse siamo stati colti di sorpresa. Forse no. Eravamo talmente appesantiti dalle velocità e dal sonno della materia che non ci stavamo rendendo conto della direzione che il mondo stava prendendo. Troppo impegnati nell’affermazione dell’io, pian piano, siamo diventati estranei anche a noi stessi”, è la riflessione del professore.

“Artigiani dell’invisibile, affetti da una specie di trance e con la smania di successo, siamo rimasti in silenzio di fronte a un mondo fatto di disuguaglianze e ingiustizie intollerabili. Assoggettati ai linguaggi e agli interessi di pochi, abbiamo conosciuto una nuova idea di mondializzazione e di globalizzazione. E ne siamo rimasti vittime”.

“Ora, un microscopico e bastardo nemico ci sta minacciando. È talmente potente da incuterci timore. È talmente potente da essere riuscito a favorire una tregua nelle zone di guerra. Non è intelligente questo virus, eppure è riuscito a far tacere le armi”.

“E noi invece, credendo di essere i giganti della ragione e dell’intelligenza, le armi le facciamo costruire e le utilizziamo”.

“Da questa difficile condizione si potrà trarre l’insegnamento che occorre estirpare i pregiudizi, le discriminazioni, le disuguaglianze – prosegue Barone - .  L’educazione alla pace si affianca all’educazione alla democrazia, alla libertà, alla legalità, all’affettività. È orientata al rispetto alla vita, al rispetto dell’essere umano e della sua dignità. Senza eccezioni. Mai.  La nostra capacità di costruire la pace dipende dalla nostra mente, dalla nostra volontà di saper distinguere nettamente il male della violenza e il bene della non violenza”.

“E ora che vi sono intere famiglie a non disporre di cibo, dobbiamo essere consapevoli che la povertà è amara. La solitudine è amara. È dal contatto tra famiglia e scuola che potrebbe propagarsi il monito universale della pace e della cooperazione. La strada per il cosiddetto ‘mondo migliore’ passa attraverso le scelte individuali”.

“Di fronte allo smascheramento della nostra vulnerabilità possiamo superare la convinzione dell’eternità terrena. Stiamo vivendo un periodo di dolore”, continua Barone, convinto che “da questa frattura fisica e psicologica è possibile ristabilire l’armonia e l’integrità”.

“Nei giorni scorsi sono circolati in rete video di bambini africani che sorridendo hanno incoraggiato noi tutti. Si, proprio loro che non sono certi neanche di ciò che avverrà il giorno dopo. Non c’è nessun luogo affettivo e protettivo come la nostra casa. L’essere costretti a rimanerci dovrebbe indurci a riflette nei confronti di coloro che, vivendo in contesti di povertà e di emarginazione, manifestano la forza d’animo di consolarci”.

“Si spera, ovviamente, che nei confronti di loro, non si tratti dell’ennesima attenzione destinata a durare un attimo. Ora abbiamo il tempo per concentrarci sulla prospettiva di voler essere con gli altri e di voler essere in comune con gli altri, assumendo come bussola il concetto di pluralità inteso come necessità”.

“Ora più che mai risulta essenziale la trasmissione della ‘chiarezza umana’, il senso di responsabilità verso sé stessi e verso gli altri, in termini di verità e autenticità. Questo richiede empatia verso gli altri con diverse identità, comprensione dei diversi flussi di civiltà e capacità di vedere le differenze come opportunità di relazioni costruttive, rispettose e pacifiche tra le persone”.

“Ciò”, conclude il professor Barone, “determina l’adesione a un nuovo modo di pensare, in cui prevale la quiete, la riflessione e il senso di una persona nuova, libera e cosciente”.

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L’Aquila, sequestrato immobile per 75mila euro

I finanzieri della Compagnia di L'Aquila, nell'ambito di attività diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Roberta D'Avolio, hanno eseguito un atto cautelare, su decreto del GIP procedendo al sequestro di un immobile situato nel capoluogo. Le indagini, scaturite da una denuncia presentata dal Comune di L'Aquila, hanno riguardato il ''Servizio di ricarica di buoni pasto per la refezione scolastica'', che lo stesso ente aveva affidato in convenzione ad individuati esercenti aquilani.

Il servizio, ormai desueto, consentiva ai genitori di ricaricare i buoni pasto per le mense delle scuole dell'obbligo, presso tabaccherie, cartolerie e edicole convenzionate, le quali, a fine mese, avrebbero dovuto riversare i relativi importi al Comune. All'esito delle indagini è emerso che un'edicola, incassato il denaro e ricaricato i buoni pasto, tratteneva per sé le somme riscosse, maturando, tra novembre 2018 e gennaio 2019, un debito complessivo pari a 75.110,68 euro. Nonostante le reiterate diffide ricevute dall'Ente, l'esercizio commerciale non è stato in grado di sanare la consistente posizione debitoria. L'edicolante, quale incaricato di pubblico servizio, è stato denunciato per il reato di peculato e il relativo profitto sequestrato ai fini della successiva confisca per equivalente. 

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Mancato rispetto del Dpcm, 40 denunce nel Teramano

Dall'entrata in vigore dei decreti Governativi emanati per arginare l'epidemia di Covid-19 il Gruppo della Guardia di Finanza di Teramo ha disposto sul territorio provinciale oltre 1.000 controlli eseguiti dai 4 Reparti territoriali: 40 le persone denunciate che hanno deliberatamente violato le regole imposte dal decreto del Presidente del Consiglio sulla circolazione e sospensione degli esercizi aperti al pubblico. Tre persone, oltre ad essere in un Comune diverso da quello di residenza/dimora e senza autocertificazione, dopo controlli effettuati con l'unita' cinofila della Compagnia di Giulianova, sono state trovate in possesso di 5 dosi di cocaina, nascoste in capsule di plastica degli ovetti di cioccolata e pronte per lo spaccio. A Martinsicuro in un bar sono stati trovati due avventori intenti a giocare alle slot machine. A Teramo sono stati individuati due ristoranti aperti oltre le ore 18, prima che ne fosse disposta la completa chiusura, con clienti all'interno. A Tortoreto e' stato trovato aperto un negozio che non rientrava tra quelli autorizzati dal Decreto dell'11 marzo. Diverse le segnalazioni pervenute al 117 per segnalare speculazioni a danno ai cittadini. I titolari delle attivita' sono stati segnalati per "manovre speculative su merci (art. 501-bis C.P.)".

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Servono alloggi gratuiti per gli operatori degli ospedali Covid di Chieti e Atessa

Servono alloggi gratuiti per gli operatori degli ospedali Covid di Chieti e Atessa, impegnati nell'emergenza coronavirus. Lo dichiara Thomas Schael, direttore generale della Asl 2 Lanciano Vasto Chieti, che lancia un appello ai proprietari di hotel e strutture residenziali. "Chiedo un diverso slancio di generosita', a una categoria particolare, quella degli albergatori", e' l'invito del manager.  "Gli operatori, sia medici sia infermieri, destinati agli ospedali Covid di Chieti e Atessa, accettano l'incarico con grande senso del dovere e della professione, manifestando, al tempo stesso preoccupazioni per le famiglie. Il desiderio, quindi, sarebbe di autoisolarsi e trovare una sistemazione diversa evitando di rientrare a fine turno nel proprio domicilio, cosi' da preservare i propri congiunti da possibili rischi di contrarre il virus". "Una richiesta comprensibile, che la Asl non e' in condizione di poter soddisfare, a malincuore, e senza margine alcuno per trovare soluzioni possibili, visto che non puo' farsi carico dell'onere di una sistemazione alberghiera, cosi' come, parimenti, non possono farlo i diretti interessati per le stesse ragioni di ordine economico", spiega Schael. "Nasce, quindi, da questa esigenza dei nostri operatori l'appello alla sensibilita' di proprietari di strutture alberghiere e residenziali che volessero mettere alcune stanze a disposizione gratuita del personale destinato all'assistenza ai pazienti Covid".

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Coronavirus, gli aiuti per i singoli Comuni

 In Abruzzo le maggiori risorse dall'ordinanza 658 della Presidenza del Consiglio per misure urgenti di solidarieta' alimentari, vanno a Pescara, la citta' con piu' residenti, che beneficera' di 675mila euro. Subito dopo Montesilvano con 408mila euro, e poi rispettivamente L'Aquila 368mila euro, Teramo 324mila euro e Chieti 306mila euro. I 400 milioni stanziati dal Governo vengono ripartiti per una quota dell'80%, in proporzione alla popolazione residente di ciascun Comune e per il restante 20% in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun Comune e il valore medio nazionale. Risorse importanti anche per i maggiori centri non capoluogo di Provincia: Lanciano (229mila), Vasto (283mila), Ortona (161mila) per la provincia di Chieti; Avezzano (289 mila), Sulmona (150mila) per la provincia di L'Aquila); Spoltore (141mila), Penne (90mila) per la Provincia di Pescara e infine Giulianova (162mila) e Roseto degli Abruzzi (186mila) e Silvi (128mila) per la provincia di Teramo.

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Meloni: in Abruzzo esenzione dei pedaggi delle autostrade a medici

"Grazie all'impegno del governatore Marco Marsilio, l'Abruzzo e' la prima regione in Italia ad avere chiesto e ottenuto l'esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale per il personale medico-sanitario impegnato nell'emergenza coronavirus: da oggi i medici, gli infermieri e i sanitari pendolari che devono percorrere l'A24 e l'A25 per motivi di lavoro presenteranno un'autocertificazione e non pagheranno piu' nulla, risparmiando dai 200 a 400 euro al mese. Un aiuto concreto per i nostri eroi con il camice". E' quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. 

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La curva di progressione del contagio si sta mantenendo su una previsione mediana

La curva di progressione del contagio si sta mantenendo su una previsione mediana, quella dei 1.500 Covid positivi: "Un numero elevato ma che il nostro sistema sanitario regionale e' in grado di assorbire, pur sottolineando che la partita non si vince a livello ospedaliero ma territoriale e adottando comportamenti corretti, per spezzare la linea di trasmissione del virus". Lo ha spiegato Alberto Albani, indicato dalla Giunta regionale a capo della maxi emergenza alla redazione di "Sos Coronavirus". Albani ha aggiunto che tutta la rete di "emergenza ed urgenza si e' trasformata per rispondere alle esigenze della pandemia, e gli ospedali si sono dotati di un piano che prevede la riconversione dei reparti di medicina e geriatria, dando ampio spazio ai Covid positivi. Gli altri pazienti vengono trasferiti, di volta in volta, nelle aree mediche degli ospedali piu' piccoli o nelle case di cura private. Tutto questo consente di aumentare i posti di terapia intensiva e sub intensiva". Inoltre, secondo Albani, la rete ospedaliera abruzzese ha "mostrato una grande capacita' di integrazione consentendo a tutti di essere curati". Alle Asl sono stati consegnati trecento monitor e gia' oggi ulteriori 12 ventilatori sono stati distribuiti in base ai posti letto e ai pazienti, in attesa che un numero piu' adeguato possa essere sbloccato sul mercato. Va aumentando anche il numero dei tamponi per la individuazione dei Covid positivi, grazie alle attivita' combinate dell'ospedale di Pescara, Chieti e dell'Istituto Zooprofilattico di Teramo. Albani si sofferma anche a delineare la potenza del Coronavirus che in Abruzzo si attesta su una capacita' di contagio di 2-2,5: ovvero un Covid positivo puo' infettare a sua volta due/due pazienti e mezzo. "Pur essendo elevato il rischio - ha aggiunto Albani - si tenga conto che il morbillo ha una capacita' di contagio di uno a 18. Purtroppo il coronavirus presenta una capacita' di peggioramento che puo' portare alla mortalita'". 

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Coronavirus, Confindustria crea la filiera certificata

Confindustria Chieti Pescara ha predisposto un tavolo di lavoro permanente che ha favorito l’incontro tra imprenditori e l’attivazione di una task force per costituire una filiera produttiva certificata per la produzione di dispositivi di protezione individuale. Insieme alla Fater, che produrrà fino a un milione di pezzi di mascherine, ci sono le aziende che ne realizzano alcune componenti, come gli elastici, e ne permettono il confezionamento in speciali ambienti asettici. Un progetto che sta coinvolgendo l’intero Sistema Moda del territorio, come pure altre aziende attive in settori diversi.

“Abbiamo coinvolto Assolombarda, il Politecnico di Milano e un laboratorio accreditato dall’Istituto Superiore della Sanità, allo scopo di attivare i test di prova per certificare il materiale da utilizzare sull’efficacia di filtrazione batterica, la traspirabilità e il rischio biologico delle mascherine”, afferma Marco Belisario, Vice Presidente di Confindustria Chieti Pescara.

La certificazione è stata un passaggio fondamentale per poter partire subito con la produzione delle mascherine, e presto anche con la realizzazione di altri fondamentali presidi di protezione. Nello stesso momento, la costituzione di un sistema integrato in rete e la grande disponibilità delle aziende associate ha fatto il resto. Ognuno sta partecipando attivamente a seconda delle proprie competenze, come la Dinamic Service di Mirko Basilisco.

“Nel nostro sito produttivo abbiamo una Clean Room, un ambiente asettico e sterile, dove possiamo confezionare in sicurezza le mascherine”, spiega Basilisco, “è per questo che mi sono messo in contatto con il commissario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri, e ho provato a unire le forze produttive di varie realtà abruzzesi che fanno parte del sistema Confindustria: ognuno con le proprie competenze e attrezzature si è messo a disposizione per soddisfare il fabbisogno nazionale, in questo modo abbiamo attivato una filiera all’interno di Confindustria Chieti Pescara”.
 
Nessun individualismo, Confindustria punta al bene comune e persegue questo fine con la consueta determinazione che definisce il mondo dell’impresa.
“Ringrazio il Presidente Silvano Pagliuca, il Direttore Generale Luigi Di Giosaffatte, tutte le aziende che hanno dato pieno appoggio all’iniziativa”, conclude Belisario, “da quelle iscritte alla Sezione Sistema Moda ad altre provenienti da settori diversi, in particolare, imprenditori e manager come Nicola Di Marcoberardino della Brioni, Annamaria e Loreto Di Rienzo della Bond Factory, Gabriel Pierre De Cecco della Mario De Cecco Confezioni, Luca Francia della Gea Fashion, Rita Annecchini di Pianeta Formazione, Mirko Basilisco della Dinamic Service, Carmine Cimini della Texol e Giovanni Teodorani Fabbri della Fater. Insieme stiamo dando le migliori risposte per il bene della nostra collettività e dell’intera nazione. Insieme ne usciremo, perché uniti si vince”.

Un’unione che si è concretizzata anche nell’istituzione di un Fondo di solidarietà a sostegno dei presidi ospedalieri delle due province. Una raccolta fondi a cui tanti associati hanno risposto senza indugio e con grande generosità, tanto che nell’arco di pochi giorni sono stati raccolti più di 180 mila euro per sostenere i bisogni delle Asl, di medici, infermieri e pazienti. Il fondo è aperto ed è possibile, per gli imprenditori che lo vorranno, continuare a donare sull’Iban IT17W0760115400000072036247, con causale “Erogazione Coronavirus tramite Confindustria Chieti Pescara”.

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Via libera all’accordo quadro per l’erogazione della cassa integrazione in deroga

Via libera all'accordo quadro per l'erogazione della cassa integrazione in deroga. Nel tardo pomeriggio di ieri, dopo cinque ore di confronto, Regione Abruzzo e i rappresentanti delle associazioni datoriali e dei sindacati hanno approvato all'unanimita' l'ultimo atto necessario che permette alle aziende di avviare le procedure per la richiesta delle cassa integrazione i deroga. In merito l'assessore alle Politiche del Lavoro, Piero Fioretti, ha dichiarato: "L'importante era chiudere l'intesa quadro cosi' come chiede il decreto legge per iniziare a dare risposte alle centinaia lavoratori che attendono il trattamento di cassa in deroga. Ora si apre la fase piu' importante con la possibilita' da parte delle piccole aziende presentare le istanza. In questo senso, in settimana, la Regione Abruzzo mettera' a disposizione una piattaforma sulla quale si potranno inviare le richieste di cassa integrazione in deroga". Nello specifico, l'intesa quadro prevede l'erogazione della cassa integrazione ai lavoratori delle piccole imprese private in tutti i settori produttivi per un periodo di 9 settimane. Possono accedere alla cassa integrazione in deroga gli operai, impiegati, quadri, apprendisti, soci delle cooperative con rapporto di lavoro subordinato, terzo settore, lavoratori a domicilio monocommessa, lavoratori intermittenti, lavoratori della pesca a qualsiasi titolo imbarcati iscritti come equipaggio.

L'intesa regionale di fatto ha recepito quanto previsto del decreto legge anche in relazione ai lavoratori somministrati per i quali sara' possibile ricorrere esclusivamente agli ammortizzatori ordinari del settore e non alla cassa integrazione in deroga. E' importante sottolineare che per le aziende con un numero di massimo di 5 dipendenti e' sufficiente l'invio della domanda, mentre per le aziende con piu' di 5 dipendenti e' necessario anche l'accordo sindacale il cui verbale deve essere allegato alla domanda. L'intesa indica anche le modalita' di presentazione delle domande. 

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Chieti, i riti della Settimana Santa in streaming e su Rete8

 Tutte le celebrazioni dell'arcivescovo di Chieti Vasto, Bruno Forte, in programma durante la Settimana Santa, saranno trasmesse in diretta televisiva su Rete8 (Canale 11) e in streaming all'indirizzo https://iframe.dacast.com/b/103727/c/477978. In particolare nella giornata di Venerdi' Santo, al termine della Liturgia della Passione che si terra' nel Seminario regionale di Chieti, Forte da solo, portando un Crocifisso, percorrera' corso Marrucino a Chieti fino al sagrato della cattedrale di San Giustino da dove impartira' la benedizione alla citta' e all'Arcidiocesi. ''In tal modo - si legge in una nota dell'Arcidiocesi Chieti Vasto - si vuole ricordare la secolare tradizione della processione del Cristo Morto, realizzata dall'Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, che per la prima volta nella sua lunga storia non potra' aver luogo a motivo delle restrizioni imposte dalla pandemia provocata da Covis-19 e sara' pertanto sostituita - prosegue la nota - dal gesto simbolico del Pastore diocesano, che anche cosi' intende sottolinearne la grande rilevanza spirituale per la Citta' di Chieti e per l'intera Comunita' diocesana''. Le altre celebrazioni che pure verranno trasmesse in diretta dal Seminario Regionale di Chieti sono la celebrazione eucaristica della Domenica delle Palme il 5 aprile alle ore 11.30, la Messa cena Domini il, 9 aprile (ore 18), la Veglia Pasquale alle ore 21.30 del 11 aprile e la celebrazione eucaristica della domenica di Pasqua il 12 aprile alle ore 10.30

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