Redazione Notizie D'Abruzzo

Il Pescara sprofonda col Sassuolo

Il Sassuolo passa anche a Pescara. Gli emiliani vincono col punteggio di 1-3 e inguaiano la squadra di Oddo, sempre più in fondo alla classifica. I neroverdi sbloccano il risultato dopo 58 secondi. Matri stoppa un buon pallone in area, si libera di Stendardo e batte Bizzarri con un velenoso diagonale. La reazione dei biancocelesti è rabbiosa. Consigli dice di no a Stendardo, poi Caprari spedisce fuori da ottima posizione. Il Sassuolo replica con l’ex Aquilani, fischiatissimo, la cui conclusione dal limite al 14' non centra il bersaglio di un soffio. Il Pescara insiste, ma Crescenzi e Caprari non sfruttano delle buone occasioni. E il Sassuolo? La squadra di Di Francesco si difende con relativo ordine, affidandosi alle ripartenze di Mazzitelli e Berardi, pericolosi in un paio di circostanze ma non incisivi. Nella ripresa il Pescara si lancia all'assalto ed all'11' trova il gol dell’1-1. Cross di prima intenzione di Biraghi per Bahebeck che, ben appostato, non lascia scampo a Consigli. Il pari, però, dura pochi minuti. Bizzarri, autore di una clamorosa uscita a vuoto due minuti prima, capitola nuovamente al 20' quando Pellegrini lo anticipa su traversone di Mazzitelli. Al 28' il Sassuolo cala il tris: gran gol di Matri, che sugli sviluppi di un corner indovina, forse senza volerlo, un pallonetto velenoso che beffa il portiere. Il Pescara potrebbe riaprire la gara al 43' su rigore concesso per fallo di Consigli su Memushaj, ma il portiere del Sassuolo neutralizza la trasformazione di Biraghi.

"Si sarebbe potuto evitare di giocare, ma non e' una situazione che e' dipesa da noi". Cosi' l'allenatore in seconda del Pescara, Marcello Donatelli, che oggi ha sostituito il tecnico del Pescara Massimo Oddo, squalificato, al termine della gara tra il club biancazzurro e il Sassuolo. "I ragazzi sono rimasti molto colpiti, perche' noi tutti conoscevamo bene la struttura e i suoi proprietari, e tra di noi si e' parlato molto di questa cosa - ha aggiunto Donatelli -. Abbiamo dato tutto per provare a regalare almeno una piccola gioia alla comunita' abruzzese, ma purtroppo non ci siamo riusciti"

Il tabellino di Sassuolo-Pescara 1-3, gara valida per la 21/a giornata del campionato di Serie A.Pescara-SASSUOLO 1-3Reti: Matri (S) al 1’ pt, Bahebeck (P) all'11’ st, Pellegrini (S) al 20’ st, Matri (S) al 28’ st.Pescara: Bizzarri; Fornasier, Stendardo, Coda (Benali dal 30' st); Crescenzo, Cristante, Bruno, Biraghi; Verre (Memushaj dal 18' st), Caprari; Bahebeck (Pepe dal 21' st). A disp. Fiorillo, Cubas, Delli Carri, Kastanos, Mitrita, Cerri. All. Oddo. Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Lirola (Antei dal 9' st), Cannavaro, Acerbi, Peluso; Aquilani, Mazzitelli; Berardi, Pellegrini (Duncan dal 36' st), Politano; Matri (Defrel dal 30' st). A disp. Pegolo, Sensi, Pierini, Dell’Orco, Ricci, Costa, Adjapong, Letschert, Ragusa. All. Di Francesco. Arbitro: Valeri di Roma. Note: al 43' st Consigli (S) para un rigore a Biraghi (P). Ammoniti Caprari (P), Coda (P), Matri (S), Berardi (S), Pellegrini (S), Bruno (P), Cristante (P), Antei (S), Politano (S).

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Hotel Rigopiano, individuata la sesta vittima

Scende la notte a Rigopiano dopo una giornata di lavoro durante la quale i soccorritori hanno trovato la sesta vittima all'interno dell'hotel, un uomo ancora da identificare, mentre le autorita' hanno aggiornato il numero dei dispersi: c'e' anche un giovane senegalese che lavorava nel resort. Considerato il corpo ritrovato, le persone da individuare restano 23 e le speranze di rivederle vive si assottigliano, anche se gli uomini impegnati nelle ricerche non demordono.

"Chi lavora in quelle condizioni - ha sottolineato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio - lavora come se ci fossero da recuperare persone vive. La speranza c'e' sempre, perche' quegli eventi possono aver dato luogo a situazioni molto particolari". Le operazioni sono proseguite incessanti nonostante la nebbia e la pioggia che indurisce la neve. Due i fronti dell'enorme valanga - che ha sprigionato una forza pari a quattromila tir a pieno carico che piombano tutti insieme su un edificio - sui quali si sta lavorando: da un lato i vigili del fuoco avanzano dentro l'albergo sul percorso che ha permesso di trovare nove superstiti, con la difficolta' di aprire varchi attraverso muri molto spessi e cercare di raggiungere le altre stanze dell'hotel; intanto si lavora sul muro di neve all'esterno per aprire altri varchi sul lato opposto della struttura, nel tentativo di raggiungere e ispezionare piu' rapidamente i locali travolti dalla valanga.

"Stiamo lavorando - ha spiegato Paolo Molinari, del Dipartimento della Protezione Civile - per realizzare delle trincee e consentire cosi' di intervenire anche dai lati della valanga. Per garantire la sicurezza dei soccorritori, inoltre, sono stati piazzati strumenti per monitorare l'eventuale attivazione di nuove valanghe sul versante sovrastante l'hotel. Si tratta di un radar di origine svizzera collegato a due sirene: una simulazione al computer ha calcolato dislivello, pendenza e tipo di neve elaborando un modello secondo il quale il sistema darebbe un preavviso di 50-55 secondi prima della valanga.

Le previsioni, inoltre, continuano ad essere pessime: domani e dopodomani e' prevista ancora pioggia e, ai 1.200 metri dell'hotel, neve. Una situazione che potrebbe aggravare una situazione gia' molto compromessa. La notizia della sesta vittima accertata e' arrivata nel pomeriggio: si tratta di un uomo, il cui cadavere e' stato individuato nella stessa zona dove si trovavano altri corpi. 

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I vigili del fuoco hanno individuato all'interno della struttura il corpo senza vita di una persona di sesso maschile. Sono in corso le operazioni di recupero. Lo ha reso noto la prefettura di Pescara.

Una amica del lavorante senegalese Faye Dame, originaria del Camerun, e' stata ascoltata oggi dagli inquirenti per poter rintracciare i parenti dell'uomo. Il senegalese immigrato in Italia aveva solo un fratello, ma al momento si trova in Senegal.

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"Noi siamo abruzzesi, ci pieghiamo solo per raccogliere la genziana, ci crediamo. Il pericolo valanghe è reale, la prima cosa è mettere gli operatori in condizioni di lavorare in sicurezza. Se uno ha avuto la fortuna di ripararsi in un contesto con bolle d'aria e sacca può salvarsi". Lo ha detto parlando con i cronisti Emanuele Cherubini, dirigente medico dell'elisoccorso dell'ospedale di Pescara. "Noi scaviamo fino a quando non troviamo tutti", aggiunge deciso.

 

"Risulta immodificata" la situazione sanitaria dei nove sopravvissuti alla valanga sull'hotel Rigopiano ricoverati all'ospedale di Pescara. È quanto si legge nel bollettino medico del nosocomio delle ore 16. "I quattro bambini - spiega l'ospedale - sono stati trasferiti peresso il reparto di Pediatria; quattro degli adulti nel corso del pomeriggio, eccetto il paziente operato, saranno trasferiti nei reparti di degenza". "Le condizioni del paziente operato ieri sono stazionarie. Il decorso post-operatorio regolare. Nei prossimi giorni potrà essere valutata la funzionalità dell'arto. Da lunedì, eccetto che per il paziente operato, verranno valutate le possibilità di dimissioni".

Domani, in tarda mattinata, i bambini estratti vivi dall'Hotel Rigopiano potrebbero essere dimessi dall'ospedale civile di Pescara. Lo riferisce l'ultimo bollettino medico diffuso dal nosocomio abruzzese. Anche gli adulti, tranne uno che è stato operato, potrebbero essere dimessi.

Vincenzo Forti, uno dei superstiti estratti vivi dall'hotel Rigopiano, è rimasto assieme alla fidanzata "hanno pregato, questo già è tanto". Lo ha detto Luigi Valiante, amico di Vicenzo, dopo aver visitato il giovane all'ospedale civile di Pescara. Forti è ricoverato e accanto a lui si trova la sua ragazza, Giorgia Galassi.  Forti stava "In un metro quadro, al freddo, senza luce". Lo ha riferito Luigi Valiante, amico di Vicenzo, dopo aver visitato il giovane all'ospedale civile di Pescara. Forti è ricoverato con la fidanzata Giorgia Galassi. Tra le macerie dell'hotel, sotto la neve, c'erano "lui, la ragazza (Giorgia) e l'altra ragazza, e un altro ragazzo che stava poco lontano", ha spiegato Valiante.

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La frase che si sente di continuo è "c'e' ancora speranza". Non si vogliono arrendere i soccorritori al lavoro all'hotel Rigopiano. Gli ultimi quattro sopravvissuti, Francesca Bronzi, Giorgia Galassi, Vincenzo Forti e Giampaolo Matrone, sono stati estratti a notte fonda: ora sono 11 in totale gli scampati alla valanga. Poi l'hotel Rigopiano ha restituito solo morti: all'alba i vigili del fuoco hanno tirato fuori il corpo di una donna e un paio d'ore dopo ne hanno recuperata un'altra. Una e' Nadia Acconciamessa, la madre del piccolo Edoardo. L'altra, identificata in serata, e' Barbara Nobilio, 51 anni, di Loreto Apritino, in vacanza con il marito, che risulta ancora disperso. Erano anche loro al piano terra, in alcune stanze a meno di una decina di metri da dove sono stati salvati Edoardo, Ludovica e Samuel. Il tempo di caricare i loro corpi sull'elicottero e dall'ammasso di macerie e neve e' uscito il corpo di un uomo: Sebastiano Di Carlo, 49 anni, il papa' di Edoardo, orfano dunque di entrambi i genitori.

Ora sono cinque le vittime accertate, ma tutti sanno che e' un numero parecchio a ribasso, considerando che mancano all'appello ancora 23 persone, quelle che il burocratese chiama "dispersi segnalati", vale a dire coloro che erano nella lista ufficiale degli ospiti, i dipendenti e persone che non soggiornavano in hotel ma la cui presenza e' stata segnalata da amici o parenti. "Continuiamo a lavorare con grande determinazione, grande forza, grande professionalita' e con ogni mezzo per trovare le persone che sono li' sotto", ha detto anche oggi il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, sottolineando che tutti i soccorritori "continuano a coltivare la speranza, cosi' come abbiamo fatto quando c'era chi pensava che non ci fosse nessuna speranza. Ieri, pur in assenza di segnali, sono state trovate persone. E il fatto che non ci siano rumori non significa alcunche', perche' le squadre di soccorso hanno raccontato di aver rotto delle murature che impedivano l'accesso. La cosa fondamentale e' continuare a scavare". In realta' qualche rumore i Vigili del Fuoco e gli uomini del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza lo hanno sentito.

"Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie - ha spiegato il funzionario dei pompieri Alberto Maiolo - e stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive ma, anche, le strutture dell'albergo che si muovono sotto il peso della neve". E purtroppo, dicono molti di quelli che scendono dalla montagna, l'ipotesi piu' probabile e' proprio questa. Senza contare che in tutta la zona in cui una volta c'era il Rigopiano bisogna "muoversi con molta cautela, perche' lo stato dei luoghi e' pericoloso anche per noi". Tradotto significa che i soccorritori, lassu' a 1.200 metri d'altezza, stanno lavorando in condizioni estreme: da ieri la neve si alterna alla pioggia, rendendo ancora piu' pesante quell'enorme blob di neve, detriti e alberi sradicati che ha sommerso l'hotel. Il rischio valanghe e' salito a 4 su una scala di cinque, 'rischio forte', e non e' affatto escluso che l'intera slavina possa rimettersi in movimento. Per questo, chiunque arrivi lassu' per lavorare deve indossare l'Arva - lo strumento che consente di essere localizzati sotto le valanghe - e deve registrarsi prima di entrare nell'area di ricerca. In caso di problemi, almeno si sa chi e' dentro e chi e' fuori. "Procediamo a zone, non andiamo avanti a caso - spiegano gli uomini del soccorso alpino - Ma non sempre e' semplice capire dove erano le cose e le persone, perche' c'e' stata una rotazione dell'intera struttura". Non e' facile, gia'. Ma nessuno molla, perche' fin quando non si avra' la certezza assoluta che non ci sia piu' niente da fare, ognuno di quelli che imbocca la strada che porta all'hotel spera piu' di ogni altra cosa di sentirle ancora, quelle voci.

 

Il racconto di Alessio Feniello, il padre di Stefano

 "Nessuna" notizia, "ci dicono che dobbiamo aspettare. Avevamo guardato troppo avanti con la speranza ma eravamo stati indotti a farlo, dopo quello che ci avevano detto ieri sera (venerdi', ndr)". E' la testimonianza di Alessio Feniello, padre di Stefano, uno dei dispersi sotto la slavina che ha travolto l'hotel Rigopiano, raccolta dal Corriere della Sera. "Sono venuti il presidente della Regione, il questore e il prefetto di Pescara a dirci una cosa precisa. Il prefetto ci ha detto: tutto quello che vedete sui media e quello che sentite dire non conta niente, vale solo quello che vi dico io. E ci ha detto che i lavori, li' sulla valanga, andavano avanti, che avevano individuato cinque persone vive delle quali lui aveva i nomi. Fra quelle persone mio figlio era il secondo della lista. La sua fidanzata Francesca era al terzo posto". Francesca e' stata recuperata viva mentre del figlio non si sa ancora nulla. "Mi hanno dato la speranza e poi me l'hanno tolta. Io ho contato i minuti da ieri sera, ho guardato dentro ogni ambulanza che arrivava qui. Ho immaginato di abbracciare Stefano a ogni sportellone che si apriva. Prima che mi dicessero del suo nome in quella lista di sopravvissuti, io ero gia' morto al solo pensiero di sapere Stefano da qualche parte lassu'. Mi hanno fatto rinascere e adesso e' come se fossi morto di nuovo". Poi "sono venuti a giustificarsi per l'errore, mi hanno spiegato, mi hanno detto che dobbiamo attendere e che in realta' non hanno nessuna notizia certa su Stefano".

 

Proseguono le indagini

Proseguono le indagini della procura di Pescara sulla tragedia di Rigopiano. E' stato accertato che la turbina finita nel mirino degli investigatori era rotta dal 6 gennaio scorso. Il mezzo in realta' e' un Unimog. I pm titolari dell'inchiesta, il procuratore aggiunto Cristina Tedeschini e il sostituto Andrea Papalia, scortati dai carabinieri che si occupano delle indagini, hanno fatto un sopralluogo tecnico sul posto della tragedia. Sono state fatte foto e filmati. Al vaglio della procura anche se lo sfruttamento boschivo della zona possa aver inciso sulla potenza della valanga. I carabinieri forestale hanno ascoltato quattro persone in qualita' di persone informate sui fatti. In particolare, l'audizione ha riguardato il Piano neve della Provincia di Pescara, che ieri e' stato acquisito dai carabinieri forestale. Acquisiti ieri anche i bollettini Meteomont - servizio nazionale di prevenzione neve e valanghe - trasmessi alla prefettura che indicava livello 4 su una scala di 5 nella zona del Gran Sasso. Al momento non ci sono indagati e le ipotesi di reato sono omicidio plurimo colposo e disastro colposo.

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Carabinieri forestali salvano animali protetti nel pescarese

I carabinieri forestali degli Uffici Territoriali per la Biodiversità di Pescara e del Coordinamento Territoriale Ambientale del Parco Nazionale d’Abruzzo hanno intrapreso una missione di sorvolo delle aree faunistiche di Popoli e Caramanico a bordo di un AB412 del quinto Nec di Pescara, per accertare le condizioni di salute della fauna selvatica.Dopo il sorvolo hanno raggiunto a bordo di mezzi terrestri la Riserva Naturale di Monte Corvo di Popoli, dove hanno potuto verificare le condizioni di salute dei volatili, tra cui i gufi reali, e degli ungulati selvatici presenti nell’area faunistica, tra cui cervi, daini, caprioli e mufloni, alimentandoli con 200 chili di ballette di fieno.

Gli operatori dell’Arma hanno constatato che alcuni recinti erano lesionati a causa delle intense nevicate dei giorni scorsi. In particolare hanno recuperato una poiana fuoriuscita da una voliera lesionata, mettendola al sicuro ed alimentandola. Infine, hanno raggiunto a piedi l’area destinata al ricovero dei lupi selvatici, dove hanno potuto rilevare segni della loro presenza nell’area faunistica. L’attività di monitoraggio e soccorso della fauna andrà avanti nei prossimi giorni, anche mediante l’ausilio di fototrappole, per seguire costantemente le condizioni di salute degli animali.

 

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Hotel Rigopiano, i soccorritori non si fermano e scavano ancora

La frase che si sente di continuo è "c'e' ancora speranza". Non si vogliono arrendere i soccorritori al lavoro all'hotel Rigopiano. Gli ultimi quattro sopravvissuti, Francesca Bronzi, Giorgia Galassi, Vincenzo Forti e Giampaolo Matrone, sono stati estratti a notte fonda: ora sono 11 in totale gli scampati alla valanga. Poi l'hotel Rigopiano ha restituito solo morti: all'alba i vigili del fuoco hanno tirato fuori il corpo di una donna e un paio d'ore dopo ne hanno recuperata un'altra. Una e' Nadia Acconciamessa, la madre del piccolo Edoardo. L'altra, identificata in serata, e' Barbara Nobilio, 51 anni, di Loreto Apritino, in vacanza con il marito, che risulta ancora disperso. Erano anche loro al piano terra, in alcune stanze a meno di una decina di metri da dove sono stati salvati Edoardo, Ludovica e Samuel. Il tempo di caricare i loro corpi sull'elicottero e dall'ammasso di macerie e neve e' uscito il corpo di un uomo: Sebastiano Di Carlo, 49 anni, il papa' di Edoardo, orfano dunque di entrambi i genitori.

Ora sono cinque le vittime accertate, ma tutti sanno che e' un numero parecchio a ribasso, considerando che mancano all'appello ancora 23 persone, quelle che il burocratese chiama "dispersi segnalati", vale a dire coloro che erano nella lista ufficiale degli ospiti, i dipendenti e persone che non soggiornavano in hotel ma la cui presenza e' stata segnalata da amici o parenti. "Continuiamo a lavorare con grande determinazione, grande forza, grande professionalita' e con ogni mezzo per trovare le persone che sono li' sotto", ha detto anche oggi il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, sottolineando che tutti i soccorritori "continuano a coltivare la speranza, cosi' come abbiamo fatto quando c'era chi pensava che non ci fosse nessuna speranza. Ieri, pur in assenza di segnali, sono state trovate persone. E il fatto che non ci siano rumori non significa alcunche', perche' le squadre di soccorso hanno raccontato di aver rotto delle murature che impedivano l'accesso. La cosa fondamentale e' continuare a scavare". In realta' qualche rumore i Vigili del Fuoco e gli uomini del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza lo hanno sentito.

"Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie - ha spiegato il funzionario dei pompieri Alberto Maiolo - e stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive ma, anche, le strutture dell'albergo che si muovono sotto il peso della neve". E purtroppo, dicono molti di quelli che scendono dalla montagna, l'ipotesi piu' probabile e' proprio questa. Senza contare che in tutta la zona in cui una volta c'era il Rigopiano bisogna "muoversi con molta cautela, perche' lo stato dei luoghi e' pericoloso anche per noi". Tradotto significa che i soccorritori, lassu' a 1.200 metri d'altezza, stanno lavorando in condizioni estreme: da ieri la neve si alterna alla pioggia, rendendo ancora piu' pesante quell'enorme blob di neve, detriti e alberi sradicati che ha sommerso l'hotel. Il rischio valanghe e' salito a 4 su una scala di cinque, 'rischio forte', e non e' affatto escluso che l'intera slavina possa rimettersi in movimento. Per questo, chiunque arrivi lassu' per lavorare deve indossare l'Arva - lo strumento che consente di essere localizzati sotto le valanghe - e deve registrarsi prima di entrare nell'area di ricerca. In caso di problemi, almeno si sa chi e' dentro e chi e' fuori. "Procediamo a zone, non andiamo avanti a caso - spiegano gli uomini del soccorso alpino - Ma non sempre e' semplice capire dove erano le cose e le persone, perche' c'e' stata una rotazione dell'intera struttura". Non e' facile, gia'. Ma nessuno molla, perche' fin quando non si avra' la certezza assoluta che non ci sia piu' niente da fare, ognuno di quelli che imbocca la strada che porta all'hotel spera piu' di ogni altra cosa di sentirle ancora, quelle voci.

 

Proseguono le indagini

Proseguono le indagini della procura di Pescara sulla tragedia di Rigopiano. E' stato accertato che la turbina finita nel mirino degli investigatori era rotta dal 6 gennaio scorso. Il mezzo in realta' e' un Unimog. I pm titolari dell'inchiesta, il procuratore aggiunto Cristina Tedeschini e il sostituto Andrea Papalia, scortati dai carabinieri che si occupano delle indagini, hanno fatto un sopralluogo tecnico sul posto della tragedia. Sono state fatte foto e filmati. Al vaglio della procura anche se lo sfruttamento boschivo della zona possa aver inciso sulla potenza della valanga. I carabinieri forestale hanno ascoltato quattro persone in qualita' di persone informate sui fatti. In particolare, l'audizione ha riguardato il Piano neve della Provincia di Pescara, che ieri e' stato acquisito dai carabinieri forestale. Acquisiti ieri anche i bollettini Meteomont - servizio nazionale di prevenzione neve e valanghe - trasmessi alla prefettura che indicava livello 4 su una scala di 5 nella zona del Gran Sasso. Al momento non ci sono indagati e le ipotesi di reato sono omicidio plurimo colposo e disastro colposo.

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San Vito Chietino, 5 contrade senza corrente

Emergenza energia elettrica ancora per cinque contrade di San Vito Chietino, il sindaco Rocco Catenaro ha inviato oggi una nota al prefetto di Chieti. La grave situazione in cui si trovano dopo giorni le zone interessate riguarda complessivamente ancora 300 persone. Le persone che invece alloggiano all'hotel Giardino a Mare sono 32. Per la riattivazione dell'energia elettrica era gia' stata inviata una diffida alla societa' Zecca di Ortona che ha la gestione del servizio elettrico. Alle 14 di oggi erano ancora senza servizio le contrade Cese, Castellana, Valle Ienco, Rapanice e San Rocco.

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Protocollo d’intesa tra Legambiente e guide Aigae

L'Associazione italiana guide ambientali italiane escursionistiche e Legambiente nazionale hanno firmato un protocollo d'Intesa che pone le basi per lavorare in maniera congiunta su una serie di iniziative per il rilancio del turismo ambientale in particolare nelle zone colpite dal sisma quando ovviamente si potra' lavorare su questo aspetto. E' un accordo storico, con una grande associazione di protezione ambientale. Con loro lavoreremo anche su prevenzione e formazione". Cosi' Stefano Spinetti, presidente nazionale dell'Associazione italiana guide ambientali escursionistiche (Aigae). L'accordo e' stato firmato oggi, nella sede nazionale di Legambiente a Roma da Spinetti e Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente. " In Italia soprattutto in scenari di elevata qualita' ambientale quali le aree protette, il turismo escursionistico acquisisce sempre piu' importanza anche a fini occupazionali e di pianificazione di processi di sviluppo locale; grazie alla diffusione di nuove professionalita', puo' costituire un volano per favorire nuova occupazione anche in territori spesso definiti marginali", ha aggiunto Spinetti.

L'accordo storico che vede insieme Legambiente che e' la principale associazione di protezione ambientale riconosciuta con decreto ministeriale e Aigae, la principale associazione nazionale professionale di rappresentanza delle guide ambientali italiane escursionistiche, nonche' l'unica associazione di categoria riconosciuta dal Mise. L'accordo "favorira' lo sviluppo di progetti didattici di educazione ambientale- dice Stefano Spinetti, presidente Aigae- e di formazione professionale ma anche di promozione turistica dei territori italiani e non solo di quelli colpiti dal sisma, potendo contare anche sulla fattiva collaborazione con Enti locali e nazionali. Siamo profondamente soddisfatti di tale accordo e continueremo a lavorare costantemente sul territorio grazie anche alle tante e riconosciute professionalita' interne ad Aigae, quali geologi, biologi, archeologi, naturalisti ed esperti di geo-turismo e turismo ambientale ed escursionistico". 

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Cgia, boom scadenze, fino a 89 per ogni PMI

La burocrazia fiscale non accenna ad allentarsi. Nel 2017 il numero di scadenze per le piccole imprese e' destinato ad aumentare fino ad arrivare, in alcuni casi ad 89 nel corso dell'anno. Nel 2017, infatti, spiega la Cgia, il numero degli adempimenti a carico delle micro e piccole imprese crescera' mediamente di 4 unita'. Pertanto, una impresa artigiana, senza dipendenti, lungo i 12 mesi dell'anno dovra' pagare o inviare la propria documentazione 30 volte per onorare altrettante scadenze fiscali, un negozio commerciale con 5 dipendenti 78 e una piccola impresa industriale con 50 dipendenti ben 89 volte. Dal 2017, infatti, arriva l'Iri (Imposta sui redditi) per le ditte individuali e le societa' di persone in contabilita' ordinaria, il regime di cassa per tutte le imprese in contabilita' semplificata e la fatturazione elettronica inizia a fare capolino anche nei rapporti tra imprese private, prevedendo tutta una serie di semplificazioni. "Incomunicabilita', mancanza di trasparenza, incertezza dei tempi ed adempimenti onerosi hanno generato un velo di sfiducia tra le imprese private che non sara' facile rimuovere", afferma il segretario della Cgia Renato Mason ed il coordinatore dell'Ufficio studi della confederazione, Paolo Zabeo, ricorda che secondo "i dati della Presidenza del Consiglio dei Ministri,la burocrazia che grava sulle pmi costa quasi 31 miliardi di euro ogni anno". "Per ciascuna di queste realta' si stima che il peso economico medio sia di circa 7.000 euro". Senza, sottolinea, si libererebbero risorse per 750 mila posti di lavoro

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Maltempo, vertice della Protezione Civile sulle situazioni

Vertice operativo tra il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il Commissario per la ricostruzione e i Presidenti delle Regioni Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria nella Dicomac-Direzione di comando e controllo. "Dal punto di vista operativo stiamo certamente migliorando la situazione", ha detto Curcio nel corso di un successivo incontro con la stampa. L'impegno delle componenti e delle strutture operative del sistema di protezione civile continua senza sosta "con oltre 8300 unita' e piu' di 3mila mezzi", ha specificato il Capo Dipartimento.

"Si lavora in condizioni estreme", ha sottolineato Curcio, per evacuare quanti si trovano in situazioni a rischio, per rifornire di viveri e medicinali le persone in difficolta', per liberare la viabilita' principale e secondaria in modo da consentire l'accesso alle frazioni, per ripristinare le utenze ancora disalimentate. Tra oggi e domani, ha aggiunto il Capo Dipartimento, scatteranno inoltre "tutta una serie di attivita' di verifica per determinare la stabilita' dei versanti nevosi: ci attendono giornate speriamo meno drammatiche ma altrettanto difficili". Per quanto riguarda le attivita' di ricerca e soccorso, la situazione del complesso scenario operativo dell'hotel Rigopiano conta 9 estratti vivi, cui si aggiungono le 2 persone recuperate giovedi' all'esterno della struttura, e 5 vittime accertate. A questi deceduti purtroppo si aggiungono altre 5 vittime, tutte in Abruzzo, trovate nei comuni di Crognoleto, Campotosto, Castel Castagna e Rocca Santa Maria. A partire dalla mattinata di oggi sono stati effettuati recuperi ed evacuazioni - sia via terra, sia con mezzi aerei - a Pozza di Acquasanta, a Prati di Tivo  e a Crognaleto.

Sul fronte del ripristino dell'energia elettrica, le utenze disalimentate sono attualmente scese a 27mila inAbruzzo e a meno di 600 nelle Marche.

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Frana sulla SS80

"C'e' una frana di un chilometro di fronte e alta quattro metri che porta con se' neve e detriti che ha reso necessario chiudere la Statale 80 nel tratto che va da Ortolano a Crognaleto". Lo riferisce il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, in prima linea da giorni nell'Alta Valle dell'Aterno, al termine di una verifica effettuata dal funzionario dei Vigili del Fuoco dell'Aquila Enzo Albanese. La zona si trova in un territorio, epicentro del sisma del 18 gennaio scorso e teatro di nevicate record

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