Redazione Notizie D'Abruzzo

Intesa Cina-Ue per reciproca difesa dei prodotti, c’è il Montepulciano d’Abruzzo

Ue e Cina hanno raggiunto un'intesa per pubblicare una lista di duecento indicazioni geografiche, 100 europee e 100 cinesi, che saranno considerate da proteggere, attraverso un accordo bilaterale da concludere nel 2017. L'Italia ha il numero maggiore di specialita' inserite nella lista, 26, che vanno dall'aceto balsamico di Modena alla mozzarella di bufala e a grandi vini come Chianti e Franciacorta. L'accordo e' stato siglato durante il summit economico Ue-Cina

L'Italia si vede riconosciuta una specialita' in piu' rispetto alla Francia. La pubblicazione della lista, spiegano dalla Commissione europea, apre il processo per proteggere i prodotti elencati da imitazioni e contraffazioni. Una buona notizia per i produttori europei, dato che il mercato dell'agrifood cinese e' uno dei piu' grandi al mondo, con un gusto crescente della classe media per i prodotti alimentari europei. La lista, accanto a eccellenze europee come ad esempio lo champagne francese e il feta greco, comprende i seguenti prodotti italiani: Aceto balsamico di Modena, Asiago, Asti, Barbaresco, Bardolino Superiore, Barolo, Brachetto d'Acqui, Bresaola della Valtellina, Brunello di Montalcino, Chianti, Conegliano-Valdobbiadene-Prosecco, Dolcetto d'Alba, Franciacorta, Gorgonzola, Grana Padano, Grappa, Montepulciano d'Abruzzo, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, Prosciutto S. Daniele, Soave, Taleggio, Toscano, Nobile di Montepulciano.

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Rapina a mano armata in un supermercato di Celano

Due uomini armati e a volto coperto, ieri sera, hanno rapinato un supermercato di Celano. I due hanno fatto irruzione nell'esercizio commerciale intorno all'orario di chiusura, minacciando il proprietario e la commessa con pistole e facendosi aprire la cassaforte dove era custodito l'incasso della giornata. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri della locale stazione per ricostruire le identita' dei due. Al momento si stanno visionando i filmati estrapolati dalle telecamere di sicurezza installate nel supermercato e intorno la zona e si sta quantificando il bottino portato via dai due.

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Bici Sicura Montesilvano, domenica 4 giugno al Parco Le Vele giornata inaugurale

Tempi duri per i ladri di biciclette. Grazie al progetto Bici Sicura, il Comune di Montesilvano apporrà un codice identificativo del proprietario, così da contrastare furti e riciclaggio di bici. La giornata inaugurale si terrà domenica 4 giugno dalle 8:30 alle 13 al Parco Le Vele. Tutti i possessori di biciclette, anche non residenti a Montesilvano potranno far punzonare il proprio mezzo, grazie ad un apposito strumento a micropercussione che marcherà sul telaio il codice fiscale del proprietario, abbinandolo al numero di serie del mezzo. Sempre sul telaio sarà apposta una speciale etichetta adesiva con numero progressivo. Codice fiscale, numero di telaio, numero progressivo e nominativo del proprietario della bici confluiranno in una banca dati a disposizione delle Forze dell’Ordine. La marcatura permette in maniera univoca la rintracciabilità della bicicletta, disincentivando i furti ed il riciclaggio di bici rubate. «Crediamo che la mobilità sostenibile – dichiara l’assessore al Turismo Ernesto De Vincentiis – possa essere un punto di forza per il turismo di Montesilvano. Questo progetto scoraggia i ladri di bicicletta e rende più sicuri gli utilizzatori di questo mezzo comodo e sostenibile».

Gli interessati potranno recarsi nel parco dove verrà allestito un marking point mobile, muniti di bici, fotocopia di carta di identità e codice fiscale. A partire dal mese di giugno, ogni mercoledi dalle 9.00 alle 13.00, sarà attivo anche un marking point fisso presso lo Sportello del Cittadino del Comune di Montesilvano, in piazza Diaz.

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Via Ariosto, Tocco: “Con lo sgombero si mette la parola fine ad una illegalità acclarata”

«La vicenda di via Ariosto è molto chiara, sotto tutti i punti di vista. Questa Amministrazione Comunale ha avuto il coraggio e la determinazione, come nessuna Amministrazione negli ultimi 20 anni, di porre fine ad una situazione di illegalità acclarata. Tutti i cittadini di Montesilvano conoscevano quanto accadeva in quelle due palazzine ed evitavano di passare in quel quartiere per non trovarsi in pericolo. Gli unici che oggi fingono di non vedere e gridano allo scandalo sono i rappresentanti di Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista ai quali evidentemente non importa sapere che persino minorenni potevano procurarsi sostanze stupefacenti proprio in via Ariosto». Lo dice il consigliere Adriano Tocco, intervenendo in merito alle polemiche a due giorni dallo sgombero delle palazzine Tillia e Viola di Montesilvano. «L’operazione ha dato esecuzione all’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Maragno che, ricordiamo, non era indirizzata alla comunità senegalese, ma ai 13 proprietari degli appartamenti che ora hanno il dovere di risolvere quelle criticità igienico – sanitarie e strutturali, accertate da Asl e Vigili del Fuoco da cui è scaturita la decisione del primo cittadino. Non vi saranno certamente premi di cubatura per chi riqualificherà l’area e chi accusa l’Amministrazione di aver fatto tutto per avvantaggiare nuove costruzioni è disonesto intellettualmente. In questi giorni abbiamo potuto vedere diverse immagini che ritraggono le disumane condizioni nelle quali queste persone vivevano. Non era più tollerabile continuare a chiudere gli occhi di fronte a questa situazione che rappresentava un pericolo per l’incolumità degli stessi occupanti degli appartamenti e una situazione di disagio per i montesilvanesi».

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Rubata a Vasto l’auto di una vittima del crollo dell’hotel Rigopiano

Questa notte e' stata rubata l'auto di Jessica Tinari, la giovane prematuramente scomparsa nell'hotel "Rigopiano" di Farindola il 18 gennaio scorso assieme al fidanzaro Marco Tanda. Ad accorgersi del furto e a denunciare ai Carabinieri l'accaduto e' stato questa mattina il padre della ragazza, Mario Tinari. "L'auto, una Lancia Y - ha spiegato Mario Tinari- era parcheggiata in via Colonna, a pochi metri da casa, questa mattina non c'era piu'. Avevo acquistato quel modello perche' piaceva a Jessica e insieme a mia moglie avevo deciso di non venderla per tenerla come ricordo". Mario Tinari vuole lanciare un appello tramite la stampa: "Per me e mia moglie Gina quell'auto ha un valore affettivo molto grande, anche se immagino che chi l'ha rubata importi poco il valore simbolico che ha per noi".

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Sicurezza sul lavoro, controlli dei carabinieri nel Pescarese

 Due imprenditori edili denunciati e sanzioni per 1500 euro per l'impiego di lavoratori non in regola con l'assunzione e per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Questo il bilancio dei controlli mirati eseguiti nell'intero territorio territorio provinciale dai carabinieri del Comando Provinciale di Pescara, unitamente ai colleghi del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro. Eseguite dieci ispezioni in altrettante strutture commerciali dove sono state riscontrate le irregolarita' che hanno portato alle due denunce dei due datori di lavoro all'Autorita' Giudiziaria. 

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Il giudice Romandini va in Corte d’Appello a Roma

 Il Consiglio Superiore della Magistratura lo scorso 31 maggio ha disposto il trasferimento del giudice del tribunale di Chieti Camillo Romandini presso la Corte d'Appello di Roma. Lo si legge nella delibera sul sito del Csm. Secondo quanto si e' appreso il giudice avrebbe partecipato ad un concorso pubblico per titoli conseguendo i punteggi per ottenere il trasferimento.

Il giudice Romandini ha presieduto la Corte d'Assise di Chieti al processo sulla megadiscarica dei veleni di Bussi sul Tirino conclusosi in primo grado con l'assoluzione dei 19 imputati. La sentenza non ha riconosciuto l'avvelenamento doloso delle acque e ha derubricato il reato di disastro ambientale in disastro colposo e giudicato gli imputati non colpevoli per sopraggiunta prescrizione.

Nello scorso febbraio la Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila ha ribaltato la sentenza di primo grado e ha certificato che il sito industriale e le discariche dei veleni dello stabilimento Montedison di Bussi hanno effettivamente avvelenato le acque di falda e riconosciuto che sul disastro colposo esistono dei comportamenti aggravati che impediscono la prescrizione del reato. Il Ministero di Grazia e Giustizia nei mesi scorsi aveva aperto un procedimento disciplinare nei confronti del giudice Romandini sulla base di presunte pressioni sui giudici popolari nel processo di Chieti: a tal proposito un fascicolo era stato aperto presso la Procura di Campobasso, conclusosi con l'archiviazione nei confronti del giudice ma con il successivo invio del fascicolo presso gli organi superiori. A quanto si e' appreso il trasferimento a Roma di Romandini non impedisce il proseguo del procedimento disciplinare.

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L’Italia è nella top ten delle mete più ambite per il turismo attivo

Il 43% degli italiani indica la natura come il luogo fondamentale del benessere, un concetto che i turisti associano a "rigenerarsi", "tornare in forma","fare attività fisica". Inoltre, secondo uno studio condotto dall' A.T.T.A. (Adventure Travel Trade Association), il network internazionale che raggruppa le imprese e gli organismi istituzionali che si occupano di turismo attivo nel mondo (la Regione Abruzzo è l'unica regione italiana a farne parte), l'Italia è sorprendentemente nella top ten mondiale delle mete più ambite per il turismo attivo, collocandosi al quinto posto nella graduatoria dei turisti adventure occasionali, dopo colossi del settore come Stati Uniti, Messico, Canada e Regno Unito e nel 2016 è risultata al primo posto per prenotazioni dopo Stati Uniti e Spagna. Tendenze che - rafforzate dall'andamento del turismo nei parchi (102 milioni di presenze nel 2016) - spingono in modo sempre più convinto a pensare che le aree protette possono diventare luoghi privilegiati dove praticare attività e prendersi cura del proprio spirito e del proprio corpo, ritrovando equilibri ormai quasi scomparsi altrove. Immense palestre a cielo aperto che sempre più incrociano il tema del benessere e dell'attività fisica legata al salutismo. Partendo da questi presupposti è nato, nel cuore del Parco della Majella, il Festival del Benessere, un evento che fino al 4 giugno animerà il piccolo comune di Caramanico Terme, nella settimana dell'Abruzzo open day. Una full immersion a tutto tondo nel benessere e nella bellezza, possibile grazie all'unicità del territorio della Majella: un'area dell'Abruzzo ancora integra e lontana dai flussi turistici di massa, dominata dai quasi tremila metri della Montagna Madre, ricchissima di fauna selvatica tra cui lupi, orsi e camosci, impreziosita dalle potenti sorgenti termali di Caramanico (le seconde in Europa per presenza di idrogeno solforato), in un territorio che offre infinite possibilità per praticare sport all'aria aperta e costellato dalla presenza di molti eremi e abbazie. "I nostri Parchi", spiega Simone Angelucci, Sindaco di Caramanico Terme, "stanno diventando famosi non tanto per quello che contengono o che vietano, quanto per quello che in essi si può fare. Gli ultimi dati ci dicono che il 47% dei turisti sceglie la vacanza natura per le attività sportive e nella Majella, tra escursionismo, nordic walking, canyoning, ippoturismo, sci alpinismo, possiamo soddisfare le esigenze di tutti i gusti. Se poi aggiungiamo che il numero di lupi, in proporzione al territorio, è ben superiore, a quello del famoso Parco di Yellowstone, e che abbiamo acque termali portentose per la cura delle malattie dell'apparato respiratorio e che hanno salvato dalla sordità numerosi bambini, il mix di offerte del nostro parco ci colloca ai primi posti come land of wellness". Nei quattro giorni del Festival del Benessere, si potranno provare una serie di esperienze, molte delle quali gratuite, per sperimentare cosa vuol dire cercare il benessere, fisico e psichico, nella natura di un parco. Dalle escursioni notturne per osservare gli animali selvatici, ai trattamenti relax alle Terme di Caramanico, dai trekking e le passeggiate nei luoghi più suggestivi del Parco, ai concerti nelle vie del Borgo, alle degustazioni di prodotti tipici del territorio

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L’Aquila, sugli alloggi evacuati del Progetto CASE la Procura apre un’inchiesta

La Procura della Repubblica di L'Aquila ha aperto una inchiesta sulle cause dell'indebolimento di alcuni strutture del progetto CASE di Coppito 2, megainsediamento abitativo antisismico realizzato dopo il sisma del 2009 per ospitare migliaia di sfollati. L'incidente ha portato ieri all'evacuazione di 23 famiglie. Per ora l'inchiesta e' stata affidata al pm di turno Roberta D'Avolio, ma poi sul magistrato che indaghera' la parola definitiva spetta al capo della Procura, Michele Renzo. Il pm D'Avolio in passato ha condotto l'inchiesta, passata poi per competenza a Piacenza - sede di una delle aziende realizzatrici - sul crollo di un balcone in legno in una palazzina del progetto CASE di Preturo che ha causato il sequestro di altri 800 balconi in circa 500 alloggi prefabbricati di altre cinque cosiddette newtown. Il crollo avvenne, secondo le perizie, per l'utilizzo di materiale scadente. Nel frattempo, in una nota, il vice Presidente del Consiglio Comunale ed esponente di Forza Italia Roberto Tinari, ha annunciato un esposto al Procuratore della Repubblica competente "per far luce sulle cause che hanno portato all'evacuazione degli alloggi antisismici del Progetto C.A.S.E. di Coppito 2".

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Violenza sessuale sulla figlia 14enne, condannato a 9 anni il padre

Nove anni di reclusione, con rito abbreviato davanti al giudice del Tribunale di Teramo Domenico Canosa, per un cinquantenne residente in un comune della costa teramana riconosciuto colpevole di avere violentato per diverso tempo la figlia minore di 14 anni. Per l'imputato anche una provvisionale di 50 mila euro a favore della figlia e di 10 mila euro ciascuno per moglie e altro figlio. L'uomo, infatti, oltre all'accusa di violenza sessuale nei confronti della figlia doveva rispondere di violenza nei confronti della suocera, nonche' di maltrattamenti su quest'ultima, su moglie e figlio. Non luogo a procedere, invece, per la madre della ragazzina, per la quale il pm Laura Colica, titolare del fascicolo, aveva chiesto il rinvio a giudizio per maltrattamenti con l'accusa di avere cercato di convincerla a far tornare il padre a casa dopo l'ordinanza di allontanamento del giudice. Le indagini erano partite da una segnalazione dagli insegnanti della ragazzina. Da qui l'apertura di un fascicolo nei confronti dell'uomo, con le indagini affidate alla polizia nel corso delle quali erano emersi anche la violenza nei confronti della suocera e i maltrattamenti nei confronti dell'intero nucleo familiare.

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