Redazione Notizie D'Abruzzo

Aeroporto d’Abruzzo sempre aperto per i voli dei soccorsi

 "L'apertura in questi quasi due mesi senza voli commerciali e' costata oltre un milione di euro. Se avessimo chiuso come altri aeroporti avremmo avuto introiti zero ma anche quasi costi zero, ma invece a noi è stato chiesto, e ne siamo fieri ed orgogliosi, di restare aperti , e di questo ringrazio il personale, le forze dell'ordine e le forze di sicurezza perche' l'aeroporto di Pescara ha servito cinque Regioni, ovvero Abruzzo, parte del Lazio dipendente da Ciampino, Marche, Puglia del nord e Molise, grazie agli interventi fatti con i nostri elicotteri e i mezzi di soccorso dal 8 marzo fino ad oggi, spendendo 15, 20mila euro al giorno, e soldi che qualcuno dovra' restituire all'aeroporto d'Abruzzo". Cosi' il presidente della Saga Enrico Paolini che poi ha anticipato quello che dovrebbe accadere nei prossimi giorni, in vista del ritorno dei primi voli commerciali.

"Sulla carta abbiamo gia' la riapertura delle biglietterie di Ryanair, Volotea e anche dell'Alitalia dal 2 giugno per rotte dall'Italia e qualche rotta europea. Noi come Aeroporto d'Abruzzo chiediamo pero' due cose: la prima a Regione e Governo che i voli siamo fatti in condizioni di massima sicurezza e quindi che sia lasciato anche un posto vuoto a fianco del passeggero in modo tale da far svolgere il volo nelle migliori condizioni, ma per fare questo c'e' bisogno di un contribuzione e di un rimborso spese per le compagnie aeree per il posto lasciato vuoto, consentendo cosi' agli aerei di volare con due terzi dei passeggeri . Il nostro obiettivo e' di far ripartire tutti i voli e tutti i collegamenti anche se - ha concluso Paolini - con meno passeggeri. Un Abruzzo collegato con Italia e Europa anche e soprattutto in vista dell'estate". 

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Coronavirus, Verì fa chiarezza sui tempi di risposta sui tamponi

"Voglio ribadire ancora una volta che in Abruzzo tutti i tamponi eseguiti su pazienti in condizioni cliniche serie sono stati processati in tempi rapidissimi. Ci sono stati invece ritardi, soprattutto in provincia di Chieti, legati a un'errata applicazione del codice di priorità su alcuni campioni inviati ai laboratori, che si sono visti recapitare centinaia di test con codice rosso che invece, secondo le linee guida nazionali, potevano essere processati non subito. Questo ha portato a un ingolfamento dei laboratori e ad attese più lunghe anche per gli altri tamponi già in partenza correttamente identificati come non urgenti, che sono quindi finiti inevitabilmente in coda. Oggi, però, possiamo dire che il momento di difficoltà è stato superato e che l'arretrato è praticamente stato interamente smaltito". Lo afferma l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, intervenendo nuovamente sulla questione dei ritardi nell'analisi dei tamponi, che ha sollevato polemiche da parte di molti sindaci, in particolare del Chietino. "Nel corso degli incontri che tengo quotidianamente con i rappresentanti della governance impegnata nell'emergenza - spiega l'assessore - abbiamo ripuntualizzato la corretta applicazione delle classi di priorità sui campioni prelevati. Una procedura che può sembrare secondaria, ma che invece è centrale nella gestione dei processi e della comunicazione delle risposte. In tanti probabilmente non sono a conoscenza del fatto che i tempi tecnici per processare i tamponi comportano un limite oggettivo della capacità di analisi dei nostri laboratori, che non può essere superato. Per questo, abbiamo rimarcato più volte come non sia possibile sottoporre a tampone tutta la popolazione, perché per completare i processi e avere i referti occorrerebbero mesi. Di qui l'importanza di gestire correttamente le priorità, evitando errori che mandano in sofferenza l'intero sistema"

L'assessore puntualizza anche come non sia così semplice aumentare velocemente la capacità dei laboratori. "Qualcuno ci accusa - continua - di non puntare all'aumento della capacità dei laboratori. A costoro ricordo che per fare questo occorrono macchinari che sul mercato non sono disponibili immediatamente. Per portare a Pescara l'apparecchio (a regime tra qualche giorno, non appena completati i settaggi) che permette di processare fino a 2400 tamponi quotidiani, abbiamo dovuto attendere settimane e lottare contro gli ostacoli doganali che in questo momento di emergenza sono in vigore in molti Paesi. Nonostante questo, però, ce l'abbiamo fatta e oggi possiamo disporre di una strumentazione che ci consentirà di lavorare con maggiore serenità. Anche sul fronte dei laboratori privati, rammento che per convenzionarli è necessaria un'autorizzazione ministeriale che certifichi il possesso di requisiti tecnici e strutturali stringenti, di cui pochissimi centri dispongono. In ogni caso, siamo in attesa delle decisioni ministeriali sui nuovi metodi di indagine diagnostica ed epidemiologica, che potrebbero consentirci di ampliare notevolmente la platea di popolazione da sottoporre agli esami".

Anche sulla comunicazione delle risposte ai pazienti, la Verì tiene a fare alcune puntualizzazioni. "Per lo stesso motivo che ho appena esposto - conclude - e dunque per l'eccessivo numero di campioni inviati contemporaneamente ai laboratori nei giorni scorsi, anche alcuni referti sono stati comunicati ai pazienti con ritardo. Abbiamo però verificato che anche in questo caso la priorità è stata data agli esiti positivi, mentre i tamponi risultati negativi sono stati trasmessi in un secondo momento. Comprendo che non può essere un modus operandi auspicabile, perché chi è stato sottoposto a test attende con ansia il responso, ma in un momento di difficoltà e con le risorse umane a disposizione (implementate, ma non sempre sufficienti), inevitabilmente si è dovuta fare una scelta, giusta o sbagliata che sia, per gestire la situazione". 

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Svaligiano tre abitazioni nell’Aquilano, arrestati dopo 17 mesi

Avevano svaligiato tre abitazioni in localita' "I Cerri" nel comune montano di Rocca di Mezzo  nella notte del 3 novembre 2018 facendo perdere le proprie tracce: dopo circa un anno e mezzo di indagini i carabinieri della Compagnia di Avezzano hanno eseguito misure cautelari nei confronti di quattro persone, una in carcere, due ai domiciliari ed un obbligo di dimora, con l'accusa di furto aggravato e continuato. Coinvolti tre marocchini ed un italiano che avrebbero agito con la complicita' di una donna italiana indagata a piede libero.

I malviventi, dopo il furto, sono fuggiti con la refurtiva, tra cui elettrodomestici, TV, monili in oro e piccole somme di denaro, a bordo un'autovettura, rubata nel centro montano, che successivamente e' stata abbandonata in un canale del Fucino nel comune marsicano di Ortucchio. Nel corso delle indagini i carabinieri di Rocca di Mezzo e di Avezzano avrebbero costruito un quadro accusatorio dettagliato e sostenuto da riscontri ritenuti inconfutabili. 

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Campli, sindaco e assessori donano indennità di aprile alla Protezione Civile

Sindaco ed assessori del comune di Campli hanno devoluto la indennita' del mese di aprile al Nucleo comunale di Protezione Civile, in prima linea nella emergenza coronavirus: la somma di 6.023,97 euro e' stata consegnata oggi, Festa della Liberazione, alla presenza del sindaco, Federico Agostinelli, e del presidente dalla Protezione Civile di Campli "Monti della Laga", Alessandro Marini. "Nel corso dell'emergenza Coronavirus - spiega il primo cittadino - abbiamo deciso insieme al vicesindaco Francioni e agli assessori Di Francesco, Di Domenicantonio e Di Girolamo, di rinunciare completamente all'indennita' di aprile devolvendola alla nostra Protezione Civile. Un gesto, concreto e simbolico al tempo stesso, per ringraziare e sottolineare il grande lavoro svolto dai volontari al fianco della popolazione. Non c'e' giorno migliore del 25 aprile, Festa della Liberazione, per celebrare i nostri volontari e la collaborazione tra istituzioni a favore della nostre Comunita'". "Fin dai primi giorni dell'emergenza - aggiunge Agostinelli - insieme alla protezione civile abbiamo avviato il servizio di consegna a domicilio di generi alimentari e farmaci a persone anziani e con disabilita' grave, e i volontari sono stati anche impegnati nella consegna a domicilio di oltre 10.000 mascherine a tutti i cittadini del nostro Comune e nella consegna delle 600 uova di Pasqua che sono state donate a tutti i bambini del nostro territorio".

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Borghi più belli d’Italia: ricognizione danni subiti da operatori turistici per emergenza Covid19

"Questa pandemia sta profondamente segnando la vita di qualunque cittadino, sta rivoluzionando ogni settore e ogni attività lavorativa e anche il comparto del turismo e della cultura si trovano a subire pesanti contraccolpi. Ma quando l’emergenza Coronavirus sarà superata, i Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise dovranno farsi trovare pronti per ripartire, non solo per garantire un futuro turistico alle nostre realtà ma anche perché dietro il turismo c'è imprenditoria e quindi l’esistenza e la vita di interi territori e comunità". Lo afferma Antonio Di Marco Presidente Associazione I Borghi più Belli d’Italia in Abruzzo e Molise”.

 

Sarà un turismo "locale" e "di prossimità" quello che interesserà il nostro territorio nei prossimi mesi, un turismo più vicino a livello regionale o nazionale e sarà grazie ai nostri Borghi, realtà certificate e di eccellenza, che l’offerta turistica potrà ripartire. Le nostre destinazioni saranno molto ambite poiché i Borghi offrono una qualità della vita molto alta, è possibile rigenerarsi fisicamente e spiritualmente, i contesti naturali sono ancora intatti e straordinari, è possibile praticare il turismo “esperienziale” e scoprire un patrimonio storico-artistico e culturale che ci riporta alle nostre radici; i nostri borghi sono i preziosi custodi delle tradizioni e del Patrimonio Immateriale del nostro Paese. Per questo motivo come Presidente dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise”, posto che in questo momento la priorità è quella sanitaria e che ogni azione deve essere finalizzata al contenimento e al rallentamento del contagio a livello globale, ho ritenuto opportuno che, in previsione del futuro prossimo dei nostri borghi, ogni Comune del Club conduca sin da ora un’indagine preliminare, ascoltando direttamente tutti gli operatori turistici che lo vorranno, per effettuare, attraverso delle schede, una ricognizione puntuale dei danni subiti in termini di mancati guadagni, prenotazioni cancellate o da rimborsare, eventi annullati, extra-costi e conseguenze lavorative e sociali nelle strutture ricettive alberghiere e paralberghiere, extralberghiere, all'aperto, di mero supporto e nelle strutture ristorative del proprio territorio. Una volta raccolte le segnalazioni dei Comuni dell’Associazione, presenteremo una relazione con tutte le problematiche emerse alla Regione Abruzzo e alla Regione Molise, chiedendo la predisposizione di azioni/misure settoriali specifiche, dedicate alla rete de “I Borghi Più Belli d’Italia” all'interno della strategia complessiva di rilancio turistico delle due regioni, per mitigare gli effetti negativi e gli impatti economici, occupazionali e sociali che questa emergenza sanitaria sta avendo e farà registrare nel prossimo futuro. È questa la finalità del monitoraggio fra gli operatori del turismo in corso nei Comuni dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise”: rilevare un’esatta misurazione dell’impatto dell’emergenza Covid-19 sull’indotto del settore turistico affinché, attraverso il Governo e gli Enti Locali, si possano intercettare e utilizzare fondi dedicati alla tempestiva ripartenza dei Borghi e mettere in campo tutte le strategie per rilanciare e potenziare la comunicazione e promozione turistica delle nostre realtà, presidio di autenticità".

 

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Coronavirus: Coldiretti, a rischio sicurezza alimentare europa

Senza una robusta iniezione di liquidità alle imprese agricole è a rischio la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari per i cittadini in Europa e con essa uno degli obiettivi fondanti dell’Unione Europea fissato nei Trattati di Roma del 1957. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’Unione Europea per effetto degli sconvolgimenti provocati dall’emergenza coronavirus rischia di perdere quest’anno il suo ruolo di principale esportatore mondiale di alimenti per un valore di 151,2 miliardi di euro, con un surplus commerciale nell’agroalimentare di 31,9 miliardi. Il primo importante pacchetto di misure in favore dell'agricoltura colpita dall'emergenza Covid 19 proposto dalla Commissione europea va completato – sottolinea la Coldiretti - con risorse straordinarie che consentano ai settori più colpiti di resistere in questo momento di crisi acuta.

 

Negli Stati Uniti il presidente Donald Trump - continua la Coldiretti - ha annunciato aiuti per il settore agricolo statunitense di 19 miliardi di dollari (16 miliardi di aiuti diretti e 3  per gli acquisti di latte, carne e ortofrutta da distribuire agli indigenti) che si aggiungono ai 28 miliardi già messi in campo per  risarcire i produttori Usa  delle perdite provocate dalla guerra commerciale con la Cina.

 

La Coldiretti ritiene indispensabile stanziare più finanziamenti per realizzare quel piano Marshall proposto per risollevare l'agricoltura Ue dai  gravissimi danni prodotti dalla pandemia.  Per quanto riguarda le misure adottate il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini ha rilevato che “L’adozione di finanziamenti, pur insufficienti, per misure di ammasso privato nei settori bovino, ovi-caprino e dei formaggi dimostrano che quando si riconosce una necessità si trovano gli strumenti ed i mezzi, anche finanziari, per rispondere. È per questo che chiediamo a Bruxelles uno sforzo ulteriore per adeguati interventi nel settore suinicolo, attraverso misure di stoccaggio soprattutto per i prosciutti DOP e per le cosce, così come un finanziamento europeo per aiutare uno dei settori più colpiti dalla crisi che è quello florovivaistico.

 

Non basta infatti l’attivazione della misure relativa agli accordi per i ritiri dal mercato, ma servono misure eccezionali opportunamente finanziate. Anche il settore vitivinicolo, duramente colpito, - continua la Coldiretti - ha bisogno di ulteriori misure di flessibilità rispetto a quelle proposte e di interventi finanziari più efficaci, così come per il comparto del latte di bufala, per gli allevatori di vitelli da carne e per i pastori". Per la Coldiretti, inoltre, servono azioni anche per lo Sviluppo rurale: “Sarebbe importante - ha aggiunto Prandini -  assicurare la possibilità di un uso più flessibile delle risorse sia per l'attuale programmazione che per i primi anni della prossima per assicurare così una rete di protezione ai nostri agricoltori attraverso la possibilità di attivare misure compensative straordinarie sia con le risorse non ancora spese sia con l'impiego di parte di quelle future”. La Politica Agricola Comune (PAC) ha dimostrato di avere solo alcuni strumenti per rispondere alla crisi, e che se non sufficientemente finanziati, rischiano di essere inefficaci. Su questo si dovrà lavorare fin da subito sia nel quadro del processo di riforma, sia in vista del futuro Quadro Finanziario Pluriennale. Mentre si pongono le basi della modifica della proposta UE relativa al Quadro Finanziario Pluriennale è importante stabilire ancora una volta la centralità dell’agricoltura nel bilancio UE. I tagli alla PAC, oltre che inaccettabili, si dimostrano oggi più che mai poco lungimiranti per garantire la necessaria protezione ad un settore che resiste ad una crisi che, soprattutto in alcuni contesti, rimette in gioco la sicurezza alimentare. “L'Unione europea ha bisogno di uno sforzo di investimento, di un Piano Marshall per alimentare la ripresa e modernizzare l'economia, attraverso investimenti massicci per implementare efficacemente la transizione verde lanciata dal Green Deal europeo.

 

E’ necessario -  ha concluso il presidente della Coldiretti – che il bilancio UE sia dotato di strumenti per rispondere alle crisi finanziati al di fuori del bilancio PAC e attivabili rapidamente”. In considerazione poi della drammatica situazione  che  in molti settori non  esaurirà  l'impatto negativo quest'anno, secondo Coldiretti si dovrebbe anche pensare alla proroga del Quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato per il 2021.

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L’Associazione Italia Nostra ricorda il socio Gaetano Novello, recentemente scomparso

"Lo abbiamo avuto come socio della sezione Italia Nostra fino a pochi anni fa, prima che gli acciacchi che lo hanno assalito negli ultimi tempi gli impedissero di ricordare il puntuale versamento della quota triennale, che proprio per non rischiare di scordarsene, egli provvedeva ad effettuare con congruo anticipo negli anni. Ecco, ho voluto esordire con questo ricordo, per mettere in evidenza la correttezza e la signorile precisione di un uomo che ho avuto l’onore di conoscere molti anni fa, fin dal tempo in cui egli ricopriva la carica di Sindaco della città ed io ero da poco arrivato a Pescara per aprire il Centro Sociale Giovanile al 2° piano del grattacielo di Corso V. Emanuele, confinante con l’Hotel Duca d’Aosta". Lo afferma Mimmo Valente, presidente del Consiglio delle sezioni Italia Nostra d’Abruzzo.
"Con l’acquisizione in gestione della Biblioteca “F. Di Giampaolo” tale istituzione, cambiò nome, divenendo Centro di Servizi Culturali, alla ricerca di spazi ancora più ampi, in un edificio che potesse contenere le diverse migliaia di libri in costante aumento ed una serie di sale per studio, riunioni e conferenze. Ma il disegno innovativo ed originale, su progetto dell’archistar Paolo Portoghesi, interamente finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno, non fu recepito, perché andava ad occupare un’area di grande pregio, laddove una volta sorgeva niente po’po’di meno che il Teatro Pomponi, divenuto più tardi comodo parcheggio al servizio di gelaterie, negozi e stabilimenti balneari. Non fu quella una scelta avveduta dell’Amministrazione comunale presieduta da Novello e gliela rinfacciai con garbo in più circostanze, anche il giorno in cui, divenuto da poco assessore regionale, m’invitò a pranzo al Leon d’oro, storico ed esclusivo ristorante, dopo una visita alla nuova sede del C.S.C. in via Fiume 5, la cui competenza era stata trasferita alla Regione. Con Gaetano ho poi mantenuto un rapporto amichevole, ma nel contempo rispettoso del ruolo politico da lui rivestito, ancor più quando fu eletto presidente del Consiglio regionale, carica che ricoprì nel triennio dal 1985 al 1988. Più in là negli anni Novello, abbandonata la politica attiva, anche se non disdegnava elargire a piene mani utili consigli a quanti intraprendevano il lungo percorso che allora caratterizzava l’ascesa ai vari livelli della rappresentanza istituzionale, mi chiamò a far parte dei soci fondatori della Banca Adriatica di Credito Cooperativo, di cui divenne presidente. Vi restai per pochi anni, fino a quando non ebbi necessità di riprendermi il corrispettivo delle azioni possedute, senza una lira d’interessi attivi, per versarlo quale anticipo per l’acquisto della casa in cui abito attualmente. In quel periodo mi avvicinai anche alla famiglia e conobbi la figlia Daria, divenuta poi consorte del mio amico Emanuele Panunzio, impegnato con me in decine d’iniziative all’interno del Movimento Federalista Europeo. A loro ed ai loro congiunti va il mio affettuoso cordoglio per la perdita di un uomo che mi ha aiutato a capire l’importanza di raccordare il rapporto di amicizia all’impegno civile e politico tra cittadini appartenenti a diverse generazioni e classi sociali".

 

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Meritocrazia Italia si confronta sulla politica di oggi

Si è concluso sulla piattaforma zoom ed in diretta facebook il meeting on line della scuola di formazione politica di Meritocrazia Italia denominata crea, presentata al parlamento lo scorso 18 novembre 2019. Ospiti dell'evento: il Presidente di Meritocrazia Italia, avv. Walter Mauriello, l'on. Gianluca Cantalamessa del gruppo della Lega e l'on. Catello Vitiello del gruppo di Italia Viva, il tutto con la brillante moderazione del Presidente CREA, avv. Alfonso Quarto.
Numerosissima la partecipazione: circa 10 mila utenti collegati solo su facebook, ma la maggior parte ha seguito la discussione a mezzo WEBINAR.
Il Presidente di Meritocrazia, dopo aver richiamato i principi di merito, equità sociale, solidarietà e servizio posti a fondamento del progetto associativo, ha ricordato il fine di Meritocrazia che è quello di porre competenza e soluzioni sempre al servizio del Paese e mai contro nessuno e di ridare voce ai cittadini in questo periodo di particolare disaffezione politica, convinti che ci sia una Italia meravigliosa da vivere e raccontare.
Intervistato sui principi del "Progetto Italia", elaborato da Meritocrazia e posto all'attenzione delle forze parlamentari e governative, il Presidente Mauriello ha dichiarato: "Il Progetto Italia è il progetto di tutta l'Italia. Siamo in una situazione di disagio complessivo dove non interessano le ideologie ma le idee e le soluzioni concrete, che siano in grado di aiutare i cittadini e l'intero tessuto sociale economico e produttivo. Meritocrazia Italia cerca di evidenziare a chi governa il disagio di quanti non hanno voce e di farlo attraverso il costante rispetto del principio di verità e competenza.
Interrogato sul MES, il Presidente ha, altresì, dichiarato: "la base di partenza di ogni proposta di serietà non può prescindere dalla spiegazione effettiva agli italiani di cosa sia il MES, dei presupposti della sua costituzione e del rapporto di operatività rispetto ai poteri della BCE. Meritocrazia non è contro l'Europa, ma in un momento di grande difficoltà, non può non sottolineare come non sia scattato alcun criterio di solidarietà verso l'Italia in difficoltà. Meritocrazia,. pertanto, chiede un punto di verità anche all'Europa, perchè in Europa dobbiamo starci con regole vere e certe. La Banca europea può stampare tanta moneta quanta ne sia necessaria, la vera Europa si costituisce tra i popoli con una Costituzione Europea. Ci vuole una rideterminazione delle politiche se non si vuole arrestare il principio europeista portato avanti prima della Costituzione Europea."
Anche l'on. Vitiello, intervistato sullo stesso tema, ha dichiarato: "Condivido e sposo la linea di Meritocrazia, perchè l'Europa è solidarietà, ma la BCE non può emettere titoli senza un fondo, non può farlo in autonomia. Bisogna adottare un fondo e il MES è- appunto- un fondo. Tuttavia lo stesso deve essere utilizzato senza condizionabilità, perchè nello stesso sono già stati investiti il 18% dei soldi degli Italiani."
Per l'On. Cantalamessa, invece: "L'Italia deve chiedere all'Europa di non indebitare i propri figli, avendo un saldo attivo di 140 miliardi di euro. L'Europa non può essere unione di tecnocrati; condivido, in pieno, il pensiero e la posizione di Meritocrazia."
Il Presidente di Meritocrazia, avv. Walter Mauriello, in risposta alle osservazioni dell'On Vitiello, ha precisato: “Il MES non deve essere uno strumento per raggirare i cittadini italiani, un mezzo che non ha nel suo DNA trasparenza. Il MES è uno strumento pericoloso, se poi cadono le immunità e la bolla speculativa che mantiene il tessuto economico, le cose cambiano. Noi vogliamo una Europa unita, non vogliamo diseguaglianza. La diversità aumenta la diseguaglianza e, se la diversità non si aggancia ad un principio unico che riguardi tutta l'Europa, la diseguaglianza sarà enorme."
A concludere l'incontro, in cui si è discorso anche di giustizia, il Presidente di Meritocrazia, in merito all’importanza degli art. 3 e 34 della Costituzione, e circa l’aumento o la diminuzione delle diseguaglianze sociali, ha dichiarato: "Bisogna passare attraverso la competenza, perchè la competenza permette a tutti di andare allo stesso passo; bisogna prevedere anche la riabilitazione sociale, dare un punto di riferimento sociale. Lo Stato deve preoccuparsi anche di riabilitare chi è fuori dal sistema. Il governo deve capire che, avendo tutti lo stesso passo, si può arrivare al traguardo, e ciò può avvenire se la popolazione verrà informata correttamente. Il coronavirus ci deve insegnare che l'Italia è un Paese dove medicina e ricerca devono essere le priorità, dobbiamo tutti contribuire perchè l'Italia è un paese meraviglioso. Meritocrazia aiuterà tutti, soprattutto chi è più in difficoltà degli altri."
Con questa riflessione si sono quindi chiusi i lavori di una interessantissima e seguitissima discussione, nel corso della quale la vera politica si è intrecciata con l’autentica passione per il bene del nostro Paese.

 

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Servizi ai disabili e alle famiglie durante la quarantena Covid-19

 

I giovani volontari del Servizio civile universale della sezione UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) di Pescara-Chieti si presentano e augurano un buon 25 aprile, Festa della Liberazione, a tutti i soci, gli assistiti e ai sostenitori dell’Associazione. “Significativamente la nostra è un’associazione che ha nel suo acronimo il termine “lotta”, ovvero Lotta alla Distrofia Muscolare. Una battaglia su cui la UILDM è impegnata dal 1961. E anche oggi, noi come tutti, ciascuno nel proprio ruolo e con le proprie prerogative, potenzialità e difficoltà, stiamo combattendo per vincere il Covid-19, questo nuovo “male oscuro” e per giungere al più presto alla “Liberazione”: ad una nuova e piena Liberazione che si collega oggi idealmente a quella di 75 anni fa, quando l’Italia democratica si liberò dal nazifascismo.

La speranza è che presto si ritorni alla “normalità” della vita che abbiamo conosciuto prima della pandemia. Ma il popolo italiano sta dimostrando in questo periodo la migliore concretizzazione di quegli ideali che, settantacinque e più anni fa, ispirarono la lotta di liberazione e consentirono al nostro Paese di risollevarsi democraticamente dopo la tragedia della dittatura.”

 

Sono 12 i nuovi operatori volontari UILDM 2020-2021 che hanno iniziato il 20 febbraio scorso la formazione specifica; ma dal 13 marzo, il Dipartimento per le politiche giovanili del Ministero a causa dell’emergenza ha sospeso i progetti che sono poi stati riattivati a partire dal 16 aprile.

In questo periodo particolare i volontari della UILDM stanno utilizzando la tecnologia, computer e cellulare, per continuare a rimanere in contatto costante con tutti gli utenti, attraverso video chiamate per condividere insieme un’attività, svolgere attività di doposcuola o di supporto allo studio, oppure con delle semplici telefonate per assicurare ascolto, conforto, compagnia.

La sezione UILDM “Federico Milcovich” con i suoi volontari del servizio civile, svolge una media di 70 interventi settimanali di assistenza domiciliare per un totale di circa 9000 ore di assistenza annue gratuite per i disabili del territorio delle province di Pescara e Chieti.

Gli obiettivi-progetto di assistenza domiciliare denominato quest’anno “AssistiAmici” 2020–2021 servono a favorire la mobilità delle persone con disabilità, aumentare il livello di autonomia delle attività di vita domiciliari, favorire la partecipazione della persona disabile ad attività di tipo sociale, culturale, ricreativo, sportivo, migliorare i servizi di informazione, consulenza, orientamento.

L’attività comprende anche l’accompagnamento degli assistiti con un mezzo attrezzato, sia per uscite essenziali che ricreative con una media di 1800 trasporti ogni anno. Servizio necessario se non fondamentale per tanti utenti che non possono permettersi l’acquisto di un mezzo adeguato al trasporto disabili.

Silvano Console, Presidente della Sezione UILDM di Pescara-Chieti:

“Purtroppo il nostro vecchio doblò è assolutamente insufficiente, anche perché soggetto a frequenti interruzioni per guasti meccanici. Avremmo bisogno di almeno un altro mezzo attrezzato. Per questo è sempre aperta la nostra campagna di sottoscrizione (Conto Corrente Postale n. 14046650). E sempre a causa della pandemia non abbiamo potuto svolgere la nostra competizione annuale dello “Squillamantis” che era stata prevista per il 5 aprile scorso. Si tratta di un trofeo del circuito di competizioni podisti del "Corrilabruzzo", ideato da un gruppo di amici di Montesilvano, che hanno scelto di fare della propria passione uno strumento di solidarietà a favore della UILDM di Pescara-Chieti. L’evento è organizzato in collaborazione con la Nuova Atletica Montesilvano, con il patrocinio dei comuni di Montesilvano e Città Sant’Angelo e la collaborazione della Protezione civile Val Pescara e Città Sant’Angelo, la MoDaVi CSA, l’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria A.N.P.Pe. Sezione di Pescara, la Croce Angolana Onlus, la Croce Rossa Italiana della Città di Montesilvano. L’evento è stato posticipato al 31 luglio, sperando che a quella data ci siano le condizioni per poterlo svolgere. Ma nel contempo arrivano i contributi di singoli e di ditte che vogliono sostenere l’evento con donazioni liberali o beni materiali.”  Ma il Covid-19 ha bloccato anche il Progetto “A Scuola di Inclusione: Giocando Si Impara” a cura della UILDM nazionale con il sostegno del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

“Il Progetto – spiega Silvano Console - è teso a sensibilizzare la comunità pescarese, partendo proprio dai bambini e dai ragazzi, sul tema dell’inclusione. L’obiettivo finale è creare aree gioco alla portata di tutti i bambini, attraverso un intervento nel Parco pubblico “Pineta Dannunziana Comparto 2” in collaborazione con il Comune di Pescara e l’Istituto Comprensivo Pescara 6 di Via Scarfoglio.”

 

 

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Muore infermiere a Popoli, il dolore dell’ordine delle professioni infermieristiche di Pescara

“Oggi la nostra comunità professionale piange un collega che lavorava nel presidio ospedaliero di Popoli e si stringe al dolore dei suoi familiari. Vorremmo ricordare Francesco per la bella persona che era: affamato di conoscenza e sempre pronto a dare una mano ed essere vicino ai suoi colleghi. Ci lascia in questa battaglia efferata che non sta risparmiando la nostra professione. Alla sua famiglia e alla sua equipe di lavoro vanno le più sentite condoglianze da parte del consiglio direttivo dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Pescara e di tutti gli infermieri”. Con queste parole il consiglio direttivo dell’OPI di Pescara esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Francesco Di Berardino, l’infermiere di Scafa, in servizio all’ospedale di Popoli, che è stato tra i primi a essere risultato positivo al Covid e il primo infermiere abruzzese vittima del virus.

 “La notizia della morte di Francesco - aggiunge Irene Rosini, presidente dell’OPI di Pescara – ci lascia sgomenti e addolorati. È una vicenda che colpisce da vicino tutta la nostra compagine professionale perché questo non vuol dire morire da eroi, ma morire da martiri. La guerra contro l’epidemia da Covid-19 è stata combattuta da tutto il personale sanitario senza armi e con scarse protezioni. Noi avevamo già denunciato la carenza dei dispositivi di protezione individuale e le tante dotazioni non a norma. Da adesso iniziamo a pagarne le conseguenze”. “Non è questo il momento delle polemiche – conclude Rosini – questo è il momento del dolore. Tuttavia ci fa tanta rabbia pensare che probabilmente il nostro dolore possa derivare dalle mancanze di qualcun altro”.

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