Redazione Notizie D'Abruzzo

CORONAVIRUS I SINDACI RACCONTANO L’EMERGENZA DEI LORO COMUNI: FOSSACESIA

Notizie d’Abruzzo ha posto tre domande uguali ai sindaci per conoscere come viene affrontata l’emergenza sanitaria e quella economica nei loro Comuni. Ecco le risposte di Enrico Di Giuseppantonio, Sindaco di Fossacesia (Ch).

 Sindaco la sua città lotta con due inaspettate emergenze una sanitaria e una economica. Quale  teme di più?
Entrambe. Si conosce ancora poco del virus e di come sconfiggerlo e questo non ci permette di capire quando sarà possibile tornare a svolgere una vita normale. E’ vero che ad oggi la curva di contagi a livello nazionale sta assumendo un trend al ribasso, ma  tutto è ancora troppo imprevedibile per poter trarre conclusioni definitive sui tempi ed i modi in cui tutto questo sarà finito. L’altro aspetto molto preoccupante è cosa ci troveremo a dover far fronte a livello sociale. La questione sociale a mio avviso non di poco conto e l’indecisione a livello internazionale, soprattutto europeo, non ci dà la possibilità di attuare politiche stabili e durature. E’ innegabile che molte cose non saranno più come prima e come sindaci saremo come al solito in prima linea ad affrontare i problemi dei nostri cittadini. Del resto già ora ai Comuni è stata delegata la gestione dei fondi da utilizzare per i beni di prima necessità. La speranza, ovviamente, è che le risorse messe a disposizione nonchè tutti gli altri interventi che il Governo vorrà mettere in campo siano idonei per fronteggiare quel che arriverà.

Quali sono la richieste più pressanti che arrivano dalla sua comunità di cittadini?
Cerchiamo di affrontare l’emergenza nel miglior modo possibile, mettendo a disposizione e a tutti i livelli quel che era nelle nostre possibilità e soprattutto nelle nostre competenze perchè in questa fase così delicata è fondamentale il rigoroso rispetto delle norme a tutti i livelli. Abbiamo cercato quindi di far sentire la vicinanza ai nostri cittadini innanzitutto potenziando i controlli finalizzati al rispetto dell’obbligo di dover stare a casa. In molti ci hanno chiesto questo perché, come noto, è fondamentale il rispetto di questo obbligo per uscire da questo incubo. Abbiamo poi attivato, tramite la nostra Protezione Civile, il sostegno alle persone più deboli, disabili ed anziani, dai quali perveniva il maggior numero di richieste, portando loro beni di prima necessità e medicinali.  Attraverso i servizi sociali monitoriamo costantemente la situazione dei più fragili ed abbiamo anche attivato il servizio di sostegno psicologico per aiutare le persone ad affrontare questo periodo.

 Può dirci cosa metterà in cantiere per il rilancio della sua città?
I nostri punti di forza sono da sempre il turismo e l’agricoltura. Negli anni Fossacesia è riuscita a conquistarsi spazi importanti in questi settori e nostro dovere ora sarà quello di tornare a lavorare per non veder mortificati tutti gli sforzi fatti. Il rilancio, ovviamente, non avverrà velocemente. Le conseguenze di questa pandemia saranno quelle di un ritorno a un turismo locale e altrettanto avverrà nei consumi di prodotti agricoli. Ecco, dobbiamo ripartire da qui. Sembra sfogliare un libro di storia, leggere come si viveva negli anni 60’ e 70’ dell’altro secolo e invece siamo nel 2020...  

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Coronavirus, Confartigianato: Migliaia di artigiani a rischio all’Aquila, istituire tavolo permanente

"Migliaia di imprese artigiane a rischio, a causa dell'emergenza coronavirus, in provincia dell'Aquila, in un territorio che si stava appena riprendendo dalla crisi conseguente al terremoto del 2009". A lanciare l'allarme è il presidente territoriale dell'Aquila di Confartigianato Imprese Chieti L'Aquila, Christian Corrado, che chiede alle istituzioni la costituzione di un "tavolo di lavoro permanente" per affrontare le difficoltà del momento e per "coinvolgere le imprese del territorio, anche attraverso riconversioni, per tutte le esigenze attuali".

In Abruzzo, secondo dati elaborati da Confartigianato Chieti L'Aquila, sono 9.480 le imprese artigiane maggiormente esposte rispetto agli effetti derivanti dall'emergenza coronavirus, per un totale di 22.884 addetti. Di queste, circa duemila sono nell'Aquilano. A questi numeri si aggiungono le attività artigiane interessate dalla domanda turistica, un migliaio sul territorio provinciale.

"La situazione è gravissima - osserva Corrado - mentre siamo ancora in piena emergenza, la sopravvivenza di migliaia di imprese è a rischio. Le misure introdotte, a partire da quella dei 600 euro, serviranno a poco. Le bollette vanno pagate, gli affitti anche, i consumi sono fermi e il rischio è che le micro e piccole imprese, cuore dell'economia aquilana ed abruzzese, non abbiano la forza di ripartire".

"Alle istituzioni lanciamo una proposta: la costituzione di un tavolo di lavoro permanente - afferma il presidente - che coinvolga, tra l'altro, i Comuni, la Camera di Commercio e le associazioni di categoria come la nostra. Noi ci siamo, rappresentiamo migliaia di artigiani e di piccole imprese e siamo l'interlocutore naturale delle istituzioni. Conosciamo bene il territorio, le nostre attività produttive e siamo pronti a dare il contributo per tracciare la strada della ripresa, quando la fase dell'emergenza sarà superata".

Tra le proposte lanciate da Confartigianato vi è quella di "utilizzate le aziende locali, anche attraverso riconversioni dell'attività produttiva, per provvedere a tutte le esigenze del momento".

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Coronavirus: Coldiretti, bene Ue su frontiere aperte a stagionali

“Bene la Commissione UE che ha raccolto l’appello lanciato da Coldiretti per l’apertura di corsie verdi per la libera circolazione dei lavoratori agricoli all’interno dell’Unione Europea per garantire le produzioni agricole e le forniture alimentari alle famiglie” è quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare positivamente l’esortazione dell’Esecutivo di Bruxelles a istituire procedure specifiche per facilitare il passaggio di tali lavoratori alle frontiere nell’ambito della Comunicazione sulle linee guida relative la libera circolazione dei lavoratori durante l’emergenza COVID 19. La Commissione ha riconosciuto che – spiega Coldiretti - alcuni settori dell'economia, in particolare quello agricolo, dipendono in larga misura da occupati stagionali che “svolgono funzioni critiche di raccolta, piantagione o cura” e per tale ragione “esorta gli Stati membri a istituire procedure specifiche per garantire un passaggio agevole” a queste persone specificando che verrà attivato anche – evidenzia la Coldiretti - il Comitato tecnico per la libera circolazione dei lavoratori per individuare le migliori soluzioni da estendere a tutti gli Stati membri per consentire ai lavoratori di operare “senza indebiti ostacoli”.

 

Secondo le stime della Coldiretti con la chiusura delle frontiere nell’Unione Europea manca quasi un milione di stagionali per le imminenti campagne di raccolta nelle campagne dei principali Paesi agricoli, con l’UE che rischia di perdere quest’anno l’autosufficienza alimentare e il suo ruolo di principale esportatore mondiale di alimenti per un valore si 151,2 miliardi di euro con un surplus commerciale nell’agroalimentare di 31,9 miliardi. Tutti i principali Paesi agricoli dell’Unione fanno affidamento su lavoratori provenienti anche da altri Stati ed in Francia si stima manchino 200mila stagionali rumeni, polacchi, tunisini, marocchini che ogni anno contribuiscono ai raccolti mentre in Gran Bretagna gli agricoltori stanno lottando per trovare persone raccogliere lamponi e patate e in Germania c’è da colmare il vuoto di circa 300mila unità lasciato dagli stagionali polacchi e rumeni che pesa anche sulla Spagna rimasta, ad esempio, senza i consueti 10 mila lavoratori stagionali marocchini impegnati nella raccolta fragole.

 

La situazione più grave è però in Italia dove e a rischio – sottolinea la Coldiretti – c’è più di ¼ del Made in Italy a tavola che viene raccolto nelle campagne da mani straniere con 370mila lavoratori regolari che arrivano ogni anno dall’estero, fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo l’analisi della Coldiretti.  Sono molti i “distretti agricoli” del nord dove i lavoratori immigrati rappresentano una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso – evidenzia la Coldiretti – della raccolta delle fragole e asparagi nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva, delle mele, delle pere e dei kiwi in Piemonte, dei pomodori, dei broccoli, cavoli e finocchi in Puglia fino agli allevamenti e i caseifici della Lombardia.

 

La comunità di lavoratori agricoli più presente in Italia – spiega Coldiretti – è quella rumena con 107591 occupati, davanti a marocchini con 35013 e indiani con 34043, che precedono albanesi (32264), senegalesi (14165), polacchi (13134), tunisini (13106) e bulgari (11261). In Italia su sollecitazione del Presidente della Coldiretti Ettore Prandini il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova è intervenuto per prorogare i permessi di soggiorno per lavoro stagionale in scadenza al fine di evitare agli stranieri di dover rientrare nel proprio Paese proprio con l’inizio della stagione di raccolta nelle campagne.

 

“A livello nazionale è ora necessaria però subito una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne” conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “il momento attuale rende necessaria una radicale semplificazione per favorire la diffusione di uno strumento con importanti effetti sull’economia e il lavoro e che si era dimostrato valido nel favorire l’occupazione e l’emersione del sommerso”.

 

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Coronavirus: Confederazione Parkinson Italia e Parkinsoncare estendono il servizio di teleassistenza infermieristica

La teleassistenza infermieristica specializzata di ParkinsonCare sarà accessibile in forma gratuita in tutta Italia da oggi fino al 12 giugno per le persone con Malattia di Parkinson. L'iniziativa solidale era nata due settimane fa dalla collaborazione tra Confederazione Parkinson Italia Onlus, rete nazionale delle Associazioni delle persone con Parkinson, e Careapt – giovane start up del gruppo Zambon dedicata allo sviluppo di soluzioni digitali per la gestione delle malattie neurodegenerative. Inizialmente circoscritto alle regioni più colpite dall'emergenza coronavirus, in due settimane il servizio ha fornito supporto a molti pazienti e caregiver con problemi di accesso ai presidi sanitari abituali, oggi impegnati sul fronte dell'emergenza. Commovente lo spirito di collaborazione dimostrato da tanti medici di medicina generale che contattati dagli infermieri ParkinsonCare sono riusciti ad attivarsi e a indirizzare le richieste nonostante il loro impegno sul fronte Covid-19.

Per accedere a ParkinsonCare e alla rete di professionisti specializzati nel Parkinson basterà chiamare il numero fisso 02 2107 9997 o inviare una mail a info@parkinsoncare.com. Il servizio sarà attivo dalle 9.00 alle 18.00, da lunedì a venerdì.

"Analizzando le richieste pervenute, abbiamo capito che ora più che mai la tecnologia può dare un grande aiuto al Sistema Sanitario e lo vediamo ogni giorno nel moltiplicarsi di piattaforme, numeri verdi e altre iniziative” afferma Orientina Di Giovanni, General Manager di Careapt. "ma proprio perché siamo in tanti e serve il contributo di tutti, è importante coordinarsi e trasformare la molteplicità delle iniziative in una rete in cui il paziente – soprattutto se anziano e smarrito – si possa orientare facilmente. Del resto, il digitale non abilita soltanto connessioni ma condivisione e integrazione. Per questo ci siamo rivolti ai centri di eccellenza che nel Paese curano il Parkinson da diverse angolature e loro hanno risposto. La risposta dell'Istituto Neurologico Carlo Besta e del Fresco Parkinson Institute, il patrocinio di Fondazione Limpe e Accademia Limpe-Dismov e tanti altri che stiamo man mano aggregando, ci permettono di dare finalmente alle persone con Parkinson non soltanto accesso anche da casa a tutte le figure specialistiche necessarie a curare questa complessa malattia, ma anche di lavorare in modo coordinato e collaborativo. Stiamo di fatto creando tutti insieme, e sotto l'egida dei pazienti stessi attraverso la loro Confederazione, la prima rete di medicina collaborativa nel Parkinson in Europa. E speriamo che questa esperienza possa continuare anche dopo, quando tutto sarà andato bene perché abbiamo potuto misurare che fare rete è fare bene”.

Le persone con Malattia di Parkinson nel nostro Paese sono circa 260.000; la patologia insorge in media intorno ai 65 anni e comporta progressiva disabilità motoria oltre a numerosi altri disturbi, che spesso si accompagnano a vissuti di crescente isolamento, ansia e depressione.  

"La teleassistenza si è rivelata una soluzione geniale - dichiara Giangi Milesi presidente della Confederazione Parkinson Italia, che spiega - Mentre il sistema sanitario fronteggia l'emergenza Covid 19 con cambiamenti importanti e repentini, le persone con Parkinson, spesso sole, restano profondamente disorientate. ParkinsonCare diventa per loro una rassicurante bussola per navigare nel sistema sanitario in tempesta. Non solo: tutti noi ci auguriamo che la tragedia che stiamo vivendo ci costringa ad abbandonare le cattive abitudini per assumere nuovi paradigmi. Un piccolo cambiamento è avvenuto con questa iniziativa che, anziché duplicarsi, si è via via allargata trasversalmente alle organizzazioni mobilitate nell'emergenza”.

In ragione dell'elevato numero di persone potenzialmente interessate, il team di infermieri e neurologi di ParkinsonCare provvederà a dare priorità agli accessi in funzione del livello di urgenza e complessità dei diversi interventi, in coordinamento ove possibile con i medici curanti. A questo si aggiunge che anche neurologi e medici di medicina generale potranno selezionare tra i loro assistiti coloro che ritengono più bisognosi del servizio, segnalando l'iniziativa ai loro pazienti.

All'iniziativa contribuiscono pro-bono Boston Consulting Group – che con Careapt ha disegnato e collaudato ParkinsonCare –, Salesforce, Arlanis Reply e BeCloud Solutions che ne sono i partner tecnologici oltre a Dolci Advertising e i già citati Fresco Parkinson Institute e Fondazione IRCCS Istituto neurologico 'Carlo Besta'.

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Consorzi bonifica, Coldiretti Abruzzo chiede azzeramento canoni

“Sospendere per poi azzerare i canoni dei consorzi di bonifica per fronteggiare l’emergenza”. Lo chiede Coldiretti Abruzzo in una nota ufficiale indirizzata all’assessore all’agricoltura Emanuele Imprudente in riferimento alla gestione e ai ruoli di pagamento degli enti consortili, che hanno provveduto a recepire le misure ministeriali per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sospendendo momentaneamente il servizio al pubblico degli uffici e attivando, per quanto possibile, lo smart working e la turnazione dei dipendenti.

“Nella situazione di emergenza è quindi necessario venire incontro alle esigenze degli agricoltori che stanno fronteggiando la richiesta di produzione di cibo tra mille problemi, non ultime la mancanza di manodopera e le difficoltà logistiche dettate dalla situazione – evidenzia Coldiretti Abruzzo – è di fondamentale importanza venire incontro alle esigenze delle aziende in sofferenza e sospendere, per poi azzerare, i ruoli di pagamento per evitare un ulteriore aggravio di spesa a carico dell’agricoltura abruzzese”.

In tal senso, secondo Coldiretti Abruzzo, è altresì necessario, anche per il tramite di linee guida regionali, che gli enti consortili continuino ad assicurare il servizio ai soci ovviamente nel rispetto delle prescrizioni nazionali.

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Covid-19, Amministrazione Comunale di San Giovanni Teatino individua nuove risorse per emergenza alimentare

Questa mattina, nella Sala Giunta del Comune di San Giovanni Teatino, si è riunito nuovamente il C.O.C., alla presenza del Sindaco Luciano Marinucci, del Vicesindaco Giorgio Di Clemente, dell’assessore ai Servizi Sociali Ezio Chiacchiaretta, dell’assistente sociale comunale Franca Ferrante e dei rappresentanti del Nucleo Volontari della Protezione Civile locale. Oltre a gestire i fondi derivanti dall’Ordinanza n. 658 del capo del Dipartimento della Protezione Civile e dal Dpcm dell’8 marzo 2020, le cui modalità di erogazione verranno comunicate non appena possibile, l’Amministrazione Comunale ha messo in campo altre misure a supporto delle famiglie bisognose, a partire dalla fornitura di pacchi spesa messi a disposizione dai centri commerciali del territorio, che verranno consegnati dalla Protezione Civile tramite il filtro dei Servizi Sociali del Comune.

“Ora la politica esce di scena ed entrano in campo le istituzioni – dichiara il Sindaco Luciano Marinucci – e il nostro Comune sta mettendo in campo tutte le misure possibili che, accanto ai fondi governativi, possano servire ad aiutare le famiglie in difficoltà, nel pieno rispetto della privacy, della riservatezza e, soprattutto, della dignità personale. Già a partire da domani, grazie alla generosità di alcuni centri commerciali del territorio, saremo in grado di mettere a disposizione circa 40 pacchi spesa che saranno consegnati ai cittadini bisognosi dalla Protezione Civile. Invito i cittadini a chiamare esclusivamente i numeri di telefono dei nostri servizi sociali (08544446205 – 08544446213), che tratteranno i dati con riguardo e segretezza”.

“Il nostro Comune – spiega l’assessore ai Servizi Sociali Ezio Chiacchiaretta – già da diversi giorni sta mettendo in campo delle iniziative per aiutare le famiglie in difficoltà. Oltre ai fondi ministeriali, però, abbiamo individuato anche altre misure per venire incontro a chi, a causa di questa emergenza, sta vivendo situazioni di grande disagio. Stiamo lavorando, infatti, per convogliare tutte le somme prima destinate a Cultura, Manifestazioni e attività Ludico Sociali (Colonia estiva, soggiorni climatici e altro), a forme di sostegno per le famiglie in difficoltà. Ci siamo attivati, inoltre, per aprire il prima possibile un conto corrente bancario attaverso il quale, chi lo vorrà, potrà donare delle somme a favore dei soggetti in difficoltà”.

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Coronavirus e solidarieta’, dalle aziende marsicane aiuti alla Caritas

Per aiutare a combattere le nuove povertà e affrontare la crescente emergenza alimentare, gli agricoltori doneranno patate, carote, formaggio e pasta e altri prodotti agricoli in segno di speranza e solidarietà. Lo annuncia Coldiretti L’Aquila evidenziando che, con il coinvolgimento di un gruppo di produttori marsicani, le eccellenze del territorio verranno destinate alla colletta alimentare promossa dalla Caritas di Avezzano. Per ora i produttori aderenti doneranno per il mese di aprile 1800 kg di patate, 40 kg di formaggio, 1300 kg di carote e diverse decine di kg di pasta, che verranno incrementati in caso di necessità e in considerazione dell’emergenza. “Si tratta di una azione di grande responsabilità dell’agricoltura marsicana in una situazione in cui le misure restrittive per contenere il contagio e la perdita di opportunità di lavoro, anche occasionale, hanno aggravato la situazione e aumentato il numero delle persone che in Italia  sono costrette a chiedere aiuto per il cibo – spiega Angelo Giommo, presidente di Coldiretti L’Aquila – sono in grande difficoltà le categorie più deboli e il gesto di solidarietà dei nostri agricoltori è indice di una grande sensibilità in un momento difficile per tutte le categorie. Ci appelliamo anche alle altre aziende agricole chiedendo di sostenere l’iniziativa e farla continuare anche nei prossimi mesi”. Queste le aziende agricole che partecipano alla colletta alimentare:  Iacobacci Gianfranco di Pescina; Cocozza Fabrizio di Pescina; Sclocchi Salvatore di Pescina; Rotili Attilio di Capistrello; Valentini Guido di Tagliacozzo; Ercole Francesco di Forne di Massa d’Albe; Cornacchia Pietro di Lecce nei Marsi; Di Cristofano Domenico di Magliano dei Marsi; Viscogliosi Natalia di Tagliacozzo. 

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D’alfonso: Istituto Sorelle della Misericordia, intervenire subito

In una lettera indirizzata al Dott. Antonio Caponetti, Direttore Generale f.f. Azienda Sanitaria Locale di Pescara,  alla Dott.ssa Nicoletta Verì Assessore con delega alla Salute Regione Abruzzo e al Dott. Giuseppe Bucciarelli, Direttore f.f. Dipartimento per la Salute Regione Abruzzo, il Senatore Luciano D’Alfonso richiama nuovamente l'attenzione sulla situazione dell'Istituto Sorelle della Misericordia di Pescara.

Ecco il testo della lettera:

Gentilissimi,

sono costretto a ricorrere, per motivi umanitari, alla Vostra cortese attenzione, con riguardo alla delicata situazione che sta interessando l’Istituto Sorelle della Misericordia, in via del Santuario 61 a Pescara. Nella struttura sono attualmente presenti 34 pazienti, assistiti dalle Sorelle e dal personale sanitario.

In seguito al verificarsi di eventi febbrili, domenica scorsa 22 marzo, tutti i presenti nella struttura, pazienti e personale, sono stati sottoposti a tampone, ma ad oggi non si è riusciti ancora ad avere gli esiti.

La situazione si è ulteriormente aggravata dalla mancanza del personale sanitario, sensibilmente diminuito in seguito all’assenza di alcuni operatori sanitari e all’ammalarsi di un infermiere ed alcune suore. La situazione è allo stremo, ed il prezioso lavoro svolto dalle Sorelle non riesce a far fronte alle molteplici esigenze dei pazienti ricoverati, rese ancora più gravose dall’assenza di infermieri, necessari a fornire adeguata assistenza a quanti ivi presenti. A tal proposito, Vi sarei grato se, nel rispetto della normativa vigente e delle procedure, poteste premurarVi di verificare lo stato dei suddetti tamponi e di far pervenire gli esiti nel più breve tempo possibile, al fine di poter organizzare adeguatamente la struttura e di evitare il diffondersi del contagio. Per le ulteriori eventuali specifiche del caso, Vi allego il recapito telefonico dell’Istituto, gestito dalla Madre Superiora Suor Sandrina: 085 4212384. Nel ringraziarVi per quanto potrete fare, Vi saluto con stima e Vi auguro buon lavoro.

Sen. Luciano D’Alfonso

 

 

 

 

 

 

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L’Aquila, furto di decine di mascherine e occhiali al San Salvatore

Gli agenti del posto fisso di polizia dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila indagano per risalire all'autore del furto di decine di mascherine e occhiali messo a segno alcuni giorni fa nel cosiddetto G8, il piccolo ospedale limitrofo del nosocomio aquilano costruito dopo il terremoto per l'evento mondiale e riaperto per la emergenza coronavirus con posti letto di terapia intensiva. Il furto che in questo momento di emergenza assume caratteristiche di gravita', vista anche la difficolta' di reperibilita' dei dispositivi di protezione sanitaria, ed e' stato denunciato al posto fisso di polizia dell'ospedale direttamente dal primario di rianimazione, Franco Marinangeli. 

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Ricostruzione, Pezzopane plaude ai 24 milioni per il comitato Restart

"Voglio oggi esprimere la mia soddisfazione per una buona notizia. Il governo Conte, per il tramite della Struttura di missione, ha infatti attribuito circa 24 milioni per il rilancio dei progetti di sviluppo per le aree dell'Abruzzo colpite dal sisma del 2009. I fondi sono stati definiti dal Comitato di indirizzo restart, e mi auguro che verranno approvate dal Cipe il piu' velocemente possibile. Nell'emergenza del coronavirus, i territori che gia' avevano subito ingenti danni e lutti ovviamente si trovano in una situazione di doppia difficolta' e l'attenzione dimostrata dal governo all'area del cratere del 2009 e' un segnale importante che ci fa guardare al futuro con un pizzico di ottimismo in piu'". Lo dichiara Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera. . 

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