Redazione Notizie D'Abruzzo

Isolati 50 migranti e volontari Cas nel teramano

Cinquanta migranti e tre volontari del Cas Rocca Santa Maria sono rimasti isolati, senza acqua e corrente elettrica da piu' di 48 ore, a causa del terremoto e delle abbondanti nevicate delle ultime ore: a renderlo noto sono le cooperative 'Domus Caritatis' e 'Senis Hospes', quest'ultima responsabile del centro d'accoglienza per migranti titolari di protezione internazionale, riferendo di avere "piu' volte segnalato alle istituzioni le condizioni di estrema precarieta' in cui versano gli ospiti e i volontari".

"Nonostante sia intervenuto l'esercito nel Comune di Rocca Santa Maria - si legge nella nota - a ora nulla e' stato fatto per mettere in salvo le persone del Cas. Cosi' i responsabili di Domus Caritatis hanno fatto un tentativo di far arrivare al centro d'accoglienza almeno un furgone con generi alimentari e di prima necessita'. Purtroppo senza esito". "Domus Caritatis - conclude la nota - e' seriamente preoccupata per le condizioni dei migranti e del personale della cooperativa sociale visto che le scosse di terremoto continuano nella vicinissima zona di Montereale".

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Regione attiva email di segnalazione dei danni in agricoltura

"Ci troviamo di fronte a una situazione di forte emergenza, ingigantita dagli ultimi eventi sismici che stanno mettendo in ginocchio il comparto agricolo". Lo sostiene l'assessore alle politiche agricole, Dino Pepe, commentando l'emergenza neve e terremoto. "Ci siamo attivati immediatamente - dice Pepe - i nostri uffici regionali centrali e periferici stanno monitorando i primi danni subite dalle attrezzature agricole e capannoni. Ci troviamo, pero', a dover affrontare una situazione emergenziale, a partire dalla mancanza di energia elettrica che ancora oggi, come e' noto, non trova soluzione definitiva. Invito gli operatori del settore agricolo e le organizzazioni professionali agricole - sottolinea Pepe - a far pervenire al nostro Dipartimento (indirizzo mail dpd@regione.abruzzo.it) tutte le segnalazioni utili, nello spirito di collaborazione. Sono certo che, anche grazie alla vicinanza garantitami personalmente e da subito dal ministro dell'agricoltura Martina, nessun agricoltore rimarra' solo e verra' aiutato a rialzarsi"

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Maltempo, a Chieti danni per 2 milioni a infrastrutture

 ''Continueremo a lavorare sull'emergenza neve e sulle situazioni critiche lasciate dal maltempo e soprattutto al conteggio dei danni che stimiamo intorno ai 2 milioni di euro''. A tracciare una prima stima dei danni provocati dalle nevicate e' il sindaco di Chieti Umberto Di Primio. Il quale parla di danni visibili ad infrastrutture e strutture come rete fognaria, manto stradale, marciapiedi e alla economia cittadina con la paralisi delle attivita' produttive nonche' di quelle del piccolo e medio commercio, in favore delle quali, dice Di Primio ''e' necessario che Governo nazionale e Regione - noi come Comune lo faremo - assumano immediatamente provvedimenti di agevolazione fiscale, una moratoria sui mutui ed incentivi alle attivita' e alle aziende''.

''A quattordici giorni dalle prime nevicate di gennaio - prosegue Di Primio - abbiamo strade deteriorate dal ghiaccio, dal sale e dai mezzi spazzaneve, senza escludere arterie viarie principali, dove si sono create vere e proprie voragini. Interventi straordinari che richiedono investimenti economici importanti e un sostegno economico della Regione e del Governo immediati. Con la Regione - sottolinea Di Primio - dobbiamo assolutamente trovare un accordo per stilare un piano straordinario di interventi su strade, frane, dissesto idrogeologico e sicurezza scuole. Occorrono fondi perche' si possa intervenire sulle nuove criticita', sui danni provocati dagli eccezionali eventi atmosferici che, per quanto riguarda il Comune di Chieti, configurano lo stato di emergenza per il quale abbiamo assunto anche provvedimenti nella Giunta straordinaria convocata questa mattina''. 

Senza fissa dimora aiutano gli sfollati del terremoto e spalano la neve. E' avvenuto a Chieti nella struttura della Capanna di Betlemme della Comunita' Papa Giovanni XXIII. Gli ospiti della struttura hanno distribuito coperte e spalato la neve. Hanno inoltre allestito 30 posti letto per accogliere le famiglie costrette a stare fuori casa. Molti di loro sono italiani sui 50 anni che hanno perso lavoro e sono finiti in strada.

"A Chieti per la neve e il maltempo - ha spiegato Luca Fortunato, responsabile della capanna di Betlemme di Chieti in un'intervista a inBlu Radio, network delle radio cattoliche italiane - novemila famiglie sono rimaste senza luce e riscaldamenti per 30-40 ore. In questa prima fase dell'emergenza abbiamo ospitato e invitato la gente a venire a prendere qualcosa di caldo nella nostra comunita' che accoglie i senza tetto. In piu' ci siamo proposti di distribuire delle coperte che generalmente utilizziamo per i clochard. Abbiamo avuto la possibilita', nel nostro piccolo, di dare un conforto alla popolazione. E avendo la corrente abbiamo fatto anche ricaricare alle persone i loro cellulari".

"Soprattutto nella distribuzione delle coperte - ha proseguito Luca Fortunato - ci siamo fatti aiutare dai clochard che vivono nella nostra Comunita'. E' stato bello, abbiamo combattuto questa emergenza con una lotta pacifica della solidarieta'. Sono stati tutti coinvolti. In questa fase d'emergenza alcuni clochard hanno anche spalato la neve per rendere accessibile la nostra struttura"

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Maltempo, la Regione chiede il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale

La giunta regionale, riunita in seduta straordinaria oggi  pomeriggio ha deliberato di richiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la dichiarazione dello Stato di emergenza nazionale per le aree dell'Abruzzo colpite dall'eccezionale ondata di maltempo verificatasi a partire dal 4 gennaio scorso e tuttora in atto. Con la delibera, l'esecutivo regionale dichiara che "a causa degli scenari verificatisi e per i gravissimi e permanenti danni da questi causati, sussistono le condizioni di cui all'art. 2, lett. c) della L. 24 febbraio 1992, n. 225 e s.m.i., in quanto la Regione si trova senza dubbio di fronte ad un evento che richiede poteri e mezzi straordinari".

Il provvedimento sarà corredato da puntuale e circostanziato rapporto contenente il dettaglio degli eventi accaduti con stima dei danni pubblici e privati, con accurato report di immagini e adeguata rappresentazione cartografica, con puntuale localizzazione delle maggiori criticità, di cui viene anticipata una prima documentazione atta a dimostrare la  gravità dei fenomeni.  Già lo scorso 12 gennaio la giunta aveva dichiarato lo stato di emergenza regionale per gli eventi  eccezionali con abbondanti nevicate ed estesi fenomeni di gelo verificatisi su tutto il territorio abruzzese.  "L'eccezionale gravità degli eventi atmosferici e tellurici di questi ultimi giorni - ha commentato il presidente Luciano D'Alfonso - comporterà una serie di interventi che dovranno coinvolgere la competenza del Governo nazionale. L'Abruzzo non aveva mai vissuto una situazione di questo genere: è necessario che all'enorme sforzo della macchina  regionale di Protezione civile faccia eco il sostegno delle istituzioni ai massimi livelli"

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Enel chiede scusa ai cittadini per i disagi

"Chiediamo scusa ai cittadini abruzzesi, agli enti locali e alle Istituzioni per le problematiche di interruzione di energia elettrica che si sono avute in piu' zone dell'Abruzzo da domenica scorsa fino a queste ore ma con le condizioni meteo eccezionali e con neve e freddo degli ultimi giorni ci sentiamo di dire di aver fatto tutto il possibile e con tutte le forze in campo per poter ridurre i disagi agli abruzzesi". Lo hanno detto i vertici di Enel Energia, il direttore Infrastrutture e Reti Global Enel, Livio Gallo, e il responsabile Infrastrutture e Reti Enel Italia Gianluigi Fioriti, nel corso di una conferenza stampa convocata a Pescara per spiegare quello che sta accadendo in Abruzzo dove in alcuni centri si fanno ancora i conti con la mancanza di energia elettrica. "Dalla perturbazione ad oggi, dopo l'allerta del 15 gennaio, abbiamo predisposto tutti gli uomini e mezzi in campo. E alle 16 del 16 gennaio avevamo 130mila clienti disalimentati per poi arrivare a 55mila in serata"

"Poi pero' - hanno proseguito - il 17 gennaio abbiamo avuto nuovamente 160mila disalimentazioni soprattutto nelle province di Pescara, Teramo e Chieti. Il 18 gennaio siamo poi scesi a 90mila disalimentazioni. Ad oggi, 19 gennaio, abbiamo 82mila clienti senza energia che contiamo gia' nella serata di ridurre arrivare a 55mila. Abbiamo in campo 400 mezzi e 1400 uomini che lavorano ininterrottamente per riportare la situazione alla normalita' che speriamo possa arrivare al piu' presto". Gallo e Fioriti hanno poi spiegato quello che e' accaduto: "Si e' trattato di quello che tecnicamente vengono definiti guasti diffusi che hanno interessato piu' zone della Regione con il crollo sotto il peso della neve di cavi della media e alta tensione, di reti abbattute da alberi crollati e dalla formazione di manicotti di ghiaccio sugli impianti. I danni sono stati ingenti ma da subito ci siamo messi all'opera, sotto il coordinamento della Protezione Civile". "Stiamo parlando di situazioni eccezionali che hanno poi visto una grande difficolta' anche dei nostri uomini a muoversi in zone dove era difficile arrivare a causa delle strade innevate". Sul fatto che dopo meno di due anni da una forte ondata di maltempo, ci siamo stati gli stessi problemi avuti con l'erogazione di energia elettrica, Fioriti ha aggiunto che: "Le condizioni degli ultimi giorni sono state ancora piu' eccezionali di quelle del 2015. Crediamo che a fronte di una situazione che forse mai si era verificata in Abruzzo, e' stata data la risposta migliore possibile, senza ovviamente nascondere i disagi che hanno vissuto tanti cittadini". I due dirigenti dell'Enel hanno poi parlato degli investimenti fatti e di quelli futuri: "In Abruzzo abbiamo investito 210 milioni. Il 5% di quello che investiamo in cinque anni in Italia, ovvero 7,6 miliardi. Investimenti che hanno prodotto risultati considerando che nel 2015 abbiamo avuto una media di 55 minuti annui di interruzione dell'erogazione di energia, a fronte dei 43 minuti del 2016". Previsti rimborsi automatici ai clienti, cosi' come previsto dalla Autorita' dell' Energia Elettrica, con una forbice che dai trenta euro va ai trecento euro

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Pescara, l’amichevole col San Nicolò finisce 4-1

Amichevole infrasettimanale per il Pescara che prepara il match casalingo di domenica contro il Sassuolo. I biancazzurri hanno affrontato la compagine del San Nicolo' - serie D - ospite in questi giorni della struttura Poggio Degli Ulivi. Buoni ritmi nonostante il freddo e prove tattiche per la squadra di Oddo che si e' imposta per 4-1. In gol anche Jean Christophe Bahebeck che e' tornato ad allenarsi in gruppo. Lavoro differenziato per Norbert Gyomber, Simone Pepe, Cesare Bovo, Gaston Brugman, Francesco Zampano, Hugo Campagnaro, Davide Vitturni. Stop per Michele Fornasier e Ledian Memushaj in stato influenzale, mentre per Adrian Andres Cubas assenza giustificata. Domani allenamento pomeridiano a porte chiuse

Dopo il sopralluogo effettuato questo pomeriggio dalle massime autorità cittadine, il Pescara riceve e comunica la perfetta idoneità dello stadio Adriatico per lo svolgimento della gara con il Sassuolo in programma domenica 22 gennaio alle ore 15. Un controllo resosi necessario dopo le ultime scosse di terremoto. "Un’accurata verifica ha interessato lo stadio Adriatico Cornacchia, dove i tecnici non hanno riscontrato alcun problema rispetto alla situazione precedente - il commento dell'assessore allo Sport di Pescara, Giuliano Diodati - dunque lo stadio sarà fruibile per la partita di campionato di domenica contro il Sassuolo”.

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Venti ore per arrivare all’hotel Rigopiano

Ci sono volute 20 ore di fatica bestiale arrancando tra muri di neve e un vento gelido per trovare un pugno di macerie per arrivare all'hotel Rigopiano di Farindola. Vigili del fuoco, poliziotti, carabinieri, uomini del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza, medici, paramedici e volontari della Protezione Civile hanno impiegato una notte intera per raggiungere l'hotel Rigopiano.

Il loro viaggio e' cominciato verso le 18 di ieri, quando l'allarme lanciato da Giampiero Parete, uno dei due sopravvissuti, e' arrivato nelle centrali operative. "C'e' un hotel completamente isolato in una frazione di Penne", e' stata la prima comunicazione. Le colonne si sono mosse dall'Aquila e da Pescara, ma subito ci si e' resi conto che salire i tornanti che da Penne portano nel cuore del Gran Sasso, sarebbe stata un'impresa. Da Penne all'hotel, infatti, sono meno di 25 chilometri, massimo mezz'ora di macchina in condizioni normali. Ma non oggi: usciti dal paese, ogni 500 metri la neve aumenta di 20 centimetri. Imboccato il bivio per Fivirola, l'ultimo paesino prima dell'hotel, il silenzio e' totale, come il manto bianco che avvolge tutto e che raggiunge il metro d'altezza. I mezzi passano a fatica, alcuni con le catene montate a tutte e quattro le gomme, ma passano. Attorno alle 19 le avanguardie gia' sono in contrada Cupoli, quattro case e un bar dove abitano anche alcuni dei dipendenti dell'albergo: mancano solo 11 km al Rigopiano ma la neve raggiunge i due metri e i telefoni cellulari non prendono: i soccorritori parlano tra loro e con le rispettive centrali soltanto via radio. Ed e' qui che inizia l'odissea, quella vera. Fatti i due primi tornanti, il muro di neve ai bordi della provinciale copre completamente i cartelli stradali; la strada e' ridotta ad un'unica carreggiata: se passa qualcuno nel verso opposto bisogna fare centinaia di metri in retromarcia nella neve e, in diversi punti, gli alberi crollati per la troppa neve riducono ancora l'asfalto percorribile. Si decide cosi' di fermare i mezzi pesanti, si va avanti solo con le campagnole. Ad aprire la strada e' una turbina, una macchina che serve a strappare la neve dall'asfalto e spararla di lato. Attorno alle 22 i mezzi imboccano l'ultimo tratto di strada, i 9 km dal bivio di Rigopiano all'albergo. E dietro la prima curva l'avanzata s'arresta: la macchina incontra alberi e rami sulla sua strada. Se prosegue, la fresa - che impiega un'ora per fare 700 metri - si rompe e addio hotel. Tocca ai vigili del fuoco con le motoseghe, aprire la strada. Sotto la neve che continua a cadere e con almeno 5 gradi sotto zero. Cosi', non s'arriva. Quattro uomini del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e del Soccorso Alpino civile, a mezzanotte, si sganciano. Con gli sci con le pelli di foca ai piedi cominciano a salire, lentamente, tra la bufera di neve. Quattro ore d'inferno. "Siamo arrivati stamattina verso le 4 - racconta il maresciallo della Gdf Lorenzo Gagliardi - abbiamo dovuto utilizzare gli sci d'alpinismo per scavalcare i muri di neve. In alcuni punti non si vedeva neanche dove fosse la strada".

E quando arrivano su capiscono che la situazione e' drammatica. Ma e' ancora buio pesto e non possono rendersi conto di quel che li' attendera' poche ore dopo. Riescono, pero', a raggiungere i due sopravvissuti, Fabio Salzetta e Giampiero Parete, che solo per un caso si trovavano fuori al momento dell'arrivo della slavina. Qualche chilometro dietro, intanto, si continua ad avanzare lentamente. La luce dell'alba consente agli elicotteri di alzarsi in volo e finalmente si capiscono le dimensioni della tragedia e le difficolta' di chi deve cercare di salvare piu' vite possibili. Quelle auto incolonnate tra gli alberi, in un mare di neve, sembrano le vecchie carovane dei pionieri che attraversavano l'Alaska in cerca di oro. Attorno alle 8 del mattino la turbina si ferma: e' finito il gasolio. Le riserve ci sono ma sono un paio di chilometri indietro. Cosi' una ventina di vigili del fuoco prede una tanica a testa e torna indietro a piedi nella neve, fa rifornimento dagli altri mezzi e torna indietro, consentendo alla macchina di ripartire. E arriva anche 'il bruco', un mezzo cingolato che puo' trasportare fino ad otto persone. E' quasi mezzogiorno quando la colonna imbocca l'ultimo chilometro, il piu' difficile. Gli alberi crollati sono ovunque e una nuova slavina rallenta ancora l'avanzata. "Mai vista cosi' tanta neve. Mai trovata una situazione cosi' difficile" racconta esausto chi scende. Finalmente i mezzi riescono ad aprirsi il varco giusto, ma gli ultimi 300 metri vanno fatti a piedi. Per forza. Viene cosi' creato un 'parcheggio' spazzando via centinaia di metri cubi di neve. E, con la neve alle ginocchia, i soccorritori arrivano finalmente all'hotel e, 20 ore dopo aver cominciato, possono finalmente iniziare il loro lavoro. Verso le 15 qualche mezzo comincia a scendere dall'hotel, a breve arrivera' il cambio. Dentro ci sono facce distrutte, stralunate, sconvolte. Come e' lassu'? "Non c'e' piu' niente"

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Black out in Abruzzo, D’Alfonso fa il punto con Gentiloni

Ripristino delle utenze elettriche ancora disalimentate, ulteriore sforzo per raggiungere le frazioni di 15 Comuni che ancora risultano isolate, monitoraggio costante del livello dei fiumi (in particolare del Pescara, a forte rischio esondazione) e della situazione delle dighe di Campotosto e Chiauci. Sono le priorità d'intervento indicate dal presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso al presidente del consiglio Paolo Gentiloni, nel corso di una videoconferenza a cui hanno partecipato il capo dipartimento della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio e il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani. "Nelle ultime 24 ore - ha sottolineato D'Alfonso - abbiamo registrato un'implementazione straordinaria dei mezzi a nostra disposizione, che hanno notevolmente migliorato la capacità di gestione dell'emergenza. Al momento un supplemento di sforzo va indirizzato sul ripristino dell'erogazione dell'energia elettrica, perché a oggi sono 93mila le utenze disalimentate sul territorio regionale". Curcio ha assicurato che già in serata il numero delle utenze non servite da elettricità scenderà a 60mila, ma il contesto in cui stanno operando i tecnici di Terna ed Enel resta difficile

"Da parte del Governo - ha assicurato Gentiloni - c'è massima collaborazione e disponibilità. Sarà mia cura risollecitare i vertici di Terna ed Enel, perché se è vero che sono già impegnati al massimo delle loro possibilità, è anche vero che in questi momenti bisogna fare qualcosa in più del massimo. Oltre al ripristino dell'elettricità, l'impegno maggiore va concentrato sulla viabilità e sul raggiungimento delle frazioni ancora isolate, perché non dobbiamo dimenticare mai lo shock psicologico senza precedenti a cui sono sottoposte le popolazioni, bloccate dalla neve, al freddo, al buio, e con continue scosse di terremoto".

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Confesercenti: tra sisma e maltempo colpita un’impresa su tre di commercio e turismo

Il tragico combinato disposto di sisma, maltempo, gelo, blackout ed esondazioni ha inciso gravemente sul commercio e sul turismo abruzzesi. Stimiamo che nella regione circa un'impresa su tre dei due settori - per un totale di oltre 6mila attivita' - sia stata colpita direttamente o indirettamente dalla serie di catastrofi. Sebbene sia impossibile un calcolo preciso in questa fase, temiamo che il conto dei danni subiti superi i 50 milioni di euro. E solo per quanto riguarda le PMI di commercio e turismo. L'emergenza maltempo, iniziata il 5 gennaio, ha infatti coinciso con l'avvio dei saldi, che valgono il 30% circa del fatturato dei negozi, annullandoli completamente. Al blocco quasi completo del mercato interno - che dura, ormai, da 15 giorni - ha fatto poi seguito l'interruzione delle vie e dei mezzi di comunicazione, con conseguente isolamento quasi totale di varie zone del territorio. Come se non bastasse, l'intera regione e' stata piagata da lunghi blackout delle forniture elettriche, con gravi problemi soprattutto per le attivita' che presentano magazzini di merce deperibile. Va inoltre aggiunta la lunga teoria di danni fisici subiti da migliaia di negozi e pubblici esercizi, in particolare nelle tre province di Teramo, Pescara e Chieti, a causa della neve, del sisma e delle esondazioni. Grave anche l'impatto sul turismo, destinato oltretutto a prolungarsi per molto tempo per il danneggiamento subito da numerose attivita' ricettive.

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Maltempo, Maragno: “Sopralluoghi nelle scuole”

«Abbiamo avviato una serie di controlli sugli edifici scolastici a seguito della fortissima ondata di maltempo e delle scosse sismiche che ieri hanno colpito anche Montesilvano». A parlare è il sindaco Francesco Maragno riferendosi alle verifiche effettuate nel corso della giornata di oggi, sulle scuole della città che, inclusa la Nuova Scuola Comunale di Musica, resteranno chiuse sino a sabato 21 gennaio.

I plessi oggetto di verifica sono stati la Silone, la Fanny Di Blasio, le scuole di via Lazio e viale Abruzzo, la De Zelis e la Troiano Delfico. I controlli proseguiranno anche nella giornata di domani.

«Le precipitazioni di ieri hanno generato – aggiunge il sindaco – anche alcuni smottamenti. Via Colle Portone che nella mattinata era stata parzialmente transennata è stata già riaperta. Mentre resta chiusa Strada Fosso dello Sportello per la verifica di una frana». In via di soluzione gli smottamenti che sono stati segnalati nella giornata di mercoledì in Strada della Fontana, via Colombo, via Chiappiniello e Via per San Giovanni.

Una ditta incaricata dal Comune ha avviato gli interventi di risistemazione del manto stradale danneggiato dalle intense precipitazioni.

«Le previsioni per la giornata di domani – conclude il sindaco – sono decisamente più confortanti. Il miglioramento sarà graduale con un aumento anche delle temperature. Raccomandiamo ancora ai cittadini la massima prudenza ed attenzione».

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